Friuli. E le Dolomiti diventano wild
Verde, gole, canyon, paesaggi incantevoli e acqua. Per chi ama natura, avventura, ed estremo, un paradiso davvero poco lontano

Le Dolomiti,
Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco, sono anche Friulane.
Meno conosciute, più nascoste, meno mondane e forse per questi
motivi anche più autentiche e selvagge, le Dolomiti
Friulane sono la meta ideale per un'economica vacanza
tutta natura, sport e relax. Tutelate dal più esteso parco
regionale del Friuli-Venezia Giulia, si estendono dalle vette di Piancavallo
fino alle aspre terre dei Magredi e alla spettacolare guglia del
Campanile di Val Montanaia. Montagne da scoprire passeggiando sui
sentieri che attraversano luoghi incantati, come l'oasi
naturalistica di rara bellezza del Parco
del Prescudin, o raggiungono il borghi di Erto (paese
dello scultore-scrittore Mauro Corona) e Casso, sul tragico sfondo
della diga del Vajont.
Senza scordare Andreis sede del Nordic
Life Park con otto percorsi disegnati apposta per gli
appassionati di nordic walking. Ma la vera sorpresa delle Dolomiti
Friulane sono le grotte e i canyon che le rendono diverse dalle
loro cugine ben più celebri e che attraggono speleologi e
appassionati di canyoning, provenienti un po' da tutta Europa. Un
mondo affascinante e spesso riservato agli addetti ai lavori che in
un paio di casi sono accessibili al pubblico ed attrezzate per
accogliere in tutta i sicurezza i turisti. Il viaggio alla scoperta
di questo lato poco conosciuto delle Dolomiti Patrimonio Naturale
dell'Umanità può iniziare dalle Grotte di
Pradis e dall'orrido sottostante. Situate a 500 metri
d'altezza e raggiungibili percorrendo la strada turistica della Val
Cosa ( ), solcata dall'omonimo torrente, in un
paesaggio tipicamente carsico con doline e inghiottitoi, le grotte
sono aperte al pubblico e visitabili da tutti.
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