lunedì 10 ottobre 2011

Domenica 16 ottobre: escursione a Carrosio (Al)

Prima della descrizione Vi informo che, per chi volesse, c'e' la possibilita' di un pranzo veloce presso i locali della Pro Loco di Sottovalle cosi' composto:

Antipasto leggero, agnolotti, 1/2 acqua, vino (da dividere con gli altri commensali) al prezzo di 10 euro.

Gli interessati possono prenotare rispondendo a questa mail entro martedi' 11 ottobre 2011.

Di seguito potete leggere la descrizione e note dell'escursione.

Domenica 16 ottobre 2011


IL MONTE ZUCCARO - ANELLO DI CARROSIO (AL)
Lunghezza 16 km
Dislivello 700 m
Durata 6,15 ore di cammino
Difficolta' E

Responsabile di gita Fabrizio G. 333 2690003


PARTENZA DA VOGHERA ORE 7.30

PARTENZA DA TORTONA ORE 7.45


Con i mezzi propri si raggiunge Carrosio in Val Lemme.

Da Tortona e Voghera andare, su strada statale, in direzione Serravalle Scrivia-Genova. Dopo aver superato Serravalle Scrivia, appena prima di localita' Libarna, andara a destra in direzione Gavi. Poco prima del paese, alla rotonda, prendere a sinistra per Carrosio-Voltaggio, superare la galleria e, subito dopo, all'incrocio prendere ancora a sinistra. In breve si arriva a Carrosio. Svoltare a sinistra per il centro del paese e lasciare la macchina sulla piazza sterrata di fronte alla chiesa.

Pausa caffe'.

Partenza escursione ore 8.45

L'itineraio proposto si svolge, per la maggior parte, su sentieri non segnati. Si prega di prestare attenzione e non distaccarsi molto dal gruppo, senza avvisare.

Dalla piazza (260 m slm) si attraversa il paese fino a giungere davanti all'impresa Tre Colli, si attraversa il ponte e subito dopo si va dritti, abbandonando la strada, imboccando una sterrata. Inizia la salita che ci porta al monte Zuccaro (768 m slm; 3 ore dalla partenza), passando nei pressi di un ripetitore, della cascina Portovecchio e della cascina Mancamorana. Sosta per ammirare il panorama (sulla fiducia perche' il giorno della verifica il tempo era pessimo).

Dal monte Zuccaro si prosegue, scendendo alla Colla del Prete (635 m slm). Qui si gira a sinistra, imboccando il sentiero E1 che ci conduce a Sottovalle (450 m slm; 4,10 ore dalla partenza; 1,10 ore dal monte Zuccaro).

Sosta per il pranzo.

Una volta ripartiti si percorre la strada asfaltata in direzione Carrosio. Dopo il cimitero abbandonare l'asfalto girando a destra e in breve si arriva in localita' Cappelletta (480 m slm). Dopo aver passato la piccola chiesa, bisogna andare a sinistra abbandonando il segnavia E1 e prendere il sentiero 299. Rimanendo sul crinale che divide Sottovalle da Pratolungo si arriva in localita Ceighetto (450 m slm). Qui si abbandona il sentiero 299 e si va dritti e, sempre sul crinale, dopo diversi incroci di sentieri, si arriva in localita' Ricoi (350 m slm; 5,50 ore dalla partenza; 1,40 ore da Sottovalle).

Da qui, su strada asfaltata si scende a Carrosio (260 m slm; 6,15 ore dalla partenza; 0,25 ore da Ricoi).

Di seguito trovate, tratte dal sito del comune di Carrosio, alcune notizie su questo centro abitato:

Citato nelle fonti d'archivio dei secoli XI-XIV come Caroxium e Carosium. In seguito indicato come "Carosio". Dalla fine del XVIII secolo il toponimo inizia ad essere trascritto, anche se non sistematicamente, nella forma attuale (Carrosio con geminazione della erre). Una dubitevole ipotesi prospettata da C. GOGGI (Toponomastica Ligure della nuova e dell'antica Liguria, Genova 1967), fa derivare l'etimo del toponimo dal fonema paleoligure kar, inteso come sasso o roccia.

Esiguo tassello appenninico di cultura e di tradizione ligure (anche se incluso, dal 1859, nella provincia di Alessandria) Carrosio è situato lungo la via della Bocchetta, sull'antico percorso commerciale tra Genova e la valle padana. Il territorio era compreso, in epoca romano-imperiale, nell'area libarnese, e la frazione Ricoi (Rivi caput) sembra conservarne una labile traccia toponomastica. Così come esigue testimonianze indirette della presenza longobarda nella località permangono nelle denominazioni dei colli Erbano (Haribann), Gazego (Gahagi), Garbletta (Wald)... La genesi storica del borgo, soggetto, nell'ambito del dominio Obertengo, alla signoria dei Vescovi-Conti di Tortona nel X secolo e a quella degli Adalbertini marchesi di Gavi tra XI e XII secolo, risulta composita e relativamente tardiva. Carrosio è infatti ricordato nelle fonti documentarie a far data dall'anno 1006, mentre le più antiche testimonianze sulle strutture urbane risalgono al 1141, allorchè i genovesi acquistarono il castello di Aimero, nucleo originario del primitivo paese. Fra XIII e XIV secolo la Repubblica concesse l'investitura di Carrosio a famiglie nobili e consortili della Superba: Castagna, Grimaldi, Di Negro. Successivamente la sovranità sul paese fu avocata dall'autorità regia, e il feudo imperiale di Carrosio venne assegnato agli Spinola, a cui subentrarono, nel 1585, i Salvago. Nel 1622 il possesso del borgo risulta condiviso tra la Repubblica di Genova gli Imperiale Lercari e i Doria. Pochi anni dopo, nel 1625, durante l'invasione delle truppe sabaude, i buoni villici, rafforzati da reparti polcevaraschi, depredano l'esercito di Carlo Emanuele I, accampato in prossimità del paese. Nel 1735 Carrosio viene assegnato al Re di Sardegna Carlo Emanuele III unitamente a una serie di feudi "internati o affini" al genovesato. Nella seconda metà del XVIII secolo, con la signoria dei Gavotti e dei Migliorati, si conclude la secolare vicenda del feudo, cancellato, nel 1798, dall'onda lunga della presenza francese nella valle. A Carrosio confluisce un gruppo giacobino (Armata Patriottica Piemontese) che tenta l'azione militare contro il Ducato di Savoia. Accolti senza particolare simpatia dalla popolazione i rivoluzionari, fra i quali erano presenti numerosi militari della Repubblica Ligure, insediano nel paese un vero e proprio governo autonomo, e ampliano via via il controllo sulle aree contermini, con azioni nelle valli dell'Orba e della Scrivia. Le turbolenze si protraggono per oltre due mesi, e segnano la vicenda rivoluzionaria di più lunga durata fra i moti insurrezionali che hanno caratterizzato gli anni finali del XVIII secolo in Piemonte. Dopo la debellatio degli insorti da parte delle truppe sabaude, il paese è governato direttamente dal comando francese della divisione di Genova sino al 1802, allorchè viene aggregato alla Repubblica Ligure. Da questo momento Carrosio seguirà le sorti della città capoluogo, con la provvisoria incorporazione nell'impero napoleonico (1805) e la definitiva assegnazione al Piemonte sancita, nel 1815, dal Congresso di Vienna. Incluso, dal 1831, nell'effimera provincia di Novi, Carrosio entrerà poi a far parte, dal 1859, della provincia di Alessandria.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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