martedì 31 agosto 2021

Sulle montagne svizzere si sperimenta un mega laser “parafulmini”

Che i fulmini rappresentino uno dei pericoli da non sottovalutare nel corso delle escursioni in quota, soprattutto nei periodi estivi di meteo instabile, è fatto ben noto a tutti gli appassionati di montagna. Il Soccorso Alpino ha nelle scorse settimane diffuso l’annuale vademecum a riguardo, ricordando che i rischi maggiori si corrono su percorsi particolarmente esposti, come creste o vette, o in vicinanza di guglie e pinnacoli anche di altezza modesta. Sulle montagne svizzere gli scienziati stanno sfruttando i fulmini che cadono in quota per testare una strumentazione d’avanguardia: un parafulmine laser.

Cosa sono un parafulmine e un parafulmine laser?

Lo strumento in fase di sperimentazione in Svizzera non è un classico parafulmine metallico ma un grande laser ad elevata potenza (multi Terawatt laser), sviluppato nell’ambito di un progetto europeo Horizon 2020 e ribattezzato “Laser Lightning Rod” (parafulmine laser). Il super laser è stato installato da un team di ricercatori dell’Università di Ginevra sulla vetta del monte Säntis (2502 m), nel cantone di Appenzell, lo scorso 18 maggio 2021.

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lunedì 30 agosto 2021

Il Cammino dei Ribelli: aggiornamenti

 

130 km tra banditi e partigiani, contadini e camminatori


Stiamo dotando il cammino di segnaletica specifica ma è ancora un lavoro “a macchia di leopardo”. Per il momento chi vuole percorrerlo deve dotarsi delle tracce gps e della guida testuale disponibili qui.

Il percorso prevede attraversamenti del torrente Borbera. E’ necessario dotarsi di sandali o scarpe da bagnare per non patire il cammino sulle pietre e i passaggi in acqua. In caso di forti piogge i giorni prima, o durante il proprio passaggio, non scendere nel greto ma proseguire su strada come indicato.

Le strutture di accoglienza sono disponibili previa prenotazione. Per usare le aree tenda è importante segnalarsi in anticipo ai contatti indicati. E’ consigliato prenotare anche eventuali pasti nei locali, che in virtù delle norme covid devono organizzarsi.

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Le tappe


La mappa






Rocchetta Nervina, escursionista disperso nella zona di Sella di Gouta

Rocchetta Nervina (IM) – Ricerche ancora in corso nella zona della Sella della Gouta per ritrovare l’uomo disperso da ieri pomeriggio nei boschi della zona.

Si tratta di un 60enne che ieri si è perso lungo i sentieri della zona ed ha chiamato i soccorso ma poco dopo il suo telefono cellulare si è spento, probabilmente con la batteria esaurita.

I soccorritori hanno rilevato la sua posizione in modo non completo e stamattina all’alba sono ripartite le ricerche anche con un elicottero.

L’uomo potrebbe essere stato individuato in queste ore e i soccorritori sono sulle sue tracce.

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Alpinista precipita e muore in Civetta, la nebbia ostacola il recupero del compagno

Ancora un weekend di grande impegno per il Soccorso Alpino quello che ci lasciamo alle spalle. Su Alpi e Appennini gli interventi, spesso complicati dal maltempo, sono risultati innumerevoli. Il più complesso è stato portato a termine nella mattina di sabato, purtroppo con bilancio di una vittima, nel gruppo del Civetta, dove un alpinista è precipitato a seguito del distacco di un chiodo in parete sulla Torre Venezia. Il compagno di cordata è rimasto una intera notte in quota in attesa dei soccorsi, ostacolati dalla nebbia. La scarsa visibilità in quota ha complicato anche due interventi in ferrata, un primo sempre in Civetta, un secondo in Valsaviore.

È stato recuperato nella mattina di sabato 28 agosto il corpo senza vita di un giovane alpinista lombardo precipitato nella serata di venerdì, mentre con il compagno di cordata si preparava a scendere in doppia dalla Torre Venezia, in Civetta, dopo aver scalato la Via Ratti. Tratto in salvo anche l’amico rimasto da solo in cima tutta la notte. Venerdì sera attorno alle 22, la Centrale del Suem è stata allertata da uno scalatore, che aveva visto cadere l’amico dalla cengia circolare in cima alla Torre Venezia, prima di iniziare le doppie.

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domenica 29 agosto 2021

Tragedia in montagna, coinvolti tre alpinisti lombardi: due morti e un disperso nel Bellunese

Il 26 agosto ha perso la vita il 48enne milanese Marco Sordelli, oggi è morto G.D.C.B., 27 anni. Disperso da due giorni il 39enne milanese Federico Lugato, uscito il 26 agosto

È di due morti e un disperso il tragico bilancio del weekend sulle montagne del Bellunese e in tutti e tre i casi si tratta di scalatori ed escursionisti lombardi.

Il 26 agosto ha perso la vita il 48enne milanese Marco Sordelli, dirigente comunale a Palazzo Marino, che stava affrontando con la sorella 45enne la “Via del buco” sul Lagazuoi sopra Cortina d’Ampezzo, mentre oggi 28 agosto è stato recuperato il corpo di G.D.C.B., 27 anni, di Cesano Maderno (in Brianza), precipitato per 180 metri mentre con il compagno di cordata si preparava a scendere in doppia dalla Torre Venezia sul Monte Civetta, dopo aver scalato la Via Ratti, sulle Dolomiti, a Taibon Agordino.

Intanto cresce l’apprensione per il 39enne milanese Federico Lugato, uscito il 26 agosto per una passeggiata nel Gruppo del Tamer - San Sebastiano, in Val di Zoldo, e non ancora rientrato.

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venerdì 27 agosto 2021

Una casetta in legno con il tetto che si apre. Per ammirare le stelle a 2.400 metri nel cuore delle Alpi

Da Airbnb l'ultima proposta tra lentezza e desiderio di distanziamento. Le Starsbox si ispirano alle dimore dei pastori, con la chicca del soffitto scoperchiabile. Ne esistono una quindicina in tutta Italia. La più scenografica è nel Parco delle Alpi Marittime, in Piemonte, a 2400 metri. Si arriva dopo 3 ore di trekking con l'host Marco Bassino, alpinista e fratello della campionessa di sci Marta



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VAL D'OSSOLA - VAL FORMAZZA: Sentiero G37 - Bianche guglie del Lebendun

RIALE - RIFUGIO SOMMA - RIFUGIO MARGAROLI - NEFELGIÙ



Inaugurato il 21 agosto 2021 dalle Sezioni CAI Somma Lombardo e CAI SEO Domodossola, il sentiero G37 permette il collegamento tra il Rifugio Somma Lombardo, al Lago del Sabbione, ed il Rifugio Margaroli, al Lago Vannino, attraversando un paesaggio unico e ricco di particolarità naturalistiche e geologiche.
Il percorso ha inizio da Morasco – Riale e sale all’Alpe del Sabbione e al Rifugio CAI Somma Lombardo, che può diventare punto di appoggio per sviluppare l’itinerario in un trekking di due giorni.
L’itinerario prosegue seguendo il sentiero G37 che conduce al Rifugio Margaroli all’Alpe Vannino. Il primo tratto del sentiero è ben segnalato ed è possibile vedere la cava utilizzata per il reperimento degli inerti utili alla realizzazione della diga del Sabbione, fino al Lago Gemelli di Ban. Da qui l’itinerario prosegue su tratti di morene, ghiaioni e nevai senza traccia dove sono presenti ometti segnavia e segnaletica orizzontale (si consiglia l’uso della traccia gpx). L’itinerario raggiunge il Ghiacciaio Gemelli di Ban, sale alla cima del Pizzo del Costone e scende verso un ampio vallone sabbioso dal quale svettano le bianche guglie del Lebendun: si tratta di una formazione calcarea dallo spiccato colore bianco che contrasta nettamente con il colore scuro della roccia dell’ambiente circostante in un paesaggio che sembra quasi lunare.

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Piemonte. Val Borbera, la "four corners" dell'Appennino, dove il cammino dei ribelli è diventato luogo della lentezza

Un itinerario di 130 km da percorrere in sette giorni, al confine con Liguria, Lombardia ed Emilia. In una terra da sempre ostile al potere imposto dall'alto (dai Romani ai feudatari al fascismo) oggi i piccoli borghi accolgono - quasi cercandolo - il turismo non invasivo. Lontano dall'autostrada, tra monti, vallate, coltivazioni e progetti di recupero dell'ambiente. E molta acqua

Il paese della nonna di Papa Francesco. La vigna del cantante degli Ex-Otago.  L’aria fresca dei mille metri. I formaggi, i campi di verdure. E poi i castagneti, il torrente, le cascine. Le strade tortuose e i boschi che segnano i confini tra Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia. Insomma, la Val Borbera. Un Appennino poco battuto in provincia di Alessandria, selvaggio, remoto: per questo, da sempre, terra di ribelli. Erano ribelli i partigiani che qui riuscirono a creare una zona libera dal regime nazifascista.  Ed erano ribelli i banditi e le comunità di montagna, che contrastarono le imposizioni feudali e monarchiche. Ben prima di loro era ribelli le tribù di Liguri, che si opposero all’invasione dei Romani. Oggi a essere ribelli sono contadini e pastori che scommettono su questa terra scomoda lontana da città e autostrade, che però sta scoprendo il turismo lungo un cammino che non poteva chiamarsi altrimenti: «Il cammino dei ribelli».

Sette le tappe, sette giorni, 130 i chilometri ad anello lungo sentieri e mulattiere che ancora pochi conoscono, per un semplice motivo: il Cammino dei Ribelli è appena nato. A immaginarlo l’esperto di cammini e progetti sociali Giacomo D’Alessandro, 31 anni, che per la sua tesi di laurea in comunicazione all’Università di Torino si è ispirato «a una visione socio-politica del cammino, come strumento per rilanciare territori minori», racconta. La sua famiglia ha casa a Persi, in bassa Val Borbera, la scelta è venuta quindi naturale: nel 2017 Giacomo ha cominciato a viaggiare su e giù per la valle, alla ricerca di abitanti desiderosi di lanciarsi in un progetto che all’inizio non vedeva tutti d’accordo. «I timori erano tanti, a partire dal solo pensiero che dei “foresti” potessero scoprire una valle tranquilla», continua. «Ma con un lavoro di dialogo e partecipazioni molte resistenze sono state vinte. E il progetto del Cammino è partito».

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mercoledì 25 agosto 2021

Recuperati i 12 scout di Pietra Ligure bloccati dalla nebbia. Sono stati portati in salvo in elicottero

Bobbio Pellice (TO) - Sono spaventati, stanchi, ma in buone condizioni di salute i dodici scout del gruppo di Pietra Ligure (Savona) soccorsi oggi pomeriggio sul monte Granero, tra val Pellice e valle Po, da vigili del fuoco, soccorso alpino e 118.

Durante l'escursione sono stati sorpresi dalla nebbia, che li ha costretti a fermarsi e chiedere aiuto.

Fonte

martedì 24 agosto 2021

Valtournenche, trovata morta la turista genovese dispersa sulla montagna Becca d'Aran

Era caduta in un dirupo. L’allarme era stato lanciato ieri dai familiari


Aosta – E' stata trovata morta Marta Lovotti, la turista genovese di 47 anni che risultava dispersa nella zona della Becca d'Aran, a Valtournenche. Secondo quanto si è appreso era caduta in un dirupo riportando ferite letali.

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Tre alpinisti perdono la vita sulle Alpi

Salvo per miracolo uomo folgorato sulle Apuane

Tre alpinisti italiani hanno perso la vita nei giorni scorsi lungo l’arco alpino. Gli incidenti si sono verificati sul Dente del Gigante (Monte Bianco), sul Pizzo Coca (Orobie) e sul Monte Ivigna (Alpi Retiche Orientali).

Alpinista precipita sul Dente del Gigante

Il Dente del Gigante, nel massiccio del Bianco, è una vetta che nelle ultime settimane ha visto verificarsi numerosi incidenti in parete, anche mortali. L’ultimo risale a venerdì 20 agosto: un alpinista italiano originario di Feltre (BL) è precipitato mentre era assieme ad altri due compagni di cordata italiani. Secondo la ricostruzione del soccorso alpino francese, l’uomo sarebbe precipitato per oltre 200 metri sulla Cresta Rochefort, finendo in un canalone.

La gendarmeria di Chamonix ha evidenziato che i tre fossero in fase di discesa, in un tratto decisamente, quando hanno deciso di proseguire slegati. Alla base della caduta il probabile cedimento di una roccia. L’alpinista sarebbe così precipitato nel vuoto. Ad accorgersi del volo non sono stati i compagni ma una guida alpina francese che ha assistito alla scena e ha prontamente allertato i soccorsi. L’elicottero del PGHM si è subito levato in volo e in pochi minuti ha individuato il corpo dell’alpinista. Per il recupero è stata necessaria un’ora di intervento a causa del distacco di altre rocce.

Giovane alpinista muore su Pizzo Coca

Un giovane alpinista di 25 anni di Parma è precipitato sul Pizzo Coca, in Val Bondione, nella giornata di giovedì 19 agosto, ma il suo corpo è stato recuperato soltanto venerdì sera causa maltempo. Il Soccorso alpino, VI Delegazione Orobica, è stato allertato nella serata di giovedì intorno alle 19:00 per il mancato rientro. Sono subito partite le squadre e dalla base di Caiolo (SO) è decollato l’elisoccorso di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) che ha tentato un primo avvicinamento, impedito però dalla nebbia fitta.

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Nelle Terre del Giarolo

L'ultima "fatica" di Cristiano Zanardi

98 percorsi tra Val Curone e Val Borbera (AL)



Con 30 mappe ben dettagliate...






😎 Tutti i rivenditori:

➡️ L'edicola C.C. Montebello (Montebello D.B.)

➡️ Edicola Cartoleria Neri (S.Sebastiano C.ne)

➡️ Boscopiano (Loc. Brotte, Borghetto B.ra)

➡️ Libreria Ubik (Voghera)

➡️ Cartoleria Rolandi Deglialberti (Varzi)

➡️ Cartolibreria La Piazzetta (Arquata S.)

➡️ Cartoleria Joker (Novi L.re)

➡️ Cartoleria Il quadrifoglio (Cantalupo L.re)

➡️ Cartoleria Da Ilaria (Cabella L.re)

➡️ Namastè Book and Coffee (Tortona)



lunedì 23 agosto 2021

Due alpinisti tedeschi sono bloccati sull’Aiguille Noire dopo che uno dei due è stato colpito alla testa da un sasso

 

COURMAYEUR (AO). Bloccati da ieri sera sull’Aiguille Noire, sul versante del Monte Bianco che si affaccia in Val Veny. Sono due alpinisti tedeschi impegnati sulla lunga cresta. Mentre stavano scendendo si è staccata una piccola frana e un sasso ha colpito alla testa uno dei due. L’allarme al Soccorso alpino alla sera, ma l’elicottero non ha potuto raggiungerli per le raffiche di vento oltre 90 chilometri orari.

I due erano fermi in cresta e anche oggi l’elicottero non ha potuto far nulla per poterli mettere in salvo e allora i tedeschi sono tornati sui loro passi e hanno raggiunto il bivacco Craveri, a 3.490 metri, in attesa che le condizioni del tempo migliorino.

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Un alpinista italiano precipita e muore sul Dente del Gigante


COURMAYEUR (AO). Un alpinista italiano è morto venerdì 20, sul versante francese del massiccio del Monte Bianco. Si tratta di Giovanni Marcon, 49 anni, di Feltre, in provincia di Belluno. L’alpinista era assieme ad altri due compagni di cordata, anche loro italiani, quando è precipitato per oltre 200 metri sul Dente Del Gigante, sulla Cresta Rochefort, finendo in un canalone.

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venerdì 20 agosto 2021

Via dalla città! Dalla Regione Piemonte contributi per trasferirsi in montagna

Voglia di ritmi più lenti e in armonia con la natura? Di luoghi incontaminati in cui respirare a pieni polmoni e far crescere i propri figli in libertà? Di un posto diverso dove continuare il proprio lavoro, sempre più connesso e smart, o in cui iniziare magari una nuova attività? Cambiare vita si può. E la Regione Piemonte vuole aiutare chi lo desideri a farlo, lanciando una campagna nazionale che offre incentivi a chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni di montagna incastonati tra le Alpi piemontesi.

Una promessa mantenuta per la montagna

La montagna non è e non va vista come una riserva inaccessibile, ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Penso che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura, siano valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne”.

L’iniziativa punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria.

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giovedì 19 agosto 2021

Fuori pericolo l’alpinista bergamasco precipitato per 30 metri sul Bianco, i medici: “E’ un miracolato”

In questi giorni sono numerosi gli interventi del Soccorso alpino valdostano, 14 solo nelle ultime ore.

COURMAYEUR (AO). E’ fuori pericolo Cristian Garavelli, 30 anni di Bergamo, l’alpinista precipitato lunedì sera sul Dente del Gigante nel massiccio del Monte Bianco a quattro mila metri di quota. L’alpinista è ancora ricoverato all’ospedale Le Chal, in Alta Savoia, in attesa di poter essere trasferito a Bergamo.

Secondo i medici «è un miracolato». L’uomo è precipitato nel vuoto per una trentina di metri. L’allarme era scattato nel pomeriggio di lunedì, per due alpinisti in difficoltà. Uno bloccato in sosta e l’altro, Garavelli, rimasto appeso alla corde in parete. Le operazioni di recupero, da parte di guide alpine del Soccorso alpino valdostano e francese e dei militari delle fiamme gialle, sono state difficili a causa del forte vento. L’alpinista è rimasto appeso alle corde per due ore, poi le forze lo hanno abbandonato ed è precipitato.

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mercoledì 18 agosto 2021

TRAMONTO SULLA CRESTA DEL MONTE ANTOLA

Sabato 21 agosto dalle 17.30 alle 23.30


Esattamente un anno dopo torneremo in Antola, questa volta insieme a tutto il gruppo di International Search and Rescue Association OdV.
Per informazioni e iscrizioni: https://fb.me/e/yNZ1E9Xr
Foto di Giorgio Gori per gentile concessione.

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martedì 17 agosto 2021

Escursionista si frattura tibia, intervengono i soccorsi

 

RENEUZZI - Nella serata del 13 agosto una escursionista di 51 anni di Voghera in compagnia di altri escursionisti durante una camminata sui sentieri della Val Borbera si è procurata una sospetta frattura di tibia in località Reneuzzi, borgata abbandonata della valle dell'Appennino ligure.

I compagni di escursione, viste le condizioni della donna, hanno chiamato il 112, provvedendo ai primi soccorsi dell'infortunata.

E' quindi intervenuto l'elisoccorso 118 partito dalla base di Alessandria con il tecnico di Soccorso alpino unitamente al supporto di altri operatori del Soccorso alpino di Alessandria.

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Dieci escursioni facili in Valle d'Aosta

Tra natura e ampi panorami. Itinerari per famiglie per l'estate

Voglia di un'escursione alpina? In quest'articolo vi proponiamo dieci escursioni panoramiche in Valle d'Aosta. Dalla valle del Lys fino al massiccio del Monte Bianco, passando per le valli tutelate dal parco nazionale del Gran Paradiso, ecco dieci passeggiate dove fare trekking anche con tutta la famiglia (sempre che la famiglia abbia voglia di camminare!).

Attenzione: abbiamo scritto "facili" nel titolo dell'articolo perché si tratta di escursioni dove non sono previsti né equipaggiamento particolare (a parte calzature da montagna) o specifiche doti di arrampicata. Tuttavia, alcune di queste passeggiate richiedono buona preparazione fisica e capacità di camminare per lunghi periodi. Abbiamo spesso segnalato nell'articolo alternative per le famglie o per i meno allenati.

Segnalateci le vostre escursioni preferite e altre idee nei commenti in fondo all'articolo. Maggiori informazioni sul sito turistico della Valle d'Aosta, www.lovevda.it. Buone camminate!


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Alpinisti bloccati sul Dente del Gigante. Soccorsi in azione tra vento e nubi

Si è concluso alle 23 di ieri sera un lungo e delicato intervento di recupero di due alpinisti bloccati, a causa di difficoltà incontrate in fase di discesa, sul Dente del Gigante, nel massiccio del Monte Bianco.

A intervenire nel pomeriggio è stato in prima battuta il Soccorso Alpino Valdostano. L’impiego dell’elicottero non è stato però inizialmente possibile a causa delle forti raffiche di vento in quota e di una ampia nube che limitava la visibilità.

Una squadra via terra composta da tecnici del Soccorso Alpino Valdostano e del Sagf ha dunque cercato di raggiungere i due alpinisti per valutarne le condizioni e per definire una strategia di recupero. Un tentativo di avvicinamento in elicottero è stato condotto anche dai soccorritori francesi ma con esito negativo.

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venerdì 13 agosto 2021

Una vacanza "sLow Cost" lungo il Cammino di Oropa

Grazie al "bonus vacanze" i posti tappa del Cammino di Oropa propongono una vacanza stanziale a basso costo ed alta soddisfazione, a un prezzo straordinario, a partire da 10 €/notte/persona in camera privata! Potrai scoprire a piedi e in bicicletta una zona sorprendente, guidato dalla nostra App.


Sarà un piccolo grande viaggio in libertà, da organizzare con chi vuoi, quando vuoi.

Gli itinerari attorno al Cammino di Oropa


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martedì 10 agosto 2021

Il Sentiero della Val Lemme

Itinerario circolare in mountain-bike nella Val Lemme, nell’Appennino Alessandrino, lungo un tratto del Sentiero della Val Lemme. 


Nei tempi antichi le ‘vie dell’Oltregiogo’ partivano dal porto di Genova e, oltre l’Appennino, puntavano verso la Pianura padana. Quasi ogni vallata ne aveva una. Anzi, più che le valli ne erano interessate le montagne poiché era più agevole camminare in quota al riparo di frane e inondazioni, protetti da muniti castelli che non nei cupi anfratti dei fondovalle.

Di queste vie, che prendevano anche il nome di ‘vie del sale’, una risaliva da Genova al Passo della Bocchetta per poi seguire un cammino di monti selvaggi fra le valli Scrivia e Lemme. Era una delle più antiche poiché gli studiosi vi hanno identificato la romana Via Postumia, diretta ad Aquileia, tracciata dal console Postumio Albino intorno al 148 a.C. Rimase in uso fino al 1585 quando fu sostituita dalla strada di fondovalle del Lemme.

Esplorare a piedi o in mountain-bike questi territori e rinvenire le esili tracce delle strade antiche è una bella esperienza. La Val Lemme è conosciuta da pochi e apprezzata per la sua integrità paesaggistica. Ha come caposaldo Gavi, vicino a Novi Ligure e a Serravalle Scrivia, nella zona del vino Cortese. Per valorizzare la valle alcuni appassionati hanno tracciato “Il Sentiero della Val Lemme: 54 chilometri di percorso ora su un versante ora sull’altro della vallata. Dagli ultimi lembi della Pianura padana si passa ai declivi intessuti di vigne e ville eclettiche, per arrivare ai boschi più fitti e ai rilievi appenninici in un variato intrico di morfologie montane.

Il percorso è adatto a ciclisti bene allenati alle salite e pratici nelle discese su fondo sterrato. A piedi si può consigliare il tratto dal Passo della Bocchetta a Voltaggio, ma in tal caso occorre disporre di due auto, da posizionare una alla partenza, una all’arrivo dell’itinerario. Partenza e arrivo: Voltaggio, raggiungibile da Serravalle Scrivia (autostrada A7) in 16.2 km passando per Gavi e Carrosio. Distanza: 29.6 km – Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti circa. Dislivello: 820 metri. Condizioni del percorso: strade provinciali su asfalto a scarso traffico, piste forestali sterrate, tratti su largo sentiero. Periodo: primavera e autunno. 

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lunedì 9 agosto 2021

A spasso per l’Alessandrino: il sentiero del pellegrino di Bruno Buffa

 

ACQUI TERME (AL) – Armatevi di pazienza e tanta voglia di camminare, questo weekend vi portiamo nell’Acquese con un percorso tanto bello quanto impegnativo. Basti pensare che è lungo 35 chilometri e la sua durata è di circa 11 ore. Stiamo parlando del sentiero 531 è un lungo itinerario, realizzato in occasione del Giubileo del 2000 dalla sezione del Club Alpino Italiano di Acqui Terme. Il percorso collega la città termale a Tiglieto. L’itinerario è dedicato a Bruno Buffa, socio scomparso del Cai acquese che fu tra gli ideatori del percorso. Di seguito la descrizione dal sito della Provincia di Alessandria.

Il percorso parte in Piazzale Pisani (Zona Bagni) ad Acqui Terme. Una volta presa la strada asfaltata di sinistra (indicazione stradale per Lussito) si sale con alcuni tornanti fino a superare la zona degli alberghi, poi si svolta decisamente a destra in una piccola stradina asfaltata e dopo pochi metri si gira a sinistra, si abbandona l’asfalto e ci si immette su un sentiero che risale il versante boscato. All’uscita del bosco, nei pressi di alcuni ripetitori si svolta a destra e si imbocca una panoramica strada consortile che conduce ad un incrocio, ove bisogna proseguire diritti e dove, dopo pochi metri, bisogna tenere la destra per imboccare il sentiero che sale di quota e si snoda in un ambiente caratterizzato dalla ricca e colorata presenza della ginestra (Spartium junceum) e che conduce in breve tempo al Monte Marino.

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domenica 8 agosto 2021

7 cascate d’Italia che lasciano tutti a bocca aperta

Quali sono le cascate più belle d’Italia? Una domanda di estrema complessità, come sempre accade quando si parla di meraviglie della natura. Una cascata è una sorpresa, è uno spettacolo che ci compare davanti agli occhi improvvisamente, nel corso di un cammino nel verde. Una poesia in movimento, un vortice di emozioni la cui intensità è funzione della personalità di ciascuno di noi. C’è chi ama le piccole cose della vita, e una minuscola cascata nel folto di un bosco può risultare ammaliante al pari, se non di più, di cascate del calibro di quelle del Niagara. C’è chi ama le cose difficili, e allora ecco che le cascate più belle si rivelano essere anche le più nascoste. Oggi ci ritroviamo a dover fare una scelta, in sintesi. E vogliamo raccontarvi di 7 cascate d’Italia che lasciano tutti a bocca aperta per la loro spettacolarità. Le più maestose. Con la promessa, per i cuori romantici, di dedicare un secondo capitolo esplorativo alle cascate più nascoste tra Alpi e Appennini, meno celebrate in quanto meno appariscenti, ma assolutamente da scoprire.


Cascate di Stroppia – Piemonte

Le Cascate di Stroppia si trovano in Piemonte, in alta Valle Maira, più precisamente in località Chiappera, nel comune di Acceglio (CN). In virtù del loro salto di quasi 500 metri, sono considerate le cascate più alte d’Italia. Si raggiungono percorrendo una parte del Sentiero Dino Icardi, alpinista scomparso nel 1988. Il periodo migliore dell’anno per visitarle è la tarda primavera/inizio estate. Con l’avanzare della bella stagione tendono a scomparire a seguito dell’abbassamento del livello del lago Niera, che le approvvigiona. Le acque della cascata confluiscono nel torrente Niera.

Cascate del Rio Verde – Abruzzo

Le Cascate del Rio Verde, anche note semplicemente come Cascate del Verde, rappresentano le più alte d’Appennino. Si trovano nel Comune di Borrello (CH), in Abruzzo. Sono originate dalla congiunzione tra il Rio Verde e il fiume Sangro. Si articolano in tre salti consecutivi di misura complessiva pari a 200 metri, estendendosi tra i 400 e i 900 metri di quota. Le acque scorrono fra bastioni di roccia, torrioni, pinnacoli calcarei, in un paesaggio suggestivo, caratterizzato da vegetazione mediterranea rigogliosa. Vi si accede mediante un sentiero (Percorso Natura) che si imbocca all’ingresso della Riserva Naturale Regionale “Cascate del Rio Verde”. Anche in questo caso, il periodo migliore per visitarle, associato alla portata maggiore, è la tarda primavera.

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sabato 7 agosto 2021

Soccorso a un alpinista sulla parete Est del Monviso

La squadra dei vigili del fuoco, con il supporto di un elicottero, è impegnata a soccorrere un alpinista sulla parete Est del Monviso, circa a quota 3450 metri di altitudine, nel territorio di Crissolo. Nell’escursione potrebbe essere coinvolta anche una seconda persona. L’allarme è scattato da pochi minuti, dunque non si conoscono ancora la situazione, le modalità del soccorso e l’eventuale presenza di feriti.

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La salita in solitaria su cima di Nasta poi scivola e precipita nel canalone. Il dramma dell’ambulante trovato morto in Val Gesso (CN)


La salita in solitaria alla cima Nasta (3108 metri di quota) nel vallone di Assedras, in alta Valle Gesso. Ha raggiunto la vetta e ha firmato il diario. Si è riposato un po’, ha girato con il telefonino un video del panorama delle Alpi Marittime. E ha iniziato la discesa a valle. In questa fase dell’escursione forse ha avuto una distrazione, è scivolato e precipitato al fondo di una parete rocciosa, affrontando il passaggio più esposto della traccia di sentiero.

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Altra follia in alta quota: sul ghiacciaio in mountain bike

Si moltiplicano i comportamenti scellerati in montagna, le guide disperate: “I nostri appelli non servono più”. E la nuova piaga è l’abusivismo dilagante.


AOSTA. Increduli. Le guide alpine non sanno più che cosa dire di fronte a una serie di comportamenti scellerati di coloro che s’inventano alpinisti. Non solo, sono anche di fronte a un altro problema, quello dell’abusivismo. Sono segnalate agenzie estere che si avvalgono di sedicenti guide non qualificate. E in questo agosto che richiama turismo, escursionisti, appassionati dell’outdoor, l’allerta è massima.

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Il turista piemontese scomparso da Gaby (AO) ieri sera è stato trovato vivo e in buone condizioni

L’anziano, uscito per una passeggiata, non aveva fatto ritorno a casa e il figlio ha dato l’allarme. Ha passato la notte riparato da una roccia.

AOSTA. Dopo una mattinata di ricerche è stato ritrovato vivo e in buone condizioni il turista piemontese di 73 anni, di cui non si avevano più notizie da ieri sera. L’uomo, che probabilmente ha perso l’orientamento non riuscendo più a tornare a casa, ha trovato riparo sotto una roccia a poche centinaia di metri dal paese.

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Domenica 22 agosto: 8° Giro dei Calanchi a Castellania Coppi (AL)

Una bella camminata di 6 km con percorso suggestivo nel paese di Fausto Coppi . Cammina Novi ci sarà .

Info presso Novi Running Via Carducci 29 Novi Ligure

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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