domenica 30 gennaio 2022

Patagonia, morto Corrado Pesce. L’alpinista italiano era stato travolto da una frana sul Cerro Torre

L’uomo era disperso ormai da quasi due giorni. Su Facebook l’addio della sorella: «Sarà dura mandare giù tutto questo buio che hai creato»

L’annuncio definitivo arriva da Carolina Codó, medica argentina che si occupa di coordinare il Centro dei soccorsi alpini di El Chaltén, Argentina. Corrado Pesce, conosciuto come Korra, è morto. Il corpo dell’alpinista italiano è stato ritrovato sotto la parete del Cerro Torre (3.128 metri), in Patagonia. La conferma, spiega Codó, è arrivata dalle immagini scattate da un drone: «Abbiamo potuto solo oggi ingrandire le immagini di un drone volato venerdì mattina nella zona dell’incidente. Si vede il corpo di Pesce scivolato 50 metri sotto la piattaforma dove aveva passato la notte con un compagno argentino. A quell’altezza, e senza protezione adeguata, la morte per ipotermia arriva dopo massimo due ore».

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L'alpinista novarese Corrado Pesce bloccato su una vetta in Patagonia: interrotte le operazioni di soccorso

Sembra che per lui ci siano "scarse possibilità di sopravvivenza". Le ultime informazioni

Uno scalatore novarese, Corrado "Korra" Pesce, è bloccato da ieri su una vetta in Patagonia.

Secondo le informazioni che arrivano dall'Argentina, Pesce si trovava sul Cerro Torre, vetta di 3128 metri, insieme a Tomás Aguiló, quando sono stati travolti da una valanga e sono rimasti entrambi feriti. Da quanto riporta il sito specializzato Montagna.tv la situazione è drammatica. "Un nuovo aggiornamento da Ahora Calafate fa perdere ogni speranza -  scrive il sito -. Con piacere si apprende che l’elicottero dell’esercito sia riuscito questa mattina a evacuare Tomás, consegnandolo all’aeroporto di Calafate a una ambulanza che lo ha trasferito in ospedale. È ferito e ha diverse fratture, ma è lucido e non ha perso conoscenza in nessun momento". Prima di scendere per andare incontro ai soccorritori Tomás Aguiló ha lasciato Corrado Pesce in un piccolo rifugio, chiamato "box degli inglesi".

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La valle delle favole

Val Boreca (PC)

Il Giro del Postino

BOGLI (Ottone) 
La chiesa di San Marziano (XVI-XVII sec.).
Un po' isolata, sopra il paese, con il cimitero sul retro.



Suzzi, la cascata del Boreca


Quest'anno abbiamo in programma di fare per la terza volta, il Giro del Postino

Qui le foto della prima e qui quelle della seconda


Bisogna sempre credere alle favole. Ci sono posti in cui le favole diventano realtà. La Valtrebbia è uno di questi.





mercoledì 26 gennaio 2022

Obbligo di ARTVA, pala e sonda. Il Servizio Valanghe Italiano: il messaggio che sta passando è confuso e preoccupante

 

Dal 1° gennaio è in vigore il decreto legislativo che introduce nuove regole sulla sicurezza nelle discipline sportive invernali. La più discussa è certamente l’ampliamento dell’obbligo di dotarsi di ARTVA, pala e sonda anche alle attività escursionistiche, incluse ciaspolate, in certe condizioni ambientali. La critica principale è relativa alla poca chiarezza della norma, che non consentirebbe di individuare con certezza il perimetro di applicazione della stessa, come anche già evidenziato dal Cai.

Sulla questione dell’obbligatorietà dell’avere con sé i dispositivi di autosoccorso in caso di esclusione fuoripista, che sia con le pelli o a piedi, è intervenuta anche la Commissione del Servizio Valanghe Italiano, struttura operativa del Cai, ponendo in una nota alcune questioni interessanti e importanti in una discussione utile ad affrontare questo tema in modo completo.

La nota del Servizio Valanghe Italiano

Per noi del S.V.I. che da sempre ci occupiamo di prevenzione in ambiente innevato che non parliamo mai di sicurezza ma di prevenzione, che ragioniamo di consapevolezza del pericolo, di riduzione del rischio, di gestione del rischio residuo il messaggio che sta passando è confuso e preoccupante.

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Domenica 30 gennaio: L' ANELLO DEGLI SPAVENTAPASSERI

IL PERCORSO
Lunghezza dell’itinerario: km 14 A/R
Dislivello in salita: m 400 circa
Dislivello in discesa: m 400 circa
Difficoltà: T (adatto a tutti)
Si precisa che, a seguito delle misure restrittive al trekking in Val Borbera a causa dell'emergenza Peste Suina Africana, l'intero percorso si svolgerà su strada asfaltata.
DESCRIZIONE
Dal paese di Cantalupo Ligure in Val Borbera m 360 s.l.m., si avanza verso sud, seguendo la provinciale in direzione Cabella Ligure. Dopo 3 km di cammino, si raggiunge la località di Albera Ligure m 425 s.l.m.; poco prima del ponte sull’Albirola, si svolta a sinistra, proseguendo per circa 2 km, raggiungendo la piccola frazione di Santa Maria e il suo mulino ad acqua.

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Peste suina africana, le attività consentite nella zona infetta e nell'area confinante


Al termine dell’incontro sulla peste suina al quale ha partecipato oggi a Roma con i ministri delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e della Sanità Roberto Speranza, l'assessore regionale alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha comunicato il contenuto della circolare della Direzione Sanità del Piemonte che chiarisce quali sono le attività permesse nella zona infetta e nell'area confinante.

La circolare, le cui indicazioni operative produrranno effetti fino al 7 febbraio, termine entro il quale saranno aggiornate in considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica, precisa che in questa fase, dove non è stata ancora definita l'effettiva area di circolazione virale, è necessario adottare ogni misura utile a limitare il disturbo della fauna, ma specifica nel dettaglio quali attività sono consentite.

Zona infetta

Sono escluse dai divieti dell'Ordinanza dei Ministri del 13 gennaio e quindi sono permesse:

  1. le attività all’aperto svolte:
    - sulle strade provinciali e comunali ed in generale su tutte le strade asfaltate
    - sulle strade private necessarie per raggiungere le abitazioni, i luoghi di 
      lavoro ed i fondi agricoli di proprietà
    - sulle strade necessarie a raggiungere le strutture recettive aperte al pubblico
    - svolte sulle aree verdi dei centri urbani ed i relativi parchi urbani
     
  2. Le attività svolte sulle aree ricreative recintate di pertinenza dei centri abitati o comunque non in continuità con l’ambiente naturale

  3. le attività agro-zootecniche (quali ad esempio pastorizia, ricerca e raccolta del tartufo), purché svolte in aree separate e distinte dall’ambiente boschivo-forestale

  4. le attività di manutenzione, monitoraggio e sorveglianza ambientale svolte dagli Enti pubblici e privati, connesse con la salute pubblica; manutenzione ordinaria e straordinaria su servizi pubblici essenziali; quelle indifferibili e urgenti di rilevante interesse pubblico svolte da Enti pubblici e privati
     
  5. Le attività selvicolturali che prevedono l’impiego di mezzi pesanti, che possono creare un forte disturbo alla fauna selvatica, devono essere evitate. Sono in ogni caso ammessi i tagli connessi ad approvvigionamento di legna da ardere per autoconsumo da parte dei residenti e ferma restando la possibilità di proseguire e concludere i cantieri di intervento già avviati alla data di entrata in vigore del provvedimento. Per limitare il danno derivante dalla mancata attività e qualora ne ricorrano le condizioni, le epoche di taglio dei boschi cedui potranno essere prorogate oltre le ordinarie scadenze regolamentari con provvedimento delle Strutture regionali competenti, previa verifica delle condizioni tecniche previste e nel rispetto delle norme forestali ed ambientali vigenti
     
  6. L’attività dei CRAS (Centri di Recupero animali selvatici) di recupero della fauna selvatica proveniente dalla zona infetta può avvenire previa autorizzazione del Servizio Veterinario della ASL competente territorialmente
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martedì 25 gennaio 2022

Le Cinque Terre e la Riviera di Levante a piedi, tra Monterosso e Bonassola

 

Un viaggio nella magica atmosfera delle Cinque Terre, con i suoi variopinti paesini di pescatori che si affacciano lungo la costa ligure: una terra che merita la sua grande popolarità, uno di quei luoghi incantati che è bene visitare nella vita, per conoscere nuove sfumature di bellezza tra i colori vivissimi delle case e il blu cristallino del mare.

Cammina lungo sentieri costieri ricoperti di fiori selvatici, boschi profumati di ginepro e pino marittimo, splendidi vigneti e limoneti aperti su viste panoramiche sul mare: compagno di viaggio costante e sempre sorprendente, che ogni giorno mostra un lato diverso, offre nuove variazioni di colore, regala scorci che le parole non possono forse descrivere.

Giunti al paese alla fine del sentiero, troverai borghi vivaci e multicolore, chiese circondate da oleandri e piante secolari, piazze piene di voci e di luce, persone pronte ad offrirvi i loro prodotti e la passione con cui li trasformano in un nuovo regalo per voi: una cena con pesce fresco di giornata, pasta fatta a mano con il pesto più speciale d'Italia, una torta di riso rustica che ha il sapore di un panorama visto da uno scoglio, dell'orizzonte ammirato da una barca, un bel bicchiere di vino bianco fresco pronto per voi. 

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lunedì 24 gennaio 2022

Peste Suina: Proposta protocollo comportamento attività Outdoor


Il Protocollo ospitato in questa pagina è frutto del lavoro congiunto di: Associazione Albergatori Valli Borbera e Spinti, Confesercenti Tortona, Azalai, Gli Orsi, Adunpassodallavetta, Foresteria La Merlina, Ristorante Il Fiorile, Rifugio Orsi, Proloco Caldirola, Scuola sci Caldirola, Oltresentieri, Dertonabikeadventure, Borberambiente, Ascom Novi Ligure, Consorzio Turistico Terre di Fausto Coppi, Enjoy the trail, Unione Commercianti Tortona.

Caro Amico del Territorio,,

questa che trovate sotto è la proposta che porteremo a SE il Prefetto per evitare che la chiusura dei nostri sentieri, come rimedio alla Peste Suina che sta imperversando, porti alla morte del turismo lento, delle attività ricettive e degli sport Outdoor nei Colli Tortonesi, nelle Valli Borbera e Spinti e nell’Appennino Alessandrino. La tua dichiarazione “Aderisco al Protocollo” ci aiuterà nel farla passare.





domenica 23 gennaio 2022

Tramonti infuocati, perché i più belli sono d’inverno?

Il cielo si infuoca e noi rimaniamo basiti a osservare quei colori tanto vivi e penetranti che si disegnano nel cielo segnando marcatamente la skyline delle montagne sull’orizzonte. È il sole che si spegne con un gemito d’amore prima di consegnare il cielo alla notte. Sono i tramonti, che in inverno portano con se una forza malinconica e un carico di emozioni rare. Così belli e colorati, alle nostre latitudini, solo in inverno, ma perché? Merito di una combinazione di fattori astronomici, fisici e chimici capaci di trasformare il cielo serale in uno dei più attraenti schermi del cinema dove in scena va la natura unica della nostra piccola perla blu.

“In realtà c’è un bel tramonto ogni sera” rivela qualche anno fa in un’intervista Stephen Corfidi, meteorologo nel NOAA divenuto internazionalmente celebre come “tramontologo” grazie a una corposa pubblicazione dedicata ai colori del tramonto. Ogni sera abbiamo quindi un bel tramonto, ma tutti sappiamo come questi siano effimeri e rari. Mentre l’inverno, specialmente in montagna, sembra fatto apposta per vedere quei colori così suadenti. “I nostri occhi vedono solo una piccola parte della radiazione elettromagnetica prodotta dal sole”, ed è questa la ragione che ci impedisce di godere ogni sera di un tramonto perfetto.

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Sulle tracce d Napoleone sul Monte Croce e Monte Piccaro da Borghetto Santo Spirito

Savona - Sulle tracce di Napoleone nel ponente ligure, con un trekking al Monte Croce e Monte Piccaro da Borghetto Santo Spirito.
E’ la proposta di LiguriaTrekking per domenica 30 gennaio.
Le montagne della Liguria sono alte ma non altissime e sono state l’unica via d’accesso percorribile per Napoleone nel tentativo di conquistare l’Italia.
A novembre 1795 hanno inizio gli scontri tra le truppe rivoluzionarie francesi e l’esercito austro-piemontese che passeranno alla storia come “battaglia di Loano”.
La seconda campagna d’Italia, famosa proprio per la “battaglia di Loano” ha visto i soldati napoleonici posizionati anche sulle montagne di Ceriale, Borghetto Santo Spirito e Loano.
Il percorso dell’escursione ci porterà sul Monte Croce e Monte Piccaro, due punti strategici nelle guerre napoleoniche proprio per la loro ampia visuale da Albenga a Finale Ligure.

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Dramma in montagna nelle Giudicarie: scivolano sul ghiaccio, una donna mantovana di 57 anni è morta, tre feriti (uno è gravissimo)

Soccorso alpino in azione con i due elicotteri del Nucleo Vigili del Fuoco: il gruppo di mantovani era su un sentiero, tradito dal fondo innevato, sono precipitati in un burrone verso malga Lodranega

SELLA GIUDICARIE (TN). I soccorritori, con due elicotteri, hanno terminato nel pomeriggio il recupero di una salma e di tre feriti, della comitiva di turisti che sono precipitati su un pendio di montagna a causa del ghiaccio. Coinvolte in tutto quattro persone.

La vittima è una donna di 57 anni. Gravissimo, in condizioni diperate, un uomo di 70 anni. Feriti in maniera seria altri due escursionisti.

Contrariamente a quanto si sapeva poche ore fa, la donna è l'unica vittima deceduta sul posto.

Si tratta di una comitiva di turisti lombardi, di Castiglione delle Stiviere (Mantova). La tragedia sul sentiero tra malga Lodranega, sopra Bondo, e malga Coel, nel comune di Sella Giudicarie. La tragedia è avvenuta a quota 1900 metri.

La zona è molto frequentata dagli escursionisti, ed è una meta per gite con le ciaspole. La mancanza di neve, però, in questo periodo ha trasformato il sentiero in una pista ghiacciata.

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venerdì 21 gennaio 2022

Cinque Terre - Riaperto tratto SVA da Vernazza a Corniglia

Torna ad essere percorribile il tratto Vernazza Corniglia a seguito dell’intervento di ricostruzione di un muro a secco crollato e sistemazione del corrimano a cura dei manutentori dei sentieri del Parco.

I manutentori dei sentieri del Parco hanno provveduto alla ricostruzione di un muro a secco crollato di circa 3 metri di altezza in località Macereto e al ripristino del relativo corrimano, restituendo la regolare percorribilità del tratto chiuso in data 6 gennaio scorso.

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Cervino Matterhorn Ultra Race, ecco le immagini mozzafiato


La gara si svolgerà dal 15 al 17 luglio 2022: le immagini

Video

Escursionismo e ciaspolate, è polemica sulle nuove norme

Dal 1° gennaio per camminare sulla neve è obbligatorio avere i dispositivi di sicurezza tipici dello scialpinismo e dello sci fuoripista. Per il presidente del Cai Torti "è una legge scritta male che penalizza famiglie e operatori turistici". Per l'alpinista Confortola "la sicurezza viene prima di tutto". Ecco come comportarsi per non rischiare una multa di 150 euro

Una passeggiata nel bosco imbiancato da una nevicata di fresco? Può costarvi una multa di 150 euro. Soprattutto se non conoscete, come è probabile, l’articolo 26 del Decreto legislativo n. 40 del 28 febbraio 2021. La norma, entrata in vigore, dopo mille polemiche, il 1° gennaio di quest’anno, cambia radicalmente (se in meglio o in peggio lo leggerete qui sotto) le vacanze in montagna di chi ama camminare.

UNA MOSTRUOSITÀ – “Una mostruosità giuridica” definì la nuova legge Gian Paolo Boscariol, responsabile della delegazione romana della presidenza nazionale del Cai. “Chi scrive questi testi è mai stato in montagna d’inverno?”. Ma cosa dice la norma in questione? “I soggetti che praticano attività escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe, devono munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso”. Tradotto significa che diventa obbligatorio l’uso di dispositivi di sicurezza tipici dello scialpinismo e dello sci fuoripista anche a chi è impegnato in una banale passeggiata con o senza ciaspole. 

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mercoledì 19 gennaio 2022

Valle d’Aosta: caos vaccini e soccorso alpino

La notizia risale a qualche settimana fa ormai, ed è stata portata alla luce da Enrico Martinet, de La Stampa: fino agli ultimi giorni di dicembre il Soccorso Alpino Valdostano non prevedeva obbligo di vaccinazione contro il Sars-Cov-2. A meno che l’operatore non fosse un medico, quindi sottoposto alla vaccinazione come operatore sanitario, chi saliva a bordo di un elicottero o partecipava a un’operazione di soccorso non era tenuto a presentare il cosiddetto “super green pass” ma, al contrario, era sufficiente un tampone rapido prima di prendere servizio. Si venivano quindi a creare situazioni con equipaggi misti dove, raccontava il dottor Carlo Vettorato“chi porta soccorso alle persone può non vaccinarsi. E se il resto dell’equipaggio dell’elicottero di soccorso è vaccinato, tutti lo devono essere, per la sicurezza della squadra d’intervento e per l’infortunato che si va a soccorrere. Un paradosso che in dicembre riguardava solamente la Regione Valle d’Aosta, tutte le altre si erano adeguate all’obbligo vaccinale fin dall’inizio dell’estate 2021, come da direttiva del presidente nazionale del soccorso alpino Maurizio Dellantonio.




Una complessa situazione a cui si è posta la parola fine il 27 dicembre scorso quando il direttore del soccorso valdostano, Paolo Comune, ha inviato a tutti gli operatori una lettera in cui si chiarisce la necessità di essere in possesso del super green pass per poter essere operativi come soccorritori“Considerato che l’attuale contesto di rischio impone di rafforzare ulteriormente le misure attuate per limitare la diffusione delle infezioni da SARS-CoV-2 e conseguenti situazioni di pregiudizio, in modo particolare negli ambienti e situazioni lavorative frequentati da più soggetti, dal 10 gennaio 2022 per essere impiegati nel servizio di soccorso in montagna ed accedere ai locali della base di elisoccorso dovrete essere muniti della certificazione verde Covid-19 rafforzata. Si evidenzia poi come “coloro che non siano in possesso della suddetta certificazione verde in validità o ne risultino privi a un controllo non potranno svolgere nessuna attività per l’ente Soccorso alpino valdostano. Eventuali abusi o elusioni comporteranno l’esclusione permanente dal servizio di soccorso in montagna e la cancellazione dall’elenco degli operatori del Soccorso alpino valdostano.

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Barmasse: "La Rupal in stile alpino si può fare, non è un sogno"

L’alpinista valdostano racconta la discesa al campo base del Nanga Parbat. "Con una finestra di bel tempo la cima sarebbe raggiungibile, dopo quota 6.200, dov’eravamo arrivati, sappiamo che le difficoltà diminuiscono"

La discesa dal campo 2 sulla parete Rupal del Nanga Parbat, dopo una notte con venti forti e temperature glaciali nella loro tendina in cresta, è iniziata per Hervè Barmasse e David Goettler con un’alba rassicurante. “I colori erano bellissimi, ma sapevamo che le condizioni meteo favorevoli sarebbero durate ben poco”. Le raffiche, alle prime luci dell’alba, erano calate, e a quel punto l’idea di tornare al campo base, a quota 3.500, è diventata operativa. “Non avendo il ‘cordone ombelicale’ delle fisse, scendere vuol dire fare la parete al contrario e se c’è brutto le cose diventano più complicate. In più entrambi non avevamo dormito per il freddo, un percepito vicino ai 40 sotto zero direi. 

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Barmasse: "Una notte odiosa e senza corde fisse, ma lo stile alpino è questo"


lunedì 17 gennaio 2022

Valle d’Aosta in zona arancione, ecco cosa cambia nelle regole

 


Da oggi, lunedì 17 gennaio, la 
Valle d’Aosta passa in zona arancione a causa del peggioramento della situazione sanitaria della Regione. Le regole pertanto cambiano con l’introduzione di nuove restrizioni che interessano solo chi è senza il green pass o con il green pass base (ottenuto con tampone). Vediamole insieme.

Spostamenti

La novità più importante del passaggio in zona arancione riguarda gli spostamenti: le persone senza di green pass non possono spostarsi dal proprio comune di residenza. Restano consentiti invece gli spostamenti dai comuni con un massimo di 5.000 abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, tranne che verso il capoluogo di provincia e gli spostamenti “per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune”. Queste restrizioni non valgono per chi ha il green pass base o rafforzato.

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In montagna è vietato ammalarsi

“Siamo senza dottori!” È questo il grido di allarme che si allarga da est a ovest, da nord a sud, dalle Alpi agli Appennini raggiungendo le montagne delle due isole maggiori. Un problema che si trascina avanti da anni ormai e che continua a essere ignorato dalla classe dirigente e politica. L’impoverimento di servizi a cui vanno incontro i nostri territori montani riguardano anche, e soprattutto, l’aspetto sanitario. Come possiamo ambire a un ripopolamento delle terre alte se si tolgono figure essenziali come quelle dei medici, soprattutto in tempo di pandemia?

Una delle ultime vicende di cronaca arriva dalla Val Nure, nelle vicinanze di Bologna, dove l’Ausl ha deciso di rimuovere il servizio di guardia medica presso il comune di Ferriere dal primo giorno del 2022, così il sindaco Carlotta Opizzi ha emesso un’ordinanza sfida: “Il sindaco ordina di porre in essere ogni attenzione al fine di evitare di avere necessità del medico nei giorni prefestivi e festivi e dalle 20.00 alle 8.00 dei giorni feriali”. A Ottone, comune in provincia di Piacenza quasi al confine con la Liguria, si sono contati nei primi giorni dell’anno anche 15 contagi giornalieri da Covid-19. Persone che, isolate in un centro che supera a malapena i 500 abitanti, possono aver bisogno di un sostegno medico vicino, che ovviamente non è presente.

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Due 35enni perdono l'orientamento sul monte Arona: salvati dal Soccorso Alpino

I due, un uomo e una donna, avevano perso l'orientamento al calar del sole

Genova. Hanno perso l'orientamento, complice forse il calar della nebbia e delle prime tenebre ma, per fortuna, per due genovesi di 35 anni, un uomo e una donna, la disavventura è durata solo poche ore. Le ricerche sono scattate subito, nella zona fra la Cappelletta delle Lame e le Agoraie sul monte Arona, a cavallo delle valli Sturla e Aveto e i comuni di Rezzoaglio e Borzonasca.

I due dispersi, per riscaldarsi un po', erano riusciti anche ad accendere un fuoco, aiutando così le squadre di ricerca di Soccorso Alpino e Speleologico della Liguria e i vigili del fuoco a rintracciarli. L'uomo e la donna, alla fine, sono stati rintracciati e, viste le loro buone condizioni generali, sono semplicemente stati riaccompagnati all'auto, parcheggiata nei pressi del lago delle Lame. 

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domenica 16 gennaio 2022

Peste Suina Africana

Bosio (AL)

Si fa presente che nell'ordinanza di divieto per evitare la PSA, non sono comprese le strade comunali che attraversano boschi anche nelle zone dove sono state ritrovate le carcasse di animali infetti.

Sono interdetti a pratiche di trekking e mtb i sentieri escursionistici segnalati e non, che non rientrano nella rete stradale di ordinaria utilità.
Inoltre si spera nel buon senso delle persone che recandosi in zone dove il calpestio può portare a contaminazione di suole e ruote di bici, di lavare una volta arrivati a casa le stesse.
Gli animali malati da quanto mi è stato riferito da persona informata ed addetta al recupero delle carcasse, perdono molto sangue prima di morire.
Se avvistate un animale morto o che avanza in modo inusuale a stento, avvisare o la forestale o i guardia parco.
Non avvicinarsi alla carcassa se deceduto.
Queste informazioni mi sono state date dal personale del parco.
E inoltre sperano nella collaborazione di tutte le persone che frequentano questi luoghi, per poter nel minor tempo possibile delimitare il contagio di questi animali e riportare il tutto ad una normalità da tutti auspicata.


sabato 15 gennaio 2022

QUANTO VALE LA NOSTRA LIBERTA', IL NOSTRO BENESSERE?

Oggi è stata una giornata frastornante, in mattinata abbiamo appreso che era stata emessa un'ordinanza ministeriale che al fine di evitare il dilagare di peste suina aveva interdetto alle attività ricreative una grande porzione del territorio in cui viviamo. Abbiamo passato la giornata ad informarci e a leggere gli interventi delle autorità pubbliche. Abbiamo così appreso che si tratta di misure necessarie per tutelare il mercato degli allevamenti che ha un valore di 6 miliardi di euro e che un eventuale dilagare della peste suina al resto del territorio italiano potrebbe portare ad un blocco delle esportazioni all'estero.


A fronte di questo rischio la perdita economica di rifugi, agriturismi, operatori turistici e professionisti del settore outdoor sarebbe certamente rilevante ma inferiore per cui tra i due mali si sarebbe scelto il minore e per questo motivo si è iniziato a parlare di ristori ovvero indennità statali per compensare le perdite. Ristori che avrebbero un peso ben inferiore ai miliardi di euro legati agli allevamenti di suini.
Il ragionamento dal punto di vista prettamente economico sarebbe anche comprensibile ma c'è un ma .....
La nostra vita è fatta solo e soltanto di denaro? tutto va misurato sempre e solo in termini di milioni, di miliardi?
Veniamo da due anni estremamente duri dove le nostre libertà personali sono state limitate, ristrette, costrette, dove ogni giorno siamo stati bombardati da bollettini medici, da statistiche di infetti, di ricoverati, di morti. Sono due anni che viviamo di paure, di angosce, di ansie, di depressioni, di incertezze sul futuro.
Non riusciamo a respirare soffocati dalle nostre mascherine, perdiamo il nostro tempo nelle file davanti alle farmacie, ai centri vaccinali.
Passiamo ore ed ore a comprendere i continui cambiamenti di regole con i green pass base, i green pass rafforzati, i super green pass, i colori bianchi, gialli, arancioni e rossi.
Siamo diventati esperti di DPCM, decreti, ordinanze, regolamenti.
Le nostre vite sono state stravolte e cerchiamo di fare giorno per giorno il nostro meglio per sopravvivere, per andare avanti ed in tutto questo caos ogni tanto il fine settimana andiamo a farci una camminata, una bella passeggiata nella natura.
Lì torniamo per qualche ora a vivere in modo normale, siamo di nuovo liberi, possiamo respirare, siamo noi e la natura. I nostri pensieri rallentano, ci rilassiamo, ci rigeneriamo. Parliamo con i nostri compagni di gita, raccontiamo loro i nostri problemi, ci sfoghiamo, ci sentiamo compresi, ci rendiamo conto che non siamo soli, ci sentiamo una comunità e torniamo a casa pronti per affrontare un'altra settimana di notiziari, di paure, di angosce e di provvedimenti legislativi. Per tanti, tantissimi il trekking e le camminate in natura hanno rappresentato una vera e propria ancora di salvezza.
La domanda pertanto è: quanto vale in termini di denaro, di PIL il nostro benessere fisico e mentale, quanto valgono le nostra giornate di serenità, di libertà, di normalità?
Saremo fuori dal tempo, saremo romantici, saremo ingenui ma ci piacerebbe un mondo dove chi prende le decisioni dia valore oltre che al tangibile anche all'intangibile che in questo caso sarebbe il nostro tempo libero, le nostre vite.
Non c'è nulla di più prezioso della nostra libertà.
Sono tempi straordinari, non giova a nessuno chiudere la valvola di sfogo di una pentola a pressione.
Auguriamo a chi di dovere di riuscire nel difficile compito di trovare le soluzioni più sagge e giuste oltrechè più convenienti per tornare al più presto alla normalità.
Animo e Buon cammino a tutti

giovedì 13 gennaio 2022

I boschi più magici d’Italia: se ami il fantastico non puoi perderli

Chi non è affascinato dagli scenari da fiaba? Certi boschi hanno un fascino surreale: ecco i più magici d’Italia, sono da non perdere.

Quando pensiamo agli scenari fiabeschi ci catapultiamo con l’immaginazione a tutte quelle storie che abbiamo letto, sentito oppure visto tramite qualche riadattamento cinematografico. Se sei affascinato da quelle ambientazioni che riescono a portarci in mondi molto lontani, ti interesserà sapere che qui in Italia possiamo vantare diversi boschi che hanno un fascino letteralmente fantastico.

I boschi più fiabeschi d’Italia: pura magia in terra

Non serve essere un bambino per ricordare il motivo per cui certe ambientazioni riescono ad attrarci così tanto e se ti dicessi che puoi vederli con i tuoi occhi? Ecco le tappe che dovresti fare se sei un’appassionato di location fiabesche.
Queste mete sono occasioni per fare dei tour diversi dal solito, respirare aria pulita e qualora avessimo dei bambini, fare un grande regalo anche ai più piccoli.
I luoghi che ti andrò a segnalare sono caratterizzati da diversi miti e leggende, devi sapere che il nostro Paese possiede tra i boschi più antichi di tutta l’Europa, una caratterista in più che avvalora il loro mistero.

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Domenica 16 gennaio: Grotta dei Falsari (SV)

 

Informazioni nel dettaglio ed iscrizioni sull'APP "My Trekking"
Scaricala sul tuo cellulare da Play Store o App Store!
DATA:16/01/2022
TITOLO GITA:Grotta dei Falsari
SOTTOTITOLO GITA:Sulle tracce di Dante
DATI TECNICI:
Lunghezza in Km: 12 km
Dislivelli in salita ed in discesa:576
PROGRAMMA DI MASSIMA:
ore appuntamento (informazioni sull'App My Trekking)
BREVE DESCRIZIONE DELLA GITA : anello su traccia sentiero balcone, sentiero del pellegrino e strada dantesca, capo Noli e Grotta dei Falsari Chiesa di San Lorenzo
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mercoledì 12 gennaio 2022

Sentieristica Cai Novi Ligure (AL)

Nuovo gruppo su facebook


I nostri sentieri
Questo gruppo si occupa della manutenzione degli oltre 80 sentieri del settore 2 di Alessandria, una rete di circa 350 km dislocati in Val Borbera, Valle Spinti e Valle Scrivia. Il gruppo nasce con la finalità di informare e tenere aggiornati tutti coloro che amano camminare nel nostro stupendo territorio.



Ricordiamo inoltre che i sentieri CAI sono stati alla base del Cammino dei Ribelli: un cammino nato appena 2 anni fa e che nel 2020 ha visto il passaggio di 300 persone.



martedì 11 gennaio 2022

La Via del Sale Ligure da Genova a Piacenza è un percorso con vista mozzafiato sul Golfo Paradiso e su un bel tratto di Appenino. Sono 140 km di emozioni.

Il percorso inizia a Genova Nervi: ultimo municipio del Comune di Genova, i primi chilometri sono molto faticosi ma non bisogna sottovalutare le montagne liguri.



La Liguria Salt Way è un trekking con un passato importante alle spalle. Il sale era un bene molto prezioso, utile per la conservazione degli alimenti; per questo motivo fu trasportato dal mare sulle montagne, fino alle zone più interne della Pianura Padana. La Via del Sale ripercorre parte del tratto storicamente utilizzato dai mercanti, un antico percorso.  Tale itinerario può essere intrapreso anche da Sori, Recco, Camogli e Santa Margherita Ligure. La Via del Sale non è in realtà un percorso con un inizio e una fine precisi e definiti.


La nostra Via del Sale Ligure è lunga 140 km e ha un dislivello in salita di 4.380 m. Da Genova Nervi a Piacenza ci vogliono almeno 5 giorni di cammino. La segnaletica è eccellente a partire da Sant’Alberto di Bargagli al Rifugio Azzaretti a Pian della Mora dove lasciamo il sentiero principale per dirigerci verso il piacentino. Essa è costituita sia da indicazioni CAI / FIE che dalla segnaletica dedicata.


La Via del Sale Ligure non è adatta a tutti. La presenza di forti pendenze e la mancanza di strutture e punti di ristoro lungo il percorso, ci fanno valutare il trekking su un livello di escursionismo E. In generale, tuttavia, il fondo della pista è facile, costituito principalmente da percorsi. Troviamo un po ‘di asfalto vicino all’arrivo a Piacenza . Per quest’ultima caratteristica, soprattutto, consigliamo di non percorrere il tragitto durante i mesi invernali e in presenza di forti piogge. Il rischio di cadere e di farsi male è elevato.


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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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