lunedì 27 dicembre 2010

Escursioni: scala delle difficoltà

T, E, EE, EEA. 

T=turistico 
 
Itinerari che si sviluppano su stradine, mulattiere o comodi sentieri. Sono percorsi abbastanza brevi, ben evidenti e segnalati che non presentano particolari problemi di orientamento. Sono escursioni che non richiedono particolare esperienza o preparazione fisica.


E=escursionistico 
 
Itinerari che si svolgono su sentieri in genere segnalati, ma di maggior impegno fisico e di orientamento. Si snodano su terreno vario (boschi, pascoli, ghiaioni, ecc..) e possono esservi brevi tratti con neve, facili e non pericolosi in caso di scivolata. Sono escursioni che possono svolgersi su pendii ripidi, anche con brevi tratti esposti. Questi sono però ben protetti (barriere, reti) o attrezzati (cavi, brevi scalette, pioli) e non richiedono l'uso di attrezzatura alpinistica. Questi itinerari richiedono una certa abitudine a camminare in montagna, sia come allenamento che come capacità d'orientamento. Occorre avere un equipaggiamento adeguato. Costituiscono la maggioranza dei percorsi escursionistici che si snodano in montagna.


EE=per escursionisti esperti

Itinerari non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o tracce che si snodano su terreno impervio, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l'uso di attrezzatura alpinistica. Possono esserci tratti di difficile orientamento e passaggi rocciosi di bassa difficoltà tecnica. Necessitano di una buona esperienza di montagna e di una buona preparazione fisica. Occorre inoltre avere un equipaggiamento ed attrezzatura adeguati anche per l'orientamento.


EEA=per escursionisti esperti con attrezzatura
 
Itinerari per escursionisti esperti (EE) che richiedono in alcuni tratti l'uso di attrezzatura alpinistica (corda, imbragatura, ramponi, kit da ferrata...). Possono essere sentieri attrezzati, vie normali, facili e brevi vie ferrate, percorsi che attraversano nevai con una certa pendenza. Si rende necessario saper utilizzare in sicurezza l'equipaggiamento tecnico e avere una certa abitudine all'esposizione e ai terreni più alpinistici.


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mercoledì 22 dicembre 2010

Prudenza in montagna: le 10 regole d'oro

1. Prima di affrontare un'escursione, valuta le tue capacità e le difficoltà cui puoi andare incontro.
2. Ricorda che in montagna le condizioni meteorologiche sono spesso instabili. Tienilo presente anche per scegliere l'abbigliamento e l'equipaggiamento da portare con te.
3. E' meglio non andare mai soli in montagna. L'imprudenza può mettere a repentaglio la vita dei soccorritori e quella dei feriti.
4. Prima di partire, comunica ad amici o a parenti l'itinerario e la meta dell'escursione.
5. Rispetta scrupolosamente la segnaletica di pericolo e di divieto che incontri.
6. Non abbandonare mai il sentiero: è sicuramente più faticoso e può comportare notevole pericolo.
7. Le vipere si trovano più frequentemente tra l'erba alta o sotto i sassi. Se procedendo provochi del rumore, esse generalmente fuggono. Comunque pantaloni lunghi, scarpe da montagna e calzettoni pesanti proteggono dal morso.
8. Se vieni sorpreso in montagna da un forte temporale, non cercare riparo nelle vicinanze della cima; allontanati dalle croci in ferro, dalle creste e dagli alberi; se hai del materiale ferroso (piccozza, bastone, ecc.) abbandonalo.
9. La nebbia è un fenomeno comunissimo in montagna. Se è molto fitta e non sei sicuro di conoscere più che bene il sentiero, è meglio trovare un rifugio e fermarsi.
10. Rispetta l'ambiente e coloro che vivono in montagna. Accetta i loro consigli ed il loro modo di vita. 

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lunedì 20 dicembre 2010

"NON MOLLARE MAI"

Tempo fa pensando alle vicissitudini della vita e della storia delle persone che conosco, e delle mie personali, mi veniva in mente questa frase : "NON MOLLARE MAI"
Cercando nella "rete" questa frase e chi puo' averla usata mi sono imbattuto in questa frase di Ambrogio Fogar, il mio "avventuriero" preferito :


«È la forza della vita che ti insegna a non mollare mai, anche quando sei sul punto di dire basta.»


Ambrogio Fogar

Quando salgo una montagna, quando mi prendo un impegno, quando manca una persona cara.........mi viene in mente questa frase :
"NON MOLLARE MAI"
Il trekking mi ha insegnato anche questo.......i miei riferimenti di giovinezza come Ambrogio Fogar, Messner e tanti altri mi hanno insegnato questo...........


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martedì 14 dicembre 2010

NORDIC TREKKING


I benefici che si ricevono nel praticare il Trekking sono molteplici.
Il Nordic Trekking e' la nuova tendenza: Nordic Walking su distanze più lunghe, tempo accelerato, esercizi con cardiofrequenzimetro e contatto ravvicinato con la natura – sono queste le caratteristiche principali del Nordic Trekking.
La tecnica da applicare e' quella del nordic walking adattata a percorsi da trekking piu' variabili.
L'attrezzatura fondamentale e' composta da :
* Bastoncini fissi o telescopici
* Scarpe da trekking leggere e con suola tecnica tipo Vibram , con ottimo plantare che sostiene il piede e che gli da' stabilita' , sostegno per la caviglia.
* Abbigliamento leggero e traspirante.
* Zaino leggero e di capienza adeguata alla distanza che si deve percorrere ed alla zona che si deve attraversare con sbalzi termici od altro.
Il nordic trekking e' fondalmentalmente diverso dal trekking normale perche' si utilizza una postura molto piu' eretta e coordinata.
Importante e' l'uso dei bastoncini che devono servire per spingere e fornire anche equilibrio in relazione al tipo di terreno che si percorre.
Il beneficio che si ottiene per il fisico e' notevole :
si aumenta il consumo energetico perche' vengono utilizzati circa 600 muscoli che sono pari all'85% della muscolatura del corpo.
Il Nordic Trekking alleggerisce lo stress a caviglie ed articolazioni utilizzate usualmente per camminare perche' parte dello sforzo viene effettuato dalla parte alta del corpo (braccia e spalle), ed in relazione alla migliore coordinazione e postura di movimento.
Vengono mantenute in esercizio resistenza, forza, mobilità, coordinazione , equilibrio.
I benefici sono di allenamento del sistema cardiovascolare , una maggiore ossigenazione del sangue per effetto dell'attivita' fisica svolta in alta quota , e per effetto della maggiore qualita' e pulizia dell'aria dei luoghi che vengono percorsi.
Inoltre si ottengono benefici notevoli dal punto di vista psicofico e mentale. 


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venerdì 10 dicembre 2010

Cammino ed arte lungo "I sentieri di Monet"

A partire dal Dicembre ogni sabato la Coop Strade Liguria da Scoprire ci invita tutti a Bordighera, la città delle palme, per camminare nei luoghi dipinti dal maestro dell'impressionismo Claude Monet durante il suo soggiorno nel 1884. In occasione della mostra "Mediterraneo da Courbet a Monet a Matisse", presso Palazzo Ducale a  Genova, dal 4 dicembre 2010 al mese di giugno 2011, si potrà partecipare a una serie di passeggiate guidate tra  i paesaggi, i giardini esotici, e i boschi che, illuminati dall'intensa luce del Mediterraneo ispirarono diversi artisti e pittori che nella seconda metà dell'Ottocento scelsero Bordighera quale luogo per soggiorni prolungati.

Il ritrovo è previsto ogni sabato alle ore 14,45 a Bordighera davanti Ufficio Turismo IAT nei pressi del Palazzo del Parco. La durata delle passeggiata è di circa due ore e mezza circa e la quota di partecipazione è di Euro 7,00, compreso l'ingresso al Giardino Pompeo Mariani (gratuito per ragazzi sino ai 15 anni).


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lunedì 6 dicembre 2010

CIASPOLANDO IN NOTTURNA

Usare le racchette da neve e' bellissimo in neve fresca, meglio ancora se al chiaro di luna, il riverbero della neve alla luce lunare e' bellissimo vi cala in una dimensione fantastica, le lampade frontali possono tranquillamente essere spente, le stelle sono talmente vicine da poter essere toccate e colte con la mano come lucciole in una sera d'estate, vi voglio proporre un percorso da fare in notturna con le ciaspole.
Val formica sotto le stelle.
Una volta raggiunta il rifugio Cima Larici punto di partenza e di appoggio, si percorre il sentiero che d'estate e' carrabile fino a porta Manazzo poi si gira a sinistra verso la Malga Manazzo e poi si gira a sinistra fuori sentiero in neve fresca girando attorno alla Val Formica e si procede dritti sempre fuori sentiero finche' si incrocia la strada che sale al Rifugio Larici che si trova sempre sulla sinistra e che e' facilmente visibile di notte dalla vallata perche' e' l'unico punto illuminato.
Alcune raccomandazioni : la strada per arrivare al rifugio e' in alcuni punti ghiacciata sono indispensabili gomme termiche o catene, fatevi accompagnare da persone esperte che conoscono bene il luogo, le temperature sono molto basse di notte (-15 gradi e a volte anche piu' basse), quindi estrema prudenza!
Il percorso comunque e' facile e tutto in quota (mt.1700 c.a.)con piccoli dislivelli quindi godetevi il chiar di luna ed il cielo stellato !! 

mercoledì 1 dicembre 2010

DUE CONSIGLI SULLE RACCHETTE DA NEVE

E' arrivata la neve e si preannuncia un inverno ricco di nevicate, una vera manna per chi ama avventurarsi tra boschi e valli in compagnia delle racchette da neve.
Sono un attrezzo indispensabile per l'escursionista che vuole muoversi nella neve fresca.
Sono state ideate dagli indiani delle foreste canadesi per spostarsi velocemente nei luoghi innevati, ma comunque vi sono prove che altri popoli le usavano, una volta che avevano scoperto che aumentando la superficie di appoggio sulla neve si sprofondava meno sul soffice manto candido.
Adesso sono diventate piu' che un attrezzo per migliorare la capacita' di spostamento nella neve, un attrezzo di moda ed a volte usato inutilmente su sentieri battuti dove non si sprofonderebbe neanche se si saltasse con gli scarponi sopra la neve.......

Le racchette da neve o le cosiddette "ciaspole" usando il termine piu' "regionale", sono invece molto utili e divertenti quando vengono usate per percorsi effettuati in neve soffice e in piena liberta' fuori dai sentieri battuti. Quando arriva il momento di acquistarle la scelta si fa molto piu' difficile. Ed allora come si fa a scegliere una buona racchetta da neve?

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domenica 28 novembre 2010

Camminare fa bene Quanto e come? Scopritelo qui

La clinica Pediatrica di Verona ha scoperto l'andatura "sciogli grasso", uno studio internazionale, invece, vi consiglia il numero di passi ideali per tenere sotto controllo il peso, prevenire il diabete e l'obesità

MILANO, 25 novembre 2009 - La scienza continua ad interrogarsi circa l’azione umana più naturale: camminare. Un movimento che, pur nella sua semplicità, arreca innumerevoli benefici alla nostra salute, come dimostrato da tutti gli studi effettuati negli ultimi anni. Camminare per tenere sotto controllo il proprio peso e quindi prevenire alcune patologie molto diffuse, quali il diabete, l’ipertensione arteriosa, l’obesità, l’osteoporosi, l’ictus, l’infarto. Ma quanto e a che velocità bisogna camminare per riuscire a ottenere risultati? A identificarla ci pensano dei ricercatori francesi dell'Università Pierre e Marie Curie di Parigi: cari anziani sarete più magri, ma camminando lentamente correte tre volte di più il rischio di morire per malattie cardiovascolari, tra cui infarto e ictus, rispetto a coloro che invece camminano svelti o a passo sostenuto. Si tratta della prima indagine che associa il camminare lento alle malattie cardiache. Nello studio, durato cinque anni, sono stati coinvolte oltre 3.000 persone di entrambi i sessi, di età compresa tra i 65 e gli 85 anni. Di queste sono state analizzate le abitudini di deambulazione per mezzo di una serie di test finalizzati a verificare e misurare la velocità del passo normalmente tenuto da ognuno e la capacità di gestire aumenti della velocità di passo, senza tuttavia correre. Durante i cinque anni di studio sono deceduti 209 partecipanti di cui 51 per cause diverse, 59 per malattie cardiovascolari e 99 per cancro. Dai dati raccolti è emerso che le persone che avevano in media una velocità di andatura molto bassa hanno avuto un rischio tre volte maggiore di morire per patologie cardiovascolari. 

MEGLIO CAMMINARE CHE CORRERE — Un recente studio tutto italiano condotto dalla Clinica Pediartrica dell'Università di Verona e pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism ha identificato nella camminata costante a 4 Km/h, per intenderci quella che si tiene quando si porta a spasso il cane o quando si fa una comune passeggiata, la perfetta andatura "sciogli grasso", cioè quella che consuma la maggiore percentuale di calorie (il 40%) derivante dai grassi. In sostanza, è stato dimostrato che, a parità di tempo, se è vero che più si va veloce e più si consumano calorie, è altrettanto vero che la fonte di energia utilizzata cambia significativamente a seconda del tipo di sforzo. Maggiore è lo sforzo e maggiore è l'utilizzo di carboidrati. Diminuendo l'intensità dell'attività motoria, invece, l'organismo attinge sempre meno dai carboidrati per preferire la fonte energetica dei depositi adiposi. In pratica, è stato evidenziato che una persona sovrappeso di 70 kg che cammina per 40 minuti a 4 km/h, brucia 150 calorie e 6 g di grasso. Se la stessa persona, però, cammina a 6 km/h, brucia le stesse calorie nel tempo inferiore di 27 minuti, ma i grassi consumati si riducono a soli 3 grammi. 

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giovedì 25 novembre 2010

La Val Borbera

Una piacevole scoperta della nostra Ragazza Trekking alla ricerca di Borghi abbandonati e curiosità sulle nostre montagne. Una Valle meta ideale per le vacanze familiari e per gradevoli fine settimana. Due suggerimenti della nostra protagonista e quattro itinerari scelti tra le numerose possibilità in questa autentica palestra del trekking.

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lunedì 22 novembre 2010

Camminare lento il segreto per bruciare calorie!

Il movimento è sicuramente un ottimo alleato delle diete. Abbinare un regime alimentare ipocalorico ad un aumento dell’attività motoria è sicuramente la carta vincente per poter perdere peso.
Sembra però che non sia necessario impegnarsi in estenuanti sedute in palestra, ma basti un’attività più leggera, come camminare, per ottenere già un discreto risultato.
Inoltre sembra che camminare lentamente sia il segreto per bruciare più calorie.
E’ uno studio tutto italiano, quello del dott. Claudio Maffeis, docente di clinica pediatrica dell’Università di Verona e responsabile dello studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology secondo il quale il miglior rimedio per bruciare i grassi sia la “Camminata costante di 4 chilometri all’ora”.

venerdì 19 novembre 2010

Fiera del tartufo a san Sebastiano (Al)

Domenica 21 novembre la nostra Associazione sarà presente alla Fiera Nazionale del Tartufo che si terrà a San Sebastiano Curone (AL).
Per l'occasione verranno allestiti due stand con il materiale informativo delle nostre iniziative presso la sala SOMS dove verrà effettuata l'asta del tartufo.
Inoltre verrà distribuito il nuovo programma escursionistico 2011 "LA COMPAGNIA DEL TEMPO LIBERO", libretto di 15 pagine che festeggia i 10 anni di attività della Pietra Verde. Oltre a ciò, sarà anche possibile reperire la nuova mappa escursionistica 1.25.000 delle valli Curone, Grue e Ossona.

martedì 16 novembre 2010

Escursioni in Alto Adige

Tutto un mondo da scoprire in Alto Adige!

Per divertirsi e stare bene all’aria aperta non serve poi molto: un vestiario adeguato, una mantellina impermeabile, scarponi alti con suola antisdrucciolo, acqua e qualcosa da mangiare.

Se la meta supera i 3000m aggiungete anche maglioni, guanti e berretto. Se poi la vostra idea è quella di fare delle ferrate imbracatura, cordino e moschettoni.

La cosa fondamentale poi è informarsi bene sul percorso e sulle condizioni climatiche prima di partire e il divertimento è assicurato!



Escursioni consigliate

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venerdì 12 novembre 2010

La Via del Ferro in TV su Bell'Italia

Il 6 novembre RAI3 ha dedicato un bel servizio alla Via del Ferro, il lungo cammino dal Tirreno all'Adriatico percorso da Gianfranco Bracci. Un bel momento di visibilità per i viaggi a piedi e per il Movimento Lento.

Guarda l'intervista Rai e il videodiario di Gianfranco Bracci lungo la Via del Ferro!

martedì 9 novembre 2010

Domenica 14 novembre: La valle dell'eco



14 novembre 2010
LA VALLE DELL’ECO
Anello San Ponzo-San Ponzo – Valle Staffora (PV)

Itinerario: San Ponzo Semola, Monte Penola, Monte Vallassa, Grotte di San Ponzo,
San Ponzo Semola.
Lunghezza del percorso: 8,5 km andata e ritorno
Dislivello effettivo: circa 450 metri in salita
Inizio percorso: paese di San Ponzo Semola m.308 s.l.m.
Quota max: Monte Vallassa m. 752 s.l.m.
Difficoltà: adatta ad escursionisti con un minimo di allenamento


Il percorso, ha inizio da un caratteristico paese: San Ponzo Semola (308 m. s.l.m.), posto alle pendici del Monte Vallassa (752 m. s.l.m.) sulla sponda sinistra del torrente Staffora. Attraversato il paese, si prosegue su strada sterrata per circa 2 Km in direzione grotte, proseguendo lungo il percorso si costeggia attraversando boschi di castagno secolari il Rio Semola, dove si possono osservare le arenarie del M. Vallassa, rocce deposte in milioni di anni che rappresentano un libro da sfogliare e scoprire. Si possono infatti “vedere” i depositi e i fossili lasciati dal mare quando era “tranquillo” e i fini sedimenti che si depositavano lentamente nel fondale, oppure cosa trasportavano a riva le tremende tempeste che di tanto in tanto sconvolgevano la vita tranquilla degli organismi che popolavano la costa. Procedendo in leggera salita, si giunge alla Sorgente dell’Arsazza, si devia a destra e si raggiunge in circa 20 minuti la frazione di Serra del Monte. Poco prima della frazione, si incrocia un’antica Via del Sale, denominata:“La Via del Mare”, sentiero che unisce la città di Tortona alla splendida insenatura di Portofino (circa 4 giorni di cammino), percorso che collegava la Pianura Padana e il Mar Ligure scavalcando l’Appennino, all’epoca in cui il sale valeva più per la conservazione dei cibi che per la sua capacità di insaporirli. Il percorso attraversa splendidi boschi di castagno e raggiunge il Monte Penola (687 m. s.l.m.), prosegue sullo spartiacque tra Lombardia e Piemonte e raggiunge la località archeologica di Guardamonte. Ora il percorso è tutto in discesa, si raggiungono in circa 30 minuti le Grotte di San Ponzo (580 m. s.l.m.), questi anfratti, scavati nei milioni di anni dalle infiltrazioni dell’acqua, hanno formato alcune cavità di notevoli dimensioni, permettendo addirittura la costruzione di una piccola chiesetta all’interno di una delle grotte, luogo dove l’omonimo Santo, scelse di vivere, tra questi boschi, come eremita. Dalle Grotte si segue l’ampia sterrata che ci riporta al paese di San Ponzo in poco più di mezzora.
IL TERRITORIO: la morfologia delle valli che dal crinale appenninico scendono fino alla pianura padana, genera a sua volta ambienti con caratteristiche spesso molto diverse. La vita animale e vegetale risponde a sua volta a questa varietà di ambienti, con appositi adattamenti e riunendosi in comunità con caratteristiche peculiari. L’osservazione dei tipi forestali (i boschi) presenti sul territorio e della loro distribuzione risulta essere un ottimo esempio per comprendere questa condizione. Compiendo uno spostamento dalla pianura verso le montagne, potremo osservare specie arboree diverse, riunite in tipi forestali diversi. In pianura e nelle zone collinari troveremo boschi di roverella (la quercia più diffusa nei nostri ambienti), cui spesso si uniscono il carpino nero e l’orniello, a volte formando essi stessi tipi particolari di bosco. Su versanti esposti a NW, quindi più freschi, in sostituzione dei tipi precedenti troviamo castagneti di origine antropica, ormai deperienti. Oltre il piano collinare, superati i mille metri di altitudine, querce, castagni, frassini e carpini lasciano spazio al faggio; quest’ultimo forma boschi puri, tipici della nostra catena appenninica.

Ritrovo a: Ponte Nizza (PV) presso la Piazza Municipale ore 8,30
Si raccomandano: scarpe da trekking, felpa, mantellina impermeabile, pranzo al sacco ed eventuale binocolo e macchina fotografica.
Quota di partecipazione per i non associati € 2,00 per la copertura assicurativa.
Info: Riccardo: 338.5291405 - Pierluigi: 338.4343604 – Francesco: 338.4994045


giovedì 4 novembre 2010

Domenica 7 novembre: Val Chiusella

Ritrovo a Voghera ore 7.15, a Tortona ore 7.30 con partenza alle 7.30 e 7.45 rispettivamente
Difficolta' E - durata escursione ore 4 minuti 15

Itinerario automobilistico: A21 direzione Alessandria, poi A26 direzione Santhia' e poi Aosta sulla A5.
Uscita casello di IVREA. Indi SS565 Pedemontana per 6 km verso Castellamonte, seguire a destra per SP222 e subito dopo SP64 per Valchiusella. Dopo 18 km, attraversati Strambinello e Drusacco, svoltare a sinistra su SP66 per 2 km e appena prima di Traversella svoltare a destra verso il parcheggio miniere.

ATTENZIONE: al momento il sentiero risulta PRATICABILE, ma le previsioni meteo per la giornata di domenica consigliano prudenza. In caso di dubbio o necessita' domenica mattina a partire dalle ore 6.00 il Responsabile di gita sara' reperibile al numero 335 6541022

mercoledì 3 novembre 2010

Val Chiusella

Una valle che non troverete solo nell’apparenza di una sporadica visita, ma che dovrete scoprire scavando, come fecero i suoi tanti minatori, nel suo io più profondo. Una valle che non è solo feste di paese e prati verdi, ma che offre un piccolo patrimonio storico, architettonico, morfologico di inimmaginanabile valore.

 

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martedì 2 novembre 2010

Domenica 7 novembre: Eremo del deserto, Varazze (Sv)

Difficoltà: T-E (Turistico– escursionistico)
Dislivello: + 350 m. circa
Durata complessiva escursione: 2 h ½ circa + 30 min. per l’attraversamento di Varazze.
Quota di partenza: al livello del mare.
Quota piu’ elevata: 350 m.
Colazione: al sacco.
Viaggio: in treno.
Ritrovo: ore 7 davanti alla stazione ferroviaria di Voghera.
Partenza da Voghera: ore 7.11 con regionale n. 1713; arrivo a Varazze ore 9.25.
Ritorno da Varazze: ore 17.04 con regionale 1843; arrivo a Voghera ore 18.44
L’itinerario
Dopo il classico acquisto di focaccia in Varazze, si raggiunge il vecchio Cotonificio Ligure ove inizia la salita.

Percorso: Varazze, Cappelletta del Beato Giacomo, Rio Arenon - Pian delle Forche, Casa S. Anna – Eremo del deserto.


L’Eremo
L’Eremo del Deserto è un convento seicentesco ricco di testimonianze di fede e di opere d’arte che sorge in posizione isolata fra i boschi dell'entroterra di Varazze. Costituisce un’ ottima occasione per immergersi nella natura a pochi passi dal turismo di massa. Tutt’intorno si snoda un suggestivo percorso botanico ad anello di straordinario valore naturalistico che si estende per quasi 2 km e mezzo.

L’edifico, di stile barocco, risale alla prima metà del XVII secolo ed è dedicato a San Giuseppe. E’ stato eretto dai Padri Carmelitani e rappresenta il primo eremo carmelitano italiano. Dopo le soppressioni ottocentesche, l’Ordine vi si insediò nuovamente nel 1921. La struttura si sviluppa attorno al chiostro centrale rettangolare sul cui lato ovest si sviluppa il corpo di fabbrica a due piani che costituisce l'ingresso e la facciata esterna dell'eremo (con refettorio, cucina, etc.). Davanti ad esso si apre un piazzale da cui si accede alla strada di collegamento con Varazze e la frazione cogoletese di Sciarborasca. Sui lati nord e sud del chiosco si sviluppano le 10 celle dei monaci ognuna delle quali è dotata di orto. Sul lato est, infine, sorge la chiesa nella cui cripta è sepolto il cardinal Anastasio Alberto Balestrero. L’eremo è circondato da diversi ettari di bosco di proprietà, delimitato da un muro alto circa tre metri e lungo alcuni km. All’interno dell’area sono presenti, oltre all’orto botanico, alcuni romitori isolati, talvolta utilizzati dai monaci o da chi desiderasse un isolamento spirituale per alcuni giorni.


Note

Premunirsi di biglietto ferroviario


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martedì 26 ottobre 2010

Domenica 31 ottobre: Brignano Frascata - Dernice (Al)

Da Brignano Frascata costeggiando le mura esterne del ben conservato Castello Bruzzo che domina il borgo medioevale, si sale dolcemente sul crinale che divide la Val Curone dalla Val Grue.
Il percorso si snoda su sentieri sterrati, ora su slarghi erbosi ora addentro a bellissimi boschi di castagno e su alcuni brevi tratti di strada asfaltata passando dalla frazione di Cioccale e Vallescura.
A Dernice pausa pranzo sui ruderi dell'antico castello caduto in disuso dopo l'estinzione della famiglia Sfrondati. I ruderi sono costituiti da una torre a base quadrata situata nel punto più alto del paese dove si ha una visione a 360° delle valli circostanti: Val Curone e Val Borbera.
Rientro per lo stesso percorso.



Ritrovo e partenza: ore 08,00 presso Gruppo Micologico, ex Caserma Cavalleria (entrata Via Kennedy)


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domenica 24 ottobre 2010

Stato di Washington: escursionista americano attaccato e ucciso da una capra di montagna

In Cannobina – provincia di Verbano-Cusio-Ossola – sono ancora protagoniste recita la didascalia della foto e negli Stati Uniti sono pure assassine. Ricordate il caso di quella sfortunata maestra americana assalita e divorata dai lupi in Alaska? Ve ne abbiamo scritto qualche mese fa (cliccate qui). Ebbene, sabato 16 ottobre, su un sentiero dell’Olympic National Park nello stato di Washington una capra di montagna ha attaccato un escursionista che il giorno dopo è deceduto in seguito alle ferite causategli dall’animale.
Insieme alla moglie e a un amico, Robert Boardman (63 anni) si era fermato a mangiare lungo il popolare Switchback Trail quando una capra ha iniziato a dimostrarsi aggressiva nei loro confronti. Sembra che il pericolo di incidenti sia molto serio e siano numerosi i cartelli che invitano i visitatori del parco a stare lontani da questi animali e a non entrare in contatto con loro. Boardman, che aveva detto agli altri due di andare avanti rimanendo solo, è stato dunque caricato e ferito mortalmente dalla capra (fonte: “Washington Post”).

giovedì 21 ottobre 2010

APPENNINO TOSCO EMILIANO AL RIF.BARGETANA

Un trekking di due giorni nell'Appennino Tosco Emiliano, una facile "sgroppata" tra boschi e vallate, in cresta sul confine tra Toscana ed Emilia, con brughiere di mirtillo che ci confortavano durante il "viaggio".
I boschi in questo periodo si tingono dei colori caldi della tavolozza, e si riempiono di profumi di sottobosco carico di funghi ed altre piante.
I crinali che salendo verso la cresta del monte ti distendono la vista e rendono piu' gradevole l'escursione con il tipico venticello di cresta che rinfresca la "fatica".
Bellissimo il camminare in quota, e l'attraversamento di faggete con forme ed intrecci straordinari di radici,tronchi e rami, tanto che a volte si fa fatica a capire dove sta l'alto ed il basso..........
Il nostro trekking inizia al Passo della Pradarena (mt.1575) imboccando il sentiero carrabile che sale a tornanti sul fianco del Monte Asinara aggirandolo poi in quota sul lato sud, proseguendo si discende  fino al Passo della Comunella (mt.1599).
Dal Passo della Comunella si prosegue attraversando la localita' della Paludetta (mt.1689), e attraversando sempre in quota il versante sud del  Monte Sillano, qui si percorre il sentiero 00 che risalendo il versante sud-est oltrepassa la sorgente il Monte (mt.1721) e sale alla cresta del Monte Soraggio (mt.1680).
Alla localita' Le Porraie con l'omonimo monte la si oltrepassa e si scende  al Passo del Romecchio (mt.1680) dove si trova anche l'Oratorio di S.Bartolomeo.
Proseguendo per il sentiero n.633 si giunge al Rifugio Bargetana (mt.1740) che si trova sul percorso della GEA (Grande Escursione Appenninica), vicino al Rifugio si puo' visitare con una breve passeggiata il Lago Bargetana, incastonato in un circo roccioso di origine glaciale.
Dopo una gradevole notte al rifugio, il nostro ritorno si svolge sull'altro versante percorrendo il Sentiero Glenda (creato in nome della ragazza che gestiva il Rifugio e che e' scomparsa in un tragico incidente, la sua opera ed il suo amore per quei luoghi sono ancora presenti e portati avanti da familiari ed amici).
E l'escursione di ritorno prosegue per la comoda strada forestale e sentieri che attraversando le faggete ci conducono alla nostra meta che e' il paese di Ligonchio.
Una facile escursione lunga ma rilassante, in luoghi regno del cervo, del capriolo, del cinghiale, della volpe e del lupo.


Fonte

lunedì 18 ottobre 2010

Domenica 24 ottobre: Monte Osero m. 1301 Media Val Trebbia (Pc)

Scarica il volantino in formato PDF 

ISCRIVITI ALL'ATTIVITA' 

Difficoltà: T / E per i primi 20’ di discesa da vetta 
fondo: mulattiera sentiero carrareccia 
partenza a quota m. 703 
Dislivello: m. + 620 
Altitudine massima, cima: m. 1301 
Tempi indicativi cammino effettivo: ore 4.15 
Calenzano chiesa – M. Osero ore 2.30’ 
Sosta colazione: (secondo meteo) ore 0.15/0.45 
M Osero – Calenzano chiesa ore 1.45’ 
durata gita : circa ore 6.00 
Ritrovo/ Partenza: dal Comando Vigili Urbani di Voghera. ore 8.15 
Viaggio: mezzi propri in auto 
Inizio escursione Calenzano chiesa partenza escursione ore 10.15 

La gita per il suo carattere estremamente facile sarà rivolta a tutti ed in particolare a non soci che potranno così gradatamente avvicinarsi alla pratica dell’ escursionismo. Si pregano i Soci di cogliere l’occasione per svolgere buona divulgazione presso conoscenti interessati. 
Essa sarà condotta a passo moderato per godere appieno dell’ambiente percorso. Durante l’escursione vi saranno momenti di sosta per illustrare i principali aspetti naturalistici. 

Percorso di avvicinamento: A 21 –Piacenza Ovest km.59,4. – direz.Valle Trebbia- Perino km 92,6 (riordino in piazza ore 9/ 9.30) si risale la valle Perino direz. P.sso Cerro-Bettola sino a bivio km 102,4 a destra per Calenzano– stretta immissione in salita su strada principale svoltare a destra- fraz. Piccoli con piccola piazzetta fontana ed oratorio si prosegue 200 m in discesa sino all’evidente campanile e chiesa - Calenzano chiesa di S. Lorenzo km 108 parcheggiare. 
(Per ambigua segnalazione stradale saltando il bivio km. 102,4 si giunge al passo del Cerro, nei pressi di abitato sommitale lasciare la strada in discesa per Bettolas e voltare a destra. Si giunge ugualmente a Calenzano. Si suggerisce a tutti per il rientro di effettuare questa variante di bel tratto panoramico al tramonto) 

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mercoledì 13 ottobre 2010

Laboratori del camminare

Per vivere natura e ambiente in compagnia dei migliori professionisti garantiti dal nostro Marchio.

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lunedì 11 ottobre 2010

Domenica 17 Ottobre 2010: Montermarzino (AL) Colli Tortonesi: i sentieri del Comune

“Tra vigne e pescheti sui crinali fra la Val Grue e la Val Curone”

Verifica: Agostino 26 settembre 2010

Ritrovo a Berzano di Tortona, Municipio m. 270, ore 9.15

Vista la vicinanza dei luoghi, il ritrovo avverrà direttamente nel punto di partenza dell’escursione, il Municipio del piccolissimo comune di Berzano di Tortona,  che conta 157 abitanti.

Berzano dista circa 12km da Tortona ed è raggiungibile all’inizio della Val Curone passando per Volpeglino. Il Municipio si trova nel sobborgo più alto, riconoscibile grazie ad una elegante villa d’epoca con torretta e podere, color rosso vinaccia, ora sede di una comunità famiglia.

Durata: 6h 20m, delle quale 1h 20m di sosta  per la colazione al sacco nel piazzale della chiesa di Montemarzino

Dislivello complessivo:  350m circa

Difficoltà:  T, l’escursione si svolge per un terzo su stradelli asfaltati e per due terzi su carrarecce, sentieri e qualche prato di erba medica

Escursione

Si parte alle ore 9.30, proseguendo per la strada asfaltata sino ad una edicola sacra, lì si prende lo stradello a dx che porta a San Ruffino di Sarezzano ed in Val Grue.

Lo stradello attraversa, quasi pianeggiante, un ombroso bosco di roverelle e castagni sino a sbucare all’aperto, con belle viste sulle Alpi e la pianura, in corrispondenza di una vasca in cemento dell’acquedotto.

Si prende il tratturo che sale ripido a sx, passato un traliccio si arriva, dopo alcune ripide balze, con bei panorami sulla val Curone, sul crinale del monte Roxella (m 380 ).

Dalla cima del Roxella si scende rapidamente alla località Cappellette di Berzano m 338(10.15, 45m).

Percorse alcune centinaia di metri si giunge alla strada per Montemarzino, la si attraversa per una carrareccia che sale in un boschetto, si arriva ben presto ad una vasca in cemento dell’acquedotto, qua si prende la dx, entrando in un bel bosco di castagni.

Usciti dal bosco si riprende lo stradello asfaltato per Montemarzino che si percorre, tra bei panorami sul Giarolo, sino alla località Cadaborgo di Monleale m 408 (10.45, 30m, 1h 15m).

Qua si tiene la dx per Montemarzino, poco oltre si prende un tratturo sulla sx, tra vigne, pescheti ed un bel bosco di castagno, in 15m si giunge  alla località Roncascinate di Montemarzino m 388 (11.00, 15m, 1h 30m). Qua si incrocia il sentiero n. 2 del comune di Montemarzino che, con saltuarie segnalazioni, accompagnerà buona parte dell’escursione.

Si costeggia a dx il bel borgo, da notare delle belle costruzioni di cantine a volta, scendendo per il crinale, con piacevoli viste sulla parte alta di Montegioco.

Tagliando a sx su tracce non sempre evidenti, si giunge ben presto alla località Segagliate di Montemarzino m 280 (11.30, 30m, 2h).

Qua si riprendo lo stradello asfaltato, risalendo a sx sino alla località Castellazzo di Montemarzino m 330 (11.45, 15m 2h 15m), poco oltre una freccia del sentiero del comune indirizza in una vigna ed una carrareccia in un boschetto di roverelle, la si risale per un bel crinale che tra vigne, prati di erba medica e pescheti, risbuca sullo stradello asfaltato e poi alla località Caffaroni di Montemarzino m 410 (12.15, 30m, 2h 25m). Tenendo la dx in 15m si arriva a Montemarzino, qua in corrispondenza del noto ristorante da Giuseppe si sale a sx per il piazzale della Chiesa e più sù i ruderi del castello m 450 (12.30, 15m, 3h).

Sul panoramico piazzale della chiesa si sosta per la colazione al sacco.

Si riparte alle 13.45, ritornando a Caffaroni e poi in direzione di Cadaborgo, superato il quale, all’altezza del bivio del Repregosi (?)  si prende a dx una carrareccia (14.30, 45m, 5h).

Si prosegue pianeggianti in costa, sino al limitare di un bosco di castagno, si scende e costeggiando dei bei pescheti si sbuca su di un prato di erba medica che si ridiscende sino ad incontrare lo stradello che conduce a Monleale Alto. Dopo alcune centinaia di metri in corrispondenza della C,na Allegrina m 305 si prende il tratturo di sx (15, 30m, 5h 30m).

Tra vigne, pescheti , in leggera discesa si arriva alla diroccata C.na Madrina e poi in salita si giunge alla località Chiesa di Berzano m 280 (15.30, 30m, 6h).

Da qui si scende sino al bivio per Magostino e poi superata la bella fontana in cemento (senz'acqua nel periodo estivo), si sale a sx per Berzano ed il municipio (15.50, 20m , 6h 20m), punto di partenza.



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venerdì 8 ottobre 2010

CamminaFrancigena 2010: la presentazione del viaggio

Dopo il successo delle edizioni 2008 e 2009, torna il CamminaFrancigena: dal 15 al 23 Ottobre 2010 camminiamo per 170 km da Proceno a Roma, lungo la Via Francigena. Un viaggio-evento, in cui grandi camminatori sono affiancati da artisti appassionati della Via, per documentare l’itinerario da un punto di vista inedito, e comunicarlo con le tecnologie più avanzate.
L’evento-camminata è stato organizzato da itinerAria, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio.

Il CamminaFrancigena è una manifestazione che intende rivisitare in chiave moderna il viaggio lungo la via Francigena, percorrendo a piedi l’itinerario pedonale recentemente rivitalizzato dalle attività dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio.

Venerdì 15 ottobre un piccolo gruppo di persone inizierà un lungo viaggio a piedi, e partirà da Proceno alla volta di Roma, dove arriverà in nove tappe, dopo aver percorso 174 km.
I partecipanti al CamminaFrancigena viaggeranno attraverso il tempo, anziché contro il tempo, decideranno di rallentare, e nella lentezza magari ritrovare un po’ se stessi, incontrare altre persone, osservare il paesaggio, meditare.


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martedì 5 ottobre 2010

Domenica 10 ottobre: IL VALICO DELLA CASA NERA

San Sebastiano-Dernice  segnavia 129  “Il Valico della Casa Nera”
(Allacciamento al sentiero 128 la Dorsale)

Lunghezza del percorso Km. 9 andata e ritorno
Quota di partenza m. 330 s.l.m.  Quota di arrivo m. 621 s.l.m.
Quota massima m. 621 s.l.m.
Difficoltà: adatta a tutti

La Val Curone è una piccola vallata appenninica posta in provincia di Alessandria sul confine tra Piemonte e Lombardia, vi scorre il torrente omonimo e confina con la Valle Staffora (PV) ad est, la Val Grue (AL) e la Val Borbera (AL) ad ovest.
Questa valle rappresenta un piccolo scrigno che conserva ancora vari tesori: sia dal punto di vista naturalistico, sia da quello storico, sia da quello geologico/paleontologico ecc…
San Sebastiano è sicuramente il paese più importante della Val Curone, ubicato al centro della Val Curone questa caratteristica località presenta ancora oggi nei suoi edifici  l’impronta architettonica genovese. Da visitare il centro storico con le viuzze acciottolate e le sue chiese, è anche sede della Comunità Montana Terre del Giarolo, inoltre la terza domenica di novembre viene svolta ogni anno la Mostra Mercato del Tartufo, importante manifestazione per la valorizzazione di questo ricercatissimo tubero.

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Fonte: La Pietra Verde

domenica 3 ottobre 2010

Camminare tra i vigneti

Mi assale, a volte, la sgradevole sensazione di camminare, insieme a tutti, su un sentiero sbagliato. Di quelli “ciechi”, che portano sull’orlo dello strapiombo e dai quali è estremamente difficile, a volte impossibile, risalire. Eppure, tutti, sembriamo seguire le note di pifferai magici senza volto e senza identità che ci portano verso quel precipizio. Tutti, drogati da parole senza concretezza, da proclami senza senso, sembriamo aver perso la capacità di osservare, giudicare, anche criticare. Senza alcuna apparente violenza o prevaricazione di tipo “dittatoriale”, nella realtà l’indifferenza per quanto ci accade intorno ci sta privando dell’inestimabile diritto al dissenso. La conseguenza è un’arroganza [...]

Fonte: La rivista del Trekking

mercoledì 29 settembre 2010

ROCK

Roccia.

Sentieri e pareti..............di roccia.
Quando li percorro a volte mi suonano in mente note.......Rock.
Note dure e musica dura come le rocce che si percorrono, e che nulla regalano, in perfetta sintonia con la loro essenza.
Ma che regalano momenti duri che possono aprirsi in inaspettati momenti dolci e suadenti, come un panorama grandioso, come una conquista di un luogo inaccessibile, come un gioco di note e di suoni dolci e melodici........nella loro durezza!
Non ci sono scorciatoie, nulla e' regalato, ma a volte il premio puo' essere grande per chi lo sa apprezzare, come una canzone di Bruce Springsteen o degli U2, o come un luogo meraviglioso scoperto ed esplorato, o come un panorama sulle piu' belle Crode Dolomitiche.


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Fonte: Trekking Life

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lunedì 27 settembre 2010

1, 2 e 3 ottobre: Via Francigena

a Via Francigena che da Canterbury portava a Roma è un itinerario della storia, una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini in viaggio per Roma. Fu soprattutto all'inizio del secondo millenio che l'Europa fu percorsa da una moltitudine di anime "alla ricerca della Perduta Patria Celeste". Questa via attesta infatti l'importanza del pellegrinaggio in epoca medioevale: esso doveva compiersi prevalentemente a piedi (per ragioni penitenziali) con un percorso di 20-25 kilometri al giorno e portava in sé un fondamentale aspetto devozionale: il pellegrinaggio ai Luoghi Santi della religione cristiana. È noto come tre fossero i poli di attrazione per questa umanità in cammino: innanzitutto Roma, luogo del martirio dei Santi Pietro e Paolo; Santiago de Compostela, dove l'apostolo San Giacomo aveva scelto di riposare in pace e naturalmente Gerusalemme in Terra Santa. Il pellegrino inoltre non viaggiava isolato ma in gruppo e portava le insegne del pellegrinaggio (la conchiglia per Santiago de Compostela, la croce per Gerusalemme, la chiave per San Pietro a Roma). Va detto che queste vie di pellegrinaggio erano allo stesso tempo vie di intensi scambi e commerci e che le stesse venivano percorse dagli eserciti nei loro spostamenti.
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mercoledì 22 settembre 2010

Domenica 25 settembre: “Genova Città del Trekking”

Sabato 25 settembre Genova ospita la Prima Giornata Nazionale delle Città del TREKKING, un evento imperdibile per tutti gli appassionati di escursionismo.
La Città di Genova rappresenta una sintesi della ricchezza paesaggistica della Regione Liguria.
La valorizzazione storica, architettonica e naturalistica della città si fa contesto di due itinerari di visita, che porteranno alla scoperta del Grande Centro Storico medievale e della Via dell’Acquedotto Storico, un percorso che offre passaggi altamente spettacolari, come l'attraversamento dell'aereo ponte sifone sul torrente Veilino, appositamente aperto per l'occasione.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Itinerario del centro storico
Ritrovo: Piazza della Commenda
durata escursione: 2 ore circa, con arrivo in Piazza Sarzano

Itinerario dell'Acquedotto
Ritrovo: presso la Chiesa parrocchiale in Via Salita alla Chiesa di San Gottardo
Durata escursione: 2 ore circa, con arrivo in Via delle Ginestre

Per entrambi i percorsi è prevista una partenza al mattino (ore 9,00) e una al pomeriggio (ore 14,30)
Lungo gli itinerari verranno organizzate varie attività ed eventi di intrattenimento
“Genova Città del Trekking” non solo cultura e divertimento, ma anche invito ad uno stile di vita sano, concentrato sul connubio “camminata-benessere”.

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lunedì 20 settembre 2010

25/26 settembre Trekking della storia

Monte Pasubio - Strada 52 gallerie (Vicenza)

Escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare. Il Pasubio è un massiccio calcareo situato al confine fra le province di Vicenza e di Trento, fa parte delle Prealpi Vicentine e congiunge le Piccole Dolomiti all’Altopiano di Folgaria. Il massiccio fu teatro dei cruenti combattimenti della Prima Guerra Mondiale ed in particolare la prima linea passava proprio in corrispondenza del suddetto crinale. Lasciata l’auto al colle Xomo (1.058 m.) si prosegue per la strada degli Scarrubi che ci porta al rifugio Generale Achille Papa alle Porte del Pasubio (m.1.935). Per chi volesse proseguire è prevista facoltativamente la salita in circa 1 h. 15' al Monta Palon ( 2235 mt. ) e alle zone di combattimento in trincea. Da questa cima vista panoramica a 360 gradi: in primo piano i solchi delle trincee ed i Denti Italiano ed Austriaco. All'orizzonte il Monte Baldo, l'Adamello, le Dolomiti di Brenta, lo Stelvio, la Catena dei Lagorai/Cima d'Asta, l'Altipiano di Asiago con dietro il Monte Grappa. Sulla destra le 'Porte del Pasubio', il Priaforà, il Summano e la pianura veneta. Discesa successiva al rifugio e pernottamento.
Il secondo giorno discesa attraverso la famosa strada delle 52 gallerie, costruita nella roccia per rifornire le postazioni militari al riparo dai colpi di mortaio. Opera straordinaria di ingegneria militare con dislivello di circa 750 metri. Si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica. È una mulattiera lunga circa 6300 metri, percorribile esclusivamente a piedi, dei quali ben 2300 distribuiti in 52 Gallerie, ed i restanti intanagliati a mezza costa nella roccia viva. È la più famosa via d’accesso al Pasubio ed è stata costruita nel corso della Prima Guerra Mondiale e rappresenta una delle maggiori opere belliche di tutto il conflitto, che non ha probabilmente pari in nessun luogo. Questa permetteva all’esercito italiano il collegamento fra la base del monte e la zona alta al riparo dal tiro nemico. Non vi sono particolari difficoltà o pericoli, bisogna però prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose. Il fondo del sentiero è sempre buono, ma specie nelle gallerie alcuni tratti sono scivolosi causa il continuo stillicidio d'acqua. L'intero paesaggio del Pasubio è sconvolto dai combattimenti durati tre anni e mezzo: ovunque la superficie è martoriata dai crateri delle bombe, si notano ancor oggi le trincee e i camminamenti, non di rado si trovano gallerie e ricoveri. La stessa fitta rete di sentieri che permette di percorrerlo in ogni direzione è stata ottenuta nel corso della guerra, sfruttando anche i preesistenti percorsi utilizzati dai pastori, unici abitanti del luogo. Il fascino del Monte Pasubio è grande, ma è ancora più grande il rispetto e la commozione che si provano nel percorrere i suoi sentieri, nell'ascoltare il silenzio delle sue pietraie.

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mercoledì 15 settembre 2010

Domenica 19 settembre: trekking urbano alla scoperta di Sardagna

Domenica 19 settembre: un tour per conoscere luoghi dalla natura rigogliosa e incontaminata, panorami mozzafiato e tesori nascosti.

Dalla funivia alla zona dei castagni e poi nel centro storico del paese con i murales a grandezza naturale e gli affreschi di Marcello Fogolino nella chiesetta di SS Filippo e Giacomo.
Tornano gli itinerari di trekking urbano organizzati dall’APT di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi in collaborazione con il Comune di Trento: un modo originale per coniugare la voglia di una passeggiata con la possibilità di scoprire luoghi insoliti del capoluogo.
Appuntamento per domenica 19 settembre: destinazione  Sardagna ed il suo panorama mozzafiato.
Un percorso che offre una suggestiva panoramica su Trento da una terrazza naturale di origine glaciale. Punto di osservazione privilegiato, che spazia fino alle cime della Paganella, completamente immerso nella natura rigogliosa e che porta alla scoperta di murales e affreschi preziosi.
Dopo aver lasciato la stazione a monte della funivia ci si immerge in un bosco rigoglioso di secolari castagni, noccioli, carpini, pini silvestri, faggi ed aceri campestri si fa poi ritorno a Sardagna.
Qui una dozzina di murales del centro storico dipinti a grandezza naturale sulle pareti esterne delle case consentono di apprezzare scene di vita contadina fra l’800 e il ‘900.
Infine i preziosi affreschi di Marcello Fogolino nella quattrocentesca chiesetta dei SS. Filippo e Giacomo, sita a poca distanza dalla famosa cascata del Rio Sardagna. Fogolino, pittore veneziano a cui si deve l’affermazione della pittura rinascimentale in Trentino e che già operò al castello del Buonconsiglio e a Trento.
Lungo l’intero itinerario guidato sono previste soste enogastronomiche, approfondimenti storico-culturali e momenti di intrattenimento.


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martedì 14 settembre 2010

Val Bognanco



Bognanco, una valle verdissima, un angolo di Piemonte lontano da ogni forma di inquinamento, con un clima molto dolce e con sorgenti termali che l' hanno reso famosa nel mondo.
La stagione termale, da maggio ad ottobre, é allietata da una miriade di manifestazioni.
Una qualificata assistenza medica, una piscina termale coperta, un centro medico per la balneoterapia, inalazioni, palestra, sauna, ecc., manifestazioni, una rinomata ospitalità alberghiera consentono una sana vacanza a tutto relax.

Ma Bognanco non è solo Terme: ampio, solenne e suggestivo è l'anfiteatro alpestre che la sovrasta, dal Fornalino al Monscera, dove le latifoglie lasciano posto alle conifere ed ai liberi pascoli: itinerari ideali per escursioni nella zona del confine italo-elvetico, il Pioltone, l'Azoglio, il Pizzo Straciugo dalla cui sommità si gode un incomparabile panorama sulle Alpi e sul Lago Maggiore.


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martedì 7 settembre 2010

Domenica 12 settembre: Passo del Brallo - Monte Penice (Pv)

Escursione che ci porta a ripercorrere parte dei sentieri utilizzati in passato dai pellegrini che dalla Val Trebbia si recavano al Santuario di Santa Maria al Monte Penice e dagli abitanti delle zone montuose che, proprio in occasione della festa al Santuario che si celebra da sempre la seconda domenica di settembre, raggiungevano la vetta per trascorrere in allegria, con abbondanza di cibo e vino, la tradizionale festa sui prati.
La chiesa attuale risale al XVII secolo, ma la prima costruzione avvenne nel periodo in cui il territorio era governato dai longobardi.
Una delle leggende, forse la più credibile, oggi conosciuta narra che San Colombano riuscì a far avvicinare il popolo alla chiesa e come ricompensa la regina Teodolinda regalò al monaco un ampio appezzamento dove venne costruita la chiesetta: nacque così il Santuario.
La nostra escursione inizia dalla piazza del municipio di Brallo (m 950), paese forse povero di storia ma molto ricco di bellezze naturali.
Lasciato il Passo si percorre il sentiero che attraverso boschi di essenze varie, conduce al rifugio “la Faggeta” (m 1.107 - ore 0,45); in un susseguirsi di saliscendi, in faggeta su un tratto della “Via Longa”, si raggiunge la strada (purtroppo asfaltata) che conduce al Passo Scaparina (m 1108 - ore 1,50): qui troviamo il bar che potrebbe fungere da servizio ristoro.
Fra la strada che conduce ai Tre Passi e quella per Ceci, inizia il sentiero per il Monte Penice, che all’inizio sale dolcemente ma quasi subito, in località Casa Prato del Broglio (m 1.200 - ore 2,15) si fa molto ripido: manca poco più di 1 km alla meta ma bisognerà faticare parecchio prima di raggiungerla, considerando anche il fondo molto sconnesso.
Ecco la vetta del Monte Penice (m 1.460 - ore 3,00) con il Santuario proprio in cima: però al tempo di Teodolinda non c’erano...ripetitori, peccato che ci siano ora a deturpare il paesaggio.
Ora cercheremo di dedicarci degnamente alla festa sui prati.
Il ritorno avviene, in circa 2 ore e 30 minuti, sullo stesso percorso dell’andata.
A Brallo è in programma un’altra festa (della patata): noi dovremmo arrivare in tempo prima della conclusione e magari degustare qualche buon prodotto locale. Giusto per ben finire l’escursione festaiola.


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lunedì 6 settembre 2010

Domenica 12 settembre a Garbagna (Al)

Piazza del Mercato 

Una domenica con il Soccorso Alpino

Gara di arrampicata

dalle ore 10:00

per informazioni: 349 5027211

rotaract-tortona@hotmail.it



mercoledì 1 settembre 2010

Marcarolo Film Festival 2010

Ritorna il Marcarolo Film Festival!

La terza edizione della rassegna cinematografica a tematica ambientale, organizzata dal Parco naturale Capanne di Marcarolo e dall'Ecomuseo di Cascina Moglioni, si svolgerà dal 31 agosto al 12 settembre 2010 nel territorio dellla montagna di Marcarolo e nella città di Gavi.


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LIGURIA DA LEVANTO A MONTEROSSO

Una escursione con il vento ed il profumo del mare che ci accarezzano la pelle.
Partendo dal paese di Levanto ed attraversando il promontorio di Punta Mesco giungendo alla meta nel centro di Monterosso al Mare.
Potrebbe essere una continuazione del sentiero delle Cinque Terre percorrendolo al contrario.
Una facile escursione in un promontorio selvaggio e a dir poco spettacolare......... solo da provare per capire!


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martedì 31 agosto 2010

Domenica 5 settembre: Valpelline (Ao)

La Valpelline è una valle laterale della Val d’Aosta. Prende il nome da uno dei comuni della valle: Valpelline. Si trova ai piedi del monte Gran Combin, anche se la vetta di quest’ultimo è totalmente in Svizzera, perché la linea di confine passa a sud dello stesso. La valle ha costituito un posto di scambio e di scontro con il vicino Vallese. È rimasta sempre di difficile accesso nei secoli, Bionaz è stata raggiunta da strada carrozzabile solamente nel 1953.
La nostra escursione parte dal paese di Ollomont. Lasciato il parcheggio della frazione Glassier (H 1549 m.) si imbocca il sentiero che sale a By. Il percorso è abbastanza ripido, ma reso agevole da gradini di roccia; in certi punti la salita costeggia il torrente Buthier il quale forma cascate e giochi d’acqua. Dopo 1,30 circa si raggiunge By. Qui, nei pressi della chiesetta si svolta a sinistra e si rasenta il muro di sbarramento delle acque di un invaso artificiale (H 1968 m.), lo si supera e si raggiunge una strada agricola, attraversata la quale si continua sulla trattorabile che sale all’Alpe Porchere inferiore (H 2094 m.).
Si prosegue fino a Tsa di Porchere (H 2298 m.) e si continua sul ripido sentiero fino al bivacco (H 2651 m.). L’ambiente è grandioso, la veduta spazia dal Mont Velan fino alla costiera rocciosa dei Morion. In lontananza si scorgono Ollomont e addirittura la periferia di Aosta.
Dopo la meritata sosta si ritorna percorrendo il sentiero che porta all’Alpe Chesal (H 2048 m.), attraversata la strada interpoderale nelle vicinanze del torrente Bereuà si imbocca un tortuoso sentiero che attraversando una folta vegetazione, in prossimità di una stupenda cascata, ci riporta di nuovo a Glassier.

Ritrovo e partenza: ore 06,00 presso Gruppo Micologico, ex Caserma di Cavalleria, (entrata da Via Kennedy)
Accesso: raggiungibile con pullman (con minimo 35 partecipanti), oppure con mezzi proprii
Tempo di percorrenza: ore 7 circa (soste escluse)
Dislivello complessivo: m. 1200
Difficoltà: E
Pur non essendoci tratti pericolosi, l’escursione è abbastanza impegnativa, quindi consigliata a persone con un buon allenamento

Segnavia: Sentiero N. 3 (frecce gialle)
Pranzo: al sacco
Attrezzatura: equipaggiamento normale per escursionismo di alta montagna

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Fonte: Gruppo micologico vogherese

domenica 29 agosto 2010

A Gavi camminata enogastronimica

A Gavi nella frazione di Pratolungo, domenica 5 settembre, si svolgerà la Gavilonga 2010, organizzata dai Cavalieri del Raviolo e del Gavi e dalla locale Pro Loco.
La partenza della “camminata” enogastronomica di circa 7 chilometri, nella splendida cornice delle colline gaviesi, é prevista per le 10 del mattino nel centro di Pratolungo.
Il programma : ritrovo nel piazzale antistante la sede della Pro-Loco di Pratolungo a Gavi; ritiro, da parte dei soli iscritti, del berretto Gavilonga, del collare contenente il bicchiere da degustazione e la mappa del percorso. 

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martedì 24 agosto 2010

Domenica 29 agosto: Pelvo d'Elva m. 3064 - Lago Camoscere m. 2644

Alpinismo - Pelvo d'Elva m. 3064


Dislivello: 779 m.


Difficoltà: EE, EEA, Facile (alpinistica).


Tempo di salita: 3 h; dalla vetta al lago 1h 30 min.; dal lago alla Bicocca 3 h.

Ritorno: per il colle Camosciera, aggirando a ovest il m.te Camoscere x scendere all’omonimo lago (m. 2644).

Escursionismo – Lago Camoscere m. 2.644


Dislivello: 500 m. circa.

Difficoltà: EE
Tempo: andata al lago 3h 30 m.; ritorno 3 h per la stessa via dell’andata.

Pranzo: al sacco sulle rive del lago

Viaggio: in auto.
Partenza: ore 6 dal Comando Vigili Urbani di Voghera (per ragioni di parcheggio al Colle della Bicocca è importante arrivare di buon’ora).
Percorso: Autostrada A21 per Torino fino ad Asti indi A33 per Alba. Da Alba si prosegue per Bra, Fossano, Cuneo, Dronero. Si risale la Val Maira fino a Stroppo ove si prende a dx per il colle di Sampeyre. Al colle si piega a sx per prendere una sterrata che in 6 km. conduce al colle della Bicocca, dove si lascia l’auto in un piccolo parcheggio. La sterrata è disagevole con fondo sconnesso, si consiglia auto fuoristrada o comunque con discreta altezza da terra. 


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Fonte: C.A.I. sez. Voghera

giovedì 12 agosto 2010

Domenica 22 agosto: Il Forte di Fenestrelle (To)

La grande muraglia piemontese… e il paese di Usseaux

Uno dei più straordinari edifizi che possa aver mai immaginato un pittore di paesaggi fantastici: una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offriva non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un'invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli. Una cosa strana, grande, bella davvero. Era la fortezza di Fenestrelle».  Edmondo De Amicis.

La Fortezza in cifre:
3 km di lunghezza
1.300.000 mq 
3 Forti 7 Ridotte 28 Risalti
Scala coperta 4.000 gradini
Scala Reale 2.500 gradini
122 anni di costruzione
14 ponti di collegamento
5 ponti levatoi
Mattinata: Visita guidata di 3 ore al Forte (percorso di media difficoltà)
Pranzo al sacco
Pomeriggio: Spostamento per il paese di Usseaux m. 1400 s.l.m. (circa 6 km dal Forte)
Usseaux è un piccolo Comune in Alta Val Chisone, ancora oggi è un esempio di realtà agricola e contadina di alta montagna. Una incantevole cornice alpina alla scoperta di fontane, lavatoi, case di pietra e legno segni ancora evidenti della cultura, della lingua e delle tradizioni dei popoli che nel tempo vi hanno vissuto. Il Villaggio di Usseaux ci farà scoprire degli artistici murales, dipinti della vita contadina e della natura, ma Usseaux è anche il paese del pane con l’antico Mulino ad acqua ancora funzionante e il suo mugnaio, testimonianza della tradizione contadina.
Partenza ore 7,00 dalla Stazione F.S. di Tortona (AL)
Spostamento in pullman – prenotazione obbligatoria entro il 13 agosto
Costi € 25,00 per i tesserati € 28,00 per i non tesserati
La quota comprende il costo del pullman, il biglietto di entrata al Forte, una guida turistica e la copertura assicurativa
Si consiglia: Scarpe da tennis, pranzo al sacco ed eventuali binocolo e macchina fotografica.
Info  339.5913281 - 338.5291405

martedì 3 agosto 2010

Notte in castello...


Escursione notturna sul “Passo dell'Aquila”


Dal castello di Verde (Valverde) al castello di Oramala (Val di Nizza).

Appuntamento domenica 8 agosto per la seconda edizione di: Notte in castello…

Lunghezza del percorso: circa 8 chilometri.
Dislivello: circa 240 metri effettivi.

Ritrovo: ore 19.00 a Ponte Nizza (PV) e spostamento in auto per la Croce di Verde (circa 12 chilometri).
Partenza dalla Croce di Verde per l'escursione alle ore 20.00.
Sosta ai “Tre Termini” , a circa metà dell'itinerario per uno spuntino offerto a tutti i partecipanti.
Arrivo previsto al castello di Oramala alle ore 23,00 per la visita al fortilizio e rinfresco.
Ritorno con navetta.
Escursione adatta a chiunque con un minimo di allenamento.
Si consiglia: scarpe da tennis e felpa.
Obbligatoria la torcia elettrica.

L'iniziativa è gratuita.

Info 338.5291405 - 338.4994045
assopietraverde@yahoo.it   www.lapietraverde.info

Emozionante escursione notturna tra le valli Valverde e Valdinizza (PV), attraversando immensi boschi di castagno e pinete lungo antichi tracciati lasciati nei secoli dall'uomo.
Organizzata dall'Associazione La pietra Verde, in collaborazione con la Comunità Montana dell'Oltrepò Pavese, le Guardie Ecologiche Volontarie della Comunità Montana Oltrepò Pavese,  i Comuni di Valverde, Val di Nizza, il Museo di Scienze naturali di Voghera e l'Associazione “Amici di Poggio Ferrato”.

Descrizione dell'itinerario:
Dalla Croce di Verde, si prosegue in direzione Sud su strada sterrata attraversando terreni coltivati ormai rimboschiti da essenze spontanee miste di carpino, frassino, roverelle e noccioli, fino ad arrivare nei pressi della sommità del Monte Bruno 865 m s.l.m. In direzione Ovest ora è possibile vedere in lontananza sagoma del castello di Oramala che si erge sui contrafforti della media Valle Staffora. Procedendo su tratto pianeggiante che attraversa una pineta si giunge nel punto di confine dei Comuni di Valverde, Val di Nizza e Varzi chiamato “Tre Termini”.
Tre termini è il sito contraddistinto da tre pietre naturali, poco sporgenti dal terreno e quasi insignificanti, ma che indicavano oltreai tre confini comunali, anche il termine delle faticose salite, di andata e ritorno, percorse settimanalmente dagli abitanti della valle, carichi di merci e bestiame da vendere al mercato di Varzi o carichi di beni acquistati per le necessità familiari.
Si avanza attraversando boschi di castagno, raggiungendo il  Monte Cucco 866 m s.l.m. per poi proseguire tra le valli Staffora e Nizza. Nei pressi dei ruderi della casa Ariassa si incontra la strada provinciale Casa Ponte - Varzi da percorrere a sinistra, per 400 metri, fino al piccolo borgo di Oramala dominato dall'omonimo castello 758 m s.l.m.

domenica 1 agosto 2010

Parte la Carovana delle Alpi Bandiere contro il degrado

L'iniziativa

Al via la campagna di Legambiente sullo stato di salute dell'arco alpino, per accendere i riflettori sul consumo di suolo, la cementificazione selvaggia e il turismo pirata. Premi ai comuni montani virtuosi. Fino a ottobre trekking ed escursioni alla ricerca di lupi, linci e orsi di MONICA RUBINO

NOVE bandiere nere e nove verdi per denunciare le situazioni più gravi di degrado e cementificazione, ma anche per segnalare le buone pratiche sulle Alpi. Sono i riconoscimenti consegnati dalla IX spedizione della "Carovana delle Alpi", la campagna di Legambiente realizzata in collaborazione con il ministero dell'Ambiente, che ogni anno effettua il check-up dell'arco alpino con un'attenzione particolare al tema della biodiversità.

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Fonte

sabato 31 luglio 2010

Domenica 22 agosto: Forte di Fenestrelle (To)

Vi informiamo per chi volesse ancora partecipare alla gita del 22 agosto 2010 "Il Forte di Fenestrelle" (TO)
uscita che si effettuerà in pullman con partenza da Tortona ore 7.00 presso la Stazione F.S.sono ancora disponibili 11 posti.
Le informazioni dell'uscita sono inserite nel sito dell'Associazione: www.lapietraverde.info
Grazie ancora per l'attenzione, a presto.

Riccardo R.

martedì 27 luglio 2010

Domenica 1 agosto: monte Zerbion (Ao)

Il monte Zerbion (2719 metri) non è solo una bella montagna da scalare ma è anche sicuramente una meta consigliata per l'incredibile panorama a 360 gradi che, nelle giornate limpide, offre dalla sua vetta. Posta all’estremità della lunga cresta culminante, molto più avanti, con il Grand Tournalin, sembra, guardandola da lontano, una grande piramide.
Si trova tra la val Tournenche e la val D'Ayas, con alle sue spalle l'ampia distesa di Saint Vincent. La sua sommità è sormontata dalla grandiosa statua della Madonna, costruita nel 1932, collocata su un alto basamento in pietra, all’interno del quale è stato allestito un ricovero d’emergenza.
Si parte dal Barmasc (1897 metri), il grande pianoro raggiungibile da Antagnod; più precisamente dall'estremità occidentale del cosiddetto Pian delle Dame. Malgrado l'impressione che può dare a prima vista, lo Zerbion non è affatto una montagna impervia, difficile da scalare, eccetto il tratto che conduce al Colle Portola (2410 mt.), il confine tra la Val D'Ayas e la Valtournenche, dove si trova dal 1995 la statua del Risorto.
Infatti nei pressi del colle il percorso è un po' ripido e a tratti lievemente esposto. In ogni caso il sentiero è ben tracciato. Da lì in poi, il sentiero corre in cresta, salendo progressivamente fino a raggiungere e superare i 2600 metri. L’ascesa è accompagnata da una bella "Via Crucis", con edicole in pietra.

Ritrovo e partenza: ore 07,00 presso Gruppo Micologico, ex Caserma di Cavalleria (entrata da Via Kennedy)
Accesso: raggiungibile con autopullman se il numero dei partecipanti lo consente (altrimenti con mezzi propri) 

Tempo di percorrenza (soste escluse): 5 ore circa
Dislivello: 891 mt.
Difficoltà: E (escursionista)
Pranzo: al sacco
Attrezzatura consigliata: Abbigliamento e calzature da escursione

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Fonte: Gruppo micologico vogherese
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venerdì 23 luglio 2010

Sabato 24 luglio: notturna a San Ponzo (Pv)

San Ponzo Semola - Grotte di San Ponzo
Partendo dalla piazza dell'antica Chiesa saliremo verso Rossago su sentiero tracciato e discenderemo al Rio Semola.
Attraverso boschi di castagni secolari raggiungeremo le Grotte di San Ponzo, mt. 580 s.l.m., questi anfratti scavati nei milioni di anni dalle infiltrazioni dell'acqua, sono di notevoli dimensioni, dove si è potuto addirittura costruire una piccola chiesetta all'interno di una delle grotte, luogo scelto dal Santo, per vivere, tra questi boschi, come eremita.
Nell'area attrezzata per pic-nic, al chiaro di luna (per così dire), GRIGLIATA!!!
A notte fonda ritorno a San Ponzo percorrendo circa 2 Km. su strada ghiaiata alla luce.... delle torce.
Attraverseremo il caratteristico paese con le abitazioni costruite in pietra arenaria (sabbia cementata nei milioni di anni) estratta dal Rio Semola che costeggia in parte il sentiero appena percorso.

Ritrovo e partenza: ore 19,30 San Ponzo Semola - Piazza della Chiesa
Accesso: mezzi propri
Tempo di percorrenza: 2 ore per giungere alle Grotte, 30 minuti per il rientro al parcheggio
Dislivello complessivo in salita: m. 250
Difficoltà: T
Cena: grigliata
Attrezzatura: equipaggiamento normale per escursionismo—torcia elettrica

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Fonte
Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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