sabato 29 febbraio 2020

Virus e fobie: lo sport è l’antidoto giusto

In giorni difficili in cui la paura dilaga, rispondere con l'attività fisica è la miglior arma a nostra disposizione per non piegarci alle ansie


Per sfuggire alla cappa di piombo che incombe su di noi da qualche giorno con il nome di coronavirus sono andato a correre. Ma mi sono fermato quasi subito con un dubbio: sarà un’imprudenza di questi tempi?
 Giuseppe Inca
No davvero: lei ha avuto l’idea giusta, riprenda appena possibile. Glielo dico con cognizione di causa, dopo aver consultato esperti. Cominciano col buon senso: correre, camminare o pedalare all’aria aperta è del tutto sicuro, anche in relazione alle indicazioni di comportamento che ci vengono dalle autorità (leggi qui dove farlo a Milano).  Lasciamo perdere per qualche giorno le piscine, che hanno altre implicazioni, e continuiamo nelle nostre attività soprattutto aerobiche, cioè blande e prolungate, senza arrivare all’affanno. Più che l’epidemia poté la paura: basta rileggersi qualche pagina immortale della peste dei Promessi Sposi per capire ogni fobia e aberrazione da Covid-19, individuale e collettiva. Dunque, è la nostra testa da tenere in equilibrio più che ogni altra cosa. E non esiste nessun ansiolitico che funzioni quanto una sana pratica sportiva. Le endorfine rilasciate dal cervello durante l’attività, specie aerobica, abbattono il livello di stress, restituiscono ottimismo e positività.
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giovedì 20 febbraio 2020

Bimbi bloccati in canalone, salvati

Per recuperare un bob sopra Courmayeur

Due bambini di otto anni, di Roma, si sono avventurati lungo un ripido canalone a Dolonne, a monte di Courmayeur, per recuperare un bob con cui stavano giocando ma sono rimasti bloccati sul pendio scivoloso con una pendenza di 40-45 gradi. Per trarli in salvo è dovuto intervenire l'elicottero del Soccorso alpino valdostano. In un primo momento, in attesa dei soccorsi, è intervenuto il padre di uno dei due, per tenerli fermi. I due piccoli sono in buone condizioni, seppur spaventati, e l'uomo, un quarantatreenne ha riportato un trauma non grave alla testa.

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mercoledì 19 febbraio 2020

15 minuti di camminata al giorno possono cambiare drasticamente il tuo corpo e la tua salute

I benefici dell’attività fisica regolare sulla nostra salute e il nostro aspetto estetico sono ben noti. Tuttavia, non tutti possono andare in palestra o praticare uno sport. In realtà, basta una passeggiata di 15 minuti al giorno per cambiare drasticamente la propria salute.

Questa sana abitudine ha un impatto notevole sul nostro organismo, e offre tanti benefici di salute. Di seguito ti elenchiamo i principali benefici di una camminata giornaliera da 15 minuti.
Diabete. Una passeggiata da 15 a 30 minuti può ridurre notevolmente il rischio di diabete. Inoltre, aiuta anche a ridurre il grasso che si accumula nello stomaco.
Alzheimer. Camminare per 15 minuti al giorno ci aiuta anche a ridurre il rischio di Alzheimer. Farlo immersi nella natura ha un beneficio aggiuntivo: si stimolano le endorfine del benessere e migliorano tutte le attività cognitive.
Ipertensione. Vari studi hanno dimostrato che l’attività fisica moderata può migliorare sensibilmente la pressione sanguigna, sopratutto nei soggetti affetti da ipertensione cronica.
Digestione. L’attività fisica favorisce il transito intestinale e migliora tutta l’attività dell’apparato digerente.
Ossa e articolazioni. Una attività fisica regolare, seppur moderata, rinforza le ossa, aumentandone la densità e riducendo il rischio di osteoporosi. Anche i muscoli si tonificano.
Migliora l’umore. Una buona passeggiata in un parco o un bosco aumenta la produzione di endorfine, generando una sensazione di benessere duratura.
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lunedì 17 febbraio 2020

Castello della Pietra (GE)

Sulla provinciale che s'incunea nella gola scavata dal torrente Vobbia si può scorgere un capolavoro di architettura castellana ligure: il Castello della Pietra. Anche se le mura si trovano strette tra due grandi torrioni di puddinga, l'appellativo dell'architettura difensiva medioevale deriva dal nome della famiglia "della Pietra" che ne fu proprietaria fino al 1518, anno in cui il maniero passò agli Adorno fino ad essere abbandonato a seguito del trattato di Campoformio (1797) che sanciva la fine dell'epoca feudale.
L'imprendibile roccaforte rappresenta il più originale dei manieri che durante l'epoca dei feudi imperiali dominavano le valli risalenti verso il Monte Antola. Il castello dal 1993 è visitabile negli ambienti interni grazie a oculati interventi di recupero: cisterne, segrete, camini, scale, posti di guardia, camminamenti di ronda e l'ampia sala centrale che occasionalmente diventa protagonista di rappresentazioni teatrali, concerti, sagre e mostre. Un percorso figurativo illustra la storia del fortilizio, mentre una mostra permanentepresenta su tavole e stampe di altri manieri, affini a quello del Castello della Pietra per arditezza dell'impianto architettonico. Un sentiero si stacca dalla SP8 per raggiungere in 20 minuti circa questo vero e proprio nido d'aquila a guardia della Val Vobbia.
Il Castello della Pietra di Vobbia è aperto tutte le domeniche e festivi dal Lunedì di Pasqua al mese di ottobre compreso con ingressi e visite guidate ogni ora dalle 10.30 alle 17.30 (ultimo ingresso)  Biglietto d'ingresso € 5,00 www.parcoantola.it

domenica 16 febbraio 2020

Combattere l’ansia con lo sport, la psicologa: “Ecco le attività migliori”

Stati di ansia e persino di depressione, in certi casi, possono essere contrastati da un'attività fisica regolare. "Merito delle endorfine che il nostro cervello rilascia quando ci muoviamo", spiega la professoressa Valentina Di Mattei

Combattere l’ansia con lo sport. Sono sempre più numerosi gli studi che dicono che è possibile. “L’attività fisica è associata in generale ad una minore incidenza di disturbi psichiatrici e psicologici, in particolare ansia e disturbi dell’umore come la depressione – ci spiega Valentina Di Mattei, professore associato di psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e psicologa clinica presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano -. Riguardo agli stati ansiosi bisogna però distinguere: si può avere una sintomatologia ansiosa comune, come prima di un esame, di una presentazione o di un incontro importante, e in questo caso l’attività fisica è utile perché allevia la sintomatologia. Altra cosa è l’attività fisica regolare e continuativa, che può aiutare a curare anche i disturbi d’ansia secondo alcuni studi, soprattutto americani. Messa a paragone con la terapia farmacologia e la terapia psicologica cognitiva-comportamentale, che di solito si usa nel caso di disturbi d’ansia, l’attività fisica ha effetti simili. In realtà, però, è bene integrarla, piuttosto che usarla come sostituto”.

Ci sono degli sport particolarmente consigliati? “Sicuramente la camminata veloce, che è trasversale e può essere fatta da tutti, la corsa e lo yoga, o comunque le attività di meditazione e rilassamento. L’attività aerobica, però, ha un effetto più potente. In generale ogni sport dà benefici, l’importante è muoversi”, spiega a Gazzetta Active la professoressa Di Mattei , che precisa: “Lo sport, però, può anche generare ansia se fatto a livello agonistico: può provocare ansia da prestazione o veri e propri attacchi di panico, come ha raccontato la stessa Federica Pellegrini. L’attività fisica consigliata è quella a livello amatoriale“.

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sabato 15 febbraio 2020

Da Courmayeur alla Patagonia, le guide alpine per prime sul Cerro Torre: così hanno conquistato una tra le vette più inaccessibili al mondo

Le guide alpine di Courmayeur Edoardo Saccaro (27 anni) e Pietro Picco (31) sono i primi alpinisti ad aver conquistato - nel 2020 - il Cerro Torre, 3128 metri di granito e ghiaccio in Patagonia.

La sua vetta è considerata tra le più spettacolari e inaccessibili al mondo perché qualunque via si scelga bisogna affrontare almeno 900 metri di via granitica e la cima è perennemente coperta da un "fungo" di ghiaccio che bisogna attraversare. Inoltre per arrivare alla base della montagna si devono percorrere 40 chilometri a piedi sul ghiacciaio Hielo Continental.
Video di Andrea Chatrian

venerdì 14 febbraio 2020

Oltre 100 mila metri cubi di ghiaccio sono precipitati dal seracco Gendarme Rouge, sulla Brenva (Monte Bianco)

Il fenomeno è stato monitorato dalla Fondazione Montagna Sicura.




Il timelapse della lingua glaciale sul versante della Brenva del Monte Bianco collassata

COURMAYEUR. L’inverno ha assopito i ghiacciai a rischio crollo delle Grandes Jorasses, ma sulla Brenva un altro seracco ha ceduto alla gravità, si è spezzato in due giorni fino a rotolare in blocchi senza provocare valanghe. Il cambiamento climatico in atto non è concausa del fenomeno. Sono sprofondati centomila metri cubi dei 120 mila stimati in equilibrio instabile. E’ avvenuto tra l’8 e il 9 febbraio. L’allerta era scattata il 7 febbraio con segnalazione della struttura regionale assetto idrogeologico dei bacini montani. E Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur ha fotografato, studiato i dati anche con l’uso del satellite, scoprendo una frattura in rapida evoluzione. Proprio per effetto della gravità la parte frontale del seracco subiva un’accelerazione notevole, tra i 50 e i 70 centimetri al giorno. Il crollo è cominciato il giorno successivo, ma in piccole parti, fino al definitivo assetto della lingua glaciale pensile sul versante della Brenva del Monte Bianco.

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Tempeste, incendi e mari in crescita: il cambiamento climatico ci avvolge

Incidenti in montagna: austriaca muore sul Piz Boe’

Una scialpinista austriaca ha perso la vita durante un'escursione di sci alpinismo sul Piz Boe', sopra Corvara

Una scialpinista austriaca ha perso la vita durante un’escursione di sci alpinismo sul Piz Boe’, sopra Corvara. Secondo una prima ricostruzione dei fatti la donna, un’alpinista esperta e attrezzata, e’ scivolata sul lastrone di ghiaccio durante la discesa verso la Val Mezdi’ precipitando nel vuoto. L’austriaca e’ morta sul colpo. L’allarme e’ stato lanciato da una guida alpina che con un’altra comitiva si trovava in zona.

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martedì 11 febbraio 2020

Domenica 16 febbraio da Vegni a Magioncalda

DA VEGNI A MAGIONCALDA TRA GEOLOGIA, STORIA E ARCHITETTURA RURALE


Sulle pietre dei villaggi e dei casoni abbandonati le tracce fossili della presenza di un antico oceano.

Con il patrocinio del Comune di Carrega Ligure e la collaborazione dell’Ecomuseo dei Sette Ricordi, BorberAmbiente organizza un’escursione guidata lungo la mulattiera che collega Vegni a Magioncalda, attraversando i ruderi del paese fantasma di Chiapparo e dei Casoni dei Rissotti. Presso il mulino ad acqua di Magioncalda, recentemente restaurato e inaugurato, Paolo Ferrari, presenterà il suo ultimo libro “Il mantello del centauro. Storia, identità e rappresentazione nelle alte terre delle Quattro Province”. Il Sindaco, Marco Guerrini, interverrà per presentare i recenti lavori di restauro del mulino, recuperato non solo a scopo didattico ma anche al fine di macinare grano e castagne, prodotti tipici dell’alta Val Borbera.


(...) DETTAGLI TECNICI PERCORSO
Luogo e orario di partenza: Vegni, ore 9,30.
Difficoltà: E = escursionistico.
Tempo di percorrenza: 4 h ca (andata e ritorno) + 1 h e 30’ di visita al mulino di Magioncalda, presentazione dello scrittore Paolo Ferrari e pausa pranzo..
Dislivello positivo: 1.060 m.
Lunghezza percorso:12 km.
Per la tipologia di itinerario proposto è sconsigliata la partecipazione dei bambini al di sotto dei 7/8 anni di età.


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Parco Alta Val Borbera


BorberAmbiente

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lunedì 10 febbraio 2020

Domenica tragica in montagna, 3 vittime in poche ore: escursionista muore davanti al compagno

Bilancio drammatico degli incidenti di montagna con tre morti nella giornata di domenica e una quarta vittima nella serata di sabato. Un turista svizzero si è schiantato con una motoslitta prima di mezzanotte nel Bergamasco. Altre tre persone hanno perso la vita in Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.

Tre morti nel corso della giornata di domenica, quattro con un uomo deceduto nella serata di sabato. È drammatico il bilancio degli incidenti in montagna delle ultime ore. Le vittime in Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia. L’ultimo incidente mortale di oggi nella provincia di Vicenza. La vittima è una donna di quarantaquattro anni scivolata durante il rientro al rifugio Battisti alla Gazza del Monte Plische. Il Soccorso Alpino è intervenuto per le ricerche dell’escursionista, ma quando l’hanno trovata era ormai troppo tardi. Il corpo è stato recuperato dall’eliambulanza Treviso Emergenza. A dare l’allarme per l’escursionista era stato il compagno, che ha visto scivolare di fronte a sé la vittima mentre stavano rientrando al rifugio.

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martedì 4 febbraio 2020

10 consigli per viaggiare sull’Alta Via dei Monti Liguri e non solo

Video

Su questo canale trovi anche il video completo del diario di viaggio.

Siti Web utili per viaggiare sull'Alta Via dei Monti liguri: ➡️️ http://www.cailiguria.it/AVML/portale... ➡️️ http://www.altaviainfoh24.com/ ➡️️ http://www.ebikeliguria.it/ Numero Alta Via Info: +39 3381629347


Diario d'Alta Via - Viaggio sull'Alta Via dei Monti Liguri


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lunedì 3 febbraio 2020

Rapallo, malore fatale per un escursionista sul sentiero per Montallegro

L'uomo, un 70enne, si è improvvisamente accasciato al suolo sotto gli occhi dei compagni di passeggiata: vani i soccorsi prontamente intervenuti

Tragedia nella tarda mattinata di oggi a Rapallo, dove un escursionista è stato colto da un malore – rivelatosi fatale – mentre percorreva uno dei sentieri, in località Sant’Agostino, che conducono al santuario di Montallegro. L’uomo, 70enne, si è improvvisamente accasciato al suolo: immediata l’allerta ai soccorsi da parte dei compagni d’escursione, ma l’intervento dei Vigili del Fuoco di Rapallo e dei sanitari del 118 si è rivelato inutile, a nulla infatti sono valsi i tentativi di rianimazione messi in atto. 

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Persi nel buio sul monte di Portofino, due piccoli escursionisti ritrovati sani e salvi

E i loro accompagnatori, una zia e un amico. Intervenuti soccorso alpino e vigili del fuoco

Genova. Nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 2 febbraio, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Liguria è stato impegnato sul monte di Portofino. Una signora ha chiamato i soccorsi perché non in grado di mettersi in contatto telefonicamente con la figlia, che nonostante il tempo non buono era sul Monte di Portofino per un’escursione con i due nipotini di 10 e 5 anni e un amico.
Immediatamente una squadra del Soccorso Alpino si è diretta in direzione del luogo era stato rintracciato l’ultimo segnale telefonico e grazie al continuo tentativo di mettersi in contatto, nonostante il segnale scarso, la squadra del Soccorso Alpino è riuscita a parlare con la ragazza e capire il posto dove cercarli. Sul posto sono intervenuti a supporto anche i vigili del fuoco.
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domenica 2 febbraio 2020

Experience Monterosa: Ciaspole

Qualche idea per te...

Qui i percorsi

Australia, trovato morto il ragazzo di Cesenatico scomparso mercoledì sulle Blue Mountains

Lo ha comunicato la polizia dello Stato australiano del nuovo Galles del Sud

"Il cadavere dell'escursionista italiano scomparso è stato individuato oggi sulle Blue Mountains". Ad affermarlo è la polizia dello Stato australiano del nuovo Galles del Sud in un comunicato pubblicato sul proprio sito. Le Blue Mountains, dichiarate patrimonio dell'Umanità, sono una popolare meta per gli escursionisti, a due ore di auto da Sidney.

Il giovane "di 24 anni era scomparso mercoledì scorso", recita il testo, riferendosi a Mattia Fiaschini, senza mai citarlo per nome.


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sabato 1 febbraio 2020

L'inverno nelle Alpi

In esclusiva su You Tube e su MeteoLive, (volutamente in bassa definizione) la parte invernale del documentario sulle stagioni nelle Alpi, che è già stata mandata in onda dalla televisione nazionale austriaca ORF.




Abbiamo deciso che fosse arrivato il momento di pubblicare, (anche se in bassa definizione per rispetto a tutti coloro l'avessero acquistato in HD) il breve documentario invernale girato in Alto Adige.
L'abbiamo fatto su insistenza di molti sostenitori, appassionati ed amici, perchè era ormai giusto far conoscere al grande pubblico quanto era stato così apprezzato, anche oltralpe.

Abbiamo venduto anche tanti DVD e molti sono ancora disponibili nelle Aziende di Promozione Turistica locali delle valli altoatesine.

Più che un documentario si tratta di un racconto, che ha per protagonista la natura, prima ancora che gli uomini, tutto prepara ad una grande nevicata, il momento culminante di una permanenza invernale nelle Alpi.

E' disponibile anche il documentario "nevica", che ha riscosso il medesimo successo.

Buona visione a tutti e grazie!

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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