giovedì 30 settembre 2021

Acqua Fredda: il Comune chiede i fondi europei per un sentiero lungo 23 chilometri.

Presentato al Gal Giarolo il progetto pensato con i consorzi fondiari di Rigoroso e Sottovalle, le pro loco, la Curia e Gestione Acqua. 80 mila euro la spesa.

Ventitré chilometri fra i boschi dell’Appennino con partenza dall’Acqua Fredda, località di Rigoroso, e arrivo ad Arquata. Il Comune ha presentato il progetto al Gal Giarolo nella speranza di ottenere 72 mila euro di fondi europei su un totale di 80 mila per un percorso che parte dalla stazione di presa dell’acquedotto che porta acqua a Novi Ligure al Novese, tubazione voluta a inizio ‘900 dal conte Edilio Raggio e ancora oggi utilizzata. L’Acqua fredda è caratterizzata da ruscelli e laghetti dove vivono anfibi come le salamandre e i tricotteri, farfalle che nascono nell’acqua in larve simili a pezzetti di legno rivestite da un “guscio” colorato. Fra le piante si ricorda la saxifraga rotundifolia, fiore tipico del clima alpino.

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Gavi: terza passeggiata ecologica per raccogliere i rifiuti dal Lemme.

Organizzano Legambiente Val Lemme e la Croce Rossa di Gavi sabato 2 ottobre.

Terza passeggiata ecologica sabato 2 ottobre a Gavi, organizzata da Legambiente Val Lemme e dalla Croce rossa di Gavi. Sarà l’occasione per pulire un tratto del greto del Lemme dai rifiuti, intervento programmato per il 26 settembre in occasione dell’evento nazionale Puliamo il mondo ma rinviato per il maltempo. Gli organizzatori consigliano di indossare stivali o scarpe impermeabili. L’appuntamento è alle 9,30 presso la sede della Croce Rossa di Gavi, in via Bosio 2.

Fonte

Val Boreca (PC)

 

La val Boreca è una piccola valle formata dal torrente Boreca, tributario del Trebbia, collocata nel cuore delle Quattro province. Confina a nord con la valle Staffora (Lombardia), a ovest con la val Borbera (Piemonte), a sud con l'alta val Trebbia (Liguria), a est ancora con la val Trebbia (Emilia-Romagna). Circondata da monti come il Lesima (1.724 m), Alfeo (1650 m), Tartago (1.688 m), Chiappo (1.699 m), Cavalmurone (1.670 m), Carmo (1.640 m) è impervia e coperta di boschi. La val Boreca rappresenta, con i suoi cinquantun chilometri quadrati, il sottobacino più esteso della val Trebbia, dopo quello, ovviamente, dell'Aveto che resta incontrastato, l'affluente più importante.

L’ambiente della valle è uno dei più incontaminati di tutto l’Appennino, anche a seguito dello spopolamento verificatosi negli anni che ha portato all’abbandono dei piccoli paesi sparsi nella valle, oltre che a causa della conformazione naturale della zona, dominata da una struttura scoscesa e profonda, per nulla addolcita dall'erosione glaciale di cui non si trova alcuna traccia. Da vedere i piccoli borghi disseminati sull'Appennino Piacentino la cui toponomastica pare testimoniare la presenza dei Cartaginesi di Annibale, tra cui Zerba (da Jerba), oltre a Tartago (da Chartago - Cartagine).

Il centro principale della valle è proprio il piccolo paese di Zerba, che fu insediato da tribù liguri che a lungo contrastarono la penetrazione romana. Purtroppo, dell'antico Castello dei Malaspina rimangono ormai solo pochi resti. Ovunque boschi di castagni e faggi d’alto fusto, rovere e carpino, oltre ad ampie praterie dominate dalle cime dei monti Lesima e Alfeo, raggiungibili attraverso sentieri che salgono da Ottone e Zerba, alla scoperta della flora protetta e delle tracce di caprioli e lupi; la valle si snoda impervia e solitaria attorno al torrente Boreca, sulla destra i piccoli borghi di Tartago, Belnome fino a Pizzonero con le loro architetture rurali; a sinistra il Comune di Zerba con la torre dei Malaspina e la suggestiva provinciale che conduce a Pey e al confine delle Quattro Province.
La Val Boreca è anche territorio di caccia, grazie alla proliferazione dei cinghiali, ed è terreno ideale per la raccolta di funghi e castagne. 

Il Giro del Postino...

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martedì 28 settembre 2021

I sintomi della malattie da morso di zecca

Le zecche sono sempre un pericolo quando si cammina nella natura, possono infatti trasmettere malattie come la borelliosi e l'encefalite. Ecco alcuni consigli su come riconoscerne i sintomi del loro morso.


Vi abbiamo già parlato ampiamente del problema delle zecche e di come prevenire e proteggersi dai loro morsi.

In questo articolo vogliamo darvi qualche informazione più approfondita sulle malattie che le zecche possono trasmettere e su come riconoscerne i sintomi.

Malattia di Lyme o borreliosi

Si tratta di un’infezione di origine batterica, provocata da batterio Borrelia burgdorferi, che usualmente è “ospitato” dagli animali selvatici come topi e cervi.

Può accadere che, mordendo un animale infetto, le zecche vengano contagiate dal batterio, trasmettendolo poi all’uomo, con la possibilità di contrarre la malattia di Lyme o borelliosi.

Se individuata con una diagnosi precoce questa malattia può essere facilmente curata con un ciclo di antibiotici della durata di alcune settimane e non risulta particolarmente pericolosa.

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Da Trevozzo a Sala Mandelli: l’escursione della domenica in Val Tidone

Natura e gusto nel primo weekend d'ottobre con I Calcaterra e Sentiero del Tidone

TREVOZZO (PC) – I Calcaterra e Sentiero del Tidone organizzano una nuova escursione guidata in compagnia della guida naturalistica AIGAE Laura Ferrari. L’escursione si svolgerà domenica 3 ottobre alle ore 8 e 45, con partenza dal parcheggio del cimitero di Trevozzo per salire tra le magnifiche vigne sino a Sala Mandelli dove si potrà godere di uno splendido panorama che domina tutta la Val Tidone.

L’escursione, di durata pari a 4 ore su un percorso lungo circa 7 km, è adatta a chiunque sia abituato a camminare su sentieri. E’ caldamente consigliata, nella propria dotazione, vestiario comodo e adeguato, cappellino, mantellina anti pioggia oppure k-way; scarponi o pedule con suola scolpita, scarpe da trail; un litro d’acqua, bastoncini da trekking.

Al termine del tour la sosta prevista è all’azienda vitinicola “la Torretta”, dove sarà possibile rifocillarsi con una ricca degustazione di vini e prodotti tipici locali.

In caso di maltempo o altro impedimento, l’escursione verrà annullata mediante avviso telefonico ai partecipanti. La prenotazione è obbligatoria al numero Whatsapp 3474435464, oppure compilando il relativo form online.

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Il Meja Occitantrail e l'Occitanwalk vi aspettano!

MEJA OCCITANTRAIL & OCCITANWALK

Sabato 2 Ottobre 2021

La Valle Maira è una delle valli più autentiche, selvagge e incantevoli dell’arco alpino piemontese, un luogo dove vivere la montagna a 360°.


Sabato 2 Ottobre 2021 avrete la possibilità di viverla partecipando come atleti all’Occitantrail, una gara di corsa in montagna di 38km: un assaggio dell’Ultra-Trail previsto per il 2022.

Durante il corso della gara, gli accompagnatori degli atleti potranno trascorrere il loro tempo libero partecipando all’Occitanwalk, pensato ad hoc per l’occasione, che si terrà a Marmora.

Inoltre, all’arrivo a Marmora avrà luogo un mercatino di prodotti locali con possibilità di degustazioni per allietare tutti i partecipanti del Trail e i loro accompagnatori.

Siete pronti? Vi aspettiamo in Alta Valle Maira!

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lunedì 27 settembre 2021

Cosa fare quando s’incontra un cinghiale durante un trekking

I cinghiali sono aumentati in numero e sono diventati uno spauracchio anche per gli escursionisti. Ma è davvero così? Dobbiamo temerli? Vediamo cosa fare e cosa no quando s'incontra il temuto ungulato lungo i sentieri, magari col proprio cane.


I cinghiali: un problema per chi fa trekking?

La popolazione di cinghiali, negli ultimi anni, è aumentata considerevolmente.

Sui giornali così come sui social sono sempre più frequenti video che riprendono questi ungulati camminare tranquilli nelle città, alla ricerca di cibo.

Oggi si stima che nel nostro paese vi siano circa 1 milioni di esemplari.

Secondo gli studiosi di ISPRA le ragioni sono molteplici: dall’introduzione di specie più prolifiche per finalità venatorie, oggi vietata, allo spopolamento delle campagne, fino all’incremento di estensione delle aree protette e all’ibridazione con maiali, che dà vita ad esemplari particolarmente fertili.

Quale che sia la causa, oggi incontrare un cinghiale è molto più facile, sia in città che nei pressi dell’orto di campagna, così come nell’ambito che ci interessa di più: mentre facciamo un trekking.

Cerchiamo allora di capire cosa fare se incontriamo un cinghiale lungo un sentiero e, ancora prima, come evitare di incontrarlo.

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Sette capi che l’escursionista non dovrebbe mai utilizzare

Dalle zeppe ai jeans, dalla sacca fino alle sneakers: tutti quei capi di abbigliamento che mai dovrebbero essere utilizzati per un trekking ma che ognuno di noi ha usato almeno una volta.

Non servono troppe parole per presentare “i pessimi sette”, cioè i capi di abbigliamento/attrezzature più scomodi che l’escursionista possa scegliere.

Anche voi, trekkers di lungo corso, date una scorsa all’elenco… e alzi la mano chi, almeno una volta, non ha indossato/utilizzato uno dei sette!

1) Le scarpe sportive “da struscio”


Già le scarpe da ginnastica “vere” non sono il massimo sui sentieri: di solito hanno una suola troppo morbida per l’utilizzo “fuori strada” e la tomaia è troppo sottile per offrire un minimo di protezione al piede. Quelle “da struscio” poi sono roba da kamikaze. Quelle scarpe per il tempo libero, pensate più per l’ufficio che per lo sport, se indossate sul sentiero possono creare problemi seri.

2) I calzettoni della nonna


Fanno tanto vintage e vanno benissimo per la passeggiata a Cortina del “commenda” (ovviamente abbinate ai calzoni di velluto alla zuava!), ma per usarli per davvero dovete avere la pelle dei piedi corazzata!

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Belluno, incidenti in montagna: scariche di sassi sugli alpinisti, malori e scivolate dai sentieri

Numerosi gli interventi dell’elicottero e del Soccorso alpino sabato sulle Dolomiti. Sul Cristallo ferito un giovane in cordata: ricoverato con un politrauma





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domenica 26 settembre 2021

Un’anziana di Aosta è morta dopo essere inciampata su un sentiero a Valtournenche

La donna, 80 anni tra due giorni, è scivolata per 150 metri in un tratto impervio. Inutili i soccorsi.

VALTOURNENCHE (AO). Stava facendo un’escursione tra la località Perrère e Cignana, a Valtournenche, quando è inciampata ed è scivolata per circa 150 metri in un tratto particolarmente impervio. E’ morta così, questa mattina, Letizia Nerina Veronesi, di Aosta, 80 anni da compiere tra due giorni.

La donna era assieme al fratello e a un amico, quando è avvenuto l’incidente. Immediati i soccorsi, ma per la donna non c’è stato nulla da fare. Era già morta. 

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Le e-bike invadono le montagne. La rivolta degli operatori: "Un danno enorme per l'ambiente: servono regole e controlli"

Il fenomeno dei ciclisti con pedalata assistita, spesso inesperti, è destinato a crescere in modo pericoloso, mettendo a repentaglio sia la sicurezza individuale che dell'ecosistema. L'aumento degli incidenti e l'erosione dei sentieri ne sono una prova. La proposta è una divisione in zone, anche se le norme esistono già. Andrebbero solo rispettate



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Gran Sasso: l’ostello più alto d’Europa cerca nuovi gestori

“Eccoci qua, a buttare giù qualche riga rivolta a tutti coloro che in questi quattro anni hanno vissuto con noi questa straordinaria avventura, sostenendoci sempre ad ogni stagione… le voci ormai girano all’impazzata come il battito del nostro cuore, poiché il nostro mandato di gestione dell’ostello è giunto al termine – inizia così il messaggio di commiato dei gestori uscenti dell’Ostello Campo Imperatore Lo Zio, l’ostello più alto d’Europa ubicato a 2115 metri di quota ad Assergi (AQ), che si prepara a chiudere i battenti, in attesa di una riapertura per mano di nuovi gestori.

“Con grande dispiacere siamo a comunicare che iniziano oggi le nostre ultime settimane di attività, le ultime giornate dello Zio sul nostro amato Gran Sasso. E’ volato? Non è volato? Non sappiamo rispondere a questa domanda, specie in questi giorni emotivamente così travolgenti… quello che sappiamo per certo è che siamo stati onorati di aver potuto gestire e vivere e offrire un posto del genere, immenso, complesso, unico. Ma altrettanto certi siamo del fatto che la nostra decisione di non proseguire il lavoro oltre il termine di scadenza, sia una scelta dettata da ragioni concrete, tangibili, oggettive – prosegue il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook dell’Ostello – . Ufficializziamo quindi che saremo operativi per queste ultime settimane. La testa sembra esplodere al solo pensiero, ma dobbiamo mettere da parte le emozioni e vederla con la giusta filosofia: è stata senza dubbio l’esperienza più bella di sempre. Non una semplice attività commerciale, ma un mercato, un porto, un crocevia, un vero e proprio scalo internazionale. Non una semplice imprenditoria, ma una scelta di vita. Tutto può finire… e tutto può ricominciare… chissà… in altro luogo...Nel frattempo continuiamo ad accogliervi numerosi alla Bottiglieria Lo Zio in centro, il nostro primo amore, la nostra Città. Grazie a tutti di gran cuore!”.

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I ghiacciai perduti, se non cambiamo rotta scompariranno del tutto

Impietosa la fotografia scattata dalla campagna itinerante di Legambiente e Comitato glaciologico italiano che ha monitorato lo stato di salute di 13 ghiacciai alpini e del glacionevato del Calderone


Sempre più piccoli e sottili, se non cambieremo rotta i ghiacciai avranno poche speranze per il futuro. Negli ultimi 30 anni il processo di rimpicciolimento causato dal riscaldamento globale ha subito un'accelerazione sulle Alpi, portando le masse glaciali sempre più in alta quota e frammentate in corpi più piccoli. L'allarme è stato lanciato da Legambiente e Comitato glaciologico italiano (Cgi) al termine della seconda edizione della "Carovana dei ghiacciai", la campagna itinerante che dal 23 agosto al 13 settembre ha monitorato lo stato di salute di 13 ghiacciai alpini e del glacionevato del Calderone, nel massiccio del Gran Sasso. 

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Ghiacciai del Gran Paradiso: in meno di due secoli perso il 65% di superficie



sabato 25 settembre 2021

La Via del Sale: un percorso sulla cresta dell’Appennino Ligure

La Via del Sale è un percorso in cresta che attraversa l’Appennino Ligure da nord a sud, un viaggio nel tempo dall’Oltrepò Pavese al mare. Percorrendo vecchie mulattiere e attraversando territori impregnati di un fascino antico e selvaggio, per ritrovare l’incanto di una natura incontaminata e l’eco di vicende lontane


“Il mare scalcia come un mulo / lungo il sentiero / la notte cade e fascia gli occhi”

Le parole e il violino di Michele Gazich ne “la Via del Sale” sono lì a ricordarci che non tutte le strade conducono da un paese a un altro, o da valle a monte.

Ve ne sono altre, più rare e preziose, che permettono di viaggiare non solo attraverso territori e regioni, ma a ritroso nel tempo, verso epoche remote, dove i passi avevano il sapore di fatica, pericolo, avventura.

È quello che può accadere percorrendo l’antica Via del Sale, un cammino di 73 chilometri che attraversa quattro province (Pavia, Alessandria, Piacenza e Genova), in cui è facile camminare per silenziosi e deserti tratti, immersi tra boschi incantati o sulle creste delle montagne.

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venerdì 24 settembre 2021

Sessant’anni fa il delitto di Reneuzzi, l’omicida fu l’ultimo abitante del borgo della val Borbera

Il racconto dell’omicidio-suicidio si tramanda dal 1961 ed è stata base per un romanzo


CABELLA LIGURE (AL). La vicenda, a distanza di sessant’anni, rimane ancora impressa nell’immaginario collettivo non solo della val Borbera. Tant’è che è stato anche il soggetto di un libro, «Il Vento dell’Antola», pubblicato una decina d’anni fa da Cristina Raddavero.

L’omicidio-suicidio di Reneuzzi è un fatto di cronaca nera divenuto fattore sociale e sociologico e che nel secondo millennio si definirebbe «femminicidio» con suicidio dell’assassino.

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Il romanzo "Il Paese Silenzioso" di Cristiano Zanardi


Qui le foto dell'ultima volta che siamo stati a Reneuzzi era l'otto settembre 2013



lunedì 20 settembre 2021

Scala il Cervino a 11 anni, il padre di Federico risponde: “Ha saltato solo 2 giorni di scuola”

La scalata del Cervino è stato motivo di grandi polemiche. Alla fine il papà di Federico è intervenuto sui social.


Il piccolo Federico Tomasi ha 11 anni e coronato il sogno di scalare il Cervino. Le gesta del piccolo, supportato da personale competente e qualificato, sono state descritte dal papà del ragazzo con un lungo post sui social. Non sono però mancate a tal proposito le polemiche.

Ragazzo di 11 anni scala il Cervino, le critiche 

L’impresa di Federico, ragazzino di Beinasco (Torino), è stata commentata su Facebook da parte di molti utenti. Quanto compiuto da Federico deve invece aver turbato alcune persone che hanno giudicato in malo modo quanto avvenuto. A tal proposito è intervenuto il papà del piccolo per spegnere ogni tipo di polemica. 

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Giù nell’abisso! 7 canyon da scoprire tra Alpi e Appennini

Le montagne sono in grado di regalarci due particolari sensazioni contrapposte: quella di avvicinarci al cielo e quella di scendere negli abissi. Accanto ad attività che ci portano in quota, quali l’escursionismo, l’alpinismo e l’arrampicata, esistono infatti discipline che vanno controcorrente, come il canyoning.


Il canyoning o torrentismo consiste nell’esplorare forre (non ce ne vogliano i puristi, ma spesso vengono anche chiamate gole o orridi), ovvero insenature molto profonde, caratterizzate da alte pareti, all’interno delle quali scorrono torrenti. Una disciplina complessa, che mescola escursionismo (non si procede con imbarcazioni ma a piedi), arrampicata (se si incontrano cascate tocca calarsi) e nuoto. Aggiungiamo che ci si possa anche divertire scivolando lungo scivoli naturali detti toboga. Generalmente si pratica in gruppo (e con l’accompagnamento di una guida esperta) ed è essenziale un elemento: non bisogna aver paura dell’acqua. Se rientrate in tale categoria, e vi piacerebbe per una volta abbandonare le alte cime per calarvi nell’abisso, vi consigliamo 7 canyon da scoprire tra Alpi e Appennini. Il periodo consigliato per visitarli è quello primaverile-estivo (da aprile a novembre), quando le precipitazioni dovrebbero essere in linea teorica meno abbondanti. Anche per il canyoning vale la solita regola, che ormai conosciamo bene: consultare i bollettini meteo.

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domenica 19 settembre 2021

“Frantumati e divelti i sentieri percorsi dalla gara internazionale di enduro”

Il sopralluogo del Forum SentieriVivi4P dopo il mondiale: "Ecco l'amara eredità dell'Isde"

Percorrere i sentieri per verificarne lo stato è l’impegno del Forum “SentieriVivi4P”, che ha seguito la vicenda della “Sei giorni internazionale di enduro”, fin dalla sua
designazione nel 2018 e che definisce “un quadro impietoso” le condizioni del territorio dopo il passaggio della gara che si è svolta dal 30 agosto al 4 settembre in Val Curone e in Valle Staffora.

«I percorsi sulla viabilità agro silvo-pastorale e sui sentieri dei due territori
sono ridotti a profonde arature e alla frantumazione della parte superficiale del terreno, costituito principalmente da marne, arenaria ed argille – dicono -. Ci sono dai 10 ai 15/20 cm di polvere dovuta alla macinazione del terreno causata dal passaggio delle 630 moto con le ruote tassellate. Il risultato è identico al lavoro delle macine di un mulino, come se tutto il terreno vi fosse passato sotto, producendo farina mista di arenaria, quasi impalpabile, facilmente inalabile». A testimoniare questa realtà è stato un anziano endurista che domenica 5 settembre, in sella alla moto e in compagnia di due amici, è passato su alcuni percorsi di gara, filmando il tutto e postandolo in rete.
Le immagini evidenziano il danno avvenuto. Percorrono il tratto dal bivio sopra Pradaglia a destra verso la Minaia (in discesa, in senso opposto a quello dei corridori).

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sabato 18 settembre 2021

Un giro del mondo, a piedi. Di Nicolò Guarrera

Ad agosto 2020 Nicolò Guarrera è partito da casa vicino a Vicenza (Veneto) per realizzare il suo sogno: fare il giro del mondo a piedi. Dopo un anno di cammino e migliaia di chilometri percorsi, il 28enne si trova attualmente in Sudamerica, più precisamente nelle Ande peruviane da dove ha inviato il seguente report.


Mi chiamo Nico, vicentino annata ‘93, ed un anno fa sono partito per realizzare il mio sogno: fare il giro del mondo a piedi! L’idea nasce nel salotto di un appartamento per studenti, a Parma, nel maggio 2018. Era da mesi che cercavo di collegare i punti che mancavano ed appena scopro come portare acqua a sufficienza per attraversare i deserti - un passeggino da jogging è la risposta che scarta definitivamente lo zaino - decido che partirò.

Perché proprio a piedi? Quando si viaggia si cerca qualcosa che normalmente non riusciamo ad afferrare, un elemento che sfugge alla quotidianità e che per questo diventa tanto prezioso quando lo troviamo. Lentezza, se penso a qualcosa che manca nella vita di tutti i giorni è: lentezza. É la chiave per accedere ad un contatto speciale con luoghi e persone, è la qualità che permette di costruire storie ed esperienze che un giorno si chiameranno ricordi. Camminare è il modo più naturale per spostarsi da un luogo all'altro, si avanza ascoltando il ritmo del corpo, seguendo quello del giorno: perché non avviarsi così, alla scoperta del nostro pianeta?

Negli anni successivi ho lavorato per guadagnarmi il necessario per partire e cercato i contatti per reperire informazioni sui posti che avrei attraversato. Infine, dopo più di due anni di preparativi, sono partito. Il 9 Agosto del 2020 ho letteralmente chiuso la porta di casa dietro di me e cominciato a camminare attraversato la Pianura Padana.

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Franco Collé vince il TOR330 del Tor de Geants con un nuovo record della gara

Per la terza volta Franco Collé ha vinto la più prestigiosa delle gare TORX, concludendo il TOR330 in 66:43:57. Secondo lo svizzero Jonas Russi. Gli altri atleti impegnati nell'endurance trail ai piedi delle più importanti montagne oltre i 4000 metri di quota della Valle d'Aosta avranno fino a sabato 18 settembre per completare la gara.


Ha tagliato il traguardo alle 4:43, sorridente nonostante la terza notte di gara e la pioggia battente. Con questa terza, meritatissima vittoria (è il primo ad aggiudicarsele), Franco Collé si conferma il re del TOR330 - Tor de Geants®. “Ho voluto arrivare al traguardo a tutti i costi, mi ero ripromesso di non mollare nonostante i problemi avuti in gara, per riscattare il ritiro di due anni fa. Sono felice per questo record. Ringrazio il pubblico, il suo calore. Dopo due anni c’era grande voglia di TOR!”.

Sempre lucido e forte della sua esperienza nella gestione di una gara lunga e complessa come il Tor des Geants®, Collé ha impresso alla corsa un ritmo impressionante che, insieme alla vittoria finale, gli ha permesso di abbassare di oltre un’ora il precedente record che apparteneva dal 2017 al basco Dominguez. Quanto allo svizzero Jonas Russi, rimasto al suo fianco fino a ieri sera, non appena si è accesa la battaglia non ha potuto che prendere atto del passo superiore dell’italiano, accumulando oltre un’ora e mezza di distacco.

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venerdì 17 settembre 2021

Ritrovata senza vita l'escursionista dispersa sui monti della Valcellina

La donna, una cittadina francese di 52 anni, è scivolata nei pressi di un torrente ed è finita sulle rocce alcuni metri più in basso

BARCIS (PN). È stata trovata, priva di vita, l'escursionista francese, di 52 anni, residente ad Avignone, dispersa da lunedì pomeriggio sulle Dolomiti friulane, in comune di Barcis (Pordenone), pochi decine di chilometri a sud della diga del Vajont e di Longarone (Belluno).

Il corpo è stato individuato questa mattina, giovedì, verso le 9.30, in un luogo molto impervio, durante un sorvolo dell'elicottero della Protezione civile regionale del Friuli Venezia Giulia.

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giovedì 16 settembre 2021

Il Diario di Giulia: il Sentiero del Brigante

140 km tra emozioni e meraviglie


“Ad ogni passo, invece di stancarmi, mi alleggerivo”

Come vi avevamo già accennato, abbiamo deciso di condividere le vostre esperienze e racconti. Vogliamo parlavi dell’esperienza di Giulia Pezzano, udinese, 27 anni che ha percorso il Sentiero del Brigante, 140 km, 7 giorni, 7 tappe, da sola.

Il Sentiero del Brigante attraversa aree diversificate create dalla tavolozza di Madre Natura. Tra foreste rigogliose, torrenti, ruscelli, cascate, paesaggi mediterranei, insediamenti rurali e molto altro. Il Sentiero del Brigante percorre il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Naturale Regionale delle Serre in Calabria.

Quello che vogliamo raccontarvi è l’avventura di Giulia vista dai suoi occhi e vissuta col cuore, soffermandoci su tutte le tappe percorse da Giulia e mettendo nero su bianco tutti i suoi pensieri.

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mercoledì 15 settembre 2021

Tragedia a Finale Ligure, escursionista precipita per 15 metri da una falesia e muore

Si tratta di un turista tedesco che si stava arrampicando sulla Falesia dei Tre Porcellini quando una corda si è spezzata

Un escursionista tedesco e' morto oggi pomeriggio nell'entroterra di Finale Ligure (Savona). L'uomo e' precipitato mentre si arrampicava sulla Falesia dei Tre Porcellini. La tragedia si e' verificata intorno alle 16, ancora da chiarire la dinamica dell'accaduto. Sul posto si sta recando il magistrato. 

Secondo la ricostruzione del figlio che ha assistito alla scena, l'uomo si stava arrampicando quando una corda si è spezzata provocando la caduta. Il malcapitato ha fatto un volo di circa 15 metri che non gli ha lasciato scampo. Sul luogo della tragedia sono intervenuti i militi della Croce Verde, il personale del 118, gli uomini del soccorso alpino e i vigili del fuoco. 

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CicloVia del Po: una App per scoprire l'itinerario


I grandi fiumi esercitano da sempre un fascino sui cicloviaggiatori, e il Po non fa eccezione. In attesa della grande cicloVia su cui si sta lavorando da anni, che consentirà di percorrere l'itinerario in sicurezza, abbiamo pubblicato sulla nostra App EasyWays e sul nostro sito un itinerario ciclabile che privilegiando strade poco trafficate consente di pedalare dalla sorgente al Delta.

Il Delta del Po fa tappa a Bologna


Se vuoi approfondire la conoscenza del Grande Fiume potrai partecipare Domenica 19 settembre all'evento gratuito organizzato da Delta 2000 per la valorizzazione del Parco del Delta del Po, un vero e proprio paradiso di itinerari a piedi, sentieri da percorrere in bicicletta e percorsi bike&boat.
Una giornata di gioco e divertimento alla scoperta dei segreti del parco con omaggi gratuiti, guide e mappe per tutti i viaggiatori. 
L'iniziativa è in collaborazione con la 13° edizione di IT.A.CÀ, il Festival del Turismo Responsabile 2021, come evento off della tappa di Bologna.

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Due alpinisti bergamaschi perdono la vita sul versante svizzero del Pizzo Badile

Due alpinisti lombardi, uno di 25 anni, residente a Bergamo, e l’altro di 48 anni, di Treviglio (BG), hanno perso la vita durante un’ascensione: erano partiti sabato dal rifugio Sasc Furà, in Svizzera, per raggiungere la parete Nord-Est del Pizzo Badile, in direzione della via Cassin, con l’intenzione di arrivare al rifugio Gianetti, in Valmasino (SO), dove però non sono mai arrivati.

Dopo la segnalazione del mancato rientro sono partite le ricerche, sia sul versante italiano, sia su quello elvetico; impegnati i tecnici della VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna del Soccorso alpino, Stazione di Valmasino, il Sagf – Soccorso alpino Guardia di finanza, l’elisoccorso di Areu – Agenzia regionale emergenza urgenza di Caiolo (SO), in collaborazione con la polizia cantonale elvetica e la REGA – Guardia aerea svizzera di soccorso.

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martedì 14 settembre 2021

E' scomparsa una donna sulle Dolomiti friulane. Uscita per un'escursione non è più rientrata

La donna era ospite da conoscenti e sono stati loro a dare l'allarme nella serata di ieri, 13 settembre, denunciandone il mancato rientro. In mattinata sono stati utilizzati anche alcuni droni dei vigili del fuoco dotati di termocamera, senza risultato


BARCIS (PN). Si cerca da ieri sera, a Barcis, una donna di Avignone non rientrata da una escursione sul Monte Laura. Si tratta di un'escursionista del 1969 che nel pomeriggio di ieri, 13 settembre, sulle 13 è uscita di casa per compiere un'escursione da sola.

 

La donna era ospite da conoscenti a Barcis e sono stati loro a dare l'allarme ieri sera, 13 settembre, denunciandone il mancato rientro.

 

Le ricerche sono partite alle 21 con l'intervento del soccorso alpino e speleologico in collaborazione con i vigili del fuoco. Sono stati battuti, tra stanotte e questa mattina, i sentieri e le loro deviazioni, a partire da quello con segnavia 995 che conduce sul Monte Laura con alcuni tratti in cresta molto esposti.


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lunedì 13 settembre 2021

Belluno, trovato il corpo dell'escursionista scomparso lo scorso 26 agosto

Federico Lugato, 39enne residente a Milano, aveva fatto perdere le sue tracce mentre si trovava in Val di Zoldo. La moglie aveva lanciato una raccolta fondi per non interrompere le ricerche

E' stato trovato senza vita Federico Lugato, l'escursionista veneziano residente a Milano di cui si erano perse le tracce in Val di Zoldo, nelle Dolomiti Bellunesi, dal 26 agosto. Il corpo del 39enne è stato individuato dai cani molecolari. L'uomo era sparito nel corso di un'escursione in solitaria.

Agli inizi del mese di settembre le operazioni di soccorso erano state sospese e oggi 13 settembre era previsto un vertice in Prefettura a Belluno per fare il punto della situazione.


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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.

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