sabato 31 dicembre 2022

5 itinerari per riscoprire le montagne del Piemonte

 

Oggi vi portiamo nell’estremo ovest dell’arco alpino, in Piemonte. Tra pianure, colline e montagne che superano i quattromila metri qui c’è l’imbarazzo della scelta. Marittime, Cozie, Graie e anche una piccola porzione di Appennino settentrionale rappresentano un terreno di scoperta affascinante dov’è possibile distribuirsi alla ricerca di itinerari insoliti, di percorsi alternativi. Dalle passeggiate storiche, ricordiamo che in Piemonte passa un tratto della Via Francigena, agli antichi borghi di valle; dai colli di Langhe e Monferrato alle valli “selvagge” del cuneese. Dal Monviso al Monte Rosa, passando per il Parco Nazionale del Gran Paradiso che vede in Ceresole Reale la sua porta piemontese. Un vero è proprio nido per gli amanti dell’outdoor Ceresole. Da qui si può partire con le ciaspole o le pelli alla scoperta del parco; quando le temperature lo consentono si possono prendere picche e ramponi per divertirsi sulla palestra di ghiaccio “X-Ice Park”; o ancora approfittare delle tiepide giornate di sole per tirare qualche presa sulle placche del Caporal, sciare sulla pista di fondo che borda il lago e divertirsi respirando l’aria frizzante della quota. Ceresole è uno specchio di quello che offre il Piemonte in chiave outdoor, basta aver la pazienza per scoprirlo lasciando le rotte più battute per addentrarsi in valli e valloncelli laterali.

Continua qui

lunedì 26 dicembre 2022

Aggiornamenti terribili per le nostre montagne e per le prossime due settimane

Gli aggiornamenti natalizi dei centri di calcolo non lasciano ben sperare sul proseguimento della stagione invernale, quantomeno fino all'Epifania. I giorni in arrivo potrebbero rivelarsi davvero esasperanti per le nostre montagne, da nord a sud, a causa dell'eccessiva persistenza degli anticicloni di origine sub-tropicale.

Tali anticicloni stanno già sovrastando tutta Italia e stanno regalando tempo stabile ovunque. Le nebbie imperversano sulla Val Padana, l'alto Tirreno e l'alto Adriatico, il Sole su gran parte delle restanti aree, montagne incluse: parliamo di condizioni meteorologiche più vicine alla metà dell'Autunno che all'Inverno, assolutamente deleterie per la neve e le riserve idriche.

Un vero peccato, considerando che lo schema del solito anticiclone persistente sembrava essersi spezzato a metà novembre con l'arrivo di numerose perturbazioni che hanno provato a mettere una pezza alla siccità. Ma a quanto pare si è ritornati al punto di partenza. e questa volta potrebbe rivelarsi davvero pesante considerata la base di partenza non proprio favorevole.

Continua qui


domenica 25 dicembre 2022

7 curiosità sul muschio

Quando pensiamo al muschio vengono subito in mente i tappeti verdi e morbidi che vediamo nei boschi, o quello che troviamo nei presepi. Proviamo a conoscerlo meglio!


Non il muschio, ma I muschi

Sotto questo nome comune delle piante briofite della classe dei muschi si raggruppano circa 14.000 specie: di piccole dimensioni, crescono in masse compatte, generalmente verde intenso, un po’ in tutto il mondo. Amano i terreni umidi, le rocce, i tronchi d’albero, tutti substrati che ricoprono come un morbido tappeto.

Secco o morto?

Durante i periodi di siccità i muschi sembrano seccarsi, ma non muoiono: diventano di color giallo-ocra-rossiccio, sopravvivono grazie all’umidità atmosferica e si rivitalizzano alle prime piogge, tornando al caratteristico verde brillante.

Non sono parassiti!

I muschi non parassitano le piante: sono piante essi stessi, hanno la capacità di fare la fotosintesi clorofilliana e si aggrappano a tronchi e rocce con appendici piliformi dette rizoidi (non sono vere radici), che non sono in grado di danneggiare la corteccia. Sono degli isolanti naturali, in grado di proteggere le superfici dagli sbalzi di temperatura (infatti in alcuni Paesi del Nord Europa vengono utilizzati come coibentanti per i tetti).

I muschi non crescono sempre a Nord

Nel nostro emisfero i muschi prosperano spesso sul lato Nord perché si tratta della direzione che si trova in ombra durante le ore più calde del giorno, permettendo all’umido di prosperare. Se però guardiamo piante o rocce nella parte vicina al terreno, che è umido, spesso troveremo muschio in tutte le direzioni. Poi, meno un terreno è in pendenza, più lentamente scorrerà l’acqua, stessa cosa avviene per le pareti molto ruvide, in cui i liquidi si possono accumulare e favorire la crescita del muschio a prescindere dalla direzione. Proviamo quindi a guardare ad almeno 60 centimetri dal terreno, su superfici verticali e lisce: se ci sono muschi lì, sarà più probabile (anche se non certo) che in quella direzione si trovi il Nord.

Continua qui


venerdì 23 dicembre 2022

A Natale arriva su Youtube il docufilm di Hervé Barmasse e Tudor Laurini

Per Natale Hervé Barmasse ha deciso di fare un regalo a tutti gli appassionati di montagna. Il 24, 25 e 26 dicembre sarà infatti disponibile in visione gratuita su Youtube (canale di Hervé) il docufilm WeClub. La Traccia. Alpinismo: ama, rispetta, comunica.

Il film, realizzato dall’alpinista, scrittore e divulgatore valdostano e dal content creator Tudor Laurini, in arte Klaus, in collaborazione con il Club Alpino Italiano, intende avvicinare soprattutto il pubblico più giovane alla montagna.

Guarda il trailer

Release temporanea del documentario in esclusiva solo il 24/25/26 dicembre 2022!





mercoledì 21 dicembre 2022

Monaci thailandesi in ciaspole recuperati a 3000 metri sul Monte Rosa

Nella serata di lunedì 19 dicembre, il Soccorso Alpino Valdostano è intervenuto a Gressoney (AO) in seguito alla richiesta di aiuto di due escursionisti con ciaspole. I due (monaci tailandesi) si trovavano nella zona del colle della Bettolina, nel massiccio del Monte Rosa, a circa 2800-3000 mt di quota, riferendo di essere in buone condizioni fisiche ma non in grado di proseguire per la stanchezza, il buio e le temperature molto basse.

Una squadra di tecnici del Soccorso Alpino Valdostano è partita alle ore 19.30, è stata portata quanto più vicino possibile da personale della Società Monterosa Ski con gatti delle nevi ed ha proseguito a piedi. I due escursionisti sono stati raggiunti e accompagnati a valle.

Fonte

mercoledì 14 dicembre 2022

Valanga in Val di Fassa, morto scialpinista estratto in gravi condizioni

Nella giornata di sabato 10 dicembre uno scialpinista del 1978 di Cremona è stato trasportato d’urgenza in ospedale dopo essere stato travolto da una valanga, che si è staccata nella zona del rifugio passo San Nicolò, in cima alla val San Nicolò, a valle del rifugio lungo il versante verso baita alle Cascate, in Val di Fassa, Trentino.


Aggiornamento:

Purtroppo lo scialpinista estratto in gravi condizioni dalla massa nevosa non ce l’ha fatta. L’uomo è morto lunedì 12 dicembre nel reparto di rianimazione del Santa Chiara, dove era stato ricoverato a seguito dell’incidente.

Fonte

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

Lettori fissi

Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.

Epicuro

Archivio blog