Genova - Cambiata l’ora legale, con le giornate più lunghe e il
clima più mite arriva un momento che tutti gli appassionati di gite
all’aria aperta aspettano con ansia: quello in cui prende ufficialmente il via la stagione della mangialonga, le escursioni enogastronomiche che
consentono di esplorare paesaggi incredibili, trascorrere una giornata
all’insegna dell’attività fisica e allo stesso tempo gustare prodotti e
piatti tipici del territorio (senza sensi di colpa, vista la fatica
sostenuta per conquistarseli).
In Liguria la tradizione della mangialonga è radicata e coltivata
con numerose manifestazioni organizzate ogni anno con l’arrivo della
primavera, eventi cui prendono parte tanti turisti, conquistati dalla possibilità di scoprire il territorio, ma anche tanti “locali” che
spesso dimenticano quante bellezze e sorprese riserva la regione. Il
meccanismo accattivante fa il resto: pagando la cifra fissa per
l’iscrizione si procede lungo un percorso che si snoda per diversi km,
toccando le tappe più caratteristiche della zona in cui è ospitato.
A ogni tappa, per rifocillare gli escursionisti, banchetti e
stand con piatti tipici del territorio da consumare (si spera) sotto il
sole: un tripudio di acciughe fritte, trofie al pesto, pansoti, carne
alla brace e torte fatte in casa annaffiate da vini dei vigneti locali. Il fischio d’inizio per i buongustai decisi a guadagnarsi il pranzo (compreso di aperitivo, caffè e ammazzacaffè) col sudore della fronte è domenica 25 aprile, non soltanto anniversario della Liberazione, ma giorno in cui a Recco parte la Mangialonga del Golfo Paradiso:
raduno alle 8 sul lungomare e partenza (scaglionata) alle 9.30 per un
percorso che si snoda sino al Belvedere di Negli per concludere il pasto
con un’insalata di frutta.
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