sabato 27 dicembre 2008

Auguri e prossimo appuntamento

A nome mio e dei componenti del Direttivo dell'Associazione desidero
porgere a tutti i nostri AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO.
Inoltre Vi annuncio che la serata di presentazione del programma
escursionistico 2009 si terra' VENERDI' 9 GENNAIO, dalle ore 21.00, presso
la Sala Convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona (g.c.).

Nei primi giorni del nuovo anno riceverete comunque un nuovo messaggio di
invito con i dettagli del caso.

Ancora Buone Feste, a presto!

Il Presidente

lunedì 22 dicembre 2008

Venti d'Appennino che s'avvicinano

L'anno che sta per arrivare rappresenterà un traguardo importante per l'associazione dell'Appennino Trekking: venti anni d'attività, e scusate se sono pochi.
Un traguardo, una sfida vinta ma che deve diventare un punto di partenza per migliorarsi ancora di più, con programmi accattivanti ed iniziative sempre nuove per avvicinare al bellissimo mondo della montagna e far conoscere i nostri splendidi luoghi a quante più persone possibile.

Auguro al Presidente, ai membri del direttivo, agli iscritti ed anche a tutti quelli che mi stanno leggendo, un Natale sereno ed un 2009 ricco di soddisfazioni.

Che l’entusiasmo non vi manchi mai,

Roberto

giovedì 18 dicembre 2008

Abbigliamento

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Come già accennato, l'abbigliamento deve essere appropriato: può capitare di iniziare la gita con una maglietta ma poi? Indipendentemente da quello che indossiamo alla mattina, nell'arco della giornata possono cambiare tante cose, anche solo perché il percorso si sviluppa su più versanti: ad un tratto esposto al sole ne segue un altro in cui il vento o la stessa ombra determinano sensazione di freddo. L'ideale è essere dotati di un abbigliamento a strati (tipo cipolla!), per vestirsi o spogliarsi a seconda delle condizioni meteo che, come già detto, possono cambiare in fretta. E' chiaro che molto dipende, ad esempio, dalle quote che raggiungiamo (in teoria al salire di 1000 m corrisponde una diminuzione della temperatura di circa 6°), o dalle condizioni meteo (il vento contribuisce a far calare la temperatura corporea).
In commercio ormai si trovano vari tessuti che permettono una corretta traspirazione della pelle e che asciugano in poco tempo: magliette in capilene, tute in terinda (o dupont), maglioni di pile (magari anche wind stopper!), giacche di goretex ..... e chi più ne ha più ne metta. Dipende solo dal nostro portafoglio. In generale direi solo di evitare assolutamente i pantaloni di jeans: non tengono assolutamente il vento, non mantengono la temperatura della pelle, in caso di pioggia o neve asciugano dopo una settimana...ecc. In compenso portatevi sempre un paio di guanti, un cappello (dalla testa si ha la maggior dispersione di calore!), un poncho (magari di quelli larghi che coprono anche lo zaino) e un ricambio: calze, pantaloni e maglietta.
E' sicuramente importante un ricambio da lasciare in macchina, ma anche nello zaino non guasta: se ci coglie un acquazzone durante la gita e abbiamo la possibilità di ripararci in qualche rifugio, perché restare bagnati? Un piccolo suggerimento: il ricambio, è meglio tenerlo dentro un sacchetto di plastica.... in caso di pioggia si può bagnare lo zaino, ma gli indumenti rimangono senz'altro più asciutti!

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martedì 16 dicembre 2008

Escursionismo

Per Escursionismo si intende la gita effettuata in giornata, su facili sentieri (generalmente segnalati), che permettono di raggiungere comodi punti di appoggio (come ad esempio rifugi o cappellette), laghi o cime di monti.
Con poca attrezzatura è possibile effettuare bellissime gite a contatto con la natura: percorsi più o meno facili, anche ad anello, permettono di frequentare ambienti suggestivi e spettacolari

L'ALLENAMENTO
Anche l'Escursionismo richiede una certa preparazione fisica e comunque un po' di allenamento, soprattutto se le gite prevedono il superamento di dislivelli notevoli.
Generalmente, nei cartelli che si trovano sui sentieri o nella descrizione della gita riportata sulle guide, è indicata la lunghezza del percorso espressa in ore di cammino o in metri di dislivello. Mediamente si possono percorrere 350 m di dislivello in un'ora di cammino in salita (ovvio che questo dipende dall'allenamento e dal fisico di ciascuno di noi), mentre si considera la metà del tempo per l'identico tragitto in discesa.
E' evidente che se una gita prevede di superare 1000 m di dislivello in circa 3 ore, sottintende che l'escursionista abbia un allenamento tale da permettergli di camminare per diverse ore senza arrivare stremato alla meta, considerando che poi deve anche tornare indietro.
Questo solo per sottolineare che è importante scegliere un itinerario adatto alle proprie capacità tecniche e fisiche.


Ma non preoccupatevi: la montagna offre di tutto. Anche le gite più brevi per chi inizia a muoversi per la prima volta su sentiero o per chi desidera fare una bella passeggiata con la famiglia o i figli più piccoli: anche nell'escursionismo esistono itinerari con difficoltà più o meno accentuate. E qui torno sul discorso di saper scegliere le proprie gite: in tutte le guide è indicato il grado di difficoltà complessivo dell'itinerario, secondo sigle convenzionali.
Al riguardo consiglio di dare un'occhiata alle "scale delle difficoltà".

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domenica 14 dicembre 2008

SCALA DIFFICOLTA' ESCURSIONISTICHE

T = turistico. L'itinerario si svolge su strade forestali, sterrate o facili mulattiere sempre bene indicate e senza problemi di orientamento nei casi di nebbia o cattivo tempo. I dislivelli sono contenuti entro i 250-300 metri e la lunghezza dell'itinerario è compresa nelle tre ore. Si tratta di passeggiate un po' lunghe che richiedono una scarpa sportiva, non necessariamente la pedula o lo scarpone.

E = escursionistico. Qui l'itinerario supera decisamente le tre ore, è complesso, si svolge su sentiero difficile ed anche fuori pista, il terreno è sconnesso, possono mancare i segnali. I dislivelli superano i 500 metri e talvolta i 1000. L'ambiente solitario e la distanza dai punti d'appoggio richiedono capacità nell'orientamento, conoscenza di carte e bussola, esperienza di montagna e dei pericoli, allenamento, equipaggiamento adeguato.

EE = escursionistico per esperti. Sono itinerari che richiedono lunga esperienza, allenamento e forza fisica da parte di chi li percorre. È necessario sapersi muovere con perizia anche nei terreni pericolosi: ghiaioni, ripidi pendii o tratti scoscesi, macchia fitta, alta e senza riferimenti, passaggi in roccia, assenza di sorgenti. La difficoltà del terreno e la distanza dai punti d'appoggio richiedono una totale autonomia. La necessità di portare al seguito materiale da bivacco come la tenda, sacco da bivacco, fornello, viveri, richiede allenamento, energia e forte motivazione.

EEA = escursionistico per esperti attrezzati. Come il precedente ma che in più richiede l'uso dei dispositivi di auto assicurazione.(corde, imbrago, discensore, moschettoni etc.)

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mercoledì 10 dicembre 2008

Il Sentiero Frassati Liguria

Benché io sia ateo a ragion veduta, sono stato coinvolto nella promozione di un sentiero dedicato ad un beato. Pare quindi che le vie del Signore siano, oltre che infinite, anche pedonali!

L'amico Piero Bordo, Coordinatore del Sentiero Frassati della Liguria del CAI, mi ha chiesto di produrre uno schema cartografico della zona della Baiarda è non ho saputo tirarmi indietro perché era da una ventina di anni che avevo in mente di rappresentare sulla carta la valle del Rio Baiardetta.

Peraltro avevo già collaborato nel disegno di alcune tavole nella "Guida della Baiarda" di MAURO DE CESARE sulla mitica palestra dei "Bagouin de Zena" e Bordo ha sfondato una porta aperta.



(Ndr.: Come Cortina ha "Gli scoiattoli" e Lecco ha "I ragni", anche Genova e la Baiarda avevano ed hanno i Bagoni).



Il percorso ha una biforcazione in località Fontanin tra percorso F "facile" e F1 "difficile". I viandanti non si lascino però, troppo intimidire dalla scritta "F1 per escursionisti esperti" perchè, nei punti maggiormente esposti, sono presenti delle ottime funi corrimano. Personalmente consiglio maggior cautela nella discesa nel sentiero F tra la Cappellina (703) e la Colletta di Termi (420) su una traccia piuttosto sconnessa e faticosa.

I due itinerari F e F1 si ricongiungono alla cappellina della Baiarda.

La roccia della Baiarda (Bielenite) più compatta e pesante è stata utilizzata per i rivestimenti dei muri di Corso Andrea Podestà e a lato del Ponte Monumentale di via XX Settembre a Genova. Questa roccia in alcuni tratti (ad es. nel tratto inferiore e mediano del settore del Gran Diedro) si presenta color ruggine, molto compatta e dalla tessitura omogenea. Grossi cristalli fuoriescono dalla matrice rendendo oltremodo ruvide le superficie.

In altri punti (ad esempio nel settore sommitale del Gran Diedro) prevale una struttura scagliosa tipica del serpentino che quindi è decisamente più scivoloso ed infido. Il colore tende di più al verdastro.

Le rocce della Baiarda mi ricordano questi versi dell'Alighieri...


Luogo è in inferno detto Malebolge,

tutto di pietra di color ferrigno,

come la cerchia che dintorno il volge.

Nel dritto mezzo del campo maligno

vaneggia un pozzo assai largo e profondo,

di cui suo loco dicerò l' ordigno.

...

Inferno, XVIII


...

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venerdì 5 dicembre 2008

Parco Naturale Regionale dell'Antola






Natura, storia e tradizione in una delle zone più suggestive dell'Appennino ligure

L'opera dell'uomo e la natura si fondono in uno spettacolo senza uguali durante il periodo delle fioriture che caratterizzano la vetta del Monte Antola e i pascoli montani di cui questo territorio è custode. L'architettura di quest'area con il suo magnifico Castello della Pietra, costruito tra due inconquistabili torrioni, e i suoi antichi borghi rappresenta una testimonianza di come questo territorio è stato abitato fino al secolo scorso grazie anche alla presenza di storiche vie di comunicazione dal mare alla pianura padana. La vicinanza con la città di Genova rende questo Parco ideale per chi vuole abbinare il mare con la montagna.


Itinerari

Alta Via dell'Antola


Vobbietta, 323 m. s.l.m. - Gorreto, 522 m. s.l.m.
  • Segnavia F.I.E. (colore giallo)
  • Tempo di percorrenza: 17 ore

Il percorso di crinale non presenta particolari difficoltà, tuttavia è consigliabile percorrerlo a tappe, suddivise in più giorni; attraversa da ovest ad est il Parco dell'Antola e collega l'Alta Valle Scrivia con l'Alta Val Trebbia.
Vobbietta è il punto di partenza dell'itinerario; nell'alternarsi di castagneti, boschi misti e prati incolti, si raggiunge il Bric delle Camere a quota 1016 m; in corrispondenza del Passo di Costa Salata (il valico un tempo era attraversato da un'antica Via del Sale), il sentiero incrocia la strada provinciale 145, si prosegue giungendo così in una radura su un colle a 1177 m., presso la Cappelletta di S. Fermo.
Dal Passo di S. Clemente si arriva alle pendici nord-est del Monte Buio (m. 1400 s.l.m.); oltrepassato il crinale si scende sul versante sud fino all'incrocio con i sentieri provenienti da Tonno e da Crocefieschi.
Giunti in prossimità della vecchia casa Musante si può proseguire per la vetta caratterizzata, nei periodi primaverili-estivi, dalla presenza di una ricca flora tra cui spiccano orchidee, genziane, narcisi, botton d'oro; dalla cima dell'Antola si scende gradualmente ammirando suggestivi scorci panoramici sul versante ligure e su quello piemontese.
Si prosegue fino a Casa del Romano dove è possibile ristorarsi e pernottare; si procede poi per Capanne di Carrega fino alle pendici del Monte Carmo, si raggiungono il Monte Pecoraia, il Monte Zovallo fino al Passo della Maddalena; di qui l'itinerario, sfiorando il Monte Busasca, scende lungo una faggeta giungendo rapidamente a Gorreto.

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mercoledì 3 dicembre 2008

Castello della Pietra

Aggrappato a due enormi rocce , il torrione ovest ed est, il Castello della Pietra è appeso così nel vuoto sopra di noi. Una brevissima escursione, che in realtà si trasforma in un lunghissimo viaggio nel tempo. Dal verde rilassante dei castagni lo sguardo si sveglia d’improvviso abbagliato dal grigio pietra del Castello, mentre nell’ultimo tratto e giunti ormai all’interno del monumento, ci manca il fiato non per la fatica ma per il panorama mozzafiato. Il fiume Vobbia, Monte Reale e tanta natura fanno da spettatori, all’imponenza del Castello che dall’alto domina la Val Vobbia. Preferisco invitarvi a scegliere il percorso di questa escursione dal sito ufficiale, dell'Alta Valle Scrivia, esprimendo tanta simpatia per questi luoghi dove ho passato tante estati. Davide.
(foto da http://www.altavallescrivia.net)

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lunedì 1 dicembre 2008

Il meteo del weekend Zaino in Spalla

Non mi stancherò mai di ripeterlo... prima di tutto la sicurezza!!!
E sicurezza vuol dire anche cercare di anticipare gli eventuali problemi.

Le condizioni meteo sono sicuramente tra i fattori decisivi per la buona riuscita di una gita; questo è il motivo per cui cerco di seguire quotidianamente l'andamento del meteo e di interpretare i segni della sua evoluzione.

Fonti di informazioni:


I bollettini nivologici, per chi va fuori pista
Leggi questo documento dell'Istituto federale svizzero per lo studio della neve e delle valanghe, che spiega come leggere questi bollettini

Le webcam per vedere in diretta il tempo che fa

I radar meteo per osservare in tempo reale le precipitazioni al suolo
Fonte
Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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