giovedì 28 febbraio 2019

Nanga Parbat, alpinisti scomparsi: avvistata la tenda di Nardi e Ballard

È stata individuata dall'elicottero, invasa dalla neve: lo rende noto lo staff dell'italiano. Nell'area ci sono segni di valanga. Nei giorni scorsi il velivolo non era potuto partire per le tensioni tra India e Pakistan. Dei due non si hanno notizie da domenica



È stata individuata dall'elicottero la tenda di Daniele Nardi e Tom Ballard sul Nanga Parbat. Lo rende noto lo staff dell'alpinista italiano impegnato insieme all'inglese nel tentativo di salita invernale lungo lo Sperone Mummery. Dei due non si hanno notizie da domenica. Secondo quanto comunicato dall'esperto alpinista pachistano Ali Sadpara la tenda di campo 3 è "invasa dalla neve". "Nell'area -spiega lo staff di Nardi- sono state individuate tracce di valanga sul pendio che sta ad indicare la pericolosità della zona. Il tempo si mantiene discreto sotto i 7.000 metri e si è in attesa di ricevere ulteriori informazioni fotografiche e video dal campo base e dall'aviazione pakistana".

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mercoledì 27 febbraio 2019

L'ultimo contatto risale a domenica, quando Daniele Nardi ha chiamato la moglie da circa sei mila metri di quota, al Campo 4. Da 48 ore non si hanno più notizie dell'alpinista laziale, originario di Latina, impegnato nell'ascensione invernale del Nanga Parbat, in Pakistan. Assieme a lui c'è anche l'inglese Tom Ballard. I due stanno salendo la montagna lungo lo sperone Mummery, su una via mai percorsa. Persone vicine all'alpinista italiano professano comunque una certa dose di ottimismo. «Siamo in attesa di ricevere conferme sulla loro posizione, si presume che non abbiano segnale per comunicare il cielo é nuvoloso e quindi non si riesce a vedere oltre campo 3». Daniele Nardi sta provando per la quarta volta l'ascesa al Nanga Parbat. I precedenti tentativi erano sempre falliti.

L'ultimo contatto risale a domenica, quando Daniele Nardi ha chiamato la moglie da circa sei mila metri di quota, al Campo 4. Da 48 ore non si hanno più notizie dell'alpinista laziale, originario di Latina, impegnato nell'ascensione invernale del Nanga Parbat, in Pakistan. Assieme a lui c'è anche l'inglese Tom Ballard. I due stanno salendo la montagna lungo lo sperone Mummery, su una via mai percorsa. Persone vicine all'alpinista italiano professano comunque una certa dose di ottimismo. «Siamo in attesa di ricevere conferme sulla loro posizione, si presume che non abbiano segnale per comunicare il cielo é nuvoloso e quindi non si riesce a vedere oltre campo 3». Daniele Nardi sta provando per la quarta volta l'ascesa al Nanga Parbat. I precedenti tentativi erano sempre falliti.

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lunedì 25 febbraio 2019

Cammino di Santiago, quanto mi costa? Un affare da 300 milioni di euro

Gli oltre 300 mila pellegrini arrivati ​​a Santiago nel 2017 hanno sborsato circa 1.000 euro a testa, contando le spese di preparazione del viaggio, quelle durante e quelle relative al ritorno a casa. Soldi comunque spesi bene...


Camminare non è solo un’attività fisica o ludica, un passatempo o un modo di scoprire se stessi, uno strumento per stare bene e curare il proprio corpo. Camminare è anche – forse soprattutto – un modo per viaggiare, la nuova frontiera del turismo, lento e a 360 gradi. E, in questo caso, quindi, anche un grande business.  Molte zone marginali della Penisola Iberica hanno trovato negli ultimi 10 anni il modo di trasformarsi in mete di turismo (anche di massa) grazie al successo del Cammino di Santiago. E, se è vero che i pellegrini sono turisti a impatto zero, è meno vero che il loro impatto economico non sia così rilevante: sicuramente la vita del viandante è incentrata sulla rinuncia al superfluo e la ricerca dell’essenziale, ma anche loro spendono. E non solo quando sono in cammino. Soprattutto sull’attrezzatura e la preparazione del viaggio i pellegrini non badano a spese.

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Pordenone, 2 morti in montagna. Elisoccorso scopre seconda vittima mentre cerca la prima

Alta Via dei Rondoi. Inizialmente l'elicottero cercava un disperso, ma proprio durante le operazione è stato notato il corpo di un secondo escursionista

Piancavallo, 24 febbraio 2019 - Due morti, in due diversi incidenti, sulle montagne di Pordenone. I soccorritori del Soccorso Alpino intervenuti hanno potuto far poco: le due persone si trovano in gravissime condizioni in seguito a cadute. Sul posto anche l'elisoccorso. I corpi sono stati recuperati questo pomeriggio nell'Alta Via dei Rondoi. Delle due vittime, due uomini, non sono ancora state rese note le generalità. A constatare l'avvenuto decesso il personale medico sbarcato dall'elicottero nella zona impervia dove sono avvenuti gli incidenti.
Due incidenti distinti avvenuti in due momenti diversi della giornata, ma nella medesima zona montana situata non lontano della vetta della Forcella. L'area in questo periodo si raggiunge solo con i ramponi perché ricoperta da neve e ghiaccio. 
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venerdì 22 febbraio 2019

22 febbraio 1965, ore 15 – Bonatti e la Nord del Cervino – DINO BUZZATI, Cento ore senza sole

Perché è cosi straordinaria la scalata di Walter Bonatti sul Cervino? Perché in tutto il mondo è stato un coro di ammirazione? Il motivo è questo: poche altre, forse nessun’altra impresa ai mondo, richiedono all’uomo tanto vigore fisico, resistenza ai disagi, esperienza, abilità tecnica, intelligenza, energia nervosa e, soprattutto, forza morale. Certo, in tutte le grandi prove sportive oltre i muscoli occorre anche la volontà. Le doti morali necessarie in scalate come questa sono però di gran lunga più alte di quelle che entrano in azione in una partita di calcio o in un incontro dì pugilato. L’uomo, insomma, qui si rivela nella sua forma più completa e più degna.
Che cosa avrebbe fatto Bonatti se fosse vissuto ai tempi di Omero? Probabilmente alpinista non sarebbe stato, perché l’alpinismo a quei tempi non esisteva. Ma è molto probabile che, per qualche sua eroica gesta, il suo nome sarebbe arrivato fino a noi, nei versi di un grande poema.Ora guardiamo come è fatto il Cervino e in particolare la parete nord, per dove Bonatti è salito.
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mercoledì 20 febbraio 2019

La Via Francigena dalla A alla Z


La Via Francigena è un itinerario con cui scoprire lentamente le bellezze d’Italia.
Ogni tappa ha termine in una città d’arte, o in piccoli paesi ricchi di testimonianze.
Ogni tappa è una storia da raccontare, un'esperienza che passa attraverso i dettagli che ti troverai.

Vivi la Via Francigena nella sua pienezza, dalla A alla Z, con il nostro vademecum di consigli, idee e soluzioni per affrontare il cammino nel modo migliore.

In anteprima per te il primo volume:

A come Allenamento 


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lunedì 18 febbraio 2019

Tragedia sul Legnone Donna di Erba precipita e muore

L’incidente nel primo pomeriggio di domenica, sarebbe scivolata per oltre 200 metri



Una donna di 44 anni, di Erba,è morta nel primo pomeriggio di oggi, domenica, precipitando sul monte Legnone, in comune di Valvarrone. La donna sarebbe scivolata nei pressi del bivacco “Cà de legn”, che è situato a oltre 2.000 metri diquota, precipitando per oltre 200 metri nel canalone ovest della montagna.Con la donna, un’escursionista,un’altra persona, un uomo di 62 anni, che sarebbe rimasto illeso.

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domenica 17 febbraio 2019

Giovane coppia si perde durante escursione in Val Borbera

I soccorritori sono impegnati a recuperare la giovane coppia



CABELLA LIGURE – Soccorsi allertati per recuperare una giovane coppia che questa domenica si è persa durante una escursione in Val Borbera.
In base alle prime informazioni raccolte, il ragazzo e la ragazza, poco più che ventenni, non sono più riusciti a trovare il sentiero per tornare a casa e, ormai smarriti, hanno contattato il numero di emergenza 112.

sabato 16 febbraio 2019

Cai, escursione sul nostro Appennino

Il Gruppo di Alpinismo Giovanile del Cai di Novi Ligure organizza una gita sulla neve con le ciaspole

NOVI LIGURE - Escursione con le ciaspole sul nostro Appennino. Il Gruppo di Alpinismo Giovanile del Cai di Novi Ligure organizza per domenica 17 febbraio una gita sulla neve con le ciaspole

Le racchette da neve (o caspe, ciaspe, ciaspole oppure anche ciastre) sono uno strumento che consente di spostarsi agevolmente a piedi sulla neve fresca poiché aumenta la superficie calpestata e quindi anche il “galleggiamento”, tipicamente usate in attività di escursionismo in ambiente innevato. 

Domenica 17 ritrovo alle 8.30 nel piazzale dell'ex caserma Giorgi e rientro previsto alle 16.00 a Novi. Pranzo al sacco; tempi di percorrenza di circa 5 ore. Informazioni e iscrizioni: cell. 348 4418690 (Alessandro) – mail alpinismo.giovanile@cainoviligure.it. Quote: ragazzi soci Cai gratsi; adulti soci Cai 1 euro; non soci 10 euro, comprensivo di assicurazione. Spese di viaggio non automuniti di 5 euro a persona. Termine iscrizioni venerdì 15 gennaio alle ore 21.00.

Fonte

venerdì 15 febbraio 2019

Domenica 3 marzo Varazze-Albisola

Carissimi,

ricordandovi ancora la serata di diapositive naturalistiche di stasera a cura di Pierluigi Casanova,
presso il Centro Mater Dei di Tortona (AL) alle ore 21.00,
vi informiamo che abbiamo inserito sul sito due nuovi eventi.

Fuori programma, proponiamo per domenica 3 marzo, l'escursione Varazze-Albissola, 
un'uscita adatta a tutti e, se il tempo lo permetterà, sarà una bellissima passeggiata
veramente indovinata da trascorrere insieme per il nostro benessere psico-fisico.
Inoltre abbiamo inserito tutte le info per prenotarsi all'uscita del 7 aprile alle Cave di marmo di Carrara e la visita al Borgo di Colonnata.
Ringraziandovi per l'attenzione, auguriamo una buona giornata.




venerdì 8 febbraio 2019

Svizzera, c'è un cervo sul sentiero: incontro mozzafiato

Un paesaggio da fiaba e un incontro emozionante. Succede lungo un sentiero innevato nei pressi di Saint Moritz, in Engadina. Un grosso cervo maschio incrocia un escursionista. I due si guardano per pochi secondi, poi l'elegante animale sceglie di tornare sui propri passi. (video da Instagram/kempinskiresidencesstmoritz)

Video

La Scuola del Movimento Lento

La Scuola del Movimento Lento è un programma di seminari, corsi e attività culturali dedicate alla divulgazione del viaggio a piedi e in bicicletta, che si svolgono presso la nostra Casa.
Le attività si svolgono durante il weekend, e alternano momenti conviviali, attività di formazione e rilassanti passeggiate lungo la Via Francigena e i sentieri che collegano il Lago di Viverone e la foresta della Serra. I nostri ospiti imparano divertendosi, e hanno l’opportunità di conoscere altre persone con cui condividono la passione per il cammino, e magari dei futuri compagni di viaggio.
La Scuola è coordinata da Alberto Conte, presidente del Movimento Lento, fondatore di ItinerAria e di SloWays, responsabile tecnico della Via Francigena. In ogni seminario vengono coinvolti altri viaggiatori esperti, che di volta in volta approfondiscono temi specifici che hanno come denominatore comune il cammino o la bicicletta. 
Ecco i prossimi seminari della primavera 2019:
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sabato 2 febbraio 2019

Il ritorno del lupo sull'Appennino Ligure

Il commento di Ugo De Cresi, fotografo ed osservatore naturalista



Ugo de Cresi
Fotografo ed Osservatore Naturalista
La regione Trentino si è posta come capofila di un pool di Regioni la cui richiesta è di poter intervenire nei confronti del lupo in deroga alle norme che ne vietano gli abbattimenti, in quanto specie protetta.
A Trentino, Valle d'Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Lombardia si è accodata la Regione Liguria.
Ma davvero è necessario tornare agli anni '20 quando per ogni lupicino venivano pagate 400 lire? «Non è così», spiega Maurizio Fugatti, neoeletto governatore della Regione Trentino salito alle cronache per l'odio viscerale nei confronti dei lupi e per il suo video divenuto virale della sua personale favoletta di Capuccetto rosso dove dichiarava come valide leggende metropolitane su ripopolamenti dei lupi e così via.
Eppure i dati in arrivo proprio dal Trentino sanciscono che i lupi predano per il 90% ungulati e che l'accoppiata recinzioni e cani da guardia funziona molto bene.
In Veneto la fortissima base elettorale di stampo venatorio non ha mai digerito il naturale ritorno del lupo sulle Alpi, in quanto competitore per eccellenza della selvaggina.
Ma è proprio dal Veneto che allevatori virtuosi hanno dimostrato che il mondo è cambiato e adeguarsi con recinzioni, infrastrutture e cani da guardia porta a risultati eccellenti.
Il lupo ha preso possesso di sempre maggiori porzioni di suolo abbandonate dall'uomo, arrivando a colonizzare territori vastissimi e grazie alla dispersione la sua capillare presenza ha efficacia massima.
Tuttavia i fattori che hanno contribuito a questa espansione sono da ricercare proprio nella continua disponibilità di prede, grazie anche alle immissioni per l'esercizio venatorio, unita alla contemporanea assenza e calo degli altri predatori apicali, come l'orso, la lince e l'aquila.
La Francia periodicamente ha attuato piani di abbattimento dei lupi, del tutto inefficaci ed ininfluenti sull'impatto predatorio, tanto che risulta il paese europeo con il più alto numero di predazioni.
Ed in Liguria? Anche nella nostra regione stimare il numero dei lupi è del tutto impossibile.
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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