sabato 31 ottobre 2020

Turista francese dispersa sul Monte di Portofino salvata dai Vigili del Fuoco

Santa Margherita Ligure – Si era avventurata sui sentieri del monte di Portofino, nell’omonimo parco naturale del levente ligure, ma non aveva tenuto conto delle giornate sempre più corte del tardo autunno e si è ritrovata a vagare al buio lungo i percorsi.
Una giovane turista francese è stata sorpresa dal buio, ieri sera, ed ha chiamato i soccorsi grazie al suo telefonino.

La chiamata di aiuto è stata raccolta dai Vigili del Fuoco che, grazie ad una applicazione sullo smartphone hanno rilevato la posizione GPS della giovane e sono accorsi in suo aiuto anche grazie alla collaborazione dei Guardia Parco.

Continua qui

venerdì 30 ottobre 2020

La guida alpina Ezio Marlier e il suo cliente sono rimasti feriti in un incidente sul Monte Bianco

AOSTA. “Deve essersi sfilato l’ancoraggio, un friend… non so”. Parla dal Pronto soccorso dell’ospedale di Aosta Ezio Marlier, 54 anni, la guida alpina precipitata con il suo cliente sul Grand Flambeau (3.566 metri) del Monte Bianco alle 12,30. Feriti, ma nessuna frattura. Passeranno la notte al Parini in osservazione.

“Che volo – ricorda la guida - 50 metri. Ho visto tutto nero, poi mi sono trovato immerso nella neve, ai piedi della via. Per fortuna c’era tanta neve che ha attutito la nostra caduta. Mi sono subito preoccupato per Luigi, poi ho chiamato l’elicottero. Tutti bravissimi, sia il soccorso sia qui in ospedale. E’ andata bene”.

Marlier e il cliente stavano affrontando una nuova via sul Grand Flambeau, la piramide di neve, ghiaccio e granito di fronte all’arrivo della stazione di Skyway, a Punta Helbronner. L’incidente è accaduto in discesa, mentre i due alpinisti scendevano in corda doppia. Ancora la guida: “Non so proprio dire che cosa sia successo. Avrei dovuto risalire per poterlo capire. Ipotizzo che si sia sfilato l’ancoraggio. Ci siamo trovati in aria, poi più nulla. Un sipario nero è calato sui miei occhi e mi sono trovato sprofondato nella neve”.

Continua qui

giovedì 29 ottobre 2020

I prof sul Monte Bianco studiano l’impatto del clima sulla fragilità dei ghiacciai

Oltre cento docenti italiani a Courmayeur per il quinto progetto di formazione



Courmayeur, VDA - I cambiamenti climatici colpiscono l'ambiente alpino in modo più forte rispetto ad altri scenari e impattano su piantine e fiori d'alta quota, sui ghiacciai e sull'approccio alla sicurezza in montagna. Nei libri scolastici c'è poco o nulla sul tema, anche se sui banchi crescono gli eredi del pianeta.

Continua qui

I ghiacciai del Monte Bianco stravolti in un secolo

mercoledì 28 ottobre 2020

Gran Sasso: precipita per 50 metri, grave escursionista

È ricoverato in prognosi riservata all’ospedale San Salvatore di L’Aquila un escursionista romano di 29 anni precipitato nella zona di Campo Imperatore. Le sue condizioni sono gravi.

L’incidente è avvenuto ieri. Il giovane, partito da solo da Campo Imperatore per un’escursione sul Gran Sasso, è scivolato precipitando per una cinquantina di metri mentre percorreva il sentiero estivo che conduce al Monte Aquila, sulla Cresta Duca Abruzzo a quota 2.388 metri.

Ad allertare il 118 sono stati alcuni escursionisti tedeschi che hanno visto il giovane accasciato e immobile lungo il sentiero. 

Continua qui

lunedì 26 ottobre 2020

Picchiano i gestori del rifugio alpino che chiedono di usare la mascherina: l'appello sui social per rintracciarli

La denuncia dei proprietario dell'Alpe di Colonno, nel Comasco: una coppia ha continuato a rifiutarsi di indossare la mascherina, poi l'uomo ha colpito la moglie e il figlio del titolare con i bastoni da trekking. Denuncia presentata ai carabinieri

I gestori dell'Alpe di Colonno (Como) stanno cercando un uomo e una donna che ieri mattina sono entrati nel rifugio e alle ripetute richieste di indossare la mascherina nell'area del locale, anche all'esterno, hanno risposto con la violenza. In particolare l'uomo, raccontano alla Provincia di Como, ha usato i bastoni di trekking per colpire la moglie e il figlio del titolare che hanno riportato lesioni.

Per questo motivo, oltre ad aver deciso di presentare denuncia, i titolari hanno messo un'immagine dei due zaino in spalla all'ingresso della struttura con un appello: "Gentilmente chiunque veda o riconosca queste due persone contatti i carabinieri di Castiglione" o noi "Stamattina siamo stati picchiati con lesioni da queste due persone x aver detto loro gentilmente di mettere la mascherina... grazie per la collaborazione".

Fonte

Chiudere i confini di Province e Regioni? Così si rischia di uccidere la montagna

Non è facile parlare di montagna, nell’Italia che in pochi giorni è ripiombata nell’emergenza e nelle paure del Covid. Nelle metropoli, ma anche nei centri minori, in questi giorni sono all’ordine del giorno i posti-letto negli ospedali (ordinari e in terapia intensiva), e poi i trasporti pubblici e la scuola. Televisioni e giornali dedicano giustamente molto spazio all’affollamento nei centri commerciali e nei locali pubblici, la cosiddetta movida. Questioni serissime e urgenti, che si sta iniziando ad affrontare a colpi di divieti di accesso nel weekend e di coprifuoco notturno.  

Anche la montagna però, merita un po’ di attenzione, sulle Alpi come sull’Appennino. L’ultima ordinanza (la numero 82 del 20 ottobre 2020) di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, prevede insieme ad altre misure il divieto di spostamento tra una Provincia e l’altra per chi non abbia urgenti motivi di lavoro o sanitari. Ho il massimo rispetto per chi governa la Campania, dove vivono quasi sei milioni di persone, e dove non tutte le strutture sanitarie sembrano adeguate all’emergenza. E dove l’affollamento del centro storico di Napoli, con la sua densità abitativa che non ha eguali in Europa, rende ancora più difficile il problema. Sembra che provvedimenti simili a quelli decisi da Vincenzo De Luca e dalla sua Giunta regionale siano allo studio anche in altre parti d’Italia. E’ possibile che, come nello scorso maggio, il Governo di Giuseppe Conte disponga nuovamente il divieto di attraversare i confini regionali. Non so se questi provvedimenti possano avere una qualche efficacia per combattere il Covid. E’ certo, però, che rischiano di uccidere la montagna 

Nella scorsa estate, valli e vette di ogni parte d’Italia (ma anche del resto d’Europa) hanno dimostrato di essere degli spazi di vita e di salute fondamentali per tutti. Gli escursionisti non sono “migliori” degli altri esseri umani, e degli affollamenti eccessivi si sono verificati anche ad alta quota. Chi sbaglia dev’essere multato, anche nel nostro piccolo mondo di appassionati dei monti. Ma il segno complessivo è evidente. Se la movida e le metropolitane troppo affollate sono il problema, la montagna è la soluzione, o almeno una parte di essa. 

Continua qui

Ieri e oggi al tempo delle pandemie, la Spagnola in montagna. Analogie e differenze tra passato e presente

Testo di Giancelso Agazzi, membro della Commissione Centrale Medica del CAI

Si è svolto mercoledì 2 settembre 2020, in occasione del Trento Film Festival 2020, un convegno dal titolo “Covid e Montagna”. L’evento è stato organizzato dalla Società Italiana di Medicina di Montagna (S.I.Me.M.) in collaborazione con il Festival e la Commissione Centrale Medica del CAI.

Qualche dato sulla Spagnola

In occasione del convegno ho presentato una relazione dal titolo “Ieri e oggi al tempo delle pandemie, la Spagnola in montagna: analogie e differenze tra passato e presente”. L’influenza spagnola ha infatti causato la morte di 350-600.000 vittime in Italia, quasi più di quelle provocate dalla Grande Guerra (650.000). Per non parlare del mondo intero, dove ci sono stati circa 50 milioni di morti. Il 30% della popolazione mondiale si è ammalata. È stata, probabilmente, la più grande pandemia influenzale conosciuta dal genere umano. Per i dati relativi all’infezione causata da SARS-CoV-2 si dovrà aspettare.

Le similitudini tra Spagnola e SARS-CoV-2

Quello che possiamo oggi dire è che entrambe le pandemie sono zoonosi, cioè malattie infettive trasmesse all’uomo da animali. Il genere femminile fu il più colpito nel corso della pandemia di Spagnola e nella popolazione civile si registrarono più vittime rispetto all’esercito e la fascia di età bersaglio era quella compresa tra i 20 e i 40 anni. Si pensa che la Spagnola abbia iniziato il suo crudele viaggio partendo dalla Cina, per portarsi negli Stati Uniti d’America nel corso della primavera del 1918 e, poi, arrivare in Europa nei mesi successivi con i soldati che sbarcavano sulla costa atlantica della Francia.

Continua qui

L’Argentina chiude l’Aconcagua: il Covid ferma la stagione alpinistica

sabato 24 ottobre 2020

In cammino con il cancro: storia di Spinelli, uomo coraggio

"Il Caminante" è il secondo libro di Andrea Spinelli - "camminatore, pellegrino e viandante" - che da 7 anni convive con un grave tumore


L’antro delle Mate è un buco, una ferita del terreno, una finestra che si affaccia sul mondo. Dicono che qui vivano le fate. O forse le streghe. “Qui sono riuscito a fotografare la mia anima”, dice Andrea Spinelli che – zaino in spalla e bastone a sostenere il passo – questa foto ha scelto per la copertina del suo libro. Il Caminante (Ediciclo) è il diario di un viandante, di un uomo che cammina malgrado un ospite sgradito: un adenocarcinoma alla testa del pancreas in stato avanzato non operabile, un tumore che lo accompagna dal 2013, quando i medici gli diedero poche settimane di vita. Sono passati invece 7 anni e 15 mila chilometri percorsi religiosamente a piedi: “Non c’è stato nessun miracolo, nessuna guarigione, ma è accaduto qualcosa di raro: ho acquistato serenità e consapevolezza”; e, sostengono i medici, una reazione straordinaria del sistema immunitario, pare stimolato proprio da questa attività. Se cammino vivo è il titolo del primo libro di Andrea, un uomo coraggioso ormai diventato una celebrità soprattutto sui social. 

Continua qui

venerdì 23 ottobre 2020

Buon Compleanno CAI!

Raccontiamo spesso il Basso Piemonte attraverso i diversi itinerari escursionistici del CAI e ci sembra giusto segnalare che proprio il 23 ottobre, ma del 1863, a #Torino si costituì ufficialmente il CAI - Club Alpino Italiano

L'idea nacque qualche mese prima, il 12 agosto durante la salita al Monviso ad opera di Quintino Sella, Giovanni Barracco, Paolo e Giacinto di Saint Robert.


Nella foto la salita al Monte Tobbio del 1927
by loscarpone.cai.it



giovedì 22 ottobre 2020

Monte Bianco. Si riaccende la diatriba sui confini tra Italia e Francia

 

Nel luglio 2019 una ordinanza dei Comuni di Chamonix e Saint-Gervais aveva riaperto la diatriba mai risolta in merito alla paternità della vetta del Monte Bianco. Da un lato l’Italia che riconosce la cima come italo-francese in virtù del passaggio di uno storico confine. Dall’altro la Francia che la ritiene totalmente propria. L’ordinanza d’oltralpe vietava nello specifico l’atterraggio di parapendii sulla vetta del Monte Bianco per un perimetro di 600 metri, inglobando anche il territorio che teoricamente dovrebbe essere italiano.

Ennesima situazione incresciosa di fronte alla quale il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, aveva depositato alla Camera, nell’agosto 2019, una interrogazione urgente rivolta al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per conoscere quali iniziative intendessero intraprendere per “supportare le istituzioni territoriali coinvolte nella gestione dei problemi amministrativi ed economici relativi alle attività turistiche, sportive ed alpinistiche che si svolgono in quelle zone nevralgiche per l’accesso al massiccio e alla vetta del Monte Bianco”. E in sintesi “giungere alla definitiva risoluzione di un contenzioso diplomatico che si trascina ormai da oltre 70 anni”. 

Continua qui

martedì 20 ottobre 2020

È record di dislivello per Daniele Cappelletti: 21720 metri in 24 h

Ancora un record di dislivello positivo nelle 24 ore in questo anno con poche gare. Questa volta è Daniele Cappelletti, capitano della nazionale italiana di Skyrunning, a conquistare il primato accumulando 21720 metri di dislivello positivo in 24 ore battendo quello che era il dislivello fatto segnare da Manuel Degasperi nel 2019: 20865 metri. Prima di loro ci erano riusciti, sempre sul medesimo itinerario, Andrea Daprai (20550 m, 2017) e Jimmy Pellegrini (20416 m, 2016).


A differenza degli altri record a cui abbiamo assistito nel corso dell’estate, prima quello di Luca Manfredi Negri poi battuto dal francese Patrick Bohard, Cappelletti ha effettuato solo le salite scendendo poi in funivia. La location è stata quella del Monte Mezzocorona, in Trentino. Partenza dai 252 metri della stazione di valle della funivia, arrivo agli 892 metri della stazione di monte. 640 metri di dislivello positivo che hanno richiesto al ragazzo trentino 33 giri, più un’ultima salita troncata a 600 metri

Continua qui

TREKKING PER (RI)SCOPRIRE LA VAL MUSEGLIA, AI PIEDI DEL MONTE GIAROLO

Piccola e sconosciuta ai più, la Val Museglia è una valle ai piedi del Monte Giarolo, nel cuore della più nota Val Curone, in provincia di Alessandria. Qui, su una collinetta, si trova il mio paesino e tante altre piccole frazioni, completamente immerse nella natura, tra i boschi di faggi, castagni e roveri. La Val Museglia è uno di quei luoghi che si stanno a poco a poco spopolando e dove molti pensano che non ci sia niente: ma in realtà la Val Museglia è tutta da (ri)scoprire, e con questo articolo voglio proprio raccontare le bellezze di questa piccola valle, che si può esplorare con un bellissimo e facile percorso escursionistico!


La Val Museglia si trova in Piemonte, al confine di 4 Province e può facilmente essere raggiunta da Alessandria, Piacenza, Genova e Milano. E’ una piccola valle che si estende per circa 25 km: il torrente che le dà il nome, il torrente Museglia, nasce sulle pendici del Monte Giarolo, poco sopra Gregassi, per poi scorrere fino a San Sebastiano Curone e unirsi al torrente Curone. 

La Val Museglia si caratterizza per la presenza di dolci pendii e piccole collinette, dove si trovano tanti piccoli paesi, le frazioni del comune di Montacuto, che ad oggi conta poco più di 250 residenti (tra cui la sottoscritta). Un tempo qui era tutto coltivato e vivevano molte famiglie: oggi i paesi si stanno svuotando e i boschi si stanno riprendendo i loro spazi e non è difficile avvistare caprioli, cinghiali e anche i lupi.

Continua qui

domenica 18 ottobre 2020

Escursionista precipita da un dirupo e muore nel Savonese

Incidente a Toirano

(ANSA) - SAVONA, 18 OTT - Un escursionista è morto a Toirano (Savona) dopo essere caduto da un dirupo. L'incidente è avvenuto intorno alle 11.30, mentre con alcuni amici percorreva il "Sentiero dei Daini", nella zona di San Pietro. Improvvisamente è scivolato ed è precipitato per diversi metri. Inutile l'intervento dei soccorsi e il supporto dell'elicottero.

Continua qui

Genova accoglie l’atleta paralimpico Devincenzi dopo 900 km in stampelle

GENOVA – Dopo aver camminato per quasi 930 chilometri, l’atleta paralimpico Andrea Devicenzi è finalmente arrivato alla sua meta, Genova. Un lungo percorso che ha toccato 43 tappe, dopo essere partito da Grado lo scorso 21 agosto, insieme alle sue inseparabili stampelle innovative in carbonio studiate appositamente da lui stesso per migliorare la vita e le performance, anche sportive, di chi necessita di quest’ausilio. A Genova Devicenzi – senza la gamba sinistra dal 1990 in seguito a un incidente motociclistico – completa l’intera via Postumia, che collega il mar Adriatico con quello Ligure.

Per il suo coast to coast tra i due mari, l’atleta ha ottenuto il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico. Devicenzi porta a Genova un messaggio di speranza e di coraggio, in un momento molto difficile per tutti. La scelta è caduta sulla via Postumia, dopo aver già percorso negli anni scorsi il cammino di San Francesco e la via Francigena, per incontrare le persone e passare attraverso i luoghi maggiormente colpiti dalla pandemia. Il cammino tocca sei regioni e nove siti Unesco, sviluppandosi quasi interamente nella Pianura Padana, tra paesaggi di una bellezza unica che cambiano in continuazione. La meta finale del suo cammino è piazza San Giorgio perché, benché non tutti gli archeologi concordino, è considerato il chilometro zero della via Postumia.

Continua qui

sabato 17 ottobre 2020

Piemonte, in jeans e scarpe da ginnastica nel canalone sotto la neve a quota 2600 metri: salvato

Val di Lanzo, il giovane ha mandato una foto del luogo al Soccorso alpino che ha potuto così localizzarlo

I tecnici del soccorso alpino hanno riconosciuto il posto da una fotografia che il disperso, avventuratosi in jeans e scarpe da ginnastica in un canalone sotto la neve a 2600 metri di quota, aveva mandato tramite il cellulare. Così i soccorritori hanno potuto raggiungere il giovane, uno studente di 22 anni di Villarbasse, nel Torinese, rimasto bloccato sotto il Lago della Rossa, a Usseglio, nelle valli di Lanzo.

L’allarme è stato lanciato alle 17,30 di ieri, quando, avvicinandosi il tramonto, l’escursionista ha chiamato spiegando di essere rimasto bloccato in una situazione molto precaria: fermo su un canalino ghiacciato che avrebbe potuto cedere da un momento all’altro.

Il giovane non era stato in grado però di indicare la sua posizione precisa. E’ riuscito però a inviare una foto del luogo ai tecnici del soccorso alpino e dei vigili del fuoco che, conoscendo ogni angolo di quelle montagne, sono riusciti a localizzarlo in un punto poco a valle del lago.

Continua qui

Dall’Agriturismo La Sereta a Pontedecimo: in cammino sulla Via Postumia con Andrea Devicenzi

L'atleta paralimpico e grande camminatore è partito per il suo terzo Cammino in Italia, insieme alle inseparabili stampelle in carbonio Katana, da lui ideate. Gazzetta Active lo seguirà passo dopo passo, tappa dopo tappa

Dopo la Via di San Francesco e la Via Francigena, Andrea Devicenzi, atleta paralimpico e grande camminatore, è partito per il suo terzo Cammino in Italia, sulla Via Postumia insieme alle inseparabili stampelle in carbonio Katana, da lui ideate e particolarmente adatte per chi, come lui, conduce una vita attiva e sportiva. Gazzetta Active lo seguirà nel coast to coast fra mar Adriatico e Mar Ligure, impresa che ha ottenuto il patrocinio del Coitato Italiano Paralimpico, passo dopo passo, tappa dopo tappa.  QUI le prossime tappe del Cammino, per chi volesse condividere con Andrea un po’ di strada… Andrea ha deciso di percorrere quest’anno circa 900 km fra Aquileia e Genova attraverso le regioni più colpite dal coronavirus, in un messaggio di coraggio e resilienza, di tenacia e speranza: “La disabilità che mi ha colpito in gioventù mi ha insegnato moltissimo e oggi mi sento pronto nel caricarmi questa enorme responsabilità. Il mio obiettivo è far conoscere a più persone possibile le ricchezze artistiche, architettoniche, eno-gastronomiche del mio Paese, ma soprattutto chi le popola, attraverso testimonianze e storie della gente comune”.

Continua qui

mercoledì 14 ottobre 2020

Addio allo scrittore e giornalista Erminio Ferrari: fatale una caduta sulle montagne che amava

L’incidente è avvenuto nella zona del pizzo Marona. Ferrari aveva 61 anni ed era un esperto di montagna


La montagna la conosceva bene perché è sempre stato un esperto escursionista, un volontario del soccorso alpino di Cannobio nonché scrittore e giornalista che ha dedicato la vita a raccontare le terre alte. Questa mattina però qualcosa è andato storto: Erminio Ferrari, 61 anni, mentre era con la figlia al pizzo Marona, sui sentieri della Valgrande, ha messo male un piede ed è caduto. Un volo che gli è stato fatale. A nulla è valso l’intervento del soccorso alpino (di cui lui faceva parte) e dell’elicottero del 118.

Continua qui

Grecia, maratoneta scala il Monte Olimpo con l’amica disabile sulle spalle

Il maratoneta greco Marios Giannakou è salito in cima alla vetta più alta del Monte Olimpo, Mytikas (2.917 metri), portando sulla schiena la 22enne Eleftheria Tosiou, studentessa di biologia con gravi problemi di mobilità da anni costretta su una sedia a rotelle. Per raggiungere la vetta ci sono volute 10 ore di cammino.


Il maratoneta greco Marios Giannakou è salito in cima alla vetta più alta del Monte Olimpo, Mytikas (2.917 metri), portando sulla schiena la 22enne Eleftheria Tosiou, studentessa di biologia con gravi problemi di mobilità. I due si sono conosciuti all'Università dove Marios era stato invitato per raccontare agli studenti le sue 50 scalate del Monte Olimpo. Fu in quell'occasione che la ragazza, bloccata da anni su una sedia a rotelle, aveva espresso il desiderio di raggiungere quella cima e così Giannakou ha deciso di aiutarla a realizzare il suo sogno.


Continua qui


Domenica 25 ottobre: Memorie della Grande Guerra tra Vegni e Magioncalda: escursione e lettura interpretata in costume d'epoca

 Alta Val Borbera


Nel rispetto delle regole prescritte dal nuovo Dpcm del 13 ottobre 2020, vi confermiamo l'escursione del 25 ottobre tra le memorie della Grande Guerra e i paesi abbandonati di Chiapparo e dei Casoni dei Risciotti.
A Magioncalda, Patrizia Secondi presenterà il suo racconto "Il seme della memoria" con una lettura interpretata in costume d'epoca.
I colori dell'autunno nei boschi secolari di castagno vi aspettano!

Continua qui

Camminare, soprattutto fuori città, previene l’ansia

Che camminare faccia star bene tutti  lo sappiamo. Ma da cosa dipende? Ed esiste evidenza scientifica e quantificabile in proposito? Ebbene, la risposta è sì.


Camminare fa bene, sempre. In qualsiasi ambiente, innumerevoli studi lo confermano.

Ma fa differenza camminare in città o immersi nella natura? E quanta differenza?

L’analisi dei benefici della natura sulla psiche, è un’attività complessa e importante.

Complessa, perché coinvolge settori scientifici molto lontani tra loro, dalla neurobiologia alle scienze ambientali.

Importante perché metà della popolazione del pianeta vive in centri urbani, percentuale che si prevede possa raggiungere nel prossimo futuro il 70 percento.

Ed è noto che l’incremento dell’urbanizzazione è andato di pari passo con l’aumento del rischio di disturbi d’ansia (+20 % in chi vive in città rispetto a chi vive fuori) e in generale dei disturbi dell’umore (+40% per chi vive in città).

Continua qui

martedì 13 ottobre 2020

Riparte la caccia al titanio del Beigua, ma il tesoro nascosto spaventa il parco

Nuova richiesta di un’azienda di Cuneo alla Regione: «Vale miliardi». I vincoli ambientali hanno bloccato finora tutti i tentativi dagli anni 70 


Savona – Non è la corsa all’oro. È la corsa al titanio. A un giacimento immenso, il più grande d’Europa e forse del mondo. Si trova in Liguria, a dieci chilometri dal mare nel Parco del Beigua. Lì, nel sottosuolo tra Sassello e Urbe, nel Savonese, si nascondono più di 400 milioni di tonnellate di un metallo ambitissimo (e altrettanto prezioso) per l’industria moderna. Non è una novità e già da decenni quel tesoro nascosto fa gola. Le compagnie estrattive fanno pressing sulla Regione sin dagli Anni Settanta, in forza di una concessione che fu accordata nel 1976 ma poi congelata per le proteste degli ambientalisti e dei territori.

La pietra tombale sembrava arrivata nel 2015, quando un decreto dirigenziale della Regione stessa decretò il no per le ambizioni di Cet, la Compagnia Europea per il Titanio, azienda di Cuneo che nel frattempo aveva ereditato i titoli della Mineraria italiana, prima concessionaria.

La battaglia è proseguita nei decenni. Dopo il 2015, il percorso si è inabissato come un fiume carsico, proseguendo anche questo sotterraneo, con iniziative legali, intervento di avvocati, pronunciamenti dei tribunali. L’ultimo del Tar nel marzo scorso e ancora una volta è un no: il Beigua è un’area tutelata, l’attività di estrazione non è possibile. Allora Cet ci prova ancora a luglio, con il ministero dell’Ambiente, chiedendo di effettuare una serie di test, di indagini preliminari sul titanio del Beigua, precisamente all’altezza del Monte Antenna, che domina con i suoi 821 metri di altezza l’omonimo lago, al confine settentrionale del parco. Ma il ministero risponde, sostanzialmente, che non ci sono i presupposti per aprire una valutazione di impatto ambientale.

Storia finita? Ovviamente no. Perché l’affare è grande, grandissimo. 

Continua qui

lunedì 12 ottobre 2020

Percorso didattico "Riccardo D'Epifanio"

 

Sabato 10 ottobre 2020 è stato inaugurato un percorso dedicato a Riccardo D'Epifanio; numerosa la partecipazione di amici di Riccardo, di molte componenti del CAI e della pubblica amministrazione.

Anche il meteo ha voluto onorare la giornata grazie ad un bel sole ed un cielo azzurro e pulito. Dopo gli interventi di presentazione del percorso ed il ricordo di Riki, il percorso si è popolato delle molte persone presenti.

Il percorso è bene descritto nella pagina del Gruppo Regionale Piemonte del CAI.

L'album fotografico della giornata e del percorso è disponibile a questo link.

L'invito è di camminare lungo questo percorso didattico e di provare a seguire le indicazioni riportate nei pannelli. Sarà divertente ed utile.

Fonte

domenica 11 ottobre 2020

Mascherina obbligatoria anche per le passeggiate all’aperto

Nella circolare del Ministero dell’Interno si specifica che sarà necessario averla sempre con sé, da utilizzare sempre in presenza di altre persone, ad eccezione di quando si è in auto da soli o con congiunti, oppure in caso di patologie, o infine quando si fa attività sportiva

La mascherina torna obbligatoria anche per chi fa attività motoria all’esterno. Lo precisa una circolare inviata ai prefetti, in cui è specificato: “tra i soggetti esentati, rientrano solo coloro che stiano svolgendo l’attività sportiva e non quella motoria, non esonerata, invece, dall’obbligo in questione”.

LA PASSEGGIATA 

Secondo la circolare del ministero dell’Interno, la mascherina è obbligatoria durante le passeggiate, con l’eccezione naturalmente di quando è nei posti isolati. Durante la corsa, considerata attività sportiva, non è obbligatoria. Così come non sarà sanzionato chi non la indossa quando va in bici. 


Continua qui

sabato 10 ottobre 2020

Padre e figlio si perdono sul Faiallo, tornano a casa “guidati” al telefono dai volontari del soccorso alpino

Genova – Una coppia di escursionisti, padre e figlio, si sono persi mentre stavano facendo una passeggiata sul Faiallo. È successo nel tardo pomeriggio. A dare l'allarme è stato l'uomo che, non trovando più la strada del ritorno, ha chiamato il 112.

Si è mobilitato il soccorso alpino, con alcune squadre di volontari. Mentre stavano cercando la coppia sono riusciti a contattare il genitore, facendosi spiegare il posto dove si trovava. Lo hanno localizzato con il gps e poi lo hanno guidato fino al sentiero. Da lì padre e figlio hanno fatto ritorno a casa.

Fonte

venerdì 9 ottobre 2020

Camminiamo insieme

La Fabula e l’Arbiciolù, è il racconto che si intreccia con una meravigliosa espressione dialettale che indica un individuo particolarmente ardito, vivace, intraprendente, con la voglia di “sconfinare”; sono cortometraggi dove poter scoprire luoghi e culture attraverso modalità inconsuete, improvvisazioni e dialoghi, per vivere l'emozione del viaggio in maniera unica e responsabile.

Video


mercoledì 7 ottobre 2020

Presolana. Si cerca un escursionista disperso da domenica

Sono ancora in corso in Presolana, Orobie bergamasche, le ricerche di un escursionista disperso da domenica 4 ottobre.

Alessandro Fornoni, 46enne originario di Ardesio (BG) è stato avvistato l’ultima volta domenica mattina, in vetta alla Presolana. Come evidenziato dal Soccorso Alpino, si tratta di un appassionato di montagna e assiduo frequentatore della zona.

Continua qui

domenica 4 ottobre 2020

Sul Monte Canin con l’alpinista Nives Meroi: "La mia vita in vetta e i miei ghiacciai scomparsi"

Nives Meroi è una delle più grandi alpiniste del mondo: ha scalato tutti gli ottomila sul pianeta insieme al marito Romano Benet. In questa lunga e spettacolare escursione con Giampaolo Visetti sul Monte Canin, racconta la sua vita, la sua passione per una montagna che sta cambiando, per un ambiente che sta scomparendo, e le grandi emozioni provate su tutte le vette conquistate.

Continua qui (video)

5 luoghi dove ammirare i colori dell’autunno in Italia

L’autunno non è solamente la stagione di castagne e cercatori di funghi.

Da fine settembre i nostri boschi si tingono di sfumature eccezionali e diventano il luogo ideale per camminate in una natura rigogliosa e colorata.

Si chiama Foliage: è il termine con cui si indica il cambiamento cromatico delle foglie nei boschi e nelle foreste durante il periodo autunnale.

Dal verde intenso dell’estate si passa ai toni più caldi dominati dal rosso, passando per l’arancio e il giallo, fino al marroncino che preannuncia l’arrivo del generale inverno.

Continua qui

sabato 3 ottobre 2020

Maltempo: il Nord Ovest è in ginocchio, due vittime. In salvo gli escursionisti tedeschi

Il premier: 'Massima attenzione. Stiamo assicurando un monitoraggio continuo'

Il maltempo travolge il nordovest, ingenti i danni. Due vittime, una in Piemonte (un ragazzo di 36 anni) e una in Val d'Aosta mentre i vigili del fuoco sono riusciti a tratte in salvo diverse persone.

Gli escursionisti tedeschi dispersi in Valle Gesso (Cn) sono stati trovati e recuperati. Lo rende noto il Soccorso Alpino. Nel tardo pomeriggio è stato effettuato un sorvolo dei rifugi in quota con l'elicottero del 118 e con a bordo i tecnici di valle. L'obiettivo era verificare la situazione nel bivacco Guiglia e nel rifugio Questa, dove era più probabile che si trovassero. Sono stati individuati nella seconda struttura in condizioni relativamente buone, ma impossibilitati a scendere. Grazie a due rotazioni sono stati evacuati tutti e 6 (5 uomini e 1 donna) e ricondotti sani e salvi in fondovalle.

Prosegue anche il recupero delle persone che erano rimaste bloccate dal maltempo a Vievola, frazione di Tenda in Val Roya (Francia), al confine con l'Italia. L'elicottero 'Drago 55' dei vigili del fuoco ha recuperato altre nove persone, tra italiane e francesi che vanno aggiunti agli otto del primo volo, tra cui anziani, due bambini e un disabile. Lo rendono noto all'ANSA i vigili del fuoco. A Vievola resta ancora bloccata una quindicina di persone, in prevalenza giovani, che sono stati lasciati al riparo.

Continua qui


Domenica 11 ottobre: VITI & VINI: FOLIAGE ALLA GRANDE PANCHINA DI STREVI E ​ VISITA ALLE CANTINE MARENCO (AL)

Strevi è un comune collinare della provincia di Alessandria, che rientra nell’area dichiarata patrimonio UNESCO. Ha circa 2.000 abitanti ed è caratterizzato da una lunghissima tradizione vinicola legata, soprattutto, al Moscato Passito, considerato il nettare più antico del Piemonte, prodotto ancora oggi con le tradizionali tecniche di appassimento utilizzate fin dal 1078. I suoi vini,  già dall’antichità, arrivavano all’altare papale per la celebrazione della S. Messa.

Lunghezza dell’itinerario: km.8
Dislivello in salita: m.150
Difficoltà: T

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

Appuntamento alle ore  9.45 presso Piazza Vittorio Emanuele II, la piazza del borgo superiore, dove parcheggeremo le auto.
Alle ore 10.00 effettueremo la visita guidata alle cantine Marenco, situate sulla medesima piazza,  con degustazione  di due vini tipici locali, accompagnati da salame e focaccia  (chi lo desidererà, potrà effettuare acquisti).


Durante la visita bisogna indossare la mascherina.


Nel 2016 il moscato Marenco è arrivato sui tavoli dell’ONU, al pranzo dell’assemblea generale sul clima e i migranti, dove Barack Obama e Ban Ki-Moon hanno brindato con le bollicine italiane.
 Terminata la visita, intorno alle ore 12.00 circa, partiremo alla volta della Cappelletta di Pineto, dove giungeremo per le 13.00 e  consumeremo  il pranzo al sacco.
Dopo pranzo ci sposteremo alla grande panchina “Big Bench” gialla (color oro perchè situata nei vigneti di moscato), dalla quale potremo ammirare il panorama e lo spettacolo del foliage.
Terminata la sosta, attraverseremo la Valle Bagnario, la zona tipica di produzione del moscato passito D.O.C.G.  strevese  e faremo ritorno alla auto intorno alle 17.00.
 Il percorso si svolgerà per la maggior parte su asfalto e strade bianche.

Continua qui

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

Lettori fissi

Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.

Epicuro

Archivio blog