domenica 29 dicembre 2019

Ancora una valanga sulle Dolomiti: travolti quattro scialpinisti, un morto

Stamattina intorno alle 11 una valanga si è staccata da una montagna a poche centinaia di metri dal rifugio Tuckett, sulle Dolomiti di Brenta, travolgendo un gruppo di quattro scialpinisti. Uno di loro è morto. Per la giornata odierna è stato diramato un allarme valanghe “marcato 3” in Trentino.

Ancora una valanga in Trentino: erano le 11 di questa mattina quando una massa di neve si è staccata ad alcune centinaia di metri dal rifugio Tuckett, sulle Dolomiti di Brenta. A lanciare l'allarme sono stati alcuni escursionisti, che hanno assistito alla scena; stando alle prime informazioni un gruppo di quattro scialpinisti sarebbe stato travolto dalla slavina, uno di loro è morto. Fin da subito si è attivata la macchina dei soccorsi. Da Trento è stato fatto decollare un elicottero con una equipe medica e sul posto si sta portando anche il personale del soccorso alpino.


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sabato 28 dicembre 2019

Nuova vittima in Appennino, alpinista muore sul Terminillo

Un’altra vittima in Appennino in pochi giorni. Ha perso la vita questa mattina, 27 dicembre, un escursionista vicentino di 46 anni, mentre stava scalando insieme a tre compagni la parete est del Terminillo.
L’uomo è scivolato lungo il Canalone centrale e si è andato a schiantare contro le rocce alla base della parete. Ad allertare i soccorsi i compagni di escursione.
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venerdì 27 dicembre 2019

BorberAmbiente: percorsi escursionistici guidati • attività didattica ambientale

Prossimi appuntamenti



Venerdì 3 gennaio 2020 - ore 17:30 - Cabella Ligure (AL)

Presentazione del romanzo "Il commiato": letteratura ed ecoturismo per far rivivere i luoghi



Cristina Raddavero, scrittrice e poetessa valborberina, presenta "Il commiato", romanzo di esordio di Gianluigi Mignacco, edito da puntoacapo Editrice:

"La Val Borbera di Mignacco la si può sentire nelle vene anche fuori dal territorio, allora entra dentro il lettore attento che non potrà non ricordare il capolavoro di Paolo Rumiz, La Leggenda dei monti naviganti …. sì perché l’Alta Val Borbera si nutre di mare e amore in contesti che la rendono terra accessibile, perla tra sale e neve, scrigno di un’epoca contadina le cui tracce oggi sono conservate tra le mani di chi, come l’autore, ne fa un luogo di lavoro e di ispirazione."

(...)

Sabato 4 gennaio 2020 - ore 09:30 - Capanne di Carrega (AL)

Dal Monte Antola uno sguardo a 360° che abbraccia Alpi e Appennini



L’itinerario proposto è uno dei più frequentati e panoramici per salire sull’Antola, la “montagna dei genovesi”, una delle montagne più note dell’Appennino Ligure. Nelle belle giornate la cima dell’Antola è anche uno straordinario belvedere panoramico, con la visuale che può liberamente spaziare dalle Alpi Apuane, alla lontana Corsica, al Mar Ligure, alle Alpi Liguri, alle Marittime, alle Cozie con l’immancabile Monviso, alla Pianura Padana con il Gruppo del Monte Rosa e una parte delle Alpi Centrali, offrendo quindi la possibilità agli appassionati di fotografia di effettuare scatti suggestivi.

Dettagli percorso

Luogo di partenza: Capanne di Carrega, come arrivare.
Difficoltà: E = escursionistico

Tempo di percorrenza: 5 ÷ 6 h
Dislivello: +200 m
Lunghezza percorso: 13 km

Per partecipare

Prenotazione e pagamento quota entro venerdì 3 gennaio: telefonare a Irene Zembo - numero +39 328.1229709.
Quota: 10 euro adulti con pagamento anticipato tramite paypal; 15 euro adulti il giorno dell'escursione; gratis bambini/ragazzi fino a 14 anni.
evento facebook

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Svizzera, la camminata da brividi sul Peak Walk: sotto i piedi 3000 metri di vuoto

Fotografie in soggettiva, mozzafiato, durante la traversata del Peak Walk, in Svizzera. Il ponte pedonale, sospeso nel vuoto, collega due vette ed è stato il primo al mondo nel suo genere ad essere stato aperto, nel 2014. 

Il Peak Walk è situato a Glacier 3000, sulle alture dei Diablerets e di Gstaad, al confine tra i cantoni di Vaud e di Berna, nella Svizzera franco-tedesca. Il ponte unisce il punto panoramico sul ghiacciaio alla vetta dello Scex Rouge (2971 metri). Il camminamento è lungo 107 metri e largo 80 centimetri e può ospitare fino a 300 persone.


Qui tutte le altre foto

giovedì 26 dicembre 2019

Borgio Verezzi, escursionista cade in burrone e muore

Un altro incidente nell'Imperiese dove però non ci sono state vittime


Borgio Verezzi (SV) - Un uomo piemontese di circa 40 anni è morto nel pomeriggio dopo essere caduto in un burrone nella zona collinare di Borgio Verezzi, nel Savonese. Secondo le prime informazioni, era arrivato sul posto con una comitiva ed è precipitato da un sentiero mentre stava scattando delle foto.
Sul posto si era recato subito il personale della Croce Bianca per prestare le prime cure ma l'uomo era già deceduto all'arrivo dei soccorritori.

Abruzzo, donna dispersa sul Gran Sasso: ricerche in corso nella notte

L’escursionista voleva raggiungere la cima del Corno Grande, ma non è rientrata.
Poca neve, ma c’è l’insidia del ghiaccio. Soccorritori attivi anche al buio

Una donna è dispersa da alcune ore sul Gran Sasso. Lo rende il noto il corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico su twitter. L’escursionista «voleva raggiungere la cima del Corno Grande, ma non è rientrata entro l’ora prevista». Le ricerche sono in corso, sul posto sono presenti numerose squadre di soccorso. L’allarme è stato lanciato intorno alle 18,00 dai familiari. Sembra infatti che l’escursionista volesse raggiungere la vetta principale del Gran Sasso ma che durante la giornata non abbia più dato notizie di sé. Dalla base di Pratica di Mare, ha raggiunto il luogo un elicottero dell’Aeronautica Militare che, a disposizione dei Tecnici del Soccorso alpino, ha trasportato in quota delle squadre e per la ricerca notturna. Sul luogo sono presenti anche i vigili del fuoco e i carabinieri.

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"Ciao amore". Il runner Andrea Grilli si risveglia dal coma e parla alla moglie

La storia raccontata dalla società sportiva Asd Falchi di Lecco sulla pagina Facebook. L'atleta è rimasto in coma per un mese

Lecco, 25 dicembre 2019 - "Ciao Amore". Due parole, rivolte alla moglie Ramona. Si è svegliato così, lunedì scorso, dopo un mese di coma, il runner Andrea Grilli, di 36 anni. Un mese in cui Ramona è stata ogni giorno al suo fianco. Andrea a fine novembre era scivolato durante un allenamento sul versante bergamasco del Resegone. La vicenda è stata raccontata in un lungo post pubblicato sulla pagina Facebook dell'ASD Falchi di Lecco, una società sportiva, ma soprattutto, come si legge sul loro sito, "un gruppo di amici con la passione per la montagna e per la corsa".

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mercoledì 25 dicembre 2019

Scivola su sentiero e muore

Un uomo di 48 anni, residente a Pieve di Cadore, è morto scivolando lungo un ripido sentiero sotto il rifugio Antelao e precipitando a valle per 200 metri. Il suo cadavere è stato scoperto dagli uomini del Soccorso alpino che si erano levati in volo con un elicottero dopo l'allarme dato dalla famiglia. Il 48enne non si era infatti presentato al pranzo di famiglia per il Natale. 

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lunedì 23 dicembre 2019

Domenica 12 Gennaio 2020: Il Presepe di Pentema

Per assaporare ancora un po' l'atmosfera delle festività natalizie, un nuovo appuntamento del "CamminAntola" ci conduce da Carsi (865m) in Val Brevenna a Pentema. L'itinerario guadagna il crinale che separa la Val Brevenna dalla Val Pentemina, alle pendici del M. Penzo, per poi scendere verso il borgo di Pentema (798m). 


Le foto

Giunti in paese visita del caratteristico presepe allestito per le vie del borgo, oltre 40 scene che rievocano la vita rurale di un tempo. Rientro a Carsi nel pomeriggio ripercorrendo il medesimo sentiero. Dislivello in salita circa 200m., tempo di percorrenza complessivo  3h circa.
Durata: giornata intera, possibilità di ristoro presso il circolo del GRS Amici di Pentema (servizio bar/panini)
Ritrovo: Carsi (Val Brevenna)

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CamminAntola Inverno 2020

sabato 21 dicembre 2019

#FOCUS / E’ SANTA BARBARA IL “CAMMINO DEI CAMMINI” D’ITALIA!

IL PERCORSO MINERARIO DELLA SARDEGNA PRIMO NEL SONDAGGIO CHE HA DECRETATO LA “TOP TEN” DEI CAMMINI GEOTURISTICI NAZIONALI – GIAMPIERO PINNA: “RISULTATO DI GRANDE PRESTIGIO”
E’ quello minerario di Santa Barbara il “Cammino dei Cammini” d’Italia, primo nel sondaggio che ha decretato la “Top Ten” dei Cammini nazionali, sui 96 percorsi proposti: “Per il Cammino Minerario di Santa Barbara – ha dichiarato un raggiante Giampiero Pinna, presidente della Fondazione – si tratta di un prestigioso risultato che, a soli tre anni dalla costituzione della Fondazione CMSB che ha dato avvio alla sua operatività,  premia l’impegno di tutti i Sindaci del territorio che hanno creduto nel progetto e della Regione Sardegna che lo ha sostenuto. Ma, sopratutto, è un risultato che va ascritto all’impegno di un gruppo di lavoro coeso, motivato e professionale e ai giudizi positivi finora espressi dai tanti pellegrini/escursionisti italiani e stranieri che finora lo hanno percorso”. Il Cammino Minerario di Santa Barbara, dopo un’appassionante “testa a testa”, ha preceduto quello di S. Francesco da Paola con oltre 100 voti di vantaggio, mentre la Via Francigena ha chiuso in terza posizione.


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lunedì 16 dicembre 2019

VALANGHE e VITTIME sulle Alpi, ancora PERICOLO di GRADO FORTE!

Tre vittime tra Piemonte, Valle d'Aosta e Alto Adige.

WEEKEND TRAGICO SUL FRONTE VALANGHE - Le recenti nevicate, ancbe abbondanti e il rialzo delle temperature mantengono il manto nevoso ancora instabile sulle Alpi fino a quote elevate. E' stato così un weekend decisamente critico sul fronte valanghe e slavine, distaccatesi in più punti, purtroppo con conseguenze drammatiche: uno snowboarder di 32 anni è stato travolto e ucciso da una slavina sopra Alagna Valsesia, nel vercellese, sul Passo della Civera. Altra vittima anche in Valle d'Aosta, precisamente in Valtournenche, dove una guida alpina di 49 anni è stato travolto da una valanga nella zona di punta Fontana Fredda, sopra la frazione Cheneil. Infine una terza vittima, una donna altoatesina di 62 anni , è stata travolta da una valanga sull'Alpe di Siusi durante una passseggiata con le ciaspole. Da segnalare anche due sciatori travolti ma sopravvissuti, sulla Punta Nera del Sorapis, nella zona di Cortina d'Ampezzo.

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domenica 15 dicembre 2019

GESTORE CERCASI: Il Rifugio CAI “Oliva Brusa Perona Renato”

È stato pubblicato sul sito della sezione CAI di Gravellona Toce (VB) il bando per l’affidamento in gestione del Rifugio CAI “Oliva – Brusa Perona Renato” all’Alpe Cortevecchio nel Comune di Ornavasso (VB).

Requisiti per un buon gestore:
Requisiti necessari sono essenzialmente due: spirito di imprenditorialità e amore per la montagna. Si richiede inoltre competenza nella somministrazione di cibi e bevande, una buona predisposizione ai rapporti con gli escursionisti e doti e manualità necessarie ad adempiere alla gestione del rifugio in completa autonomia. 

Il Rifugio CAI “Oliva – Brusa Perona Renato”
Il rifugio CAI è attivo dal 1948. Nel corso dei decenni ha subito differenti opere di manutenzione e restauro per adeguarlo alle esigenze dell’utenza. Gli ultimi lavori, risalenti al 2018, hanno portato ad un ampliamento della struttura e alla costruzione di bagni per gli ospiti e il gestore.

Il bando, la cui scadenza è fissata al 31 marzo 2020, prevede un affitto annuale.


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Valanghe: 2 travolti a Cortina, salvi

Stavano facendo fuoripista su Punta Nera del Sorapis

(ANSA) - BELLUNO, 15 DIC - Due sciatori sono stati travolti da una valanga mentre facevano del fuoripista sulla Punta Nera del Sorapis che si raggiunge dal Faloria sopra Cortina d'Ampezzo (Belluno). Scattato l'allarme sono stati raggiunti dall'elicottero con i sanitari del Suem 118 e dai Carabinieri.

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sabato 14 dicembre 2019

A metà del cammino, Va' Sentiero si ferma

Prevista pausa invernale per i ragazzi impegnati nel trekking più lungo del mondo. Già percorsi 3.500 km, arrivati a Visso con 50 compagni di viaggio e Neri Marcorè, da lì ripartiranno a marzo per arrivare in Sardegna nel novembre 2020

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mercoledì 11 dicembre 2019

Avete 30 anni (al massimo) per vedere i ghiacci della Marmolada. Poi rimarrà solo roccia

«Anche se la temperatura restasse com’è, il suo destino appare comunque segnato», spiega Renato Colucci del Cnr-Ismar

Il ghiacciaio della Marmolada, sulle Dolomiti, potrebbe scomparire del tutto tra 25 anni, o forse 30. Dal 2004 al 2015, infatti, ha subito una riduzione di volume del 30% e di area del 22%, come spiegato dai ricercatori del Cnr-Ismar e delle Università di Trieste, Genova e Aberystwith (Galles) e di ARPA Veneto.
Non sembrano esserci molte speranze, come spiega Renato Colucci del Cnr-Ismar: «Anche se la temperatura restasse com’è, il suo destino appare comunque segnato». Il ghiacciaio della Marmolada quindi «è già in totale disequilibrio con il clima attuale».
Lo studio è stato pubblicato su Remote Sensing of the Environment ed è stato impostato su due modelli 3D del ghiacciaio «che hanno permesso di misurare con precisione non solo le caratteristiche interne e morfologiche, ma anche l’evoluzione recente nel corso del decennio, quantificato in termini volumetrici».quantificato in termini volumetrici».
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Giornata Internazionale della Montagna

L’11 dicembre si rinnova l’appuntamento annuale con la Giornata Internazionale della Montagna. Una celebrazione verde istituita ufficialmente dall’ONU nel 2003, dopo aver dichiarato il 2002 quale Anno Internazionale delle Montagna.


Per trovarne le radici più profonde dobbiamo però fare un salto di dieci anni a ritroso, fino al 1992, anno dell’adozione del capitolo 13 dell’Agenda 21 “Managing Fragile Ecosystems: Sustainable Mountain Development”, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo.
Le celebrazioni dell’11 dicembre vengono coordinate e organizzate dalla FAO a livello mondiale. Il responsabile è il Watershed Management and Mountains programme del Dipartimento delle Foreste.

Obiettivo della Giornata Internazionale della Montagna

La Giornata Internazionale della Montagna come dice il nome stesso, vuole richiamare l’attenzione planetaria sull’importanza dei colossi della Terra e degli ecosistemi che li caratterizzano.

sabato 7 dicembre 2019

Vivi i tre sci-alpinisti travolti da una valanga in Val Brembana

Uno in codice rosso, uno in codice giallo, uno illeso 


Sono vivi e sono stati recuperati i tre sci-alpinisti travolti da una valanga in Val Brembana: uno è stato elitrasportato in codice rosso all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Milano, uno in codice giallo all'ospedale di Como ed un terzo è illeso. Lo riferisce l'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Regione Lombardia. La valanga si era staccata dal monte Calletto nei pressi di Ornica, in località Salmurano, sul versante Bergamasco, attorno alle 13.45 ed aveva un fronte di circa 100 metri. 

Fonte

domenica 1 dicembre 2019

Gran Sasso, trovato morto l'escursionista disperso da due giorni

L'AQUILA -  Il corpo senza vita di Matteo Martellini, il giovane di 37 anni di Città Sant'Angelo disperso da 36 ore sul Gran Sasso, è stato ritrovato da una squadra di tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo sul versante Sud-Ovest del monte Camicia, in un piccolo canale parallelo al sentiero del Centenario  a 2200 metri di quota. Con il supporto della squadra da terra e del tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico, l'elicottero del 118 dell'Aquila sta provvedendo al recupero della salma che verrà elitrasportata all'obitorio dell'ospedale San Salvatore.

Fonte

sabato 30 novembre 2019

Valanga a Punta Helbronner, morti due sciatori

COURMAYEUR - La valanga si è staccata a quota 3000 metri circa, investendo alcuni free riders sul posto. I soccorsi sono stati allertati da alcune persone che hanno assistito al distacco.



Sono due le vittime della valanga che si è staccata a Punta Helbronner, nel massiccio del Monte Bianco. Si tratta di due sciatori, di cui non è ancora nota la provenienza, che praticavano del fuori pista in zona.
La massa nevosa che li ha investiti si è staccata a circa 3mila metri e la sua corsa è continuata per circa quattrocento metri, in un’area tra il Tassotto e il Colle del Gigante, sotto il tracciato della funivia Skyway.
I soccorsi sono stati allertati da alcune persone che hanno assistito al distacco.
Sul posto è intervenuto il Soccorso Alpino Valdostano, con il medico-rianimatore a bordo dell’elicottero, e via terra con due unita cinofile, soccorritori Sagf. 
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Monte Rosa, la Capanna Margherita dopo la bufera sembra il rifugio di Babbo Natale

Un'immagine che sembra quella, da fiaba, del rifugio di Babbo Natale. È quella della Capanna Margherita, il rifugio più alto d'Europa a quota 4554 metri sul massiccio del Monte Rosa, avvolta dai ghiacci e dalla neve dopo le bufere dei giorni scorsi, scattata da Andrea Azzo che è salito al rifugio più alto d'Europa, immortalandone questo suggestivo aspetto invernale. Il colore del cielo e le nuvole a quote più basse sembrano "isolare" il rifugio in una dimensione fuori dal tempo.

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venerdì 29 novembre 2019

Salvataggio al bivacco Rattazzo. Il Soccorso Alpino difende i due escursionisti

A seguito dei numerosi commenti offensivi e di condanna comparsi sui social in merito al salvataggio dei due escursionisti bloccati per 48 ore al bivacco Rattazzo, il Soccorso Alpino Piemontese si è espresso con una nota di disappunto nei confronti dei tanti che hanno commentato usando insulti e mostrando odio nei confronti dei due ventenni. “A vent’anni, ma non solo, può capitare di fare una scelta sbagliata o di non ponderare adeguatamente le decisioni” ci spiegano dal Soccorso Alpino. “Non è però giusto condannare e offendere la vita dei due giovani, perché la mole di questi commenti potrebbe portare molte altre persone a non chiamare i soccorsi” anche qualora la situazione diventasse veramente critica.

La nota del Soccorso Alpino

“Molti organi di stampa hanno parlato dell’operazione di soccorso organizzata nella giornata di ieri dai nostri tecnici con il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco per recuperare due escursionisti bloccati dalla neve al bivacco Rattazzo situato nel Comune di Sauze di Cesana. Con molta amarezza abbiamo letto commenti offensivi, carichi di insulti e odio, nei confronti di due ventenni che hanno ammesso pubblicamente di aver combinato una sciocchezza e hanno chiesto scusa.
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mercoledì 27 novembre 2019

Appennino, il parco si allarga ma da tre mesi è senza presidente: eletto il nuovo consiglio, i candidati sono tre

Sarà la Regione Piemonte a decidere

Da circa 8 mila a 25 mila ettari, da sei a oltre venti Comuni dall’Acquese alla Val Borbera passando per l’Ovadese e la Val Lemme: la futura amministrazione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese dovrà gestire un’area triplicata rispetto al Parco Capanne di Marcarolo. I termini per presentare le candidature al ruolo di presidente sono scaduti l’11 settembre, ma a distanza di quasi tre mesi, dalla Regione, alla quale spetta la nomina, non è ancora arrivata nessuna novità.
«La designazione – spiegano da Torino – spetta al presidente della giunta. L’iter è piuttosto lungo poiché devono essere valutati tutte le candidature e il rispetto dei requisiti. Dopo saranno anche ascoltati i sindaci». I candidati alla presidenza sono tre: il presidente uscente, Dino Bianchi, di Bosio; il vice, Danilo Repetto, già sindaco di Casaleggio Boiro; Gianni Repetto, di Lerma, alla guida del Parco Capanne dal 2001 al 2011.
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Leggere le montagne

Fonte

lunedì 25 novembre 2019

Maltempo: salvi i due escursionisti bloccati dalla neve a Sauze di Cesana

Si sono concluse le operazioni di recupero dei due escursionisti bloccati a causa del maltempo e della neve presso il Bivacco Rattazzo intorno a quota 2200 metri nel comune di Sauze di Cesana (Torino). Ieri l’elevato rischio di valanghe, 4 su una scala di 5, aveva impedito al Soccorso Alpino di intervenire.

Sono salvi gli escursionisti rimasti bloccati dal maltempo che negli ultimi giorni si è abbattuto sulla penisola. Si sono concluse oggi le operazioni di recupero dei due escursionisti bloccati a causa della neve presso il Bivacco Rattazzo intorno a quota 2.200 metri, nel comune di Sauze di Cesana (Torino). Raggiunti dai soccorritori con sci e pelli di foca, i due escursionisti sono stati dotati di racchette da neve e riaccompagnati a valle. Sono illesi, anche se stanchi e infreddoliti. Le operazioni di recupero erano riprese questa mattina con una squadra del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, il soccorso alpino della guardia di finanza, i vigili del fuoco e i carabinieri. Vista l'impossibilità di procedere con l'elicottero a causa della scarsa visibilità, questa mattina è stata costituita una squadra mista di tecnici che sono partiti dall'abitato di Sestriere in motoslitta. Dopo aver raggiunto la frazione di Bessè Haut, ancora isolata per le abbondanti nevicate, hanno valutato il terreno sufficientemente sicuro e hanno proseguito con gli sci e le pelli di foca fino al bivacco, dove si trovavano i due escursionisti.

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domenica 24 novembre 2019

CamminAntola, sabato 21 dicembre - Il Presepe di Pentema


Per vivere appieno l'atmosfera del Natale e della vita rurale di una volta, il Parco propone un’escursione a piedi per raggiungere Pentema percorrendo l'antica mulattiera a partire da Donetta. Raggiunto il borgo visiteremo il caratteristico presepe allestito lungo le vie e all’interno delle abitazioni… 

Il suggestivo Presepe ambientato nel borgo inaugurerà sabato 14 dicembre con uno speciale annullo filatelico, l’inaugurazione di alcune mostre e animazione musicale. Il presepe sarà visitabile con orario 10-18 nelle seguenti giornate:
  • sabato 14 e domenica 15 dicembre
  • da sabato 21 dicembre a lunedì 6 gennaio
  • sabato 11 e domenica 12 gennaio
Martedì 24 dicembre alle ore 22 S. Messa di Natale.

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venerdì 22 novembre 2019

Nanga Parbat, i corpi di Daniele Nardi e Tom Ballard non saranno recuperati

Con i soldi del crowdfunding la famiglia finanzierà due progetti umanitari in Pakistan

Nei giorni dell’uscita del libro La via perfetta – Nanga Parbat: Sperone Mummery”, la famiglia di Nardi ha annunciato che non saranno effettuate operazioni di recupero dei corpi di Daniele e Tom Ballard.

Daniele Nardi
Le ragioni le spiega l’Ambasciatore italiano in Pakistan Stefano Pontecorvo: “Dopo alcuni incontri tecnici avvenuti in queste ultime settimane presso l’Ambasciata con esperti locali e internazionali di logistica e soccorso alpino sulle montagne del Pakistan, si è dovuto prendere atto dell’impossibilità allo stato attuale, per questioni di sicurezza, del recupero dei corpi di Daniele Nardi e di Tom Ballard. Si ringraziano l’Aviazione Militare del Pakistan, gli esperti internazionali e i collaboratori dell’Ambascaiata sempre pronti ad offrire la loro competenza ed esperienza in favore della buona riuscita degli interventi di soccorso ad alpinisti e trekker, impegnati sulle splendide montagne del Pakistan”.
Daniele Nardi e Tom Ballard rimarranno quindi sul Nanga Parbat.


Il crowdfunding

La famiglia Nardi ha reso anche pubblico come sono stati spesi i soldi raccolti con il crowdfunding attivato quando ancora si sperava di poter trovare Daniele e Tom ancora vivi.
L’ammontare della cifra, al netto delle commissioni, è di 144.662,79 euro, di questi 102.863,19 euro sono stati impiegati per saldare le spese del soccorso, i restanti 41.799,60 euro sono stati invece destinati a due progetti umanitari nel campo dell’istruzione in Pakistan, un modo per ricordare l’amore di Daniele per il Gilgit Baltistan e la sua attenzione verso i giovani e loro educazione. Entrambi i progetti sono attivati con la supervisione dell’Ambasciatore italiano in Pakistan.
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Official trailer for This Mountain Life

Trailer
Video extra


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martedì 5 novembre 2019

SEGNALAZIONE DANNEGGIAMENTO SENTIERO PER IL FORTE DI GAVI

L'evento meteorologico del 21 ottobre 2019 ha gravemente danneggiato il sentiero che da Gavi porta al Forte, all’interno della Riserva del Neirone.
Il sentiero pertanto attualmente NON è percorribile.
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sabato 2 novembre 2019

Villaggi di Pietra domenica 3 novembre e sabato 7 dicembre 2019 - ore 09:00 - Cabella Ligure (AL)

A causa del maltempo ☔️, siamo stati costretti a rimandare l'escursione di domani, domenica 3 novembre, a domenica 17 novembre. La data è stata scelta insieme al gruppo più numeroso🥾, proveniente dalla zona di Ovada. Incrociamo le dita...🌈
Buon fine settimana!






Il percorso che porta ai “Villaggi di Pietra” attraversa una delle valli più selvagge e incontaminate dell'Appennino piemontese: la Valle dei Campassi, una gola profonda 700 m ai piedi del versante settentrionale del Monte Antola. Qui il tempo si è fermato al primo dopoguerra, ma la memoria dell’uomo è rimasta impressa nei segni che esso ha lasciato nel paesaggio:  campi (“le fasce”), boschi da frutto (castagneti), case, mulattiere, muretti a secco, ponti, fontane, cimiteri, cappelle, mulini. Questi elementi del paesaggio, che si distinguono ancora a fatica nella vegetazione che ha preso il sopravvento, parlano di un passato in cui le comunità umane vivevano di mutuo scambio con la natura, riuscendo a garantire un’economia di sussistenza in un ambiente aspro.

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martedì 29 ottobre 2019

Montagna, vandali ad alta quota. Il Cai: «Ormai è una piaga»

Ben dodici bivacchi o rifugi bersagliati in una sola estate. L’ultimo colpo sulla Grignetta, al Bivacco Emanuela, dove siamo andati accompagnati da una leggenda del Cai, Giuseppe Orlandi, per tutti «Calumer». «Impensabile un controllo di polizia, serve cultura». Il nostro video-reportage, con tutti i luoghi presi di mira

BALLABIO (Lecco) «Cappelluzzo» è arrivato di sicuro fin quassù. Così come «il Filippino», e anche tale «Ganseta». Il Bivacco Emanuela si raggiunge dopo un’ascesa di un’ora e mezza da Ballabio, quota 1260, sentiero non impossibile ma impegnativo. La fatica viene premiata da una vista impagabile, davanti le Grigne, sotto i laghi di Lecco e Annone. «Qualcuno però, invece di fermarsi ad ammirare il paesaggio e apprezzare il silenzio, ha pensato di imbrattare la struttura che avevamo appena risistemato» mostra Giuseppe Orlandi, per tutti «Calumer», 75 anni, guida del Cai e anima di queste montagne. Cappelluzzo & company hanno lasciato tracce del loro passaggio con un pennarello, colore azzurro, scritte e sgorbi vari. Writer d’alta quota. «Sono saliti sapendo già che cosa volevano fare». Non è il peggio che capita in montagna. Due anni fa fu proprio «Calumer» a scoprire che avevano divelto la croce di ferro che da novant’anni accoglieva chi saliva sulla Grignetta. «Saranno stati almeno 4 o 5, forse l’hanno tirata giù con delle corde. La madonnina che era all’interno l’abbiamo trovata decapitata, non so se volutamente o per colpa della caduta».
Gli sfregi
Vandali della montagna, bivacchi e rifugi presi di mira, sfregi che si ripetono con sempre più frequenza. «Una piaga», come l’hanno definita quest’anno dal Cai. Ad agosto hanno trovato sfondato il vetro del bivacco Leonessa in Valnontey, vicino Cogne; a luglio danneggiati pannelli solari, impianto elettrico, mobili e fornelletto a gas del bivacco Antoniotti sul Monte Bo, nel Biellese; a giugno qualcuno ha mangiato al bivacco Bafile sul Corno Grande del Gran Sasso e poi ha lasciato avanzi e spazzatura (compreso un cellulare rotto), diventati ghiotto banchetto per i topi; sempre a giugno un florilegio di scritte vergate sul rifugio degli Stazzi, Monte Subasio, Assisi (alcune involontariamente beffarde, tipo: «Tutto ciò che fai ha il suo valore»); ad aprile tavolo e panche scaraventate fuori dal rifugio Santa Barbara nel Parco dell’Etna; a febbraio una grata sradicata e la finestra scassata al rifugio Venezia, sulle pendici del Pelmo nel Bellunese. E ancora le due croci divelte e buttate nel bosco lo scorso giugno sul Monte Magnodeno, solo l’ultimo di una serie di episodi contro simboli religiosi nel Lecchese. Non solo la madonnina decapitata della Grignetta, un’altra statuetta trovata senza testa lungo la ferrata Gamma 1 sul Resegone e ancora un’altra spaccata sul Sasso della Vecchia.

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Giornata delle famiglie: Le colline del mare (AT)

Fonte

Val Sarmassa

lunedì 28 ottobre 2019

Sabato 2 e domenica 3 novembre


Vi ricordo gli "appuntamenti in cammino" di questo fine settimana in alta Val Borbera:
♡ sabato 2 novembre: le "vie salarie";
♤ domenica 3 novembre: i Villaggi di Pietra.
Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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