Sottoscritto l'accordo tra sette regioni. Già in dote Città creativa per la gastronomia e il Mab all'Appenino Tosco Emiliano
Nel Medioevo era la strada dei pellegrini
che dalla Francia scendevano verso sud per recarsi a Roma (anche per
proseguire verso la Terrasanta attraverso i porti pugliesi) e di quelli
che ascendevano la penisola per raggiungere Santiago di Compostela in
Spagna.
Ma fu anche un’importante strada per il commercio, strategica per
trasportare verso i mercati del nord Europa le merci provenienti
dall’Oriente (seta, spezie) e scambiarli, in genere nelle fiere della
zona di Champagne, con i panni di Fiandra e di Brabante.
È la via Francigena, il cui itinerario si appresta a riacquistare la sua
centralità donando ai viaggiatori le proprie particolarità
storico-culturali, ambientali, naturalistiche e paesaggistiche.
Questo in virtù di un accordo tra sette
Regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Valle
d’Aosta, con il coordinamento della Toscana) che si propongono di
candidare la Francigena a patrimonio dell’Unesco (World Heritage List).
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