sabato 28 novembre 2020

Libri: 'Il richiamo della Grigna', 50 racconti di alpinisti

Scalatori da 14 paesi ricordano trionfi e sconfitte

(ANSA) - LECCO, 28 NOV - Cinquanta stelle dell'alpinismo mondiale che si raccontano incrociando le loro storie con quelle nate tra le pareti lecchesi, amate in modo speciale anche da comaschi, milanesi, brianzoli e bergamaschi. "Il richiamo della Grigna" (Teka Edizioni), l'ultimo libro scritto dal lecchese Giorgio Spreafico, rilegge così le stagioni che dagli anni Ottanta del Novecento a oggi hanno lasciato tracce indelebili dalle Alpi alla Patagonia, dalla California all'Alaska, dalle falesie alle vallate più sperdute, fino agli Ottomila himalayani.


    La premessa di questo lavoro sta nel fatto che nello stesso arco di tempo Lecco è stata un crocevia trafficatissimo dalle grandi firme straniere del verticale. Spreafico dà voce a fuoriclasse di quattordici Paesi incontrati proprio al loro approdo a Lecco.
    Attraverso interviste e ritratti ne narra trionfi e sconfitte, sogni e idee, rivalità e polemiche, drammi e rimpianti per i compagni perduti.

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giovedì 12 novembre 2020

Liguria 'arancione', multa da 280 euro per una passeggiata in montagna

Un sanremese di 42 anni multato dai carabinieri a Monte Ceppo

SANREMO - Un sanremese di 42 anni sorpreso dai carabinieri mentre passeggiava in montagna è stato multato con un verbale da 280 euro per essere uscito fuori dal proprio Comune di residenza.

L'uomo, in pratica, si era recato sul Monte Ceppo, che appartiene al territorio comunale di Ceriana, nell'immediato entroterra cittadino, contravvenendo cosi' alle disposizioni materia di sicurezza sanitaria dato che la Liguria si trova in zona "arancione" ed è vietato uscire dal proprio Comune, senza una giustificata motivazione.

"Ero in montagna da solo. Massimo rispetto per i carabinieri che fanno il loro lavoro", afferma il quarantaduenne che ha pubblicato sui social il verbale di contestazione. "Ma farmi la multa perché stavo andando a camminare in montagna mi sembra ridicolo".

Fonte


mercoledì 11 novembre 2020

Toponeige Gran Paradiso, edizione italiana

La Toponeige Gran Paradiso, uscita in francese sul finire del 2018 per iniziativa della Casa editrice Volopress di Grenoble, è stata affiancata (proprio ad aprile 2020) dall’edizione italiana, grazie alla traduzione di Deborah Bionaz, valdostana di Lillaz, Cogne.

Toponeige Gran Paradiso, edizione italiana
Presentazione di Carlo Crovella
(pubblicata su caitorino.it/montievalli il 18 maggio 2020)

L’edizione italiana non può che aumentare l’importanza di un testo oggettivamente di rilievo per gli appassionati di scialpinismo. L’autore della Toponeige è Jean-Baptiste Mang, guida alpina di Chamonix e profondo conoscitore anche delle montagne valdostane.
La Toponeige si affianca a una florida letteratura sul Gran Paradiso: tuttavia aggiunge alcuni elementi peculiari, nella tradizione della casa editrice Volopress.
L’area descritta in questa Toponeige, posizionata sul versante valdostano del massiccio, si estende dalla Valle di La Thuille fino allo spartiacque fra Valle di Champorcher e Piemonte.

In pratica l’area coinvolta non è altro che una componente di un importante triangolo orografico, i cui altri due elementi sono la Vanoise a ovest e le Alpi Graie piemontesi a sud-sud-est (Valle dell’Orco-Valchiusella-Valli di Lanzo-bassa Val di Susa versante sinistro orografico).
Il punto di giunzione delle tre componenti orografiche si incentra sulla vetta della Galisia, che assume lo stessa importanza geografica ricoperto dalla vetta dei Bans in Delfinato, dove appunto si saldano i tre diversi versanti degli Écrins: quello sud-orientale verso Briançon, quello sud-occidentale verso Gap e quello nord-occidentale verso Grenoble.

In entrambe le situazioni (Gran Paradiso e Delfinato) l’orientamento e il posizionamento geografico delle tre rispettive aree ne condizionano le caratteristiche nivo-climatiche e quindi la differente fruibilità a fini sciistici.
La presenza del Parco Nazionale del Gran Paradiso ha evitato il diffondersi di mega comprensori sciistici, lasciando molto spazio a disposizione dello scialpinismo. L’invasione di stazioni sciistiche è davvero marginale: si tratta di La Thuille, Pila e Champorcher (con l’aggiunta, qua e là, di piccoli skilift o qualche seggiovia).

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martedì 10 novembre 2020

Fuori sentiero per colpa di una App. Due escursionisti salvati sulle Apuane

 

Si è concluso nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 novembre il recupero di due escursionisti di 22 e 24 anni dispersi sulle Alpi Apuane. I due erano usciti fuori sentiero durante una escursione sul monte Sumbra, in Versilia, seguendo le indicazioni di una App per affrontare la discesa.

L’applicazione per smartphone avrebbe suggerito loro, privi tra l’altro di mappe cartacee, un percorso inesistente, portandoli su una balza rocciosa molto esposta. A seguito del lancio dell’allarme, è stata immediatamente attivata la Stazione di Querceta, frazione di Seravezza (LU).

Una volta geolocalizzati i ragazzi tramite il sistema cartografico di ricerca, è stata inviata sul posto una squadra di soccorso che ha percorso a piedi la via di Lizza delle Comarelle, uno degli itinerari più ripidi delle Apuane, fino a raggiungere una cava dalla quale è stato possibile individuare gli escursionisti.

I tecnici hanno raggiunto i due, accompagnandoli poi fino alla via di Lizza, percorsa in discesa con manovre di calata per uno sviluppo complessivo di 500 metri. Una volta completata la lunga calata, i due sono stati riaccompagnati alla macchina.

Attenti alle App!

Il Soccorso Alpino ha colto l’occasione per raccomandare di non affidarsi pedissequamente alle numerose App per il trekking disponibili per smartphone. Ma di portare sempre con sé, per sicurezza, una mappa cartacea e scaricare sul proprio telefono l’App GeoResq.

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Andare in montagna, limiti e divieti nelle zone rosse, arancioni e gialle

lunedì 9 novembre 2020

Distrutta la nuova segnaletica dei sentieri del monte Tobbio.

I danni scoperti dalle guardie delle Aree protette dell’Appennino Piemontese. I cartelli sistemati da pochi mesi.


Venerdì 6 novembre i guardiaparco hanno purtroppo riscontrato sui due sentieri che dal valico Eremiti salgono alla cima del monte Tobbio (segnavia CAI 401 e 401A), atti di vandalismo nei confronti della nuova segnaletica: 9 cartelli dei 17 posizionati sono stati staccati dai pali di legno della segnaletica verticale, spaccati e buttati in terra. I recenti lavori di manutenzione della sentieristica del Tobbio, realizzati dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese prima dell’estate 2020, hanno riguardato sia il miglioramento della percorribilità e la regimazione delle acque meteoriche, sia il miglioramento della segnaletica. Il progetto di manutenzione straordinaria ha ripristinato definitivamente l’agibilità della sentieristica, precedentemente interrotta da una frana, e ha aumentato la segnaletica verticale e orizzontale.

In particolare sono stati posizionati 20 nuovi segnavia per migliorare la visibilità dei sentieri e 17 cartelli con l’indicazione “RISPETTA LA NATURA – RESTA SUL SENTIERO SEGNALATO – NON PERCORRERE SCORCIATOIE”. E proprio questi ultimi sono stati il principale bersaglio degli atti vandalici che hanno danneggiato la nuova segnaletica. Il Tobbio è il monte simbolo del territorio del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo e non solo, ed i suoi sentieri sono meta di numerosi escursionisti, anche stranieri, in tutte le stagione dell’anno.

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domenica 8 novembre 2020

ZONA ROSSA: MONTAGNA E BICI SI’, MA SOLO NEL PROPRIO COMUNE

Lecco, 7 novembre 2020 – I sindaci lecchesi, dopo il confronto con la Prefettura e il prefetto De Rosa, hanno reso noto alcuni chiarimenti su attività motoria e attività sportiva in zona rossa, a seguito dell’emanazione della circolare da parte del Capo di Gabinetto del Ministero della Salute.

Il principio guida è che per l’attività motoria e sportiva c’è il divieto assoluto di oltrepassare i confini geografici del proprio Comune di residenza e devono essere svolte in forma individuale.

ATTIVITA’ MOTORIA
l’attività motoria, intendendosi per tale attività, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo la camminata e/o passeggiata, può essere svolta esclusivamente nei pressi o meglio nelle vicinanze della propria abitazione (si ricorda che nel primo lockdown era stato precisato che per vicinanza o pressi dell’abitazione si intendevano 200 metri). Ad oggi non è stata specificata la distanza ma è fortemente raccomandato attenersi a tale distanza.

ATTIVITA’ SPORTIVA E MONTAGNA
Attività sportiva, intendendosi per tale attività, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo la corsa, l’uso della bicicletta (ma anche trekking in montagna o nordik walking), può essere svolta anche lontano dalla propria abitazione ma comunque entro e non oltre i limiti del proprio Comune di residenza.

Tutte queste attività consentite debbono essere svolte esclusivamente in forma individuale.

LE GITE
I sindaci precisano che la passeggiata in montagna, intesa come la gita o la scampagnata, o attività come ricerca di funghi o di castagne, è vietata, non rientrando in nessuna di queste condizioni.

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Cade sulla via ferrata Che Guevara, muore 32 enne donna di Trento

È stato recuperato e trasferito alla camera mortuaria di Dro il corpo senza vita di Federica Marcolla di 32 anni residente a Trento, originaria di Zambana, precipitata per circa 200 metri mentre stava percorrendo la via ferrata Che Guevara (monte Casale, Valle del Sarca) insieme al compagno.

Da una prima ricostruzione sembra che la ragazza sia scivolata precipitando nel vuoto mentre, probabilmente tra un passaggio e l’altro, non era assicurata al cordino.

A dare l’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 11.30 è stato il compagno ed alcune persone che si trovavano sul posto e che hanno assistito all’incidente.

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sabato 7 novembre 2020

DPCM 3 NOVEMBRE: COSA CAMBIA PER LA FREQUENTAZIONE DELLA MONTAGNA E L'ATTIVITA' DEL CAI

 NUOVO DCM E MONTAGNA

"Invitiamo tutti non solo al doveroso rispetto delle regole, ma anche ad adottare, pur in presenza di possibilità dal punto di vista normativo, comportamenti improntati alla prudenza, al senso di responsabilità e del reciproco rispetto"


Il nuovo Dpcm del 3 novembre, che ha efficacia da venerdì 6 novembre, ha ulteriormente modificato in senso restrittivo le pregresse disposizioni, con ricadute anche sulla frequentazione della montagna e sulle attività del Club alpino italiano.

Nelle regioni classificate con il colore rosso, "caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto" (oggi Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle D'Aosta), l'attività motoria è consentita solo individualmente, in prossimità della propria abitazione, a distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con l'obbligo di mascherina.

Il divieto di spostamento all'interno del proprio Comune di residenza (salvo che per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute) comporta poi l'oggettivo impedimento di operare all'interno delle sedi delle Sezioni del Cai, le cui attività devono ritenersi, in presenza, sospese.

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giovedì 5 novembre 2020

Sport in zona rossa: cosa si può fare e cosa no, all'aria aperta

Restrizioni e divieti anti Covid-19: vietate le attività indoor, consentite quelle outdoor in forma individuale e rispettando le distanze in caso si incrocino altre persone. Ecco quali

Da domani, venerdì 6 novembre, l’Italia si ritrova suddivisa in tre macro Regioni: la gialla, l’arancione e la rossa, aree in cui il nuovo lockdown è modulato con intensità differenti. I nuovi "confini" sono dettati dai dati del contagio, dall’indice di trasmissione Rt e dagli indicatori relativi alla situazione degli ospedali e delle terapie intensive, mentre i colori indicano, in maniera crescente nell’elenco sopraindicato, la gravità della situazione zona per zona, e dunque la severità di restrizioni e divieti decisi per limitare il contagio da Covid-19 e contenuti nel Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, in vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre.

COSA SI PUÒ FARE E COSA NO


Vediamo dunque, in maniera molto schematica, cosa si potrà fare e cosa no per quel che riguarda lo sport amatoriale e l’attività motoria, ossia le attività svolte da una larghissima fascia di popolazione, dalla corsa alle palestre alle passeggiate per intenderci. E negli orari non inclusi nel coprifuoco.
-Si può correre o fare jogging? SÌ, purché da soli (o con conviventi) e rispettando le distanze se si incrociano altri runner. Non servono mascherina nè autocertificazione, e l'attività non va necessariamente svolta nei pressi della propria abitazione.
-Si può andare in bici? SÌ perché rientra nell’attività sportiva.
-Si può andare nei centri sportivi? NO, l’attività è sospesa anche in quelli all’aperto.
-Si può andare in palestre o piscine? NO, sono chiuse.
-Si può sciare? SI', mantenendo le distanze sulle piste. Ma il problema sono gli impianti, per ora chiusi in attesa che le Regioni adottino linee guida e protocolli per evitare code all’esterno o assembramenti all’interno dei mezzi di risalita, che dovranno essere validati dal CTS (comitato tecnico scientifico).
Come si può fare sport?
L’attività sportiva è consentita “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”. Sono consentite soltanto le competizioni di livello nazionale.
-Si può fare una passeggiata? SÌ, ma si tratta di “attività motoria” e dunque è consentita soltanto da soli (o con i conviventi) e “in prossimità della propria abitazione”. Non serve un'autocertificazione.

-La mascherina è necessaria se si fa una passeggiata? SÌ.



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mercoledì 4 novembre 2020

Il Calendario dei Ribelli 2021

Ci sono foto splendide che raccontano il Cammino dei Ribelli e la Val Borbera. E sempre più amanti di questi sentieri in tutta Italia. Allora abbiamo pensato di fare un calendario.

Un modo bello e semplice per autofinanziare il sito, la guida digitale, i depliant e i futuri segnavia che cominceremo a mettere in primavera.
Se volete sostenere il cammino e ricevere il calendario, scriveteci una mail entro il 25 novembre a info@ilcamminodeiribelli.it specificando il numero di copie e l'indirizzo a cui spedire. Aspettate conferma. Quindi fate un'offerta a partire da 10 euro su https://paypal.me/ilcamminodeiribelli
Entro fine anno vi manderemo/porteremo il calendario.
Le foto di questa prima edizione sono di Luca D'Alessandro, scattate zaino in spalla e scarponi ai piedi.

lunedì 2 novembre 2020

Precipitano in arrampicata sul Gran Sasso, gravissimo un alpinista 16enne

L'incidente è avvenuto in mattinata ai Prati di Tivo, sul versante teramano della montagna. La caduta dei due giovani, entrambi esperti, sarebbe stata provocata dal ghiaccio

Due alpinisti aquilani, un sedicenne e un 27enne, sono precipitati lungo la parete riportando gravissime ferite. Il grave incidente di montagna si è verificato in mattinata in Abruzzo ai Prati di Tivo, tra il Calderone e il Rifugio Franchetti, sulla Morena, sul versante Teramano del Gran Sasso. I soccorsi, portati dai tecnici del corpo nazionale di soccorso alpino, sono arrivati dopo l'allarme lanciato da un terzo alpinista che ha visto l'incidente.

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domenica 1 novembre 2020

I Sentieri della Libertà: Sentiero n. 2 – Sentiero della Canzone

Da Benedica o da Capanne di Marcarolo loc. Gli Olmi a monte Pracabàn – cascina Grilla e ritorno.

Il Tobbio visto dalle Capanne di Marcarolo
Indicato con segnavia e sulle cartine percorrenza 3 ore – turistico-escursionistico. Percorribile anche in mountain – bike con qualche disagio”. Esiste anche la possibilità di fare un anello scendendo verso la cascina Piotta, per sentiero non agevole e da qui risalendo verso Capanne.


Motivazioni
Sul Monte Pracaban venne musicata da Rossi la canzone “siamo i ribelli..” il cui testo venne scritto da Casalini alla Cascina Grilla, uno dei non numerosi esempi di canzone partigiana nata spontaneamente e non mediata, fatta subito propria dai distaccamenti della zona ed estesasi su tutto l’arco dell’Appennino Ligure. Molto popolare nel dopoguerra per essere diventata la sigla di radio Genova. La cascina Grilla gia parzialmente diroccata all’epoca fu sede di distaccamento nell’aprile 44 e venne bruciata a seguito del rastrellamento. Dal Monte Pracaban, circondato da praterie, si domina con un ampio panorama.la zona delle sorgenti del Piota, la val Ponzema che scende verso Campo Ligure e la Colma.

La Grilla

La cascina Grilla, un tempo appartenuta ai Pizzorno, era posta su di una costa che scende ripida verso il Piota al limite tra la zona boschiva e i prati di altura. Costituita da due edifici distaccati, rispecchiava la tipologia di molte cascine della zona, forse la presenza di una stalla abbastanza ampia indica la possibilità di una modesta attività di allevamento che si sovrapponeva alla tradizionale agricoltura di sussistenza e allo sfruttamento del bosco. Isolata e posta piuttosto in alto, in zona impervia, essa era già abbandonata da qualche tempo al momento in cui, settembre 1943, i primi nuclei partigiani la occuparono.

Ecco come la descrive Carlo De Menech, uno dei primi partigiani a salire nella zona del Tobbio: “ La Grilla era una casa di abitazione a due piani, parzialmente diroccata e pericolante, e con un’ampia stalla, intervallata di circa dieci metri, che ci propone a prima vista un rifugio utile al momento per ripararci dalle intemperie…..La posizione è ideale, ma l’isolamento in cui ci troviamo…. a ore di cammino dai più vicini distaccamenti si farà sentire nei collegamenti e negli approvvigionamenti.”
Mentre Angelo Rossi, che compilò la musica della canzone così ricorda: “In quella cascina lì come distaccamento eravamo una settantina. Dormivamo per terra nella stalla, dove c’era un po’ di foglia secca, non so chi per pietà ce l’aveva data, ed era appena sufficiente per coprire esteticamente i sassi….. C’era il tetto coperto e in qualche modo si faceva fuoco in mezzo alla stanza.”


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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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