Prima della descrizione Vi informo che, per chi volesse, c'e' la possibilita' di
un pranzo veloce presso i locali della Pro Loco di Sottovalle cosi'
composto:
Antipasto leggero, agnolotti, 1/2 acqua, vino (da dividere con
gli altri commensali) al prezzo di 10 euro.
Gli interessati possono
prenotare rispondendo a questa mail entro martedi' 11 ottobre
2011.
Di seguito potete leggere la descrizione e note
dell'escursione.
Domenica 16 ottobre 2011
IL MONTE ZUCCARO
- ANELLO DI CARROSIO (AL)
Lunghezza 16 km
Dislivello 700 m
Durata 6,15
ore di cammino
Difficolta' E
Responsabile di gita Fabrizio G. 333
2690003
PARTENZA DA VOGHERA ORE 7.30
PARTENZA DA TORTONA ORE
7.45
Con i mezzi propri si raggiunge Carrosio in Val Lemme.
Da
Tortona e Voghera andare, su strada statale, in direzione Serravalle
Scrivia-Genova. Dopo aver superato Serravalle Scrivia, appena prima di localita'
Libarna, andara a destra in direzione Gavi. Poco prima del paese, alla rotonda,
prendere a sinistra per Carrosio-Voltaggio, superare la galleria e, subito dopo,
all'incrocio prendere ancora a sinistra. In breve si arriva a Carrosio. Svoltare
a sinistra per il centro del paese e lasciare la macchina sulla piazza sterrata
di fronte alla chiesa.
Pausa caffe'.
Partenza escursione ore
8.45
L'itineraio proposto si svolge, per la maggior parte, su
sentieri non segnati. Si prega di prestare attenzione e non distaccarsi molto
dal gruppo, senza avvisare.
Dalla piazza (260 m slm) si attraversa il
paese fino a giungere davanti all'impresa Tre Colli, si attraversa il ponte e
subito dopo si va dritti, abbandonando la strada, imboccando una sterrata.
Inizia la salita che ci porta al monte Zuccaro (768 m slm; 3 ore dalla
partenza), passando nei pressi di un ripetitore, della cascina Portovecchio e
della cascina Mancamorana. Sosta per ammirare il panorama (sulla fiducia perche'
il giorno della verifica il tempo era pessimo).
Dal monte Zuccaro si
prosegue, scendendo alla Colla del Prete (635 m slm). Qui si gira a sinistra,
imboccando il sentiero E1 che ci conduce a Sottovalle (450 m slm; 4,10 ore dalla
partenza; 1,10 ore dal monte Zuccaro).
Sosta per il pranzo.
Una
volta ripartiti si percorre la strada asfaltata in direzione Carrosio. Dopo il
cimitero abbandonare l'asfalto girando a destra e in breve si arriva in
localita' Cappelletta (480 m slm). Dopo aver passato la piccola chiesa, bisogna
andare a sinistra abbandonando il segnavia E1 e prendere il sentiero 299.
Rimanendo sul crinale che divide Sottovalle da Pratolungo si arriva in localita
Ceighetto (450 m slm). Qui si abbandona il sentiero 299 e si va dritti e, sempre
sul crinale, dopo diversi incroci di sentieri, si arriva in localita' Ricoi (350
m slm; 5,50 ore dalla partenza; 1,40 ore da Sottovalle).
Da qui, su
strada asfaltata si scende a Carrosio (260 m slm; 6,15 ore dalla partenza; 0,25
ore da Ricoi).
Di seguito trovate, tratte dal sito del comune di
Carrosio, alcune notizie su questo centro abitato:
Citato nelle fonti
d'archivio dei secoli XI-XIV come Caroxium e Carosium. In seguito indicato come
"Carosio". Dalla fine del XVIII secolo il toponimo inizia ad essere trascritto,
anche se non sistematicamente, nella forma attuale (Carrosio con geminazione
della erre). Una dubitevole ipotesi prospettata da C. GOGGI (Toponomastica
Ligure della nuova e dell'antica Liguria, Genova 1967), fa derivare l'etimo del
toponimo dal fonema paleoligure kar, inteso come sasso o roccia.
Esiguo
tassello appenninico di cultura e di tradizione ligure (anche se incluso, dal
1859, nella provincia di Alessandria) Carrosio è situato lungo la via della
Bocchetta, sull'antico percorso commerciale tra Genova e la valle padana. Il
territorio era compreso, in epoca romano-imperiale, nell'area libarnese, e la
frazione Ricoi (Rivi caput) sembra conservarne una labile traccia toponomastica.
Così come esigue testimonianze indirette della presenza longobarda nella
località permangono nelle denominazioni dei colli Erbano (Haribann), Gazego
(Gahagi), Garbletta (Wald)... La genesi storica del borgo, soggetto, nell'ambito
del dominio Obertengo, alla signoria dei Vescovi-Conti di Tortona nel X secolo e
a quella degli Adalbertini marchesi di Gavi tra XI e XII secolo, risulta
composita e relativamente tardiva. Carrosio è infatti ricordato nelle fonti
documentarie a far data dall'anno 1006, mentre le più antiche testimonianze
sulle strutture urbane risalgono al 1141, allorchè i genovesi acquistarono il
castello di Aimero, nucleo originario del primitivo paese. Fra XIII e XIV secolo
la Repubblica concesse l'investitura di Carrosio a famiglie nobili e consortili
della Superba: Castagna, Grimaldi, Di Negro. Successivamente la sovranità sul
paese fu avocata dall'autorità regia, e il feudo imperiale di Carrosio venne
assegnato agli Spinola, a cui subentrarono, nel 1585, i Salvago. Nel 1622 il
possesso del borgo risulta condiviso tra la Repubblica di Genova gli Imperiale
Lercari e i Doria. Pochi anni dopo, nel 1625, durante l'invasione delle truppe
sabaude, i buoni villici, rafforzati da reparti polcevaraschi, depredano
l'esercito di Carlo Emanuele I, accampato in prossimità del paese. Nel 1735
Carrosio viene assegnato al Re di Sardegna Carlo Emanuele III unitamente a una
serie di feudi "internati o affini" al genovesato. Nella seconda metà del XVIII
secolo, con la signoria dei Gavotti e dei Migliorati, si conclude la secolare
vicenda del feudo, cancellato, nel 1798, dall'onda lunga della presenza francese
nella valle. A Carrosio confluisce un gruppo giacobino (Armata Patriottica
Piemontese) che tenta l'azione militare contro il Ducato di Savoia. Accolti
senza particolare simpatia dalla popolazione i rivoluzionari, fra i quali erano
presenti numerosi militari della Repubblica Ligure, insediano nel paese un vero
e proprio governo autonomo, e ampliano via via il controllo sulle aree
contermini, con azioni nelle valli dell'Orba e della Scrivia. Le turbolenze si
protraggono per oltre due mesi, e segnano la vicenda rivoluzionaria di più lunga
durata fra i moti insurrezionali che hanno caratterizzato gli anni finali del
XVIII secolo in Piemonte. Dopo la debellatio degli insorti da parte delle truppe
sabaude, il paese è governato direttamente dal comando francese della divisione
di Genova sino al 1802, allorchè viene aggregato alla Repubblica Ligure. Da
questo momento Carrosio seguirà le sorti della città capoluogo, con la
provvisoria incorporazione nell'impero napoleonico (1805) e la definitiva
assegnazione al Piemonte sancita, nel 1815, dal Congresso di Vienna. Incluso,
dal 1831, nell'effimera provincia di Novi, Carrosio entrerà poi a far parte, dal
1859, della provincia di Alessandria.
lunedì 10 ottobre 2011
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