In montagna riguardo ai temporali è sempre meglio prevenire che curare. I
fulmini costituiscono una notevole insidia per chi pratica
attività in montagna.
Rischi che derivano anche dall'intensità delle
precipitazioni, dal vento e dalla discesa improvvisa della
temperatura. Chi poi, malauguratamente, si trova in queste
condizioni mentre sta affrontando vie impegnative, che non
concedono veloci scappatoie, deve prestare molta attenzione
alle previsioni e ai segni del "tempo". Ho notato, anche
nell'ambito del CAI, molta impreparazione e
sufficienza nei riguardi delle previsioni meteo, nonostante
nei corsi sia contemplata l'educazione alla meteorologia.
Allora torniamo ai temporali....In
meteorologia quando all'interno della nube per motivi che non è il caso
di approfondire si manifesta attività elettrica, si parla di temporale.
E' molto importante saper riconoscere la tipologia
di nubi
che può sviluppare un temporale: il cumulonembo. Tipiche
nubi a sviluppo verticale che raggiungono quote superiori
molto alte e, nella fase della maturazione, assumono la
classica forma ad "incudine". Manifestazioni
dell'instabilità dell'atmosfera per fortuna hanno vita molto
breve: in poche ore possiamo assistere allo sviluppo in
cielo, alla successiva maturazione e all'esaurimento della
cella temporalesca. L'insidia del fenomeno risiede proprio
nella rapidità perchè può mancare il tempo per mettersi al
riparo.
Evitiamo i temporali! La sera prima di
un'escursione si dovrà porre molta attenzione alle
previsioni meteorologiche, osservando più bollettini e
preferendo quelli che si riferiscono al luogo
dell'escursione, esempio
meglio evitare (almeno di non essere più che esperti) le
previsioni fai-da-te. Molte volte bisogna saper leggere tra le
righe di un bollettino e interpretarlo.
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