lunedì 31 ottobre 2011

Sabato 5 novembre: IL PAESE FANTASMA DI RIVAROSSA

Strette del Pertuso - Val Borbera (AL)

Un trekking suggestivo di media difficoltà, che ci accompagnerà a scoprire un angolo segreto della val Borbera. Sulle alture delle gole di conglomerato, scavate nei milioni di anni dal torrente Borbera, sorge un piccolo e abbandonato nucleo di case: RIVAROSSA, un'antica leggenda narra di tre mercenari che arrivati quassù e stanchi di tante imprese decisero di fermarsi in questi luoghi fondando alcuni abitati come AVI, MONTEGGIO e appunto RIVAROSSA, luoghi strategici per l'osservazione dei passaggi sulle gole del torrente sottostante. Infatti la morfologia del territorio è chiusa a forma di imbuto dalle profonde gole tra PERTUSO e PERSI, obbligando i viandanti di un tempo a transitare proprio da questo luogo. Al ritorno dall’escursione possibilità di cena (polenta) presso il Rifugio Piani di San Lorenzo.

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CAUSA MALTEMPO L'ESCURSIONE E' ANNULLATA 



venerdì 28 ottobre 2011

Lo specchio d’acqua di Lagostel, nel parco dello Stelvio

Il giro si sviluppa nel Parco Nazionale dello Stelvio (Trentino), con un percorso circolare. La gita è molto appagante, soprattutto nella parte alta, decisamente alpestre e abbastanza solitaria, ma richiede un minimo di allenamento.

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martedì 25 ottobre 2011

IL LAGO DI COMO E IL SENTIERO DEL VIANDANTE

Ai piedi del più bello dei grandi laghi prealpini, in una cornice di severe montagne, si sviluppa questo facile percorso escursionistico. Il Sentiero del Viandante è un’antica mulattiera del periodo romano, verrà percorso nella sua parte centrale, da Varenna a Dervio, quella più ricca di panorami di grande suggestione e di piccoli borghi rustici immersi in un paesaggio di boschi e ulivi. Vie che collegano luoghi ma anche persone, che sussurrano antiche storie al nostro passaggio. Bellano, dove terminerà la prima tappa, meriterà una visita per il centro storico, il lungolago e per l'Orrido scavato dalle acque del torrente Pioverna. Dervio, ubicata sulla più grande conoide alluvionale del lago, vedrà infine il termine dell'itinerario. E al calar della sera Varenna, la sentinella del lago, ci accoglierà fra le sue stette viuzze per rimirar il lago su cui ogni giorno vezzosa si specchia.

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lunedì 24 ottobre 2011

Domenica 30 ottobre: IL PASSAGGIO DEL PRETE

CAMMINATA ECO-SPORTIVA PER IL BENESSERE PSICOFISICO DELLA PERSONA
In collaborazione con:
LILT
LEGA ITALIANA PER LA LOTTA  CONTRO I TUMORI

Stalle di Forotondo (AL)

Scampagnata molto piacevole e appassionante, adatta a chiunque, che si snoda sull’incantevole costiera tra le valli Curone e Staffora. Potremo così raggiungere il “Bivacco Pian della Mora” e i monti Boglelio e Bagnolo. Questo luogo è particolarmente suggestivo in quanto ci ricorda un episodio avvenuto oltre 80 anni fa quando don Pietro Castellano, allora parroco di Negruzzo, piccolo paesino che si scorge nel fondo della valle Staffora, a soli 36 anni, morì assiderato nell’inutile tentativo di raggiungere la sua parrocchia provenendo da Stazzano. Un viaggio a piedi tra i monti, al giorno d’oggi difficile da immaginare, considerando la stagione inoltrata, la mancanza di attrezzatura, il buio, il gelo ed infine la tormenta. Anche se conosceva bene il percorso poiché lo aveva già fatto numerose volte, questa gli fu fatale. Passarono giorni prima che il suo corpo riaffiorasse da sotto la neve e fu proprio in questo luogo che lo ritrovarono; per ricordarlo è stata posta una targa ai piedi di una piccola edicola dedicata a S. Anna.
Nelle vicinanze di questo luogo, venne costruito nel 1928 dai fratelli Francesco, Mario e Paolo Toso a dal pavese Giuseppe Magrassi un Albergo Ristorante chiamato “Ristoro Belvedere” per ospitare i primi turisti che scoprivano il nostro Appennino provenienti dalle città limitrofe. Ma nell’anno 1943, dopo aver accolto alcuni prigionieri di guerra, l’albergo venne completamente distrutto dalle truppe nazi-fasciste.

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martedì 18 ottobre 2011

Domenica 23 ottobre: Crocefieschi - Monte Reale - Ronco Scrivia (Ge)

Siamo nel Parco dell’Antola.
L’itinerario, che ha inizio dal borgo di Crocefieschi (indicato con un quadrato giallo vuoto), in circa mezz’ora conduce alla base delle Rocche del Reopasso—l’anchise, la biurca e la carrega du diau—(l’incudine, la forca e la sedia del diavolo), curiose ed imponenti strutture rocciose che nel tempo suscita-rono paure ed inquietanti leggende, luoghi assai temuti in pas-sato ed ora riscoperti anche grazie ai sentieri, alla ferrata ed alle vie di arrampicata che li percorrono, traversando alla base delle pareti (il sentiero richiede attenzione nei tratti esposti) si giunge ad un punto con diversa segnaletica (xx), dal quale si entra progressivamente nel bosco, la cui copertura autunnale accompagnerà la nostra salita fino al bivio per il piccolo borgo di Minceto (ore 2,30 dall’inizio).
Da li, con segnaletica che muta nell’ultima parte (3 pallini posti a formare un triangolo), inizieremo un’ora di ripida ascesa verso la vetta del Monte Reale (m.902), bella e panoramica cima sulla quale è posto il rifugio (con annesso campanile), edificato con materiale recuperato dal castello che in precedenza dominava le sottostanti valli, andato distrutto al termine di antiche vicende, ammantate di fascino e mistero (ore 3,30 dalla partenza del sentiero).
Un sentito plauso va al gruppo di volontari che provvede alle necessarie manutenzioni e che di anno in anno rendono sempre più accogliente la struttura. Sosta pranzo e meritato relax, la discesa, seppur piuttosto ripida non è particolarmente lunga. Attraverso castagneti, in un’ora circa ci ritroveremo sul bel ponte gobbo di Ronco Scrivia, oltre il quale sarà ad attenderci il nostro bus.

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domenica 16 ottobre 2011

Il sentiero più pericoloso al mondo

El Caminito del Rey, 3 km lungo le pareti verticali di un canyon in Andalusia, sospesi a 100 metri su un fiume. Datato 1905, è ormai fatiscente, parti sono crollate e resta solo la trave di supporto.

Il video

giovedì 13 ottobre 2011

Il cammino di Compostela, un mese per ritrovare se stessi

Il racconto di un giornalista-pellegrino folgorato da Santiago

(di Luca Fiori)     Un mese fuori dal mondo, ma profondamente dentro la vita. Un mese con lo zaino sulle spalle e con in testa, e nei piedi, un unico obiettivo: arrivare a Santiago di Compostela. Il Cammino di Santiago e' una lunga ed emozionante passeggiata, di quasi 800 chilometri, per il Nord della Spagna: dai boschi della Navarra al verde intenso della Galizia. Trenta tappe a piedi da Saint Jean Pied de Port, un paesino sul versante francese dei Pirenei, fino a Santiago, meta ogni anno di decine di migliaia di pellegrini provenienti da tutti i continenti: attratti da un fascino e da una storia che si perde nei secoli.
   Dichiarata patrimonio dell'umanita' dall'Unesco nel 1985, la citta' del santo con la conchiglia ha poco piu' di novantamila abitanti, ma ogni giorno dell'anno e' visitata da migliaia di persone di tutto il mondo. Spinti da motivi religiosi, culturali o semplicemente sportivi, i pellegrini sono passati dai 2.491 del 1985 ai 272.135 del 2010. In tanti, da Santiago proseguono per altri 91 chilometri sino a Finisterre, sull'oceano Atlantico. Anticamente i pellegrini che arrivavano fino al punto in cui si credeva che finisse il mondo a Occidente, raccoglievano le conchiglie che poi riportavano nei luoghi di origine. Da allora la conchiglia e' il simbolo del Cammino. Lungo il Cammino e' impossibile perdersi. Tutta la rotta jacopea e' segnalata infatti da frecce gialle che accompagnano il pellegrino fino alla destinazione finale. Il Cammino attraversa quattro regioni della Spagna, diverse e bellissime, con le loro particolarita' e tradizioni. La Navarra con i suoi boschi silenziosi, la Rioja con i suoi vigneti colorati e poi gli altopiani desertici delle ''Mesetas'' in Castilla y Leon e infine la magia della Galizia con il suo verde intenso ed emozionante. Un viaggio che e' anche una passeggiata dentro un libro di storia.

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mercoledì 12 ottobre 2011

Domenica 16 ottobre: Andar tra cielo e mare. Da Nervi a Sori

Ritrovo: alle 7.45 alla biglietteria della stazione ferroviaria di Voghera;
Viaggio: in treno
Partenza: ore 8.12 con treno regionale 33831; arrivo a Genova Nervi ore 9.36
Inizio escursione: ore 10.15 circa da Nervi;
Difficoltà: E (per la tecnica);
EE (per durata e dislivello);
Dislivello: + 790 m.
Durata: 5 – 6 ore (soste escluse);
Pranzo: al sacco nei pressi di Monte Cordona o del Monte di Santa Croce;
Punto piu’ elevato: Monte Cordona, m. 803
Termine escursione: a Sori.
Ritorno da Sori:
alle 17.08 con regionale fino a Ge Brignole, poi cambio treno regionale con arrivo a Voghera alle 18.59.

Descrizione

Tutto il percorso riveste un grande interesse paesaggistico.

Dalla stazione ferroviaria di Nervi ci si intrattiene giusto il tempo di acquistare la classica focaccia prima di iniziare l’escursione.
Si sale lungo brevi “creuze”, strette scalinate e dolci sentieri, passando accanto ai paesini resi famosi dalle canzoni di Fabrizio De André (Sant’Ilario) per arrivare sul crinale da dove la vista può spaziare su tutto il litorale da Genova a Camogli.
Dal crinale una gradevole e panoramica discesa ci conduce a Sori.

Itinerario di salita: Nervi – salita Gaiello – San Rocco – pendici ovest di monte Giugo – passo la Crocetta – pendici ovest di Bric Gianesi – monte Cordona.

Itinerario di discesa: Sella del monte Cordona – pendici del monte Possolo – monte di Santa Croce – Pieve ligure alta – Cappelletta di San Gaetano – Sori.
 
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lunedì 10 ottobre 2011

Domenica 16 ottobre: escursione a Carrosio (Al)

Prima della descrizione Vi informo che, per chi volesse, c'e' la possibilita' di un pranzo veloce presso i locali della Pro Loco di Sottovalle cosi' composto:

Antipasto leggero, agnolotti, 1/2 acqua, vino (da dividere con gli altri commensali) al prezzo di 10 euro.

Gli interessati possono prenotare rispondendo a questa mail entro martedi' 11 ottobre 2011.

Di seguito potete leggere la descrizione e note dell'escursione.

Domenica 16 ottobre 2011


IL MONTE ZUCCARO - ANELLO DI CARROSIO (AL)
Lunghezza 16 km
Dislivello 700 m
Durata 6,15 ore di cammino
Difficolta' E

Responsabile di gita Fabrizio G. 333 2690003


PARTENZA DA VOGHERA ORE 7.30

PARTENZA DA TORTONA ORE 7.45


Con i mezzi propri si raggiunge Carrosio in Val Lemme.

Da Tortona e Voghera andare, su strada statale, in direzione Serravalle Scrivia-Genova. Dopo aver superato Serravalle Scrivia, appena prima di localita' Libarna, andara a destra in direzione Gavi. Poco prima del paese, alla rotonda, prendere a sinistra per Carrosio-Voltaggio, superare la galleria e, subito dopo, all'incrocio prendere ancora a sinistra. In breve si arriva a Carrosio. Svoltare a sinistra per il centro del paese e lasciare la macchina sulla piazza sterrata di fronte alla chiesa.

Pausa caffe'.

Partenza escursione ore 8.45

L'itineraio proposto si svolge, per la maggior parte, su sentieri non segnati. Si prega di prestare attenzione e non distaccarsi molto dal gruppo, senza avvisare.

Dalla piazza (260 m slm) si attraversa il paese fino a giungere davanti all'impresa Tre Colli, si attraversa il ponte e subito dopo si va dritti, abbandonando la strada, imboccando una sterrata. Inizia la salita che ci porta al monte Zuccaro (768 m slm; 3 ore dalla partenza), passando nei pressi di un ripetitore, della cascina Portovecchio e della cascina Mancamorana. Sosta per ammirare il panorama (sulla fiducia perche' il giorno della verifica il tempo era pessimo).

Dal monte Zuccaro si prosegue, scendendo alla Colla del Prete (635 m slm). Qui si gira a sinistra, imboccando il sentiero E1 che ci conduce a Sottovalle (450 m slm; 4,10 ore dalla partenza; 1,10 ore dal monte Zuccaro).

Sosta per il pranzo.

Una volta ripartiti si percorre la strada asfaltata in direzione Carrosio. Dopo il cimitero abbandonare l'asfalto girando a destra e in breve si arriva in localita' Cappelletta (480 m slm). Dopo aver passato la piccola chiesa, bisogna andare a sinistra abbandonando il segnavia E1 e prendere il sentiero 299. Rimanendo sul crinale che divide Sottovalle da Pratolungo si arriva in localita Ceighetto (450 m slm). Qui si abbandona il sentiero 299 e si va dritti e, sempre sul crinale, dopo diversi incroci di sentieri, si arriva in localita' Ricoi (350 m slm; 5,50 ore dalla partenza; 1,40 ore da Sottovalle).

Da qui, su strada asfaltata si scende a Carrosio (260 m slm; 6,15 ore dalla partenza; 0,25 ore da Ricoi).

Di seguito trovate, tratte dal sito del comune di Carrosio, alcune notizie su questo centro abitato:

Citato nelle fonti d'archivio dei secoli XI-XIV come Caroxium e Carosium. In seguito indicato come "Carosio". Dalla fine del XVIII secolo il toponimo inizia ad essere trascritto, anche se non sistematicamente, nella forma attuale (Carrosio con geminazione della erre). Una dubitevole ipotesi prospettata da C. GOGGI (Toponomastica Ligure della nuova e dell'antica Liguria, Genova 1967), fa derivare l'etimo del toponimo dal fonema paleoligure kar, inteso come sasso o roccia.

Esiguo tassello appenninico di cultura e di tradizione ligure (anche se incluso, dal 1859, nella provincia di Alessandria) Carrosio è situato lungo la via della Bocchetta, sull'antico percorso commerciale tra Genova e la valle padana. Il territorio era compreso, in epoca romano-imperiale, nell'area libarnese, e la frazione Ricoi (Rivi caput) sembra conservarne una labile traccia toponomastica. Così come esigue testimonianze indirette della presenza longobarda nella località permangono nelle denominazioni dei colli Erbano (Haribann), Gazego (Gahagi), Garbletta (Wald)... La genesi storica del borgo, soggetto, nell'ambito del dominio Obertengo, alla signoria dei Vescovi-Conti di Tortona nel X secolo e a quella degli Adalbertini marchesi di Gavi tra XI e XII secolo, risulta composita e relativamente tardiva. Carrosio è infatti ricordato nelle fonti documentarie a far data dall'anno 1006, mentre le più antiche testimonianze sulle strutture urbane risalgono al 1141, allorchè i genovesi acquistarono il castello di Aimero, nucleo originario del primitivo paese. Fra XIII e XIV secolo la Repubblica concesse l'investitura di Carrosio a famiglie nobili e consortili della Superba: Castagna, Grimaldi, Di Negro. Successivamente la sovranità sul paese fu avocata dall'autorità regia, e il feudo imperiale di Carrosio venne assegnato agli Spinola, a cui subentrarono, nel 1585, i Salvago. Nel 1622 il possesso del borgo risulta condiviso tra la Repubblica di Genova gli Imperiale Lercari e i Doria. Pochi anni dopo, nel 1625, durante l'invasione delle truppe sabaude, i buoni villici, rafforzati da reparti polcevaraschi, depredano l'esercito di Carlo Emanuele I, accampato in prossimità del paese. Nel 1735 Carrosio viene assegnato al Re di Sardegna Carlo Emanuele III unitamente a una serie di feudi "internati o affini" al genovesato. Nella seconda metà del XVIII secolo, con la signoria dei Gavotti e dei Migliorati, si conclude la secolare vicenda del feudo, cancellato, nel 1798, dall'onda lunga della presenza francese nella valle. A Carrosio confluisce un gruppo giacobino (Armata Patriottica Piemontese) che tenta l'azione militare contro il Ducato di Savoia. Accolti senza particolare simpatia dalla popolazione i rivoluzionari, fra i quali erano presenti numerosi militari della Repubblica Ligure, insediano nel paese un vero e proprio governo autonomo, e ampliano via via il controllo sulle aree contermini, con azioni nelle valli dell'Orba e della Scrivia. Le turbolenze si protraggono per oltre due mesi, e segnano la vicenda rivoluzionaria di più lunga durata fra i moti insurrezionali che hanno caratterizzato gli anni finali del XVIII secolo in Piemonte. Dopo la debellatio degli insorti da parte delle truppe sabaude, il paese è governato direttamente dal comando francese della divisione di Genova sino al 1802, allorchè viene aggregato alla Repubblica Ligure. Da questo momento Carrosio seguirà le sorti della città capoluogo, con la provvisoria incorporazione nell'impero napoleonico (1805) e la definitiva assegnazione al Piemonte sancita, nel 1815, dal Congresso di Vienna. Incluso, dal 1831, nell'effimera provincia di Novi, Carrosio entrerà poi a far parte, dal 1859, della provincia di Alessandria.

giovedì 6 ottobre 2011

CamminaFrancigena Senese 2011 A piedi attraverso le colline toscane

Dal 7 al 12 ottobre un gruppo di CamminAttori percorrerà uno dei tratti più spettacolari della Via Francigena, attraversando da nord a sud tutta la Provincia di Siena. Grazie all’uso delle nuove tecnologie sarà possibile seguire “in diretta” il viaggio, tramite i video e le fotografie pubblicate sul web, su Facebook e Twitter.

Leggi il programma dell'evento.

Fonte

lunedì 3 ottobre 2011

Domenica 9 ottobre: I forti di Genova

L'escursione si snoda attraverso i forti e le mura di Genova. Nella prima parte del percorso si utilizza la ferrovia Genova - Casella, molto caratteristica che percorre un lungo tratto montano nell'entroterra di Genova. La partenza del trenino di Casella è nelle vicinanze di Piazza Manin, a pochi passi dal centro della città. Scenderemo alla stazione di Campi e da qui percorreremo un breve tratto di strada, poi imboccheremo il sentiero che percorre il crinale del monte Diamante e in circa un'ora raggiungeremo l'omonimo forte. Una breve sosta ci permetterà di ammirare il panorama che spazia sulle due vallate che circondano Genova, la Val Polcevera e la Val Bisagno.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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