mercoledì 30 maggio 2018

Dopo il K2 giù dalla vetta del Cervino, discesa da brividi quasi in verticale


Discesa da record sul Cervino: la guida alpina Edmond Joyeusaz, di 60 anni, di Courmayeur, è sceso con gli sci dalla vetta, che si trova a 4.478 metri di quota. Ex azzurro e ex allenatore federale di sci, Joyeusaz ha già firmato altre imprese sulle Alpi e in Himalaya, tra cui la prima discesa assoluta con gli sci dello Shisha Pangma, del canalone sud delle Dames Anglaises (Monte Bianco), della parete sud del Grand Combin e della parete nord della Dent Blanche.

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martedì 29 maggio 2018

Domenica 3 giugno: CamminAntola: il Sentiero dei Castellani (GE)

Domenica 3 giugno la Guida del Parco ci accompagna su un percorso ricco di suggestioni storiche e naturalistiche, che ci condurrà ad una meta affascinante: l'imponente Castello della Pietra.
Da Vobbia, seguendo il canyon sinuoso scavato dal torrente, percorreremo il Sentiero dei Castellani attraversando una varietà di ambienti caratterizzati da aspetti geologici differenti, dai calcari ai conglomerati: con il mutare del paesaggio cambia anche la vegetazione, dai tratti assolati punteggiati di colorate orchidee si entra in freschi boschi di carpino e castagno per poi proseguire in una valletta caratterizzata da un clima più umido e dalla presenza di rigogliose felci.

Lo sguardo corre in alto, verso la sagoma del Castello che si staglia nel blu del cielo, non possiamo certo farci mancare una visita, percorrendo i camminamenti con ampi panorami sulla valle e attraversando le sue sale.

L'escursione durerà l'intera giornata con pranzo al sacco; il Sentiero dei Castellai ha un tempo di percorrenza di due ore circa, al termine si terrà la visita guidata al Castello della Pietra (ingresso ridotto € 4,00 a persona), rientro lungo il sentiero breve di accesso al Castello (tempo di percorrenza 20 minuti).

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lunedì 28 maggio 2018

sabato 26 maggio 2018

Percorsi nel Mondo

Wikiloc per iPhone & Android

L'app di navigazione esterna che ti consente di registrare i tuoi percrosi a piedi, in bicicleta e molte altre attività. Metti alla prova con 8,542,837 rotte in tutto il mondo che troverai su Wikiloc.

Trova il percorso ideale per la tua prossima attività con filtri come il chilometraggio o la differenza di quota accumulata o anche restringendo l'area che ti interessa con la mappa.

Registra i tuoi percorsi outdoor con il GPS

 

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venerdì 25 maggio 2018

PeakLens




PeakLens è un’applicazione per dispositivi Android pensata per gli appassionati di montagna. Disponibile al download gratuito attraverso il Play Store di Google, PeakLens trasforma l’attività all’aperto in un’esperienza straordinaria, permettendo di ottenere una conoscenza più profonda della montagna e di creare foto splendide, arricchite con le informazioni più precise sui picchi in vista. L’app permette di scoprire il nome e la posizione delle montagne e colline intorno a alla propria posizione durante le escursioni, scalate, sciate e tutte le attività all’aria aperta. Le foto di viste panoramiche potranno essere condivisi con gli amici sui social network.

Download gratis

PeakLens App su Google Play

martedì 22 maggio 2018

"Passeggiata a 6 Zampe" - Seconda edizione - Domenica 27.05.2018

Ritorna la seconda edizione di un evento che ha avuto molto successo lo scorso anno:
una passeggiata tra le campagne di Albarasca accompagnati dai nostri amici a 4 zampe.

Panorama di Albarasca

Stazzano (AL)
Di seguito il programma :
- Ritrovo ore 15.00 presso il centro sportivo di Albarasca
- Partenza ore 15.30 
- Sosta a metà percorso ore 16.00 per relax ed intrattenimento
- Rientro presso gli impianti sportivi con merenda finale

Occorrente : acqua per il cane, guinzaglio (meglio se lungo..), plaid.

E' gradita la conferma di partecipazione telefonando ai seguenti numeri : 349 2721526 / 349 0894374

Vi aspettiamo numerosi!!!!

La fioritura dei narcisi e le erbe officinali del monte Antola (GE)



È ritenuto che il Monte Antola porti il suo nome in onore della fama conquistata in tempi molto remoti, dovuta alla ricchezza della sua flora spontanea. Certo è che chiunque ne percorra i sentieri, dalla primavera all’autunno, non può che prendere atto di quanto complessa sia la flora su questa montagna. Ad essa hanno attinto genti locali e raccoglitori provenienti da altre vallate o dalla riviera ligure, che qui si recavano a cercare erbe “speciali”, in un tempo in cui alla generosità di madre Natura era affidata anche la speranza di disporre di rimedi curativi, per far fronte a mali d’ogni sorta.
Una meravigliosa escursione che raggiunge il Monte Antola,  una camminata eco-sportiva per il benessere psicofisico della persona. L'itinerario si sviluppa dalle Capanne di Carrega passando al Passo delle tre Croci per giungere al Monte Antola , circa 10 km andata e ritorno, per un dislivello effettivo di circa 300 metri in salita. Walking piacevole e poco faticoso sullo spartiacque tra le valli Trebbia e Borbera. Il monte Antola (m. 1597) è la montagna fiorita per antonomasia. Qui si incontrano climi, tipi di vegetazione, antichi tracciati, di provenienza diversa e lontana, in un contrappunto di paesaggi: il mare, l’appennino, la pianura padana, le Alpi. Un’escursione piacevole, colori dell’autunno meravigliosi, faggete di color rosso-giallo, fiori autunnali colorati, scorci sul Lago del Brugneto e il Mar Ligure. Ritrovo a Brignano Frascata alle 8.00 presso la piazza del municipio oppure a Capanne di Carrega alle 9,45 presso l’agriturismo.

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Dall’Alba al Tramonto (…..nelle parole di Roberto Moro)

Cantalupo Ligure (AL), Porte di Pietra 2018.   È dal 2006 che sento parlare della gara. Ho pensato di provarci, in ogni edizione, da quando ho cominciato a correre e frequentare i Trail da apprendista. Mi è sempre mancato il coraggio. Troppo lunga (72Km), troppo irta (4.000 mt di dislivello positivo), troppe ore sulle gambe. Quest’anno l’ho fatta, anche aiutato dagli allenamenti e dall’entusiasmo del gruppo riunito sotto la paziente guida di Andreino Boggeri. Una bella fatica, certo, ma chiuderla in 14 ore e venti mi è andata bene assai. Il tempo limite era 17 ore ed il terreno, per lunghissimi tratti, quasi impraticabile. Sono state Porte di Pietra e di Fango. I partecipanti alle quattro gare in programma (con più di seicento iscritti) non si dimenticheranno presto la saponaia nella quale siamo rimasti impiastricciati per tutto il percorso. Diamo però un ordine alla corrente dei ricordi freschi di giornata. Per essere puntuali allo start delle 7 (e pur dormendo al paese in Valle) occorreva alzarsi presto. Sono lento e metodico, al mattino i miei riti cominciano all’alba. Appuntamento con Paolo sotto l’esplosione dei grappoli di fiori d’acacia che biancheggiano nel cortile. Quest’anno gli alberi ne sono così carichi che i rami si piegano al suolo, la festa delle api. Dopo il breve briefing ed il conto alla rovescia partiamo per il prologo collinare di cinque chilometri. Attenzione a non farsi trascinare dalla forza dei primi e dall’entusiasmo collettivo. Si rischia di arrivare già stanchi al ponte che attraversando il Borbera introduce alla mitica salita alla Croce degli Alpini.

Cominciamo ad assaggiare il fango e l’alta erba maggese fradicia ed odorosa. Il sentiero in discesa, calpestato dai primi, sembra una pista di bob di lucido ghiaccio verde. Oltre il torrente attacchiamo in serrata fila indiana il sentiero ripidissimo. Alcuni tratti sono dotati di corde e catene. Ci vorrà più di un’ora per fare il chilometro e poco più che porta alla croce. Per ora il tempo è bello ma in partenza ci hanno detto che la giornata virerà verso piogge e forse temporali. A guardare il cielo, ora, sembra improbabile. Discesa nella valletta che porta alla pietrosa carrareccia verso Roccaforte. Primo cancello, ci stiamo comodi. Siamo in gruppo di quattro, due Paoli e due Roberti. Età e percorsi diversi ma la voglia di rendere omaggio alla Valle, alla quale tutti apparteniamo, vivendola da dentro, nella fatica della corsa. Proseguiamo, dopo Bric delle Camere ed il borgo da presepe di Caprieto arriviamo al secondo check point. Siamo a Costa Salata. Il bello viene ora. Affrontiamo il salitone nel bosco ed il fango nei tratti bassi ed in ombra. Siamo alla chiesetta di San Fermo. Ci è venuto incontro l’amico Elio, un angelo che ci rifornisce generosamente di focaccia e Coca Cola. Ripartiamo verso il monte Buio con la preoccupazione dei temporali che ormai in effetti si fanno sentire forti e chiari tutto intorno. Il cielo di un tono grigio plumbeo e l’aria pesante non tranquillizzano. I tuoni si susseguono, per ora lontani.

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domenica 20 maggio 2018

Montagna, scivola sulla Grivola e muore sotto gli occhi della figlia


Cogne (AO)
Un alpinista è morto a seguito di una caduta mentre scalava la Grivola, cima di 3.969 metri, nel massiccio del Gran Paradiso. L’incidente si è verificato a circa 3.000 metri di quota. La vittima è precipitata per alcune centinaia di metri. Ad assistere alla scena e a dare l’allarme è stata la figlia che scalava con lui. Sul posto è intervenuto il Soccorso alpino valdostano con l’elicottero per il recupero della salma, oltre alla Guardia di Finanza di Entreves che si occupa delle indagini.

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venerdì 18 maggio 2018

La Via Francigena

La Via Francigena è un percorso da fare a piedi o in bicicletta, lontano dal traffico, attraverso i paesaggi più belli del Paese. È un itinerario con cui scoprire lentamente le bellezze d’Italia. Ogni tappa ha termine in una città d’arte, o in piccoli paesi ricchi di testimonianze di storia. Arrivare a San Gimignano, a Sutri, a Pontremoli dopo una giornata di cammino non è la stessa cosa che arrivarci in auto. A piedi o in bici c’è un valore aggiunto: le ore trascorse in natura, immersi nel paesaggio campestre, calcando selciati antichi, usurati dal passaggio di migliaia di pellegrini prima di te.

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La Via di Francesco 

A piedi con il tuo cane

giovedì 17 maggio 2018

Astronauta Cheli raggiunge vetta Everest

Accompagnato dalla guida Francois Cazzanelli

L'astronauta Maurizio Cheli ha raggiunto la vetta dell'Everest (8.848 metri) la notte scorsa, verso le 5.45 in Nepal (le 2 in Italia). Partito da campo 4, è salito fino alla cima insieme alla guida alpina valdostana François Cazzanelli. Tutti i membri della spedizione stanno bene e hanno iniziato la discesa verso il campo base. Lo ha comunicato lo staff della spedizione.

"Quest'impresa dà lustro alla professionalità delle guide alpine dell'Unione Valdostana Guide Alta Montagna e, per la Valle d'Aosta, terra di montagna, è motivo di orgoglio che siano state scelte come guide e come esperti tecnici due valdostani a supporto di Maurizio Cheli". Lo dichiara il Presidente della Regione, Laurent Viérin, "a nome della comunità valdostana", esprimendo "soddisfazione per la conquista della vetta dell'Everest da parte di François Cazzanelli, guida alpina di Valtournenche.
Della spedizione sull'Everest fa anche parte la Guida alpina, esperto himalaista, Marco Camandona che ha curato tutta la fase di avvicinamento e la preparazione fisica di Cheli. Arrivato a campo 4, ha coordinato l'attacco alla vetta.

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Corri con Andrea...



Andrea Chavez


mercoledì 16 maggio 2018

L'omaggio del trail più longevo alla valle dei paesi fantasma - Val Borbera (AL)

A contorno della gara storica in Val Borbera, i podisti affrontano quest’anno. I Villaggi di Pietra, prova che attraversa paesi fantasma



L’ultra-trail più longevo d’Italia in una valle abbandonata dall’uomo con lo spopolamento delle montagne nel secondo dopoguerra. Venerdì e sabato si corre a Cantalupo Ligure in Val Borbera - lembo del Piemonte al confine di quattro regioni - la 12ª «Porte di Pietra», corsa podistica di 71 chilometri sulle creste di monte dell’Appennino Piemontese. Fra le gare di contorno a quella storica, gli organizzatori del team «Gli Orsi»

18/19 maggio Le Porte di Pietra - Percorsi

Dove vedere le gare

Video ufficiale

lunedì 14 maggio 2018

Rinasce l’antica via Postumia: un percorso tutto italiano che ricorda il celebre cammino di Santiago

Stefano Sereni e Andrea Vitiello, entrambi mantovani, hanno ripercorso e 'riscoperto' l'antico tragitto romano, in totale 932 chilometri (665 miglia romane), hanno segnato ogni strada, fissato tutte le tappe, stipulato convenzione con 158 alloggi.

La Via Postumia

Stefano è partito da Piacenza – a piedi, in compagnia della fidanzata – in direzione di Genova. Andrea, in bicicletta, da Aquileia è arrivato a Piacenza. E così, Stefano Sereni e Andrea Vitiello, entrambi mantovani, hanno ripercorso e ‘riscoperto’ l’antica via Postumia. Seguendo l’antico tragitto romano, in totale 932 chilometri (665 miglia romane), hanno segnato ogni strada, fissato tutte le tappe, stipulato convenzione con 158 alloggi, e fatto così rinascere la vecchia via consolare.

Tenendo presente che nel capoluogo ligure l’ultimo miglio romano potrebbe completare il cammino, congiungendo piazza Principe alla chiesa di San Giorgio, vero punto di arrivo dell’originaria via Postumia. Il costo di quello che può rievocare il celebre cammino di Santiago, il percorso franco-spagnolo che ha per meta Santiago de Compostela, è circa 1.300 euro (un centinaio di euro in più della ‘strada che conduce alla fine del mondo’). Con una spesa di 25 euro al giorno. “La tariffa – spiega Sereni a ilfattoquotidiano.it – comprende una notte più la prima colazione. Con un calcolo stimato su una media di 20-25 km al giorno da percorrere a piedi”. Un percorso lungo il quale, grazie al lavoro di Stefano e Andrea, è “impossibile perdersi”.

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venerdì 11 maggio 2018

IL SENTIERO DEL SOLE

Escursione ad anello attorno a Monleale Alto (AL)

DATA ESCURSIONE: 08/04/2018
PARTENZA E ARRIVO: Monleale Alto (mt. 320)
TAPPE INTERMEDIE: Chiesa, Cappellette, Monte Roscella, Berzano di Tortona
LUNGHEZZA ITINERARIO: circa 7,5 km 
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 2,15 h. 
DIFFICOLTA': T/E 
SEGNAVIA: 152


L'Associazione Pellizza da Volpedo, in collaborazione con il CAI di Tortona, si è recentemente impegnata nella realizzazione di una serie di percorsi escursionistici sulle colline del tortonese, nei dintorni di Volpedo e Monleale, identificandoli con il nome di Itinerari Pellizziani proprio perché si tratta di brevi trekking che attraversano i luoghi frequentati dal famoso pittore per trovare l'ispirazione volta a realizzare alcune tra le sue più importanti opere.
Tra i vari percorsi - ce ne sono 4, suddivisi equamente tra Monleale e Volpedo - ho voluto iniziare da quello che mi ispirava maggiormente, che si snoda nei dintorni di Monleale Alto e che si chiama Sentiero del sole: occasione ideale per una bella passeggiata con alcune amiche che ci hanno accompagnato sul sentiero.
Raggiunto Monleale Alto attraverso la provinciale, parcheggiamo l'auto in piazza Capsoni, niente meno che la piccola piazza della frazione, dove incontriamo le segnalazioni del percorso: il segnavia 152, ma anche il 101 (che inizialmente seguiremo, sovrapposto al 152) e il logo che contraddistingue gli itinerari pellizziani. Ci incamminiamo sull'asfalto proseguendo, di fatto, sulla provinciale e teniamo la sinistra al primo bivio (da destra faremo ritorno in conclusione di anello): il percorso, pianeggiante, offre viste in direzione del Poggio di Monleale e, alle spalle, su Monleale Alto, mentre i primi vigneti iniziano a comparire lungo la strada, finendo poi per anticipare quello che sarà uno dei paesaggi predominanti della nostra giornata.

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Domenica 13 maggio: Escursione naturalistica di Aramengo (AT)

Fonte

giovedì 10 maggio 2018

Trekking in alta val Trebbia: Bobbio, San Cristoforo e le Cascate del Carlone (PC)



Oggi vi racconto di una brevissima escursione nell’alta val Trebbia. Ci troviamo a Bobbio, sugli appennini liguri in provincia di Piacenza per una giornata di trekking . Attraverso la valle del torrente Carlone raggiungeremo le omonime cascate termali. Una passeggiata di qualche ora tra faggeti e una ambiente poco popolato.  Torno sempre con piacere in val Trebbia perché queste vallate mi mettono sempre di buon umore, saranno i colori delle pietre, il verde della vallata illuminata dal sole, lo “struscio” per le vie del centro di persone sempre sorridenti, oppure il buon cibo che si può gustare nelle numerose trattorie della zona. Insomma non conosco il motivo esatto ma sta di fatto che io qui sto davvero bene. Ma partiamo subito con la descrizione del tragitto.

DA BOBBIO A SAN CRISTOFORO
Una volta prese le cibarie, scendiamo lungo via Genova fino a incrociare la strada statale N.45, svoltiamo in direzione Genova e dopo  circa 50 metri rientriamo nuovamente per posteggiare l’auto nel piccolo parcheggio di piazzale Ettore della Cella, da qui zaini in spalla e imbocchiamo via del Bargo che in circa 6 Km e 370 metri di dislivello ci porta alla frazione di San Cristoforo ( qui la pagina Facebook ).

La strada comunale è ad una sola corsia e s’arrampica lungo un promontorio chiamato Monte Santo, attraversa diversi faggeti offrendo di tanto in tanto qualche scorcio sulla valle sottostante e il bellissimo ponte romano che attraversa il fiume Trebbia.

Raggiungiamo in meno di mezz’ora l’abitato di San Cristoforo. All’ingresso della frazione ci danno il benvenuto le uniche due persone che risiedono stabilmente nel paesello, una coppia di anziani, fratello e sorella che non perdono tempo e ci domandano se siamo interessati ad assaporare i loro squisiti formaggi o la famosa e gustosissima coppa piacentina. Decliniamo momentaneamente l’invito promettendo che ci fermeremo sicuramente al nostro ritorno.
Percorriamo i suggestivi viottoli del vecchio centro abitato fino a raggiungere la chiesa, costruita nel 1910 nel punto più alto del paese, da dove si può ammirare una vista panoramica  della valle del Carlone.

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martedì 8 maggio 2018

Parco Val Borbera

Castello Malaspina Fieschi Doria a Carrega Ligure (AL)

Ieri riunione ad Alessandria alla presenza dell'Assessore Valmaggia, del Presidente della Provincia, del Presidente delle Aree Protette dell'Appennino Piemontese e del Responsabile del Settore regionale Biodiversità Aree Naturali, su richiesta di alcuni colleghi Sindaci dell'Alta Val Borbera.
Credo che il nascente parco ne esca rafforzato, anche sulla base dei due temi principali portati al tavolo dai colleghi sindaci.
TEMA A
La supposta mancanza di coinvolgimento addebitata al Comune di Carrega Ligure trova due risposte:
1) il "progetto parco" fu trattato, sua mia richiesta diretta al Presidente dell'Unione Terre Alte, a lato della Giunta del 23 giugno 2017;
2) l'agenda politica interna del Comune di Carrega Ligure resta e resterà onore ed onere del Comune di Carrega Ligure.
TEMA B
L'alzata di scudi e la ferma contrarietà al nome scelto dal Consiglio Comunale di Carrega Ligure "Parco Naturale Alta Val Borbera", per paura che "poi a piantare due tabelle e a fare il parco in tutta la valle ci vuole un attimo" (cit.)....mi fermo qui.
Il nome è stato scelto per influenzare positivamente il territorio limitrofo al Comune di Carrega Ligure, anche se non direttamente interessato dai confini del nascente parco. Un nome che potesse essere di richiamo, di marketing territoriale, in modo particolare per aiutare gli operatori economici di valle.
Fermo l'impegno (mio e nostro) a mantenere il nome, se ne riparlerà, ma questa dura opposizione potrebbe costringere al cambio (Parco di Carrega come suggerito? Oppure Parco del Massiccio dell'Antola Piemontese? Si spera di no.)
Resta il coraggio di un Assessore regionale, Alberto Valmaggia, che ha avuto il merito di raccogliere e portare avanti le istanze di un comune su un progetto che si era fermato per quarantuno anni. A firma di Beppi Raggi un bell'articolo, in uscita su Quattropagine di maggio, sulla vicenda storica del primo progetto di parco in valle nel 1977.
Restano un Settore regionale Biodiversità ed Aree Naturali ed un Ente Parco dotati di indiscussa preparazione, serietà, disponibilità e con i quali è davvero un piacere lavorare.
Avanti con il sorriso!
MENO PARCHI AVVENTURA
PIÙ PARCHI NATURALI


Marco Guerrini

#PNAltaValBorbera

Escursione intorno al Lago delle Lame

Val d'Aveto

Percorso che si sviluppa quasi completamente nella splendida Foresta Demaniale delle Lame, ove il faggio si alterna a conifere di rimboschimento.
Procederemo lungo il bordo della Riserva Naturale Orientata delle Agoraie, una delle aree di maggior interesse naturalistico dell’Appennino Ligure.
Particolarmente significativo è l’insieme di stagni, laghetti e zone umide di origine glaciale sul versante settentrionale dell’Aiona.

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Anello - Lago delle Lame

Sviluppo: Lago delle Lame – Lago delle Asperelle – AVML – Rio Agoraie – Lago delle Lame Dislivello: 400 m in salita Difficoltà: E– Lunghezza: 8,3 Km Ore di marcia: 4.00 ca. 

 

La salita al Monte Aiona dal Lago delle Lame

Locanda delle Lame


lunedì 7 maggio 2018

SENTIERO CASCATE DEL PERINO (PC)

Il Sentiero delle Cascate del Perino è uno dei percorsi più suggestivi della provincia di Piacenza. Nel suo medio corso, il Perino mostra la sua connotazione più aspra, poiché il suo percorso, fino a qui lento e tranquillo, si rinserra improvvisamente in una stretta gola.

E’ proprio in questo punto che ha inizio la parte più suggestiva della valle, in quanto la roccia, fortemente stratificata, presenta una dozzina di salti, che il torrente supera formando altrettante cascate naturali, la più alta delle quali raggiunge i 17 metri di altezza.

Risale la gola un itinerario, ben tracciato e semplice da percorrere, attrezzato con panchine e parapetti; questo percorso regala un susseguirsi di visioni dove la natura e la forza dell’acqua diventano prorompenti. Una tappa del percorso è il Mulino di Riè, una caratteristica architettura rurale, che testimonia una delle antiche attività tipiche del passato. Lungo il Perino, infatti, un tempo erano numerosi i mulini, le cui pale erano azionate dallo scorrere dell’acqua incanalata in apposite derivazioni della corrente.

Il tracciato prende il via dalla Chiesa di San Lorenzo in Calenzano, frazione di Bettola (si potrebbe scendere con l'auto fino all'agriturismo Le Cascate ma non vi è parcheggio pubblico) ed è assistito dalla segnaletica  CAI sentiero 155 (segnali e bolli bianchi e rossi) per tutto il percorso, tranne che in un breve tratto del ritorno.

Superato l'agriturismo Le Cascate, si raggiunge la prima cascata, non visitabile per lo smottamento del terreno, e quindi l'antico Mulino di Riè. Il sentiero prosegue sempre ben evidente per tutte le altre 5 cascate e, raggiunta l'ultima, si abbandona la traccia che prosegue diritta per svoltare brevemente a sinistra ed imboccare la sterrata che, a conclusione dell'anello, ritorna al punto di partenza.

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domenica 6 maggio 2018

I sentieri dell'Elba con lo smartphone

Al via Elba Smart Exploring, progetto mappatura 400 km tracciati

CAPOLIVERI (ISOLA D'ELBA) - Addio vecchia e cara mappa cartacea. Quella che vola via con il vento, che si rovina con il tempo, che si fa fatica a leggere a meno di non essere un escursionista esperto. Dopo aver abbandonato in un cassetto lo stradario in città, ora è arrivato il momento di mettere in cantina anche tutte le mappe che usavamo per andare per monti e sentieri. Almeno sull'Elba che sperimenta, per la prima volta in assoluto (così assicurano gli organizzatori), un sistema di mappatura sistematica digitale della rete dei tracciati presenti sull'isola. Che con i suoi 147 km di coste, con le oltre 200 spiagge (metà delle quali non raggiungibili in macchina), con una superficie di 223 km quadrati (che ne fanno la terza isola d'Italia per dimensione) e 400 km di sentieri, ha una vocazione naturale per le attività outdoor, una sorta di palestra a cielo aperto per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Una vocazione che ora trova un'alleata nella tecnologia. Quella più familiare, semplice e gratuita: smartphone, gps e Google Maps (l'app di mappe più utilizzata in assoluto). 

Con il progetto Elba Smart Exploring, infatti, è partita la mappatura dei sentieri (che sarà completata entro alcune settimane), utilizzando la telecamera certificata da Google Ista360. Lo stesso sistema utilizzato per la copertura delle strade, quello che utilizziamo per andare da A a B senza perderci e che permette di vedere virtualmente i percorsi con Google Maps e la visualizzazione Street View.
    La differenza è che in questo caso, il primo certificato, la mappatura è stata fatta con la telecamera montata su uno zaino e camminando per i sentieri come farebbe un escursionista qualunque, invece che su un'automobile. A ideare il sistema, e a metterlo in pratica, è stato Federico Debetto, fotografo certificato Google Street View.
    Basterà dunque scegliere dal proprio telefonino l'itinerario più adatto alle proprie esigenze, personalizzarlo, scaricare la mappa, come si è solito fare quando siamo in città, e seguirlo.

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Oltresentieri: Sentieri delle quattro province



Nessun luogo è lontano..... 

Qualcosa su di me

Itinerari ed escursioni, trekking e mountain bike, sui sentieri delle Quattro Province
Le emozioni raccolte dal 1991 ad oggi, piccoli episodi, divertenti ed emozionanti, impresse nelle immagini e nelle video clip, la natura e l’amicizia. La passione di vivere, gustare, conoscere, ricordare, vedere sempre cose nuove, emozionarci come se fosse il primo giorno.
Un breve premessa inquadra il lavoro fin qui fatto e il Progetto ci porterà al futuro che, mi auguro, diventi realtà.
A proposito: si cerca disperatamente qualcuno che, con tanta voglia e pazienza, mi aiuti a creare una APP per la rete dei sentieri.
Che siano un buon ricordo e sprone per aggiungerne sempre di più
..... con piacevole fatica!!!

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(...)

Con questa pagina abbiamo cercato di individuare i sentieri segnalati con segnavia CAI. La lista dei sentieri contiene il dato dei Km e, nella maggior parte, del dato delle tempistiche, che aggiorneremo man mano. Sicuramente compongono una buona indicazione per la Vostra escursione che vanno ad incrementare i percorsi descritti alla pagina dedicata al Trekking e Ciaspole.
Qualche sentiero manca, alcuni sono già identificati e saranno aggiornati a breve, confido con la buona volontà degli escursionisti per incrementare e migliorare la lista fruibile agli escursionisti.
Naturalmente la mappa digitale riporta quasi tutti i sentieri qui indicati

Sentieri della Provincia di Alessandria

Sentieri della Provincia di Pavia

Sentieri della Provincia di Piacenza

Sentieri della Provincia di Genova


Percorsi mtb


Mappa digitale



sabato 5 maggio 2018

18/19 Maggio: Le Porte di Pietra - Val Borbera (AL)

 

Percorso CC 

 

La Cabella - Cantalupo nasce dall'idea di voler congiungere i due principali paesi della Val Borbera passando per i sentieri che ne creano il collegamento storico.
E' la gara più corta e più semplice di tutta la manifestazione delle Porte di Pietra e per questo motivo è aperta a tutti gli sportivi. Non presenta particolari difficoltà, salvo la necessità di doversi gestire lungo un percorso quasi completamente costituito da sentieri e da strade poderali.
Possibile trovare acqua al 4°km a Cabella, al 6,5 km nella Frazione di Cremonte, all'8,5 km nellla frazione di Rovello, al 14 km a Rocchetta Ligure.
La CC può essere effettuata con una formula agonistica oppure non agonistica.
La formula agonistica necessità di un certificato di idoneità sportiva agonistica per l'atletica leggera ed è una gara monitorata dai cronometristi ufficiali di Wedo Sport che stileranno una classifica finale.
Per entrambe le formule il tempo a disposizione per concludere la prova è di 4 ore. La formula non agonistica è aperta a tutti gli sportivi che vogliano correre o semplicemente camminare su questi splendidi percorsi. Ci saranno anche molti sportivi praticanti Nordik Walking.

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Percorsi 2018

 

Andreino Boggeri.. il Decafinisher de Le Porte di Pietra!

 

 

Pagina facebook 

 

venerdì 4 maggio 2018

Un nonno, un nipote e il padre morto sulla montagna a 3000 metri

La vittima, Andrea Grigioni

C’è un cancello. Oltre il cancello, il viso bello di un ragazzo riccioluto. Avrà diciotto anni. Dietro di lui, si intravede lo spicchio di una villetta e il vialetto che conduce alla porta di casa. La villetta è a Lurate Caccivio, vicino a Como. Piove. Una pioggia fine che entra dentro le ossa. Il ragazzo è il figlio di Andrea Grigioni, 45 anni, infermiere, morto nella tormenta in una notte tragica. Faceva trekking sulla Haute Route che a 3000 metri porta da Zermatt a Chamonix.

Il ragazzo parla di suo padre. Di come amava la montagna. Di come sapeva i suoi limiti. Per questo aveva preso una guida, su quelle vette dove perdere l’orientamento è facile. Ogni tanto, mentre parla, il ragazzo pieno di dignità abbassa la fronte. Tace per qualche secondo. Si rialza. E poi ricomincia a parlare. Alle sue spalle si vede da subito un vecchio. Cerca qualcosa. Un ombrello. Lo apre.
A piccoli passi, il vecchio viene verso il cancello. Si ferma dietro il nipote. E lo copre con l’ombrello.

Il ragazzo si gira appena, come per dire “Non importa se mi bagno”. Ma il vecchio resta lì. Fermo. Una bella faccia da lavoratore onesto. Il vecchio resta muto. Guarda la telecamera. Guarda il nipote. Sono, quel nonno che ha perso il figlio e quel figlio che ha perso il padre, una cosa sola. Sono l’amore che non chiede. Sono la vita che resiste. Perché nessuno è solo. Ciascuno ha l’altro, in silenzio, accanto. Nello stesso dolore assoluto.

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Due alpinisti salvati dal Soccorso alpino: in parete nonostante il maltempo





LUCIA CARETTI

SUSA (TORINO)
Due giovani alpinisti torinesi sono stati recuperati dai volontari del Soccorso Alpino nel tardo pomeriggio di ieri, all’Orrido di Foresto, in bassa Valsusa, dove stavano affrontando una ferrata nonostante il maltempo. Proprio a causa del peggiorare delle condizioni meteorologiche le operazioni si sono protratte fino a sera ed è dovuta intervenire anche la Croce Rossa.

LEGGI ANCHE Piemonte senza difese contro frane e alluvioni

Uno dei due rocciatori è stato accompagnato all’ospedale di Susa, per una leggera ipotermia; l’altro stava bene. «Con l’allerta meteo di questi giorni sembra azzardato infilarsi in ferrate percorse da torrenti come quella» commenta Cristina Alpe, responsabile della sezione valsusina del Soccorso Alpino.

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Rocciatore caduto sotto una cascata all'Orrido di Foresto di Bussoleno | Soccorso e salvato | Trasportato all'ospedale di Susa | Ipotermia | 3 maggio 2018
Rocciatore cade e finisce sotto una cascata: i soccorritori lo salvano






mercoledì 2 maggio 2018

Domenica 6 maggio: Andar per Costa

Framura-Bonassola-Levanto (SP)

Carissimi,

appena giunti dal meraviglioso Cammino Francigeno, composto da 2 gruppi di 20 persone, eccoci pronti per la prossima escursione.
Domenica 6 maggio, partiremo con 2 pullman alla volta di Levanto
per l'uscita rinviata nel mesi di febbraio, causa pessime condizioni atmosferiche.
Vi ricordiamo che sono ancora disponibili gli ultimi posti.
Chiediamo inoltre, per chi non avesse ancora effettuato il pagamento, di recarsi sabato 5 maggio dalle ore 10,00 alle ore 12,00 presso lo sportello Pietra Verde di Tortona o effettuare il bonifico prima dell'uscita.
Trovate tutte le informazioni che desiderate sul sito: Home





martedì 1 maggio 2018

Meteo: VIDEO della TEMPESTA di NEVE. Tragedia sulle Alpi, altre vittime, totale 14 in diversi incidenti

Altri Cinque connazionali, tra i quali una guida e tre alpinisti esperti di Bolzano, morti per iportemia alla Pigna d'Arolla. Due giovani soccorritori scivolati sull'Antelao durante un'escursione


Ingannati da una fitta nebbia e intrappolati da un vento gelido che ha fatto precipitare la temperatura fino a 20 gradi sotto lo zero: così negli ultimi due giorni sono morti tredici alpinisti in sei distinti incidenti sulle Alpi tra Italia, Francia e Svizzera. Di questi sette erano italiani. Cinque sono rimasti bloccati da una bufera di neve a oltre 3.000 metri di quota lungo il percorso della Haute Route, itinerario scialpinistico che collega Chamonix, ai piedi del Monte Bianco, con Zermatt, sotto il Cervino. Si tratta della guida italiana Mario Castiglioni, 59 anni, tra le vittime ci sono tre escursionisti esperti di Bolzano, Elisabetta Paolucci, 44 anni, l'insegnante di italiano di Bolzano, che poco prima dell'impresa aveva scritto: "Parto domani per la mia grande avventura". Marcello Alberti, di 53 anni, e Gabriella Bernardi, 53 anni, questi ultimi marito e moglie, tutti e tre amici da tempo. Non è ancora stata resa nota l'identità della quinta vittima italiana. Nello stesso incidente è morta anche è una donna bulgara di 52 anni, Kalina Damyanova, di nazionalità bulgara.

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Domenica 13 maggio: Andar per le Rocche

In cammino nei Parchi

 

Nella giornata "In Cammino nei Parchi" promossa dal CAI, escursione dalla suggestiva rocca della Bastia (676m) lungo l'itinerario che conduce alla sella del Bric delle Ciappe, alla base delle Rocche del Reopasso, alla scoperta della biodiversità che caratterizza questi affioramenti di conglomerato e ospita specie vegetali rupestri rare ed endemiche e siti di nidificazione di diversi rapaci. Rientro a Bastia con possibilità di pranzare presso la trattoria / azienda agricola (facoltativo). Tempo di percorrenza complessivo 2h – 2h 30', dislivello 150 m c.a. 

 

Durata: mezza giornata
Luogo di ritrovo: Bastia (Busalla)
Costo accompagnamento: 3€ a persona


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Tragedia sulle Alpi: 5 i morti,4 sono italiani

Oltre alla guida di Como ci sono tre escursionisti di Bolzano

 

Sale a 5 morti, di cui almeno 4 italiani, il bilancio della tragedia alpinistica avvenuta tra domenica e lunedì nella zona della Pigna d'Arolla, sulle Alpi svizzere. Secondo quanto ha riferito all'ANSA la gendarmeria cantonale del Vallese, uno dei feriti gravi è deceduto in ospedale nelle ultime ore. Rimangono altre quattro persone in gravi condizioni, ricoverate nei nosocomi della zona. Tra le vittime, oltre alla guida della spedizione, Marco Castiglioni di Como, ci sono anche tre escursionisti esperti di Bolzano, Elisabetta Paolucci, Marcello Alberti (53 anni) e Gabriella Bernardi (53 anni), marito e moglie.

"Parto domani per la mia grande avventura". E' quanto ha scritto Elisabetta Paolucci il 24 aprile ad un amico il giorno prima della partenza. Insieme a Marcello Alberti (53 anni) e Gabriella Bernardi (53 anni), marito e moglie, Elisabetta, insegnante di italiano a Bolzano si preparava a partire con i suoi amici e compagni di cordata da tempo, per compiere la Haute Route dal Monte Bianco al Cervino con gli sci. "Lo zaino è pronto. Le gambe speriamo che reggano ai chilometri e al dislivello", scrive Paolucci ancora nel suo messaggino all'amico.

 

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Aggiornamento: Tragedia sulle Alpi: 6 morti, di cui 5 italiani

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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