venerdì 27 settembre 2019

La 'veglia funebre' per il ghiacciaio del Lys

Primo dei 7 'requiem' organizzati da Legambiente, in programma da oggi a domenica. Il ghiacciao Lys negli ultimi 30 anni è arretrato di quasi 500 metri



27 SETTEMBRE 2019 
Un centinaio di persone sta partecipando alla 'veglia funebre' per il ghiacciaio del Lys, il primo dei sette 'requiem', in programma da oggi a domenica, organizzati da Legambiente. Famiglie e tanti ragazzi sono arrivati a Gressoney-La-Trinité, ai piedi del Monte Rosa, dalla Valle d'Aosta, dal Piemonte e dalla Lombardia. Dopo una camminata di due ore, hanno raggiunto il ghiacciaio che negli ultimi 30 anni è arretrato di quasi 500 metri. "Ci sono anche partecipanti arrivati da Roma, oltre a una signora inglese. Il ghiacciaio è un emblema di ciò che sta capitando" spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale di Legambiente Alpi.  

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mercoledì 25 settembre 2019

Monte Bianco, ghiacciaio rischia di collassare: le immagini dal drone

Potrebbe crollare a breve una parte del ghiaccio Planpincieux, sulle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del massiccio del Monte Bianco. La massa a rischio collasso è di circa 250 mila metri cubi. Il rialzo delle temperature nel corso della giornata sta accelerando lo scioglimento delle masse di ghiaccio e le cascate che scendono verso valle sono ora maggiormente alimentate. Le immagini dal drone

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Monte Bianco, timelapse Planpincieux: il ghiaccio continua a sgretolarsi



Courmayeur, l'elicottero in volo sul ghiacciaio che incombe sulla Val Ferret

martedì 24 settembre 2019

Courmayeur, rischio crollo per il ghiacciaio Planpincieux: evacuate case e chiuse strade

Ordinanza urgente del sindaco Miserocchi per il pericolo di collasso di una massa di circa 250 mila metri cubi, che sta scivolando alla velocità di 50-60 centimetri al giorno

Rischio crollo per il ghiacciaio Planpincieux, sulle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, ha disposto la chiusura della strada comunale per la Val Ferret e della strada interpoderale per Rochefort, e l'evacuazione di alcuni immobili. La massa a rischio collasso è di circa 250 mila metri cubi. "A seguito delle segnalazioni pervenute dalle Strutture regionali e dalla Fondazione Montagna Sicura si è rilevato un significativo incremento della velocità di scivolamento del ghiacciaio Planpincieux nell'ultimo periodo", ha detto il sindaco sulla base di un movimento registrato di 50-60 centimetri al giorno.

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lunedì 23 settembre 2019

IMPORTANTE CROLLO SUL CORNO PICCOLO

E’ di ieri la notizia che un importante distacco di materiale si è verificato sul percorso della via attrezzata Danesi al Corno Piccolo.
Corno Piccolo
Riportiamo qui le parole di un alpinista che ha assistito all’evento dal punto di vista privilegiato della via Valeria al Campanile Livia.
Ero sulla Valeria al Campanile Livia, ho visto il momento del distacco, enorme. L’impressione, chiara, è che la causa sia stata umana.
Di lì si è innescata una rottura di un grosso blocco dopo un salto e il precipitare da oltre 100 metri di massi a tagliare Ventricini e normale.
Ripeto qui quanto dico ad amici da tempo, e che so molti condividono, pur consapevole di attirarmi strali di ogni genere da ogni quartiere. Le ferrate recentemente ripristinate hanno ottenuto effetti opposti rispetto alle intenzioni. Gli itinerari sono assai meno sicuri di quanto lo fossero con le vecchie corde arrugginite e penzolanti. Il problema è sia quantitativo, la montagna e le sue pietre sono soffocate dalla ressa, nonché qualitativo: su questi percorsi, in fila, c’è gente di ogni risma, assolutamente impreparata, priva di cultura dell’andare per sentieri e del rispettare la montagna, pericolosa per sé e per il prossimo. (Gianluigi Ranieri)
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sabato 21 settembre 2019

A Cremolino la camminata sulle colline per ricordare Daria

Si parte domani  22 settembre alle 9 (iscrizione 7 euro), con ritrovo alle 8 davanti al municipio, in memoria della ragazza del paese morta a 29 anni per malattia

CREMOLINO (AL). Nessuna gara, nessuna classifica. Passeggiare per il gusto di stare insieme e di godersi la bellezza della natura e dei paesaggi, come amava fare lei, «che di sport era una grande appassionata» ricorda sempre la mamma Anna Ferrando.
Arriva domani alla 4ª edizione l’iniziativa «Camminando con Daria», che la Fondazione Cr Alessandria e la Pro loco di Cremolino organizzano in paese per ricordare Daria Rebuffo, morta a 29 anni per malattia.
Si parte domani  22 settembre alle 9 (iscrizione 7 euro), con ritrovo alle 8 davanti al municipio: si potrà scegliere tra un percorso di 9 km e uno di 13, tra asfalto e sterrato, vigne, colline e panorami mozzafiato.
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venerdì 20 settembre 2019

Sabato 12 ottobre: 6^ Camminata attraverso il colle di Monte Sion

VIA GALLICA - PERCORSO BLU – SABATO 12 OTTOBRE


Un nuovo appuntamento targato Cammini DiVini insieme al Circolo Ancol di Pozzengo in una giornata autunnale all’aria aperta tra le colline in un bel percorso panoramico attraverso le cime intorno al colle di Monte Sion !!

PROGRAMMA
Ritrovo presso il Circolo di Pozzengo sabato alle 13.30 per iscrizioni, mentre la partenza sarà alle 14,00.
Il percorso è di circa 12 chilometri con un dislivello complessivo di circa 400 m. per circa 4 ore di cammino. Dopo la partenza da Pozzengo si sale verso il “Co dla Fin” di Cantavenna e da li si prosegue verso Cascina Monte Sion per poi proseguire in discesa fino a Cascina Montena dove ci sarà una pausa di ristoro.

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Domenica 13 ottobre: 3^ Salita al Monte Antola

Fonte immagine

giovedì 19 settembre 2019

Alpinisti salvati su 3 Cime:non paghiamo

Non siamo degli sprovveduti, ma alpinisti esperti

(ANSA) - VENEZIA, 4 SET - Diventa un braccio di ferro il caso del maxi-conto (tra 8-10mila euro) che si vedranno presentare dall'Usl bellunese i due alpinisti spagnoli salvati sulle Tre Cime, dopo aver rifiutato due volte i soccorsi. "Noi non abbiamo chiamato nessuno, non paghiamo" spiega il 45enne capocordata di Barcellona. L'uomo e la sua compagna si trovano ancora sulle Dolomiti, dove per qualche giorno proseguiranno la loro vacanza.
    "Non siamo assicurati - aggiunge -, ma nessuno ha richiesto l'intervento, quindi il caso è chiuso. Quello che ho letto in queste ore non è accurato: non abbiamo chiamato i soccorsi. Non c'era nessuna emergenza. Eravamo fermi per il maltempo, avevamo creato un bivacco e stavamo scendendo, con i nostri tempi, senza panico. E purtroppo non c'era copertura telefonica per avvertire mia madre".

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mercoledì 18 settembre 2019

Le migliori App per il trekking

Lo smartphone è diventato ormai compagno inseparabile di moltissimi escursionisti.

Sicuramente sono ormai divenuti una specie rara quelli che riescono a sfuggire al sottile piacere di postare in tempo reale sui social commenti e immagini della proprie escursioni e pure loro il telefonino se lo postano sempre appresso, perché è sempre meglio essere rintracciabili, o almeno poter contattare chi di dovere in caso di un contrattempo o qualcosa di più grave…
Fra l’utilizzo esclusivamente ludico e un po’ compulsivo dei social e il “rompere il vetro in caso di emergenza”, però, ci stanno anche le vie di mezzo e l’onnipresente smartphone si può anche rivelare un attrezzo in grado di svolgere diverse funzioni davvero utili per l’escursionista, zone d’ombra del segnale telefonico e batterie scariche permettendo…
Siamo andati a dare uno sguardo negli universi paralleli Android e iOS per scoprire le App più interessanti e valide per gli escursionisti. Ecco i risultati della nostra ricerca!

Dopo la possibilità di comunicare con il mondo, la prima utilità che uno smartphone può offrire a un escursionista è la possibilità di visualizzare una mappa del territorio nel quale ci si trova, individuare la propria posizione sulla mappa stessa e, magari, seguire un percorso georeferenziato o tracciare i propri spostamenti.

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martedì 17 settembre 2019

Escursione guidata in Miniera

Sabato 21 settembre,  escursione guidata in miniera.


Val Gorzente, miniere

Il programma prevede:
– Ore 09.00 ritrovo presso il Comune di Casaleggio Boiro; trasferimento con mezzi propri in località Cravaria, presso i Laghi della Lavagnina, e partenza dell’escursione guidata dai Guardiaparco con arrivo presso il sito minerario M1, in località Ferriere di Fondo, all’interno dell’Area protetta. Pranzo al sacco.
– Ore 11.00 circa visita guidata a tema geologico e naturalistico all’ambiente ipogeo della miniera M1 a numero chiuso su prenotazione. E’ previsto un numero massimo di 16 partecipanti, suddivisi in 2 gruppi. Il costo è di 10 € a persona; la prenotazione deve essere effettuata utilizzando il modulo allegato, da inviare a: giacomo.gola@areeprotetteappenninopiemontese.it. Il pagamento dovrà essere effettuato al personale dell’Ente presso il punto di ritrovo, prima della partenza dell’escursione. Le domande di partecipazione (in ordine di arrivo fino a esaurimento posti) dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 di giovedì 19 settembre 2019. I partecipanti dovranno essere dotati di stivaletti in gomma per l’accesso in miniera. L’Ente fornirà i dispositivi di sicurezza (casco con pila e gilet tecnico).
– Ore 13.00 circa partenza dalle Ferriere di fondo e ritorno in località Cravaria.
La scheda di prenotazione è scaricabile sul sito dell’Ente aree protette appenninopiemontese

sabato 14 settembre 2019

Due escursionisti morti in Valsesia

I corpi senza vita di due escursionisti belgi sono stati recuperati questa mattina sulle montagne di Rassa, piccolo comune del Vercellese in alta Valsesia. Per recuperare i corpi è stato necessario l’impiego dell’elisoccorso di Borgosesia con a bordo i tecnici del soccorso alpino e i sanitari del 118. I due turisti belgi erano stati visti l’ultima volta ieri all’ora di pranzo in un ristorante della zona. 

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Due alpinisti veneti morti sul Sass Maor

Corpi ritrovati stamani, caduti da via Scalet-Biasin

(ANSA) - VENEZIA, 14 SET - Due alpinisti veneti, di Monselice (Padova) e di Villafranca Padovana, sono stati trovati stamani senza vita sulla parete del Sass Maòr, sulle Pale di san Martino.
    Il loro mancato rientro - informa il Soccorso Alpino - era stato segnalato verso le 20.30 di ieri dal gestore del rifugio Velo della Madonna, dove i due avrebbero dovuto trascorrere la notte. Il ritrovamento è avvenuto verso le 7.15 di oggi da parte dell'equipaggio dell'elisoccorso.
    Per la cordata è stata fatale una caduta di alcune centinaia di metri mentre stava progredendo sulla via Scalet-Biasin, per cause ancora da accertare. Le due salme sono state ricomposte e recuperate con l'ausilio di quattro Tecnici di Elisoccorso del Soccorso Alpino e due operatori della Stazione Primiero dell'Area operativa Trentino orientale del Soccorso Alpino.

venerdì 13 settembre 2019

Sentiero della Resistenza da Montoggio alla Casa Teitin (GE)

Una vecchia mulattieria dal centro del paese di Montoggio, in provincia di Genova e nel cuore della Alta Valle Scrivia, porta sul crinale della Val Noci. In queste zone, tra il 1944 e il 1945, fu operativa la base della Brigata volante Severino, una "costola" della Cichero, impegnata in rapide azioni di sabotaggio verso Genova durante la Seconda Guerra Mondiale: questo il motivo per cui il sentiero è stato ribattezzato "Sentiero della Resistenza".

Il forum escursionistico Quotazero.com , con il Comune di Montoggio, ha ripristinato, con nuove indicazioni e segnavia, la antica mulattiera che dal centro del paese sale a Casa Teitin, da cui l'itinerario prosegue verso Noci e Campoveneroso, basi della "Severino". Il tracciato del sentiero si sviluppa nei boschi, toccando località ormai disabitate come o' Ciappa e Teitin.

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giovedì 12 settembre 2019

Grazie al “Cammino di San Michele” Tortona potrebbe diventare come Santiago de Compostela con vantaggi per il territorio

“Se riuscissimo a raccogliere anche solo il 10% delle presenze che il “Cammino di Santiago” oggi raccoglie, l’economia di Tortona e dintorni avrebbe indubbi benefici. Per questo il “Cammino di San Michele” inserito nella “Via dei malaspina” che vede la città di Tortona tra i protagonisti, rappresenta un’occasione importante per territorio.”


Questo è stato detto stamattina, lunedì 10 settembre alla conferenza stampa di presentazione del “Cammino di San Michele sulla via dei malaspina” che sarà inaugurata domenica 22 settembre e questo, in sintesi, è l’aspetto più importante (oltre a quello storico-naturalistico ovviamente) del fatto che la città di Tortona sia stata scelta dal giornalista Rai di “Linea Verde” Sandro Vannucci (presidente del Comitato promotore San Michele Cammino dei cammini) come sede della tappa Crea-Bobbio l’ultima di Una linea retta attraverso l’Europa ed il Mediterraneo che tocca eremi e chiese in Irlanda Cornovaglia, Mont Saint Michel, la Sacra di San Michele, la Grotta dell’Arcangelo sul Gargano, l’isola di Simi nell’Egeo, e finalmente il Monte Carmelo tra Haifa e Gerusalemme.
L’hanno immaginata i mistici medievali pensando al colpo di spada che ha ricacciato il diavolo nell’Inferno. A brandire la spada l’Arcangelo Michele comandante delle schiere celesti. 



Il Cammino di San Michele è stato ripristinato utilizzando, almeno per quanto riguarda l’Italia, una serie di percorsi medioevali che dalle Alpi raggiungono la grotta di San Michele nel Gargano adatti a camminatori e biker, mancava solo quest’ultimi pezzo per collegare tutto e alla fine grazie ad una serie infinita di associazioni e collaboratori, questo è stato possibile.
Il tratto mancante di questo cammino, fra Tortona e Varzi verrà inaugurato appunto domenica 22 settembre con una manifestazione che vedrà protagonista la città di Tortona con l’inaugurazione della Via dei Malaspina.
Camminando o in MTB si percorreranno 13 km da Tortona a Volpedo sul sentiero CAI 101 e proseguendo fino a Varzi in MTB per 25 km
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lunedì 9 settembre 2019

Monte Bianco, alpinista fermato durante l’ascesa alla vetta: era con il figlio di 10 anni

Un russo aveva pianificato la scalata. Intercettato a 2.300 metri è stato bloccato dalle autorità francesi. Il sindaco di Saint-Gervais-les-Bains: «Non si può mettere in pericolo la vita degli altri»

L’apinista russo aveva pianificato la scalata nei minimi dettagli. Obiettivo: salire su in alto, fino alla cima del Monte Bianco. Il tentativo però è rimasto sulla carta. Teorico. Sotto la neve, poco prima delle nove del mattino, è stato fermato dalle autorità francesi. L’alpinista non era da solo. Con lui un c’era un bambino di 10 anni, suo figlio, che secondo i piani del padre avrebbe dovuto accompagnarlo. A notarli è stato un controllore del trenino che porta al Nido dell’Aquila, a 2.300 metri sul livello del mare, luogo da cui gli scalatori possono iniziare la salita verso la vetta più alta dell’Europa (occidentale).
Il sindaco
Le autorità sono riuscite a dissuadere il padre. Lo hanno messo al corrente del pericolo per il piccolo. L’alpinista di 40 anni, dopo un lungo tira e molla, ha deciso di fermare la sua impresa e rientrare. Il quarantenne peraltro non era equipaggiato a dovere, non avendo le «riserve» ritenute necessarie in uno dei tre rifugi che avrebbe raggiunto.

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sabato 7 settembre 2019

Ortles, la scalata finisce in tragedia: giovane precipita per 500 metri

Sospese le ricerche causa maltempo, recuperato il compagno di cordata in stato di ipotermia

SOLDA. È finita in tragedia la scalata dell'Ortles per due giovani rocciatori tedeschi. Uno dei due è precipitato per oltre 500 metri. A causa delle condizioni avverse, le ricerche sono state sospese nel pomeriggio e riprenderanno solo domani. L'ondata di maltempo, che ha portato neve fino a 2.400 metri, era stata annunciata da tempo, i due alpinisti hanno comunque deciso di affrontare la scalata della vetta più alta dell'Alto Adige (3.905 metri).
Erano ormai poco lontani dalla cima, a circa 3.800 metri di quota, quando uno dei due è scivolato sulla neve fresca, caduta nelle scorse ore, ed è finito nel canalone Minigerode. L'incidente è avvenuto in un punto non particolarmente difficile e per questo i due in quel momento non erano legati. Il compagno di cordata ha chiamato invano il suo amico, nella speranze che fosse riuscito a frenare la caduta, ma non ha avuto risposta. A questo punto ha lanciato l'allarme con il cellulare.
A causa delle fitta nevicata, l'elisoccorso Pelikan 1 ha dovuto attendere a Solda. «Sul radar meteorologico abbiamo visto che si stava avvicinando una sorta di finestra nella perturbazione», racconta Olaf Reinstadler, capo del soccorso alpino di Solda. Nel momento giusto sono decollati con il minor peso possibile e grazie anche alla bravura del pilota hanno raggiunto il superstite. Quando i soccorritori lo hanno caricato sull'elicottero aveva già sintomi di ipotermia.

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Borraccia in plastica, alluminio, acciaio o vetro? L’esperto Luca Foltran ci spiega come scegliere il materiale più adatto

Grazie alla crescente consapevolezza dell’impatto della plastica sull’ambiente, si stanno diffondendo alternative ecologiche alle bottiglie usa e getta. Tra quelle che stanno riscuotendo maggiore successo c’è l’uso della borraccia, importante, per disincentivare il consumo delle minerali, specie se si considera che gli italiani sono i primi in Europa per consumo di acqua minerale imbottigliata (8 miliardi di bottiglie l’anno) e al secondo posto a livello mondiale dietro solo al Messico.
Quando ne vogliamo acquistare una la scegliamo sulla base di caratteristiche di affidabilità, di praticità o di comodità e valutando la resistenza del contenitore, la facilità di apertura, l’isolamento termico, l’ermeticità, il diametro del collo. Meno frequentemente però diamo il giusto peso a un aspetto altrettanto importante a cui è legata la salubrità della bevanda che ingeriamo: il materiale (o i materiali) con cui è realizzata.
Anche le autorità sanitarie ci ricordano l’importanza per il nostro corpo di una giusta idratazione, come il Ministero della Salute sulla pagina “Quanto bere“, ma non è altrettanto facile trovare informazioni sui materiali più adatti per farlo.  In parte perché molto dipende dagli utilizzi cui destineremo la nostra borraccia: per bevande acide, caffè, latte o infusi caldi, piuttosto che solo per acqua, fredda o a temperatura ambiente

Tra i materiali più comuni con i quali sono realizzate le borracce si annoverano la plastica, l’acciaio e l’alluminio; in misura minore anche il vetro, che ha lo svantaggio del peso e della fragilità. Questi materiali prevedono anche rivestimenti e componenti che li rendono più pratici o più eleganti, realizzati per esempio in bambù o in silicone, ma che oltre ad impattare sull’estetica possono avere un ruolo importante sulla sostanza.
BORRACCE IN PLASTICA
La leggerezza e la versatilità sono i pregi più grandi associati all’acquisto di borracce di plastica; e ovviamente il prezzo, inferiore rispetto a quello dei contenitori prodotti con altri materiali, come l’acciaio: è comunque consigliabile diffidare da quelle che hanno prezzi troppo economici perché potrebbe essere sinonimo di scarsa qualità. Uno dei possibili problemi legato all’uso di polimeri è rappresentato dalla facilità di incorrere in un sapore alterato dell’acqua o della bevanda che vi è contenuta; ma questa eventualità è fortemente legata alla qualità della plastica e alle temperature di utilizzo.
Tra le plastiche più frequentemente impiegate vi sono il tritan, il polipropilene, il polietilene, il PET: plastiche in cui il rischio di migrazione di sostanze potenzialmente pericolose è minimizzato, alla luce del fatto che raramente vengono impiegati ingredienti problematici durante la loro produzione. Strano a dirsi, si trovano in commercio anche prodotti realizzati in policarbonato, materiale ormai bandito per la realizzazione di articoli come biberon o tazze per bambini, a causa della presenza del noto interferente endocrino Bisfenolo A (BPA).
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I FUNGHI - RICONOSCIMENTO E PROPRIETÀ

Sabato 14 settembre a Carrega Ligure


Sabato 14 settembre è in programma la prima escursione micologica del 2019 "I funghi - Riconoscimento e proprietà", organizzata dall'Ente di gestione delle Aree Protette dell'Appennino Piemontese, nel Parco Naturale Alta Val Borbera.
L'escursione prevede il ritrovo alle 10.00 a Cartasegna (Carrega Ligure AL) (Coordinate GPS : 44.638999 - 9.172722) e si svolgerà lungo la mulattiera per Connio e poi verso le maestose faggete dei Crosi
Ad accompagnare ci saranno i guardiaparco e Mario Calbi, appassionato ed esperto del mondo vegetale e dei funghi, che illustrerà le tecniche di riconoscimento delle specie fungine.
I partecipanti dovranno avere un abbigliamento da montagna con scarponcini escursionistici, pranzo al sacco e borraccia per l'acqua.
L'iniziativa prevede un contributo economico di 5,00 €/partecipante (gratuito per i residenti della Zona Speciale di Conservazione "Massiccio dell'Antola, Monte Carmo, Monte Legnà")
Info e prenotazioni: Guardiaparco Giacomo Gola (cell 335.6961784; email giacomo.gola@areeprotetteappenninopiemontese.it)

venerdì 6 settembre 2019

Polluce, alpinista 21enne muore sul versante svizzero

Un alpinista 21enne tedesco ha perso la vita questa mattina precipitando per circa 300 metri dal versante svizzero del Monte Polluce (4091 metri), nel massiccio del Monte Rosa. Con lui un compagno di scalata, che è illeso.
L’incidente è avvenuto in discesa mentre i due alpinisti, che non erano legati in quel momento, procedevano verso il passo di Verra, al confine con la Val d’Ayas (Aosta).
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Monte Bianco. Alpinista sale con un vogatore e lo abbandona a 4000 metri

Imprese in quota a scopo benefico. Si tratta ormai di iniziative che si moltiplicano mese dopo mese, ognuna caratterizzata da un pizzico di fantasia che la renda unica. A volte un po’ troppo. È il caso di un ex membro dei Royal marines britannici che la scorsa settimana ha deciso di portare sul Monte Bianco il suo vogatore.
L’attrezzo utilizzato generalmente per l’allenamento cardio, si è però rivelato troppo pesante. 26 chili a quota 4.000 si fanno sentire, e così l’ex militare Matthew Disney ha deciso di abbandonarlo al bivacco capanna Vallot (4.362 m), ai piedi della dorsale dei Boss. La struttura è di pertinenza del Comune francese di Saint-Gervais-les-Bains, il cui sindaco non ha di certo espresso gioia nei confronti della scelta del fantasioso alpinista.


Una lettera polemica al Presidente Macron

Pur comprendendo lo scopo benefico dell’iniziativa, progettata a supporto di due associazioni di militari, il sindaco Jean-Marc Peillex ha scritto direttamente al Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. La sua richiesta è di introdurre un regolamento che consenta di sanzionare in maniera severa ogni stravaganza in voga sul Monte Bianco, e riportare così la pace sulla montagna.
“So che ha del coraggio, sta a lei decidere”, si legge nella lettera inviata al Presidente.
Il costo del trasporto a valle dell’attrezzo ammonterebbe a circa 1.800 euro. La fattura, come dichiarato da Peillex, sarà inviata direttamente all’ambasciata britannica.
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La Francia si è rubata il monte Bianco. La patata bollente per Di Maio

Un tornello vieta l'accesso al colle del Gigante. E non si vola più col parapendio. Il blitz dei francesi con un'ordinanza di sorvolo anche sul suolo italiano

Un tratto di matita, un tornello a quota 4800 metri come se fosse una stazione della metropolitana e la Francia di Macron si è rubata il Monte Bianco. Finisce con un “furto su base cartografica” un contenzioso internazionale che dura dal 1860 e che la prima montagna da scalare per Luigi Di Maio, ministro degli gli Esteri.

La vicenda della proprietà della cima del monte Bianco, come d'altronde tutti i contenziosi internazionali, è complessa e affonda le sue radici nella storia italiana, precisamente nei Trattati di Torino del 24 marzo 1860 e nel Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947. Entrambi definiscono il confine tra Francia e Italia nello spartiacque fluviale e che costituisce il confine naturale e idrogeologico della cima contea. Stando alla natura che ha ispirato da sempre i cartografi, il confine da sempre è passato sulla “displuviale del colle del Gigante, lasciando una consistente porzione di punta Helbronner e tuta la zona circostante al rifugio Torino ampiamente i in territorio italiano”.

E invece, mentre l'Italia si dibatteva tra sondaggi, Papeete e mojito per concludere agosto con la crisi di Governo, i francesi si sono organizzati per la “il furto del secolo”. Con un'ordinanza “estiva” i Comuni di Chamonix e di Saint-Gervais hanno vietato il sorvolo in parapendio di tutta la zona della vetta del monte Bianco, dando vita ad un atto di prepotenza ma anche di violazione del territorio he ricade sotto la sovranità italiana. Nell'800 un simile atto di ostilità avrebbe scatenato una guerra tra Italia e Francia. Per fortuna oggi esiste la diplomazia e il diritto internazionale, così l'Istituto geografico militare, ricevuta la segnalazione dell'ordinanza dalla Guardia di finanza di Entrèves (Courmayeur), ha informato della questione il ministero degli Affari Esteri, invitandolo ad attivarsi per trovare una soluzione. Ricevuta la nota della Guardia di finanza, la Procura di Aosta ha aperto un fascicolo, mentre il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, ha inoltrato tutta la documentazione alla Regione Valle d'Aosta chiedendo di fissare un incontro”.

Guarda la gallery con le cartografie e i documenti ufficiali


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giovedì 5 settembre 2019

La Via Francigena a piedi, da Aosta a Ivrea

Dall’asprezza dei picchi alpini alla dolcezza delle colline, fino alla quiete della pianura agricola: il primo tratto della Via Francigena in Italia è una sintesi perfetta della varietà dei paesaggi che caratterizzano tutto l’itinerario. Potete scegliere se partire dal Colle del Gran San Bernardo, il cui ospizio è aperto da più di 1000 anni senza interruzioni, oppure da Aosta, una cittadina che custodisce con orgoglio le tracce delle sue origini romane.
Questo viaggio consente di scoprire diverse anime dell’Italia: i tranquilli ritmi delle cittadine di provincia, l’aria frizzante dei villaggi racchiusi tra le Alpi, il dinamismo dei centri industriali. Gusterete piatti “a km 0”, poco conosciuti ma sorprendenti, dai formaggi d’alpeggio ai piatti a base di riso, accompagnati dai raffinati vini valdostani.
Fra Giugno e Settembre, è possibile aggiungere due tappe all'inizio del viaggio, partendo così dal Colle del Gran San Bernardo (al confine con la Svizzera):
Colle del Gran San Bernardo-Etroubles (13,5 km)
Etroubles-Aosta (15,5 km)

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martedì 3 settembre 2019

Salvati su 3 Cime:conto da 8-10mila euro

Primario Suem 118, 'sarà a loro totale carico'

(ANSA) - BELLUNO, 3 SET - La cifra esatta la sta determinando il Suem 118 di Pieve di Cadore ma sarà un conto salato, tra 8 e 10mila euro, quello che verrà presentato per il salvataggio con l'elicottero ai due alpinisti spagnoli recuperati ieri sulle Tre Cime di Lavaredo. Lo dice all'ANSA il primario del Suem 118 di Pieve di Cadore, Giovanni Cipolotti. "Sicuramente sarà a loro carico - spiega - perchè rientra nei casi in cui agli illesi è chiesto il ritorno totale delle somme dell'intervento". Il costo dell'elicottero di emergenza, quando il soccorso è per cittadini stranieri, è di 120 euro al minuto. "Un caso del genere? Non mi era mai capitato. 



Domenica 29 settembre a Santo Stefano Belbo (CN)

Vedo solo colline e mi riempiono il cielo e la terra / con le linee sicure dei fianchi, lontane o vicine. Solamente, le mie sono scabre, e striate di vigne / faticose sul suolo bruciato. Colline, terra bruciata, vigna e fatica sono il paesaggio dove esplodono i drammi del furore. 

Cesare Pavese


L'ASD dynamic Center Valle Belbo con il Comune di Santo Stefano Belbo, Castiglione Tinella, Mango (CN), la Proloco di Santo Stefano belbo e il patrocinio della Regione Piemonte, organizzano per domenica 29 settembre una camminata enogastronomica nelle Langhe del moscato.
L’intento è valorizzare questi territori (narrati da Cesare Pavese nei suoi libri) anche dal punto di vista naturalistico abbinato alla gastronomia. Le Colline delle Langhe rappresentano uno dei luoghi più belli, caratteristici e suggestivi  di tutta Italia per il loro paesaggio vitivinicolo e boschivo. Un connubio di paesaggi mozzafiato, con aspre colline che degradano verso pendii più dolci, completamente ricoperti da vigneti. Dalle sommità dei rilievi la vista spazia  fino alla Catena Alpina sin oltre il massiccio del Monte Rosa, tanto che nelle giornate terse le distanze sembrano annullate e pare di essere immersi in un  unico stupendo e incredibile paesaggio. Un territorio “ancor selvaggio seppur dall’uomo trasformato” dichiarato dall’ UNESCO patrimonio mondiale dell’UMANITA’.
Sono previste 6 tappe di degustazione tra i vigneti e ad ogni tappa sarà abbinato un vino ai piatti proposti.

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lunedì 2 settembre 2019

Portofino, attacco di panico sul sentiero a picco sul mare. Soccorsi quattro ragazzi

L'intervento con l'elicottero e i mezzi della guardia costiera

Genova. Grande mobilizzazione di uomini e mezzi per soccorrere quattro ragazzi di origine italiana, che vivono in Germania, bloccati durante una escursione sul monte di Portofino.
I giovani stavano percorrendo il sentiero che dal Passo del Bacio dirige a San Fruttuoso quando, arrivati su un punto esposto e attrezzato con catene, una di loro è andata in panico non riuscendo più né a proseguire né a tornare indietro.
Subito si è mossa la squadra di Rapallo e da Genova l’elicottero Drago con gli elisoccorritori. Raggiunti i ragazzi si è optato per verricellare a bordo la ragazza e di accompagnare alla Cala dell’Oro gli altri tre lungo l’impervio sentiero.
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domenica 1 settembre 2019

Gabriele Puccia morto in Valpolicella. L'ultimo video: «Mi sono perso. Chiedo scusa a tutti»

«Nel caso andasse tutto male, e qua faccio le corna, chiedo scusa a tutte le persone alle quali ho fatto del male, chiedo scusa a chi ho tradito»Gabriele Puccia, 27 anni, fisioterapista di Pegognaga è stato ritrovato nella notte tra il 30 e il 31 agosto dal Soccorso Alpino di Verona dopo alcune ore di ricerche tra i monti sopra la Valpolicella.

Leggi anche > Il giallo del cadavere ritrovato in fondo al lago dopo 15 anni. Il fratello: «Sparì con i soldi, era in brutti giri»
Alpinista morto sul Cervino: «Non ce la faccio più», molla la corda e precipita


GABRIELE PUCCIA, L'ULTIMO VIDEO SUI SOCIAL 

Il giovane, tra le 17 e le 18 di venerdì, aveva pubblicato sui social un video in cui spiegava di essersi perso durante un'escursione in montagna. Parole che suonano agghiaccianti dopo il tragico epilogo: «Non ricordo dove ho parcheggiato la macchina, magari riesco a trovare la via del ritorno», dice l'ex arbitro mantovano. E spiega anche di non essere equipaggiato al meglio: «Mi presento a fare un’escursione con un paio di scarpe da ginnastica normali». Il video prosegue per qualche secondo, poi Gabriele saluta con una frase tragica e continua la sua marcia: «Nel caso andasse tutto male, e qua faccio le corna, chiedo scusa a tutte le persone alle quali ho fatto del male, chiedo scusa a chi ho tradito».


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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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