giovedì 24 dicembre 2020

Dramma in Sardegna, escursionista precipita per 50 metri dalla scogliera e muore

Un’escursione a Cabu Nieddu si trasforma in un dramma per un gruppo di amici. Massimo Piu, 44enne, è morto sul colpo dopo un volo di cinquanta metri

Un’escursione che si trasforma in tragedia. Massimo Piu, 44enne di Alghero ma residente da anni a Torino, durante una gita insieme ad un gruppo di amici nella marina di Cuglieri, è precipitato dalla scogliera di Cabu Nieddu e, dopo un volo di circa 50 metri, è morto sul colpo. L’intervento dei soccorritori, avvenuto con l’elisoccorso, è stato inutile: l’uomo era già deceduto.

Continua qui

lunedì 21 dicembre 2020

SENTIERI E PERCORSI ESCURSIONISTICI

 

Camminare è un’attività che non richiede sforzi fisici eccessivi e garantisce benefici al corpo e alla mente. Camminare almeno 40 minuti al giorno immersi nella natura è un toccasana per tutti, giovani e anziani. L’ideale sarebbe fare almeno 10.000 passi al giorno ad una buona velocità ma anche il semplice passeggiare con calma farà senz’altro bene.

Quali sono dunque i molteplici benefici?
È la ginnastica migliore per restare in forma, è a costo zero , riduce il rischio di diabete, malattie cardiache, il bisogno di ricorrere a medici e medicinali, previene il mal di schiena, e secondo uno studio americano anche il rischio di ictus e di demenza senile. E poi, è un vero toccasana contro l’ansia e lo stress.
Allora, dopo aver compreso tutti i vantaggi che ci procura l’andare a piedi non resta che cominciare, e se abbiamo già cominciato, continuiamo a farlo!

Per dedicarsi a questa attività non c’è bisogno di complicate attrezzature; bastano un paio di scarpe comode e un paio di bastoncini da trekking. Le scarpe devono essere adatte al tipo di percorso che si vuole intraprendere: se decidiamo di andare per boschi, consiglio scarponcini che siano alti alla caviglia (prendere una storta non fa piacere) e con fondo possibilmente in VIBRAM che è un materiale robusto e antiscivolo. Se il percorso si svolge su asfalto bastano un buon paio di scarpe da ginnastica. Per quanto riguarda i bastoncini, specialmente su percorsi accidentati, aiutano a mantenere l’equilibrio, rendono meno faticosa la salita e alleggeriscono il peso dello zaino.
Se poi non si è troppo pratici di sentieri, conviene scaricare qualche applicazione da internet per avere a portata di mano la mappa del luogo dove ci troviamo, Io uso GEORESQ ( gratuito per i soci CAI, 24,40 euro all’anno per i non soci) e WIKILOC che è gratis per tutti nella versione normale (la versione Premium costa circa 10 euro all’anno).
Non si deve dimenticare mai di portare sempre nello zaino una mappa cartacea, non dappertutto c’è la connessione INTERNET.

E’ consigliabile avere con sè anche un caricabatteria portatile, a volte capita che il cellulare si scarichi perchè si fanno fotografie e si usano le applicazioni e quando si è in giro è necessario non restare isolati.

Un’ultima cosa: CONTROLLIAMO SEMPRE IL METEO prima di partire.

E quando siamo partiti è molto importante seguire la segnaletica presente. (...)

Emma Bricola

Continua qui

sabato 19 dicembre 2020

Ciaspole o trekking, alla conquista delle vette del Triangolo Lariano, a un'ora di auto da Milano

Tre facili escursioni verso le cime che dominano i due rami del lago di Como. Per toccare il cielo senza troppa fatica tra panorami straordinari e rifugi accoglienti

Una piramide in vetta al Palanzone

La cappelletta a forma di piramide costruita sulla cima del Monte Palanzone (1.436 m) si vede da lontano e funge da faro anche per l’escursionista più distratto. Ma non c’è bisogno di questo aiuto per raggiungere la vetta di una montagna molto frequentata anche per le numerose vie d’accesso. Un itinerario poco impegnativo parte dall’Alpe del Vicerè (903 m), nel comune di Albavilla. Si cammina lungo una comoda strada lastricata, che passa accanto alla Capanna Mara, fino alla Bocchetta di Palanzo (1.219 m).

Continua qui

venerdì 18 dicembre 2020

Come vestirsi per camminare con le ciaspole

Siamo in mezzo alla neve, con le racchette da neve ai piedi e "galleggiamo" sulla neve, ma come dobbiamo vestirci?

Negli ultimi anni il trekking sta prendendo sempre più spazio nel mondo delle attività invernali, in particolare grazie ad un’attrezzatura che sta diventando di uso comune tra tutti gli appassionati di trekking.

Stiamo parlando delle Ciaspole o racchette da neve, uno strumento che ci permette di vivere la bellezza dei boschi e della montagna ricoperte dalla neve attraversando panorami incantati.

Continua qui

La Valle d’Aosta vieta lo sci alpinismo in assenza di guide alpine



mercoledì 16 dicembre 2020

Oltre sei metri di neve sul ghiacciaio Presena

Di neve su Alpi e Appennini ne è caduta in abbondanza nell’ultima settimana. In alcune località gli accumuli risultano davvero eccezionali. Lasciano a bocca aperta le immagini che arrivano dal ghiacciaio Presena, in Trentino, dove i gatti delle nevi sono all’opera da giorni per scavare vere e proprie trincee.

Le pareti verticali di neve che ne derivano sembrano torri di ghiaccio alte metri. “Direttamente dal ghiacciaio Presena, oltre 6 metri di neve. Incredibile nevicata”, il commento entusiasta del Consorzio Pontedilegno – Tonale a corredo degli scatti impressionanti condivisi sui social. Lo skybar “Panorama 3000 Glacier”, rifugio di design realizzato a quota 3000 sul Presena, risulta completamente sommerso.

Il ghiacciaio così ricoperto di neve troverà finalmente un po’ di ristoro. Per rallentarne quanto più lo scioglimento, il Presena ogni estate, dal 2008, sulla base di un accordo tra la Provincia autonoma di Trento e della Carosello, società che fa parte del Consorzio Pontedilegno-Tonale, viene ricoperto da un enorme telo. Una maxi coperta di 100 mila metri quadri. L’arrivo della prima neve è ogni anno un momento importante, che segna il termine della sofferenza estiva della massa glaciale. Decisamente i 6 metri di neve di questo dicembre rappresentano una delle poche gioie del 2020.

Continua qui

IL VIDEO. ''La valanga lo ha preso in pieno, muri spostati a valle e camere scoperchiate''. Il Fiacconi sulla Marmolada ''metà distrutto e metà da demolire''


.

domenica 13 dicembre 2020

Giovane escursionista morto sul monte Tobbio, soccorsi difficoltosi

L'uomo aveva 43 anni e abitava a Carpeneto. Un infarto la probabile causa del decesso

BOSIO (AL) — AGGIORNAMENTO 13.35 - La vittima si chiamava Davide Andrea Puppo, aveva 43 anni, e abitava a Carpeneto. Da quello che è emerso, l'uomo è stato colpito da un infarto. A nulla è valso il tentativo dei medici di rianimarlo. 

Un escursionista è morto questa mattina lungo il sentiero del monte Tobbio, nel parco naturale delle Capanne di Marcarolo. L’uomo, che era in compagnia del cognato, sembra si sia sentito male durante la salita. Immediata la telefonata al 118. I soccorsi sono stati difficoltosi, anche per la neve. Sul posto è giunto anche un Vigile del Fuoco fuori servizio che ha trovato il corpo nella neve. Probabilmente, in quel momento, il cognato si era allontanato per parlare con la centrale. Ma, al momento, non è ancora chiara la dinamica dell’intervento

Continua qui


lunedì 7 dicembre 2020

Verso la scuola nel bosco e sul fiume di Altopia, dove i bambini crescono nella natura

Nel piccolo comune di Alto, nell’entroterra ligure ma ancora in terra piemontese, sta nascendo un bellissimo progetto di scuola parentale. Una scuola non solo nel bosco ma anche sul fiume e sul lago, per far crescere i bambini nella natura e proporre un nuovo metodo pedagogico. Questo sogno è possibile grazie all’associazione Altopia che domani, sabato 5 dicembre, presenterà il progetto della scuola nascente a tutti coloro che sono interessati a cambiare il mondo dei nostri figli.

Si sono trasferiti ad Alto, in Val Pennavaire, al confine tra il Piemonte e la Liguria e hanno sognato un mondo diverso e deciso di realizzarlo, proprio qui. Ad alcuni dei fondatori tra i quali Daniel, Emanuela, Cecilia e Roberto si sono uniti nel tempo Beatrice, Mabel e Paolo. Alcuni di loro vivono in pianta stabile e altri non ancora, ma certamente tutti stanno contribuendo con impegno alla creazione un progetto comunitario che si chiama Altopia, la Casa del Cambiamento.

Un sogno che è diventato realtà e che sta contribuendo a riportare la vita in questo piccolo e meraviglioso borgo, per far incontrare le persone che vivono nella valle, mostrando loro che le possibilità, anche per un territorio ormai spopolato come questo, sono infinite. Ora vogliono realizzare un nuovo progetto: una scuola nel bosco e sul fiume che possa offrire un nuovo approccio pedagogico incentrato sul bambino e sul rapporto con la natura. Un progetto di “outdoor education”, ovvero educazione all’aperto dove giochi, passeggiate, mindfulness, attività sportive e manuali diventano per tanti bambini e bambine una bellissima quotidianità.

Continua qui


sabato 28 novembre 2020

Libri: 'Il richiamo della Grigna', 50 racconti di alpinisti

Scalatori da 14 paesi ricordano trionfi e sconfitte

(ANSA) - LECCO, 28 NOV - Cinquanta stelle dell'alpinismo mondiale che si raccontano incrociando le loro storie con quelle nate tra le pareti lecchesi, amate in modo speciale anche da comaschi, milanesi, brianzoli e bergamaschi. "Il richiamo della Grigna" (Teka Edizioni), l'ultimo libro scritto dal lecchese Giorgio Spreafico, rilegge così le stagioni che dagli anni Ottanta del Novecento a oggi hanno lasciato tracce indelebili dalle Alpi alla Patagonia, dalla California all'Alaska, dalle falesie alle vallate più sperdute, fino agli Ottomila himalayani.


    La premessa di questo lavoro sta nel fatto che nello stesso arco di tempo Lecco è stata un crocevia trafficatissimo dalle grandi firme straniere del verticale. Spreafico dà voce a fuoriclasse di quattordici Paesi incontrati proprio al loro approdo a Lecco.
    Attraverso interviste e ritratti ne narra trionfi e sconfitte, sogni e idee, rivalità e polemiche, drammi e rimpianti per i compagni perduti.

Continua qui


giovedì 12 novembre 2020

Liguria 'arancione', multa da 280 euro per una passeggiata in montagna

Un sanremese di 42 anni multato dai carabinieri a Monte Ceppo

SANREMO - Un sanremese di 42 anni sorpreso dai carabinieri mentre passeggiava in montagna è stato multato con un verbale da 280 euro per essere uscito fuori dal proprio Comune di residenza.

L'uomo, in pratica, si era recato sul Monte Ceppo, che appartiene al territorio comunale di Ceriana, nell'immediato entroterra cittadino, contravvenendo cosi' alle disposizioni materia di sicurezza sanitaria dato che la Liguria si trova in zona "arancione" ed è vietato uscire dal proprio Comune, senza una giustificata motivazione.

"Ero in montagna da solo. Massimo rispetto per i carabinieri che fanno il loro lavoro", afferma il quarantaduenne che ha pubblicato sui social il verbale di contestazione. "Ma farmi la multa perché stavo andando a camminare in montagna mi sembra ridicolo".

Fonte


mercoledì 11 novembre 2020

Toponeige Gran Paradiso, edizione italiana

La Toponeige Gran Paradiso, uscita in francese sul finire del 2018 per iniziativa della Casa editrice Volopress di Grenoble, è stata affiancata (proprio ad aprile 2020) dall’edizione italiana, grazie alla traduzione di Deborah Bionaz, valdostana di Lillaz, Cogne.

Toponeige Gran Paradiso, edizione italiana
Presentazione di Carlo Crovella
(pubblicata su caitorino.it/montievalli il 18 maggio 2020)

L’edizione italiana non può che aumentare l’importanza di un testo oggettivamente di rilievo per gli appassionati di scialpinismo. L’autore della Toponeige è Jean-Baptiste Mang, guida alpina di Chamonix e profondo conoscitore anche delle montagne valdostane.
La Toponeige si affianca a una florida letteratura sul Gran Paradiso: tuttavia aggiunge alcuni elementi peculiari, nella tradizione della casa editrice Volopress.
L’area descritta in questa Toponeige, posizionata sul versante valdostano del massiccio, si estende dalla Valle di La Thuille fino allo spartiacque fra Valle di Champorcher e Piemonte.

In pratica l’area coinvolta non è altro che una componente di un importante triangolo orografico, i cui altri due elementi sono la Vanoise a ovest e le Alpi Graie piemontesi a sud-sud-est (Valle dell’Orco-Valchiusella-Valli di Lanzo-bassa Val di Susa versante sinistro orografico).
Il punto di giunzione delle tre componenti orografiche si incentra sulla vetta della Galisia, che assume lo stessa importanza geografica ricoperto dalla vetta dei Bans in Delfinato, dove appunto si saldano i tre diversi versanti degli Écrins: quello sud-orientale verso Briançon, quello sud-occidentale verso Gap e quello nord-occidentale verso Grenoble.

In entrambe le situazioni (Gran Paradiso e Delfinato) l’orientamento e il posizionamento geografico delle tre rispettive aree ne condizionano le caratteristiche nivo-climatiche e quindi la differente fruibilità a fini sciistici.
La presenza del Parco Nazionale del Gran Paradiso ha evitato il diffondersi di mega comprensori sciistici, lasciando molto spazio a disposizione dello scialpinismo. L’invasione di stazioni sciistiche è davvero marginale: si tratta di La Thuille, Pila e Champorcher (con l’aggiunta, qua e là, di piccoli skilift o qualche seggiovia).

Continua qui


martedì 10 novembre 2020

Fuori sentiero per colpa di una App. Due escursionisti salvati sulle Apuane

 

Si è concluso nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 novembre il recupero di due escursionisti di 22 e 24 anni dispersi sulle Alpi Apuane. I due erano usciti fuori sentiero durante una escursione sul monte Sumbra, in Versilia, seguendo le indicazioni di una App per affrontare la discesa.

L’applicazione per smartphone avrebbe suggerito loro, privi tra l’altro di mappe cartacee, un percorso inesistente, portandoli su una balza rocciosa molto esposta. A seguito del lancio dell’allarme, è stata immediatamente attivata la Stazione di Querceta, frazione di Seravezza (LU).

Una volta geolocalizzati i ragazzi tramite il sistema cartografico di ricerca, è stata inviata sul posto una squadra di soccorso che ha percorso a piedi la via di Lizza delle Comarelle, uno degli itinerari più ripidi delle Apuane, fino a raggiungere una cava dalla quale è stato possibile individuare gli escursionisti.

I tecnici hanno raggiunto i due, accompagnandoli poi fino alla via di Lizza, percorsa in discesa con manovre di calata per uno sviluppo complessivo di 500 metri. Una volta completata la lunga calata, i due sono stati riaccompagnati alla macchina.

Attenti alle App!

Il Soccorso Alpino ha colto l’occasione per raccomandare di non affidarsi pedissequamente alle numerose App per il trekking disponibili per smartphone. Ma di portare sempre con sé, per sicurezza, una mappa cartacea e scaricare sul proprio telefono l’App GeoResq.

Continua qui

Andare in montagna, limiti e divieti nelle zone rosse, arancioni e gialle

lunedì 9 novembre 2020

Distrutta la nuova segnaletica dei sentieri del monte Tobbio.

I danni scoperti dalle guardie delle Aree protette dell’Appennino Piemontese. I cartelli sistemati da pochi mesi.


Venerdì 6 novembre i guardiaparco hanno purtroppo riscontrato sui due sentieri che dal valico Eremiti salgono alla cima del monte Tobbio (segnavia CAI 401 e 401A), atti di vandalismo nei confronti della nuova segnaletica: 9 cartelli dei 17 posizionati sono stati staccati dai pali di legno della segnaletica verticale, spaccati e buttati in terra. I recenti lavori di manutenzione della sentieristica del Tobbio, realizzati dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese prima dell’estate 2020, hanno riguardato sia il miglioramento della percorribilità e la regimazione delle acque meteoriche, sia il miglioramento della segnaletica. Il progetto di manutenzione straordinaria ha ripristinato definitivamente l’agibilità della sentieristica, precedentemente interrotta da una frana, e ha aumentato la segnaletica verticale e orizzontale.

In particolare sono stati posizionati 20 nuovi segnavia per migliorare la visibilità dei sentieri e 17 cartelli con l’indicazione “RISPETTA LA NATURA – RESTA SUL SENTIERO SEGNALATO – NON PERCORRERE SCORCIATOIE”. E proprio questi ultimi sono stati il principale bersaglio degli atti vandalici che hanno danneggiato la nuova segnaletica. Il Tobbio è il monte simbolo del territorio del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo e non solo, ed i suoi sentieri sono meta di numerosi escursionisti, anche stranieri, in tutte le stagione dell’anno.

Continua qui

domenica 8 novembre 2020

ZONA ROSSA: MONTAGNA E BICI SI’, MA SOLO NEL PROPRIO COMUNE

Lecco, 7 novembre 2020 – I sindaci lecchesi, dopo il confronto con la Prefettura e il prefetto De Rosa, hanno reso noto alcuni chiarimenti su attività motoria e attività sportiva in zona rossa, a seguito dell’emanazione della circolare da parte del Capo di Gabinetto del Ministero della Salute.

Il principio guida è che per l’attività motoria e sportiva c’è il divieto assoluto di oltrepassare i confini geografici del proprio Comune di residenza e devono essere svolte in forma individuale.

ATTIVITA’ MOTORIA
l’attività motoria, intendendosi per tale attività, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo la camminata e/o passeggiata, può essere svolta esclusivamente nei pressi o meglio nelle vicinanze della propria abitazione (si ricorda che nel primo lockdown era stato precisato che per vicinanza o pressi dell’abitazione si intendevano 200 metri). Ad oggi non è stata specificata la distanza ma è fortemente raccomandato attenersi a tale distanza.

ATTIVITA’ SPORTIVA E MONTAGNA
Attività sportiva, intendendosi per tale attività, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo la corsa, l’uso della bicicletta (ma anche trekking in montagna o nordik walking), può essere svolta anche lontano dalla propria abitazione ma comunque entro e non oltre i limiti del proprio Comune di residenza.

Tutte queste attività consentite debbono essere svolte esclusivamente in forma individuale.

LE GITE
I sindaci precisano che la passeggiata in montagna, intesa come la gita o la scampagnata, o attività come ricerca di funghi o di castagne, è vietata, non rientrando in nessuna di queste condizioni.

Continua qui

Cade sulla via ferrata Che Guevara, muore 32 enne donna di Trento

È stato recuperato e trasferito alla camera mortuaria di Dro il corpo senza vita di Federica Marcolla di 32 anni residente a Trento, originaria di Zambana, precipitata per circa 200 metri mentre stava percorrendo la via ferrata Che Guevara (monte Casale, Valle del Sarca) insieme al compagno.

Da una prima ricostruzione sembra che la ragazza sia scivolata precipitando nel vuoto mentre, probabilmente tra un passaggio e l’altro, non era assicurata al cordino.

A dare l’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 11.30 è stato il compagno ed alcune persone che si trovavano sul posto e che hanno assistito all’incidente.

 Continua qui

sabato 7 novembre 2020

DPCM 3 NOVEMBRE: COSA CAMBIA PER LA FREQUENTAZIONE DELLA MONTAGNA E L'ATTIVITA' DEL CAI

 NUOVO DCM E MONTAGNA

"Invitiamo tutti non solo al doveroso rispetto delle regole, ma anche ad adottare, pur in presenza di possibilità dal punto di vista normativo, comportamenti improntati alla prudenza, al senso di responsabilità e del reciproco rispetto"


Il nuovo Dpcm del 3 novembre, che ha efficacia da venerdì 6 novembre, ha ulteriormente modificato in senso restrittivo le pregresse disposizioni, con ricadute anche sulla frequentazione della montagna e sulle attività del Club alpino italiano.

Nelle regioni classificate con il colore rosso, "caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto" (oggi Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle D'Aosta), l'attività motoria è consentita solo individualmente, in prossimità della propria abitazione, a distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con l'obbligo di mascherina.

Il divieto di spostamento all'interno del proprio Comune di residenza (salvo che per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute) comporta poi l'oggettivo impedimento di operare all'interno delle sedi delle Sezioni del Cai, le cui attività devono ritenersi, in presenza, sospese.

Continua qui



giovedì 5 novembre 2020

Sport in zona rossa: cosa si può fare e cosa no, all'aria aperta

Restrizioni e divieti anti Covid-19: vietate le attività indoor, consentite quelle outdoor in forma individuale e rispettando le distanze in caso si incrocino altre persone. Ecco quali

Da domani, venerdì 6 novembre, l’Italia si ritrova suddivisa in tre macro Regioni: la gialla, l’arancione e la rossa, aree in cui il nuovo lockdown è modulato con intensità differenti. I nuovi "confini" sono dettati dai dati del contagio, dall’indice di trasmissione Rt e dagli indicatori relativi alla situazione degli ospedali e delle terapie intensive, mentre i colori indicano, in maniera crescente nell’elenco sopraindicato, la gravità della situazione zona per zona, e dunque la severità di restrizioni e divieti decisi per limitare il contagio da Covid-19 e contenuti nel Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, in vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre.

COSA SI PUÒ FARE E COSA NO


Vediamo dunque, in maniera molto schematica, cosa si potrà fare e cosa no per quel che riguarda lo sport amatoriale e l’attività motoria, ossia le attività svolte da una larghissima fascia di popolazione, dalla corsa alle palestre alle passeggiate per intenderci. E negli orari non inclusi nel coprifuoco.
-Si può correre o fare jogging? SÌ, purché da soli (o con conviventi) e rispettando le distanze se si incrociano altri runner. Non servono mascherina nè autocertificazione, e l'attività non va necessariamente svolta nei pressi della propria abitazione.
-Si può andare in bici? SÌ perché rientra nell’attività sportiva.
-Si può andare nei centri sportivi? NO, l’attività è sospesa anche in quelli all’aperto.
-Si può andare in palestre o piscine? NO, sono chiuse.
-Si può sciare? SI', mantenendo le distanze sulle piste. Ma il problema sono gli impianti, per ora chiusi in attesa che le Regioni adottino linee guida e protocolli per evitare code all’esterno o assembramenti all’interno dei mezzi di risalita, che dovranno essere validati dal CTS (comitato tecnico scientifico).
Come si può fare sport?
L’attività sportiva è consentita “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”. Sono consentite soltanto le competizioni di livello nazionale.
-Si può fare una passeggiata? SÌ, ma si tratta di “attività motoria” e dunque è consentita soltanto da soli (o con i conviventi) e “in prossimità della propria abitazione”. Non serve un'autocertificazione.

-La mascherina è necessaria se si fa una passeggiata? SÌ.



Continua qui

mercoledì 4 novembre 2020

Il Calendario dei Ribelli 2021

Ci sono foto splendide che raccontano il Cammino dei Ribelli e la Val Borbera. E sempre più amanti di questi sentieri in tutta Italia. Allora abbiamo pensato di fare un calendario.

Un modo bello e semplice per autofinanziare il sito, la guida digitale, i depliant e i futuri segnavia che cominceremo a mettere in primavera.
Se volete sostenere il cammino e ricevere il calendario, scriveteci una mail entro il 25 novembre a info@ilcamminodeiribelli.it specificando il numero di copie e l'indirizzo a cui spedire. Aspettate conferma. Quindi fate un'offerta a partire da 10 euro su https://paypal.me/ilcamminodeiribelli
Entro fine anno vi manderemo/porteremo il calendario.
Le foto di questa prima edizione sono di Luca D'Alessandro, scattate zaino in spalla e scarponi ai piedi.

lunedì 2 novembre 2020

Precipitano in arrampicata sul Gran Sasso, gravissimo un alpinista 16enne

L'incidente è avvenuto in mattinata ai Prati di Tivo, sul versante teramano della montagna. La caduta dei due giovani, entrambi esperti, sarebbe stata provocata dal ghiaccio

Due alpinisti aquilani, un sedicenne e un 27enne, sono precipitati lungo la parete riportando gravissime ferite. Il grave incidente di montagna si è verificato in mattinata in Abruzzo ai Prati di Tivo, tra il Calderone e il Rifugio Franchetti, sulla Morena, sul versante Teramano del Gran Sasso. I soccorsi, portati dai tecnici del corpo nazionale di soccorso alpino, sono arrivati dopo l'allarme lanciato da un terzo alpinista che ha visto l'incidente.

Continua qui

domenica 1 novembre 2020

I Sentieri della Libertà: Sentiero n. 2 – Sentiero della Canzone

Da Benedica o da Capanne di Marcarolo loc. Gli Olmi a monte Pracabàn – cascina Grilla e ritorno.

Il Tobbio visto dalle Capanne di Marcarolo
Indicato con segnavia e sulle cartine percorrenza 3 ore – turistico-escursionistico. Percorribile anche in mountain – bike con qualche disagio”. Esiste anche la possibilità di fare un anello scendendo verso la cascina Piotta, per sentiero non agevole e da qui risalendo verso Capanne.


Motivazioni
Sul Monte Pracaban venne musicata da Rossi la canzone “siamo i ribelli..” il cui testo venne scritto da Casalini alla Cascina Grilla, uno dei non numerosi esempi di canzone partigiana nata spontaneamente e non mediata, fatta subito propria dai distaccamenti della zona ed estesasi su tutto l’arco dell’Appennino Ligure. Molto popolare nel dopoguerra per essere diventata la sigla di radio Genova. La cascina Grilla gia parzialmente diroccata all’epoca fu sede di distaccamento nell’aprile 44 e venne bruciata a seguito del rastrellamento. Dal Monte Pracaban, circondato da praterie, si domina con un ampio panorama.la zona delle sorgenti del Piota, la val Ponzema che scende verso Campo Ligure e la Colma.

La Grilla

La cascina Grilla, un tempo appartenuta ai Pizzorno, era posta su di una costa che scende ripida verso il Piota al limite tra la zona boschiva e i prati di altura. Costituita da due edifici distaccati, rispecchiava la tipologia di molte cascine della zona, forse la presenza di una stalla abbastanza ampia indica la possibilità di una modesta attività di allevamento che si sovrapponeva alla tradizionale agricoltura di sussistenza e allo sfruttamento del bosco. Isolata e posta piuttosto in alto, in zona impervia, essa era già abbandonata da qualche tempo al momento in cui, settembre 1943, i primi nuclei partigiani la occuparono.

Ecco come la descrive Carlo De Menech, uno dei primi partigiani a salire nella zona del Tobbio: “ La Grilla era una casa di abitazione a due piani, parzialmente diroccata e pericolante, e con un’ampia stalla, intervallata di circa dieci metri, che ci propone a prima vista un rifugio utile al momento per ripararci dalle intemperie…..La posizione è ideale, ma l’isolamento in cui ci troviamo…. a ore di cammino dai più vicini distaccamenti si farà sentire nei collegamenti e negli approvvigionamenti.”
Mentre Angelo Rossi, che compilò la musica della canzone così ricorda: “In quella cascina lì come distaccamento eravamo una settantina. Dormivamo per terra nella stalla, dove c’era un po’ di foglia secca, non so chi per pietà ce l’aveva data, ed era appena sufficiente per coprire esteticamente i sassi….. C’era il tetto coperto e in qualche modo si faceva fuoco in mezzo alla stanza.”


Continua qui

sabato 31 ottobre 2020

Turista francese dispersa sul Monte di Portofino salvata dai Vigili del Fuoco

Santa Margherita Ligure – Si era avventurata sui sentieri del monte di Portofino, nell’omonimo parco naturale del levente ligure, ma non aveva tenuto conto delle giornate sempre più corte del tardo autunno e si è ritrovata a vagare al buio lungo i percorsi.
Una giovane turista francese è stata sorpresa dal buio, ieri sera, ed ha chiamato i soccorsi grazie al suo telefonino.

La chiamata di aiuto è stata raccolta dai Vigili del Fuoco che, grazie ad una applicazione sullo smartphone hanno rilevato la posizione GPS della giovane e sono accorsi in suo aiuto anche grazie alla collaborazione dei Guardia Parco.

Continua qui

venerdì 30 ottobre 2020

La guida alpina Ezio Marlier e il suo cliente sono rimasti feriti in un incidente sul Monte Bianco

AOSTA. “Deve essersi sfilato l’ancoraggio, un friend… non so”. Parla dal Pronto soccorso dell’ospedale di Aosta Ezio Marlier, 54 anni, la guida alpina precipitata con il suo cliente sul Grand Flambeau (3.566 metri) del Monte Bianco alle 12,30. Feriti, ma nessuna frattura. Passeranno la notte al Parini in osservazione.

“Che volo – ricorda la guida - 50 metri. Ho visto tutto nero, poi mi sono trovato immerso nella neve, ai piedi della via. Per fortuna c’era tanta neve che ha attutito la nostra caduta. Mi sono subito preoccupato per Luigi, poi ho chiamato l’elicottero. Tutti bravissimi, sia il soccorso sia qui in ospedale. E’ andata bene”.

Marlier e il cliente stavano affrontando una nuova via sul Grand Flambeau, la piramide di neve, ghiaccio e granito di fronte all’arrivo della stazione di Skyway, a Punta Helbronner. L’incidente è accaduto in discesa, mentre i due alpinisti scendevano in corda doppia. Ancora la guida: “Non so proprio dire che cosa sia successo. Avrei dovuto risalire per poterlo capire. Ipotizzo che si sia sfilato l’ancoraggio. Ci siamo trovati in aria, poi più nulla. Un sipario nero è calato sui miei occhi e mi sono trovato sprofondato nella neve”.

Continua qui

giovedì 29 ottobre 2020

I prof sul Monte Bianco studiano l’impatto del clima sulla fragilità dei ghiacciai

Oltre cento docenti italiani a Courmayeur per il quinto progetto di formazione



Courmayeur, VDA - I cambiamenti climatici colpiscono l'ambiente alpino in modo più forte rispetto ad altri scenari e impattano su piantine e fiori d'alta quota, sui ghiacciai e sull'approccio alla sicurezza in montagna. Nei libri scolastici c'è poco o nulla sul tema, anche se sui banchi crescono gli eredi del pianeta.

Continua qui

I ghiacciai del Monte Bianco stravolti in un secolo

mercoledì 28 ottobre 2020

Gran Sasso: precipita per 50 metri, grave escursionista

È ricoverato in prognosi riservata all’ospedale San Salvatore di L’Aquila un escursionista romano di 29 anni precipitato nella zona di Campo Imperatore. Le sue condizioni sono gravi.

L’incidente è avvenuto ieri. Il giovane, partito da solo da Campo Imperatore per un’escursione sul Gran Sasso, è scivolato precipitando per una cinquantina di metri mentre percorreva il sentiero estivo che conduce al Monte Aquila, sulla Cresta Duca Abruzzo a quota 2.388 metri.

Ad allertare il 118 sono stati alcuni escursionisti tedeschi che hanno visto il giovane accasciato e immobile lungo il sentiero. 

Continua qui

lunedì 26 ottobre 2020

Picchiano i gestori del rifugio alpino che chiedono di usare la mascherina: l'appello sui social per rintracciarli

La denuncia dei proprietario dell'Alpe di Colonno, nel Comasco: una coppia ha continuato a rifiutarsi di indossare la mascherina, poi l'uomo ha colpito la moglie e il figlio del titolare con i bastoni da trekking. Denuncia presentata ai carabinieri

I gestori dell'Alpe di Colonno (Como) stanno cercando un uomo e una donna che ieri mattina sono entrati nel rifugio e alle ripetute richieste di indossare la mascherina nell'area del locale, anche all'esterno, hanno risposto con la violenza. In particolare l'uomo, raccontano alla Provincia di Como, ha usato i bastoni di trekking per colpire la moglie e il figlio del titolare che hanno riportato lesioni.

Per questo motivo, oltre ad aver deciso di presentare denuncia, i titolari hanno messo un'immagine dei due zaino in spalla all'ingresso della struttura con un appello: "Gentilmente chiunque veda o riconosca queste due persone contatti i carabinieri di Castiglione" o noi "Stamattina siamo stati picchiati con lesioni da queste due persone x aver detto loro gentilmente di mettere la mascherina... grazie per la collaborazione".

Fonte

Chiudere i confini di Province e Regioni? Così si rischia di uccidere la montagna

Non è facile parlare di montagna, nell’Italia che in pochi giorni è ripiombata nell’emergenza e nelle paure del Covid. Nelle metropoli, ma anche nei centri minori, in questi giorni sono all’ordine del giorno i posti-letto negli ospedali (ordinari e in terapia intensiva), e poi i trasporti pubblici e la scuola. Televisioni e giornali dedicano giustamente molto spazio all’affollamento nei centri commerciali e nei locali pubblici, la cosiddetta movida. Questioni serissime e urgenti, che si sta iniziando ad affrontare a colpi di divieti di accesso nel weekend e di coprifuoco notturno.  

Anche la montagna però, merita un po’ di attenzione, sulle Alpi come sull’Appennino. L’ultima ordinanza (la numero 82 del 20 ottobre 2020) di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, prevede insieme ad altre misure il divieto di spostamento tra una Provincia e l’altra per chi non abbia urgenti motivi di lavoro o sanitari. Ho il massimo rispetto per chi governa la Campania, dove vivono quasi sei milioni di persone, e dove non tutte le strutture sanitarie sembrano adeguate all’emergenza. E dove l’affollamento del centro storico di Napoli, con la sua densità abitativa che non ha eguali in Europa, rende ancora più difficile il problema. Sembra che provvedimenti simili a quelli decisi da Vincenzo De Luca e dalla sua Giunta regionale siano allo studio anche in altre parti d’Italia. E’ possibile che, come nello scorso maggio, il Governo di Giuseppe Conte disponga nuovamente il divieto di attraversare i confini regionali. Non so se questi provvedimenti possano avere una qualche efficacia per combattere il Covid. E’ certo, però, che rischiano di uccidere la montagna 

Nella scorsa estate, valli e vette di ogni parte d’Italia (ma anche del resto d’Europa) hanno dimostrato di essere degli spazi di vita e di salute fondamentali per tutti. Gli escursionisti non sono “migliori” degli altri esseri umani, e degli affollamenti eccessivi si sono verificati anche ad alta quota. Chi sbaglia dev’essere multato, anche nel nostro piccolo mondo di appassionati dei monti. Ma il segno complessivo è evidente. Se la movida e le metropolitane troppo affollate sono il problema, la montagna è la soluzione, o almeno una parte di essa. 

Continua qui

Ieri e oggi al tempo delle pandemie, la Spagnola in montagna. Analogie e differenze tra passato e presente

Testo di Giancelso Agazzi, membro della Commissione Centrale Medica del CAI

Si è svolto mercoledì 2 settembre 2020, in occasione del Trento Film Festival 2020, un convegno dal titolo “Covid e Montagna”. L’evento è stato organizzato dalla Società Italiana di Medicina di Montagna (S.I.Me.M.) in collaborazione con il Festival e la Commissione Centrale Medica del CAI.

Qualche dato sulla Spagnola

In occasione del convegno ho presentato una relazione dal titolo “Ieri e oggi al tempo delle pandemie, la Spagnola in montagna: analogie e differenze tra passato e presente”. L’influenza spagnola ha infatti causato la morte di 350-600.000 vittime in Italia, quasi più di quelle provocate dalla Grande Guerra (650.000). Per non parlare del mondo intero, dove ci sono stati circa 50 milioni di morti. Il 30% della popolazione mondiale si è ammalata. È stata, probabilmente, la più grande pandemia influenzale conosciuta dal genere umano. Per i dati relativi all’infezione causata da SARS-CoV-2 si dovrà aspettare.

Le similitudini tra Spagnola e SARS-CoV-2

Quello che possiamo oggi dire è che entrambe le pandemie sono zoonosi, cioè malattie infettive trasmesse all’uomo da animali. Il genere femminile fu il più colpito nel corso della pandemia di Spagnola e nella popolazione civile si registrarono più vittime rispetto all’esercito e la fascia di età bersaglio era quella compresa tra i 20 e i 40 anni. Si pensa che la Spagnola abbia iniziato il suo crudele viaggio partendo dalla Cina, per portarsi negli Stati Uniti d’America nel corso della primavera del 1918 e, poi, arrivare in Europa nei mesi successivi con i soldati che sbarcavano sulla costa atlantica della Francia.

Continua qui

L’Argentina chiude l’Aconcagua: il Covid ferma la stagione alpinistica

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

Lettori fissi

Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.

Epicuro

Archivio blog