sabato 31 agosto 2019

Verona, Soccorso alpino: morto escursionista 27enne mantovano

Un escursionista 27enne di Mantova è stato trovato morto dal Soccorso Alpino di Verona. Il ragazzo, che stava trascorrendo un periodo di vacanza sul Lago di Garda, non aveva fatto rientro e per questo i familiari avevano lanciato l'allarme. Le foto inviate alla sorella durante l'escursione hanno permesso di identificare la zona dove poi è stato rinvenuto: il ragazzo è scivolato da un sentiero e la caduta è stata fatale.

Fonte

venerdì 30 agosto 2019

Incoscienti in montagna: saltano il crepaccio senza corde e ramponi

Questa mattina sul ghiacciaio del Gigante, sul Monte Bianco, non distante dall'arrivo di SkyWay Monte Bianco, due turisti d'alta quota senza scarponi e non in cordata hanno affrontato un crepaccio attraversandolo su un "ponte" di neve. Poco distante di lì l'anno scorso era precipitato in un crepaccio un giovane ligure. Fu recuperato dal gestore del rifugio Torino Armando Chanoine e dalla guida alpina Ezio Marlier, autore di queste immagini. 

Video di Ezio Marlier.

mercoledì 28 agosto 2019

Domenica primo settembre: Gavilonga


Nell’ambito della manifestazione dedicata al grande bianco piemontese il Gavidocg la mattina di domenica 1° settembre si svolgerà la Gavilonga, una manifestazione ideata da Carletto Bergaglio, scomparso nel 2005, farmacista storico di Gavi e della Vallemme nonché noto enogastronomo del territorio e fondatore dell’Ordine Obertengo  dei Cavalieri del Raviolo e del Gavi, confraternitaeno-gastronomica, che si prefigge di contribuire a promuovere i prodotti eno-culinari della zona del gaviese, in particolare i ravioli e il “Gavi”.
La “passeggiata eno-gastronomica” permette di visitare alcune aziende vitivinicole del territorio di produzione del Gavi DOCG  tra loro confinanti, in modo che i partecipanti alla manifestazione le possano raggiungere camminando attraverso vigne, sentieri, boschi, godendo degli impareggiabili scenari del territorio oltreché degustare il vino  prodotto dalle singole aziende e gustando varie leccornie locali offerte ad ogni singola tappa.
Quest’anno sarà il 1° settembre 2019
Ritrovo Azienda Agricola San Bernardo ore 9.30 in Cascina San Bernardo 18 Gavi, con la tipica colazione alla “gaviese” Focaccia e vino Bianco. Alle ore 10 partenze a gruppi.
Le aziende coinvolte quest’anno sono Azienda Agricola San Bernardo, Azienda Vitivinicola Bergaglio Nicola, Azienda Agricola Picollo Ernesto e il Podere la Merlina di Gemme Fausto.
Pranzo all’Azienda Agricola San Bernardo alle 13.30 con la Raviolata
Iscrizione entro il 30 agosto. Costo 20 euro con pagamento attraverso bonifico e 22 euro pagamento presso le strutture commerciali di Gavi (Bar Gelateria Matteo, Bar Pasticceria Traverso, Bar Pasticceria la Pieve)
Per informazioni e prenotazioni Renato Bino: bino.renato@gmail.com
t. + 39 347 6414928
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giovedì 22 agosto 2019

In montagna in infradito Boom di infortuni

SCHIO.  Crescono gli escursionisti e aumentano gli infortuni in montagna. Sono 79 quelli che, da inizio estate, hanno richiesto l'intervento del Soccorso alpino, delle diverse stazioni dell'Alto Vicentino, fra slogature e fratture, dovute a scivolate o inciampi. Ci sono poi parecchie ricerche di persone disperse. 
«Grazie alle buone condizioni meteorologiche – spiega Giovanni Busato, dal 2011 vice presidente del Cnsas Veneto e storico soccorritore di Arsiero - le nostre montagne sono state invase da turisti ed escursionisti, purtroppo non sempre attenti a pianificare l’escursione». Scarsa conoscenza, ma anche attrezzature inadeguate, fino al paradosso di  entrare in un bosco con le infradito. «Nello zaino - suggerisce Busato - non devono mancare dell’acqua, un cambio e un guscio per proteggersi dall’eventuale pioggia. Ormai tutti dispongono di uno smartphone su cui è installato un gps che è bene tenere attivo perché la posizione possa essere rilevata da parte dei soccorsi». 
In caso di infortunio: «Se possibile, bisogna attivare il 118, che farà intervenire la squadra del Soccorso alpino più vicina. La montagna è il luogo del silenzio, dell’andare lento osservando ciò che accade tutt’attorno. Trattarla come un parco giochi, come il passare una giornata al centro commerciale, o peggio come una palestra dove andare a sudare per mantenere la linea, non permette di percepirne i messaggi, a volte anche con spiacevoli conseguenze». 


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mercoledì 21 agosto 2019

Giovane alpinista muore sul Cervino uccisa dal freddo: disposto l'esame medico

Giovane, allenata e ben preparata, uccisa forse da un malore sulla montagna che sognava. Katsiaryna Klimanskaya, bielorussa di 33 anni, aveva il Cervino raffigurato sul portachiavi. L'ha vista morire in mezzo alla bufera l'amico ucraino suo coetaneo. A nulla sono servite le grida nel buio. Sulla parete erano soli: il maltempo degli ultimi giorni, annunciato dai bollettini, aveva trasformato la "Gran Becca" in un deserto verticale, rendendo difficili le comunicazioni con i soccorritori e impossibile l'intervento dell'elicottero. Katsiaryna era atterrata la scorsa settimana a Ginevra (Svizzera) per raggiungere l'amico nella vicina Chamonix (Francia).

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Choc emorragico per la rottura dell'arteria femorale: autopsia conferma causa morte di Simon Gautier.

La tragedia nel Cilento

L'emorragia avrebbe avuto origine dalla gamba sinistra che presentava rotture dei principali vasi. Dal momento della caduta, l'escursionista francese sarebbe rimasto in vita al massimo per 45 minuti.

Simon Gautier sarebbe morto in seguito ad uno choc emorragico per la rottura dell'arteria femorale. É emerso dall'autopsia sul corpo del turista francese eseguita oggi nell'ospedale di Sapri (Salerno). Sono state riscontrate fratture esposte e composte ad entrambi gli arti inferiori ed il laceramento di tessuti. L'emorragia avrebbe avuto origine dalla gamba sinistra che presentava rotture dei principali vasi. Gautier, dal momento della caduta, sarebbe rimasto in vita al massimo per 45 minuti. Il medico legale Adamo Maiese dell'Asl Salerno ha, tra l'altro, accertato che Gautier, cadendo nel dirupo, ha riportato anche danni e traumi importanti alle vertebre. 

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I Passi della Sicurezza in Montagna

L’ambiente della montagna, nella sua generalità, presenta alcuni pericoli oggettivi ma l’escursionismo e l’alpinismo, praticati correttamente, signifi cano salute, gioia e libertà prima ancora che attività sportiva e competizione. La conformazione del terreno, la roccia, la neve, il ghiaccio, le variazioni meteorologiche possono divenire condizioni di pericolo se si affrontano senza le conoscenze e la preparazione adeguate; frequentare la montagna richiede attenzione e informazione, non solo dell’ambiente ma anche di noi stessi. Tanto che spesso i veri pericoli della montagna sono gli errori umani. Per questo Ti invitiamo a leggere e a seguire qualche passo di sicurezza in montagna...:



PRIMA DI PARTIRE: ● Consulta le previsioni meteorologiche a scala locale (ad esempio in Valle d'Aosta: http://cf.regione.vda.it/) per pianifi care l’itinerario in base alle tue condizioni psico-fi siche ed alle tue capacità tecniche; informati sulle condizioni dell’itinerario e scegli l’itinerario più adatto alle tue reali possibilità; adatta il percorso alla stagione (ore di luce) e tieni presente che anche durante la stagione estiva le zone site in alta quota potrebbero essere interessate dalla presenza della neve, rendendone diffi cile l’attraversamento ● Procurati la carta dei sentieri e accertati di saperla leggere ● Porta attrezzatura adatta al percorso, un kit di pronto soccorso ed eventualmente un GPS; prevedi bevande e viveri, evita il superfl uo; prediligi un abbigliamento "a strati" per poter aumentare o ridurre la temperatura del corpo a seconda delle circostanze ● Non partire da solo; informa sempre qualcuno (famigliari, amici) del tuo itinerario ● Non dimenticare un telefono cellulare con batterie cariche.

Impara ● Il numero telefonico di emergenza: 1.1.2. ● La chiamata di soccorso ottico-acustica: 1 segnale ogni 10 secondi per 1 minuto ad intervalli di 1 minuto ● I segnali per l’elicottero di soccorso: In piedi con le braccia alzate = SI, serve soccorso In piedi con un braccio alzato e uno abbassato = NO, non serve soccorso

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La Mia Posizione, App da scaricare

martedì 20 agosto 2019

Domenica primo settembre


SAN GIORGIO MONFERRATO.    Domenica 1 settembre 2019
Torna anche quest’anno la classica manifestazione enogastronomica organizzata dall’Amministrazione Comunale di San Giorgio in collaborazione con la locale Pro Loco. Nell’ambito dell’evento Cammini DiVini di Augusto Cavallo propone una Camminata tra i vigneti intorno al borgo monferrino sui sentieri panoramici più interessanti della zona. Il programma prevede il ritrovo alle ore 9 di fronte al Palazzo Comunale per le iscrizioni, a seguire verso le 9,30 partenza dell’escursione sui saliscendi sterrati che dopo aver attraversato i primi filari di vite si ferma con una prima sosta presso l’Azienda Agricola Brezza dove effettueremo una visita con degustazione. A seguire il percorso, sempre attraversando i vigneti locali, ci porterà presso la sede dell’associazione dei  Cacciatori per assistere all’esibizione cinofila. Si prosegue quindi per fare rientro in paese dove, al termine del giro faremo una breve visita all’interno dello storico Castello di San Giorgio. .
Il Facile percorso naturalistico, in buona parte su sterrato ed in parte su strade asfaltate si concluderà verso le 12,30 nei pressi del Centro Sportivo e all’arrivo i camminatori che lo vorranno potranno pranzare con piatti tipici monferrini presso la Pro Loco San Giorgio Monferrato tra cui i gustosi agnolotti alla monferrina e grigliata mista.
La quota di partecipazione all’escursione guidata è di 5 €. Cad.
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Turista francese morto, la denuncia: “Si poteva salvare, ma l’Italia non localizza le chiamate”

La geolocalizzazione delle chiamate da telefono cellulare in Italia è ancora una chimera. Questo sarebbe uno dei motivi per i quali il ritrovamento del turista francese Simon Gautier, scomparso durante un trekking solitario in Cilento, è stato così complicato. Nemmeno l’ultima straziante chiamata del 27enne  al 118 è servita: la cella agganciata copriva un’area troppo vasta.
Eppure, in altri Paesi europei, i soccorsi si muovono diversamente: c’è una tecnologia, la Advanced mobile location (Aml), che permette di individuare con precisione la posizione.
Tredici Stati in Europa hanno già adottato questa funzione: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Irlanda, Lituania, Moldavia, Paesi Bassi, Norvegia, Slovenia, Regno Unito. Fuori dal Vecchio continente invece: Stati Uniti, Messico, Nuova Zelanda, Emirati Arabi Uniti.
Visto che al momento in Italia non è stato attivato questo sistema, le indagini dei soccorsi per ritrovare Simon Gautier sono state circoscritte entro un’area di 143 chilometri quadrati, molto approssimativa dunque, compresa tra i territori di Policastro, Scario e Punta degli Infreschi, e ogni sforzo si è rivelato inutile.

lunedì 19 agosto 2019

Simon trovato morto in un burrone, era sparito 9 giorni fa. Gli amici: «Si doveva fare di più». L'ultima telefonata​.

Il corpo dello studente francese Simon Gautier, 27 anni, è stato trovato lungo la costa di Scario nel Cilento in fondo a un burrone. Il giovane era scomparso 9 giorni fa dopo essere partito da Policastro, Salerno. Poche ore dopo la sua drammatica telefonata al 118. Il recupero avverrà solo nella mattina di lunedì per le condizioni assai impervie della zona. Secondo i primi accertamenti il giovane è morto poche ore dopo la caduta.

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giovedì 15 agosto 2019

Monte Bianco, alpinista muore cadendo in un crepaccio

Un alpinista lituano di 38 anni ha perso la vita ieri pomeriggio, attorno alle 17.30, sul versante francese del Monte Bianco. Fatale una caduta in un crepaccio per alcune decine di metri sulla cresta est della della Pyramide du Tacul, a 3.300 metri di quota.
Insieme a lui due compagni di gita, un uomo e una donna suoi connazionali. Uno è caduto nel crepaccio, ma è stato soccorso e si trova attualmente all’ospedale di Sallanches. La scalatrice è illesa. Al momento dell’incidente i tre non erano legati.
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Vigili del fuoco genovesi precipitati durante la scalata sul Monte Bianco, è morto Bruno Canepa



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lunedì 12 agosto 2019

Crollati due campanili di roccia in Dolomiti

Nella giornata di martedì 6 agosto due campanili di roccia sono crollati sulle Dolomiti dell’Alto Veneto. Il distacco si è verificato attorno alle ore 11.15 sul monte Franza in Val Visdende, nel bellunese.

Il boato e la ingente nube di polvere sollevata dalla frana hanno determinato un immediato intervento del soccorso alpino, per verificare che non fossero state coinvolte persone. Fortunatamente nessun ferito, solo danni al territorio. Il sentiero 135 che conduce in Val Popera è stato infatti interrotto.
Un evento che colpisce una vallata dolomitica già pesantemente ferita dalla tempesta Vaia dello scorso ottobre. Una delle poche oasi naturalistiche ancora preservate dal turismo di massa, che per anni ha richiamato appassionati di trek e mountain bike. La forza del vento che si è abbattuto sulla valle il 29 ottobre aveva causato, come nel resto dei boschi del bellunese, l’abbattimento di intere foreste.
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venerdì 9 agosto 2019

Mercoledì 14 agosto: Trekking a caccia di stelle cadenti

III edizione

Continuano gli appuntamenti notturni in Monferrato organizzati da Cammini DiVini & Nordic Walking Valcerrina. Per la vigilia di Ferragosto vi riproponiamo questa ormai classica passeggiata notturna alla ricerca di stelle cadenti. Un percorso naturalistico che da  Piancerreto di Cerrina arriva fino al territorio di  Odalengo Piccolo, attraversando frutteti, prati e boschi selvaggi; camminando su un tratto del prestigioso sentiero della Superga Crea. Durante il percorso con un pò di fortuna avvisteremo le stelle cadenti camminando sui sentieri in cresta alle colline.
Al termine della serata al Circolo Piancerreto Equipe, dopo le fatiche affrontate,  una pasta asciutta di mezzanotte e una bella fetta di anguria ci attenderà per concludere in dolcezza la serata!!!!
Il ritrovo è previsto alle ore 19,00 di martedì 14 agosto presso la sede  del Circolo di Piancerreto, nel Comune di Cerrina, per le iscrizioni. La partenza sarà alle ore 19,30.
Il tracciato quasi interamente su strade sterrate, ad anello di circa 12 km. con dislivello di + 400 m. per circa 4 ore di cammino, non è consigliabile ai principianti.

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Incidente sul Monte Bianco: guida valdostana gravemente ferita, cliente morta

AOSTA - La vittima è Giuditta Parisi, 47 anni di Montalcino, compagna della guida alpina di Courmayeur Gianfranco Sappa, ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Ginevra. L'intervento di soccorso è stato condotto dal Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix.


Una guida valdostana della Società di Courmayeur, Gianfranco Sappa di 60 anni, è gravemente ferita, e la sua compagna,  in cordata con lui, Giuditta Parisi di 47 anni di Montalcino (Siena) è morta, in un incidente accaduto poco prima delle 14 di oggi, giovedì 8 agosto, sull’Aiguille Marbrée, nel massiccio del Monte Bianco. I due sono precipitati, assieme, per circa 150 metri, sul versante francese della montagna.
L’intervento di soccorso è stato condotto dal Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix. All’arrivo dei tecnici, per la donna non c’è stato nulla da fare, mentre la guida è stata portata in ospedale a Ginevra (Svizzera).
Secondo i primi riscontri della gendarmeria, a provocare l’incidente è stato un “ancoraggio che si è rotto, una corda che si è staccata”, ma “la causa non è ancora chiara”. Sono comunque esclusi crolli di rocce, sia legati al riscaldamento climatico, sia per effetto del passaggio di altri alpinisti (la via è molto frequentata).
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martedì 6 agosto 2019

Ghiacciai delle Alpi dimezzati in cento anni

La superficie complessiva che negli anni sessanta era di 527 kmq e ora è di 370 km: meno trenta per cento. Lo stesso accade in tutte le catene montuose. E la colpa è del cambiameto climatico



Roma, 5 agosto 2019 - Tra le prime vittime dei cambianeti climatici c'è la criosfera: i ghiacci e le nevi. nel lontano artico come sulle nostre montagne. "Nell'ultimo secolo, i ghiacciai delle Alpi hanno perso il 50% della loro copertura. Di questo 50%, il 70% è sparito negli ultimi 30 anni" osserva Renato Colucci, glaciologo del Cnr. "I ghiacciai alpini si stanno ritirando a una velocità senza precedenti in migliaia di anni - spiega -. I ghiacciai delle Alpi sotto i 3.500 metri di quota sono destinati a sparire nel giro di 20-30 anni. Le temperature medie degli ultimi 15 anni non ne permettono la sopravvivenza sotto questa quota". "Dalla metà degli anni ottanta, le temperature vanno solo in salita - prosegue Colucci, che è membro del Comitato glaciologico italiano -. Fino ad allora, anche sotto i 3.000 metri, d'estate rimaneva sempre un pò di neve sopra il ghiaccio, che lo preservava e creava la riserva necessaria per formarne di nuovo. Ma oggi, osserviamo spesso la quasi completa asportazione del manto nevoso in estate. Il ghiaccio rimane esposto al sole e si fonde. Se prendiamo la media delle temperature degli ultimi 15 anni, questa non è compatibile con l'esistenza di ghiacciai sotto i 3.500 metri".

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Incendi in Siberia, il fumo raggiunge gli Usa. Groenlandia, maxi fusione dei ghiacci

Giovane alpinista della provincia di Como muore sul Monte Bianco

Secondo la ricostruzione fornita dal compagno di cordata, il ragazzo si sarebbe slegato poco prima della caduta. Illesi gli altri scalatori


Como, 5 agosto 2019 - È un ventenne della provincia di Como, lo scalatore morto nella serata di domenica 4 agosto dopo essere precipitato dal massiccio del Monte Bianco. Il ragazzo, insieme a un amico, aveva appena terminato un'arrampicata complessa sulla Cresta del Brouillard. Secondo le prime ricostruzione fornite dal compagno, con lui al momento dell'incidente, il giovane si era slegato e non era in cordata. E ad avvertire il soccorso alpino è stato proprio l'amico che si trovava con lui.

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lunedì 5 agosto 2019

Lui non vede e lei non cammina, ma insieme esplorano le montagne



Loro sono Trevor & Melanie, lui non vede, lei non cammina. Ma insieme, uniti da una profonda amicizia, scalano le montagne. Sul loro seguitissimo profilo Instagram si presentano così: “Un viaggio di intenti comuni tra due amici, uno che non può vedere e uno che non può camminare.” Melanie ha 29 anni e ha una grave malformazione che prende il nome di spina bifida, a causa della quale vive sulla sedia a rotelle fin da piccola. Trevor, il suo inseparabile compagno di avventure, ha 42 anni e da 5 non vede più. Un glaucoma lo ha infatti reso cieco. Ma i due temerari non hanno rinunciato alla vita e nemmeno all’avventura, e dopo essersi conosciuti per caso a un corso, hanno scoperto di amare entrambi sconsideratamente le attività all’aria aperta. Melanie durante l’infanzia era abituata ai campeggi e alla natura mentre Trevor, da sempre appassionato di sport all’aria aperta, ha continuato a praticarli anche dopo aver perso la vista. Una passione, la loro, che li ha uniti profondamente.

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"Se la vita mi presenterà il conto sarò contenta di aver fatto tutto quello che desideravo"

Su Facebook il "testamento" dell'alpinista morta a 28 anni sulle Alpi Pennine

"La vita va vissuta al 100%, senza risparmiarsi. Se in futuro mi si presenterà il conto sarò comunque felice di aver fatto tutto ciò che desideravo. Senza rimpianti". Valentina Mora, 28 anni, lo scriveva due settimane fa a chi le diceva di stare attenta, a usare prudenza mentre si avventurava sulle vette che tanto amava. Ma lei, originaria di San Maurizio d'Opaglio, nel Novarese, non riusciva a stare lontana dalla montagna, dall'emozione della scalata e dalla felicità di raggiungere la vetta, che cristallizzava nella memoria con un sorriso e una foto che condivideva sui social.
Proprio la sua passione, sabato, le è costata la vita. La giovane, specializzata in informatica, aveva fatto dello sport un compagno di vita, e come suo padre, che ha un'officina in paese, amava le escursioni in alta quota specialmente in solitaria. Tutti conoscevano la sua passione: la vedevano ogni giorno allenarsi tra i boschi e per le vie del paese da sola.
E sola era partita sabato mattina dal rifugio Andolla, nella Valle Antrona per raggiungere la vetta, ma quando la sera non è tornata i familiari hanno lanciato l'allarme. Hanno intuito subito che qualcosa non era andato per
il verso giusto: Valentina sarebbe dovuta tornare per cena.

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sabato 3 agosto 2019

Domenica primo settembre: Attraverso il Neirone / Attraverso Festival / Gavi (AL)

Cascata del Neirone              
Domenica 01 settembre 2019 / h. 21:00
ATTRAVERSO IL NEIRONE
Presentazione del documentario.
Produzione di Attraverso Festival e Aree Protette dell’Appennino Piemontese
Con la collaborazione del Consorzio Tutela del Gavi

Si ringrazia Film Commission Torino Piemonte
Teatro Civico, Gavi (AL)
INGRESSO LIBERO



A pochi passi dal borgo di Gavi e dei suoi famosi vigneti, sulle pendici nord della collina del Forte, c’è l’oasi naturalistica del rio Neirone, un luogo di straordinaria wilderness, per il microclima che favorisce un ambiente ricco di specie autoctone, e per lo scenario naturale, fatto di cascate che corrono su rocce tufacee, di enormi ruote di mulino alimentate dalle acque. Ma è anche un luogo della memoria contadina, perché in quella zona, nei secoli passati, erano presenti micro appezzamenti contadini, volti ad un’economia di sussistenza, indipendente dalle grandi proprietà fondiarie: un luogo libero, di lavoro e di fatica, ma anche un fantastico manuale di formazione a cielo aperto per i ragazzi del luogo, quasi una sorta di versione appenninica di Stand By Me.

Con l’ultimo testimone oculare di questa storia locale, e con l’aiuto di archivi fotografici, è stato pensato e realizzato dal Festival Attraverso e dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, con il sostegno del Consorzio Tutela del Gavi, “Attraverso il Neirone”, documentario che ripercorre i sentieri della memoria, sulle rive di un torrente che cambia la sua natura, così come è cambiato il mondo intorno, presentato per la prima volta in occasione di Attraverso Festival.


Attraverso uno spaccato di microstoria locale, l’intreccio tra ambiente naturale e lavoro umano, e le continue modificazioni a cui è sottoposto l’ambiente. Insieme al Parco dell’Aree Protette dell’Appennino, si sono raccolte le memorie contadine, per confrontarle con la realtà attuale dei luoghi, tra oasi naturali e paesaggi vitivinicoli che sono diventati patrimonio dell’Umanità.

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venerdì 2 agosto 2019

La Via Saia e il torrente Gordenella

Per la Pro Loco di Cabella Ligure:

"ESCURSIONE A TAPPE LUNGO LA VIA SAIA E IL TORRENTE GORDENELLA SULLE TRACCE DEI POPOLI LIGURI E DI UN ANTICO LAGO MEDIOEVALE"




LA VIA SAIA
“La Via Saia” o “Anello Dovanelli - San Fermo - Agneto”, è un itinerario di circa 18 Km che separa in alta Val Borbera le valli Gordenella e Agnellasca. Recentemente inserito nella rete del patrimonio escursionistico regionale (sentieri n. 257, 258, 258a e 258b), il percorso segue un’antica “via del sale” lungo la linea di crinale che attraversa il Monte Saia. La denominazione “via del sale” (o “vie salarie”) è legata agli antichi percorsi del commercio che mettevano in comunicazione il mar Ligure con la pianura Padana: il sale,
infatti, per le sue proprietà alimentari e di conservazione dei cibi, era la più preziosa e tassata delle merci trasportate. Esistono moltissime vie del sale che, partendo dal bacino portuale genovese, risalivano la dorsale appenninica per scendere poi in Piemonte, Lombardia ed Emilia attraverso valichi e linea di cresta. Queste strade senza dubbio disagevoli, poco sicure e in certi periodi dell’anno rese impraticabili dalle piogge, non venivano usate solo per il trasporto del sale, ma anche per quello di vino, olio, riso, cereali, frumento, castagne, formaggi, carne salata, pesce, noci, spezie, legname, carbone, fibre tessili e coloranti. Resti archeologici rinvenuti nell’area di Dova superiore confermano l’attraversamento della dorsale montuosa appenninica fin dai tempi dei “liguri iriati”, che circa 3000 anni fa si spinsero verso la pianura alla ricerca di nuove terre da colonizzare.
Le vie del sale sono quindi antichi percorsi che da secoli caratterizzano i territori che collegano entroterra e mare, ma come si sono evolute nel tempo? A questa e altre domande cercheremo di dare una risposta lungo il cammino, integrando le informazioni di carattere storico con quelle relative al paesaggio.

PROGRAMMA MATTINO (9.30 – 13.00)
Partendo da Dova inferiore (900 m s.l.m.), percorreremo il sentiero 258a che conduce in cresta attraverso un’antica mulattiera. Giunti alla radura di Pian degli Orsi (1065 m s.l.m.), dove si incrociano i sentieri 257 (per Agneto) e 258 (Dovanelli – San Fermo) di questo anello, proseguiremo lungo il sentiero 258 in direzione San Fermo. La linea di cresta offre scorci panoramici sia sulle valli Gordenella a est e Agnellasca a ovest, che sulla Val Borbera, offrendo un punto di vista privilegiato per l’osservazione del paesaggio e di alcuni vistosi fenomeni di dissesto di versante. Giunti a San Fermo, dove lo sguardo può spaziare a 360° sull’Appennino ligure-piemontese e sulle Alpi occidentali, effettueremo la pausa pranzo (1 h ca).

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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