giovedì 31 agosto 2017

Idea regalo: A un passo dalla vetta


I più affascinanti trekking sull'appennino delle 4 province
Volume 1

Dettagli:

Tipologia di libro: guida

Anno: 2017

298 pagine

ISBN: 9791220003230
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A UN PASSO
DALLA VETTA

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Una terra di contrasti, racchiusa tra la pianura padana ed il mare: l’appennino delle quattro province è un territorio privo di confini ben definiti, che accomuna zone unite da una profonda identità storico-culturale. “Un’isola tra i monti”, per dirla con le parole di Fabrizio Capecchi, racchiusa tra le dorsali appenniniche appartenenti alle province di Alessandria, Genova, Pavia e Piacenza.
Dai panoramici crinali alle vecchie mulattiere, dai villaggi isolati ai paesi fantasma, laghi, castelli e cascate: un viaggio sui sentieri delle quattro province attraverso cinquanta trekking da percorrere lentamente, all’insegna della serenità e del rispetto del territorio.



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Nei ghiacciai alpini trovati sostanze radioattive e metalli pesanti...



Nei ghiacciai alpini trovati sostanze radioattive e metalli pesanti come cesio, americio e bismuto. Una "eredità" dei test nucleare degli Anni 60 e gli incidenti di Chernobyl e Fukushima.

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Lettera 43 su Facebook


Nuovi ritrovamenti nei ghiacciai in fortissima crisi per super caldo

 

 

9/10 settembre la val Formica - Altopiano di Asiago (VI)


La salita al compatto e austero bastione del monte Portule è, meritatamente, una delle escursioni più frequentate e remunerative dell'altopiano di Asiago e degli altipiani trentini.L’Altopiano dei Sette Comuni costituisce un vasto settore delle Prealpi venete. Lo racchiudono da ovest la Valle del Centa e quella del fiume Astico, a nord la Val di Sella e la Valsugana, ad est il canale del Brenta, a sud, infine, degrada verso la pianura vicentina con una lunga successione di rilievi collinari. La catena montuosa settentrionale, laddove l’Altopiano raggiunge le quote più elevate, si estende ad arco, da ovest ad est. Iniziando dallo Spritz Verle m 1908 s.l.m., l’orlo dell’Altopiano è costituito dalle seguenti cime, quasi tutte superiori ai duemila metri: Cima Mandriolo, Cima Larici, Cima Portule, Cima Dodici, Cima Undici, Monte Castelnuovo, Monte Ortigara, Cima Caldiera, Porta Molina e Castelloni San Marco. Al centro i monti dell’acrocoro sommitale convergono verso una vasta conca, leggermente ondulata. All’estremità orientale dell’arco montuoso, il rilievo s’attenua nella Piana di Marcesina, mentre verso sud, cioè verso la conca centrale, si dipartono numerose dorsali ed altrettante valli, due delle quali risultano particolarmente incise e profonde: ad ovest la Val d’Assa e ad est la Valle di Campomulo-Frenzela. L’Altopiano ha un estensione di circa 466,68 kmq. Tale misura, però, è relativa solo ai comuni attuali, ed esclude quindi i territori di altri comuni confinanti della fascia pedemontana. 

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mercoledì 30 agosto 2017

Dispersi su Mt Rosa, individuati corpi

Localizzati da elicottero. Si sta tentando recupero

I corpi senza vita dei due alpinisti tedeschi, un uomo e una donna di 23 e 21 anni, dispersi da sabato sul Monte Rosa sono stati individuati nel corso di una ricognizione in elicottero del soccorso alpino valdostano. Si trovano alla base di una cresta sulla parete Est del Naso del Lyskamm, a quota 4.000 metri.

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Domenica 3 settembre a Cà del Monte (PV)


Veramente bello da non perdere! Domenica 3 settembre camminata sulle colline di Ca' del Monte e visita al Planetario e Osservatorio Astronomico di Cà Del Monte...vi aspettiamo numerosi
Per info e prenotazioni: nwp.novi@gmail.com

martedì 29 agosto 2017

Bloccata in vetta con i tacchi a spillo. Ecco come contrastare l’imprudenza in quota

È quasi terminata l’estate e ancora una volta ci troviamo a fare i conti con l’imprudenza in montagna. Un fenomeno che non sembra fermarsi, anzi. Incoscienza che spesso porta a situazioni fatali, nel peggiore dei casi. Lo abbiamo scritto già prima di Ferragosto: il punto non è l’elitismo, è la pura consapevolezza che – andando in montagna – si è esposti a rischi oggettivi che possiamo solo mitigare. Eppure, ancora troppe persone prive di senno si espongono, ed espongono gli altri, a questi rischi. Forse, sebbene la montagna stia tornando di moda, è bene che si usino i mesi più freddi per ragionare su come evitare quello che state per leggere.

In una assolata, ma fresca, mattinata di Washington, un articolo colpisce il mio interesse. Su l’Alto Adige c’è lo sfogo degli Accademici del Cai, dell’Aiut Alpin Dolomites e del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas). Sono «esasperati», si legge nell’articolo, dalle troppe chiamate senza motivo. E, di conseguenza, dei troppi interventi non necessari che devono compiere, mettendo a repentaglio la loro stessa vita, per salvare gli imprudenti. E fanno poi anche un calcolo dei costi operativi delle uscite con l’elicottero, i cui prezzi sono ben noti a chi frequenta regolarmente la montagna. Dai due a tremila euro per intervento, spesso eseguito da volontari. Se si tratta di aiutare persone in pericolo però, la macchina dei soccorsi diviene quanto mai preziosa. Capita però anche il contrario. In diversi casi, chi chiama i soccorsi non è a conoscenza dell’enorme costo di quella chiamata, sia in termini di risorse umane sia in termini di risorse finanziarie. Citiamo testualmente alcuni esempi pubblicati ieri da l’Alto Adige: “Una famiglia dal bosco chiama il 118: «Piove, non è che l’elicottero potrebbe portarci degli ombrelli?». Turista in cima al Seceda in tacchi a spillo: «Mi venite a prendere, con l’elicottero? Non riesco più a scendere…». Rifugio Locatelli, Tre Cime: «Stamattina faceva caldo, ora è tanto freddo, non è che ci portate da vestire?»”.

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lunedì 28 agosto 2017

Domenica 3 settembre: Roccaforte Ligure, Croce degli Alpini e il Poggio (AL)


Passo dopo Passo

La tremenda GRANDINATA in Marmolada di sabato 26 agosto: feriti anche gravi!

Temporale sottovalutato.

La possibilità di temporali sabato 26 agosto in Marmolada nel pomeriggio c'era, non era altissima, ma c'era, la passione talvolta prevale ed impone scelte irrazionali.
La sottovalutazione del rischio (vanno loro, vado anch'io) in questi casi è un errore che può costare la vita e i cumuli se si sviluppano non perdonano. 
Un uomo di 31 anni si trova nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Treviso, dove è stato portato da Falco dopo il recupero in parete e le prime manovre di soccorso in rifugio. Le cascate ghiacciate che scendevano dalla Marmolada durante il temporale gli hanno causato una grave ipotermia.

Possono anche esperti alpinisti ma con il tempo non si è mai abbastanza esperti, nemmeno se si fa questa professione da molti anni e se si guarda il cielo da una vita, figuriamoci se il cielo è un elemento secondario rispetto al primo: le montagne!

La grandinata in alta quota, presa addosso con violenza e su un ghiacciaio può determinare seri problemi di ipotermia se non si trova nel breve un rifugio sotto cui ripararsi.

La pioggia si unisce al ghiaccio e determina la formazione di una cascata, chi ci si trova sotto se la becca tutta ed è come se facesse una doccia gelata costante.

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Trentino, precipita cordata: morti due alpinisti sulla Presanella. Tra i feriti anche un 14enne: è grave

Il gruppo di nove persone era composto da due famiglie. In prossimità della forcella Freshfield, a 3.200 metri, i primi due sono scivolati trascinando gli altri. I feriti sono stati trasportati negli ospedali di Trento e Bolzano. Quattro elicotteri impegnati per ore nei soccorsi


TRENTO - Due alpinisti sono morti e altre sette persone sono rimaste coinvolte mentre scalavano in cordata la cresta nord ovest della Cima Presanella, montagna di oltre 3.500 metri nelle Alpi Retiche e vetta più alta del comprensorio Adamello-Presanella, vicino a Madonna di Campiglio, in Trentino.

L'incidente è avvenuto poco dopo le 9.30. Si tratta di un gruppo della Valle Camonica, due famiglie di nove persone residenti sulla sponda
bresciana del Lago di Iseo. Tra i feriti anche un ragazzo di 14 anni, ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Trento.


(...)

 
TRE INCIDENTI MORTALI IN AUSTRIA E ITALIA


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mercoledì 23 agosto 2017

Monte Bianco, segnalata la presenza di tre cadaveri sul Ghiacciaio del Miage

Courmayeur - La segnalazione è giunta da un alpinista francese che ha fotografato il ritrovamento. Sulla base delle immagini da lui scattate parrebbe trattarsi di corpi restituiti dal ghiacciaio.

La segnalazione è arrivata da un alpinista francese: ci sono tre cadaveri sul Ghiacciaio del Miage, nel massiccio del Monte Bianco. Sulla base delle fotografie scattate dall'uomo sembra trattarsi di corpi restituiti dal ghiacciaio, risalenti, in base all'attrezzatura, anche fino agli anni Novanta. L''escursionista ha consegnato inoltre una carta d'identità tedesca del 1995. 

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martedì 22 agosto 2017

Escursione ad anello sul Lagazuoi per il sentiero Kaiserjager

Escursione ad anello sul Lagazuoi per il sentiero Kaiserjager da passo Falzarego.

Una delle più belle escursioni da fare nelle Dolomiti, in particolare nel Lagazuoi, è intraprendere il sentiero dei cacciatori imperiali austriaci, ovvero il sentiero Kaiserjager. Quest'escursione merita di essere fatta sia per un motivo paesaggistico, sia per la storia che emana questo posto, uno dei principali fronti durante la Prima Guerra Mondiale. Il Lagazuoi infatti era una roccaforte austriaca, piena di gallerie e trincee scavata durante il conflitto sia dagli austriaci, sia dagli italiani che tentavano di espugnare questa montagna, punto strategico sui passi Falzarego e Val Parola. Oltre questo si godono fantastici panorami sulle principali vette Dolomitiche, in primi sul gruppo delle Tofane. 
 
L'escursione è abbastanza impegnativa nonostante siano solo 700 metri di dislivello, da non sottovalutare alcuni tratti molto esposti.
 
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lunedì 21 agosto 2017

Incidente sul Gruppo Sella, morto un alpinista. Ferito il compagno di salita


Un alpinista di Bolzano di 26 anni è morto cadendo mentre compiva un’ascensione nel gruppo del Sella, In Alto Adige. Gravemente ferito anche il suo compagno di escursione. L’uomo stava salendo sulla Via Rizzi, un percorso tra i meno noti dell’area, che parte da quota 2.300 metri. Per cause ancora in via di accertamento, mentre affrontava un passaggio piuttosto difficoltoso, ha perso il contatto con la parete, cadendo per una settantina di metri.

Il secondo scalatore, un bolzanino di 27 anni, è stato anche lui trascinato in basso, ma è stato sbalzato per pochi metri ed è sopravvissuto. È stato soccorso con un elicottero della Protezione civile ed è ricoverato all’ospedale di Bolzano, in gravissime condizioni.

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sabato 19 agosto 2017

Alpinisti tedeschi soccorsi su Grandes Jorasses

Hanno trascorso la notte a quasi 4.000 metri di quota

Due alpinisti di nazionalità tedesca sono stati soccorsi e trasportati a valle dopo che sono rimasti bloccati per tutta la notte sulle Grandes Jorasses, nel massiccio del Monte Bianco. Le guide del Soccorso alpino valdostano li hanno raggiunti a 3.900 metri di quota, nella zona del Rocher Whymper, lungo la via normale. I due - spossati e con difficoltà ad individuare il percorso - avevano dato l'allarme ieri verso le 21. L'operazione di soccorso è scattata questa mattina.

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venerdì 18 agosto 2017

Monte Giarolo: si perdono durante un'escursione

Un lieto fine grazie all'intervento di Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino che ha dato le indicazioni per tornare indietro dal Monte Giarolo a tre escursionisti di Novi Ligure e Basaluzzo rimasti "bloccati" sull'altura perché hanno perso la strada giusta per tornare al parcheggio dove ad attenderli c'erano altri due amici

Novi ligure (AL)
Un lieto fine per tre escursionisti di Novi Ligure e Basaluzzo che durante un'escursione sul Monte Giarolo dai Piani di San Lorenzo in Val Borbera hanno "perso il sentiero" per ritornare indietro. Ad attenderli ai Piani di San Lorenzo gli altri due amici compagni di escursione che nel frattempo erano tornati al parcheggio delle auto, perdendo le "tracce" dei tre compagni di avventura.

Ad intervenire quindi nel pomeriggio di venerdì 18 agosto i Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino che sono riusciti a mettersi in contattato telefonico con i tre escursionisti rimasti sul Monte Giarolo e a dargli le indicazioni per il recupero del sentiero giusto attraverso cui tornare indietro. 

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lunedì 14 agosto 2017

CAMMINANTOLA: Con il naso all’insù


Un punto di osservazione davvero privilegiato per ammirare la volta celeste lontano dall’inquinamento luminoso della città.

Nel pomeriggio, ritrovo a Casa del Romano per raggiungere la vetta del M. Antola (1597m); cena presso il Rifugio ParcoAntola e rientro in notturna ammirando il cielo lungo il suggestivo percorso di crinale.

Rientro previsto ore 22.30 ca. a Casa del Romano e a seguire osservazione presso l’Osservatorio Astronomico Regionale Parco dell’Antola – Comune di Fascia con gli esperti dell’Associazione Urania. Tutti i partecipanti devono essere muniti di torcia.
Punto di ritrovo: Loc. Casa del Romano (GE)

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venerdì 11 agosto 2017

Sentiero 260: da Pertuso a Roccaforte attraversando la val Borbera

Terza puntata della rubrica "In cammino", una selezione di percorsi del nostro territorio che il Cai ha censito, mappato e segnalato sul campo. La rassegna prevede sentieri per ogni tipo di preparazione, dalle passeggiate alle escursioni più lunghe e difficili, fino alle mete per i più esperti

IN CAMMINO - Oggi segnaliamo un percorso impegnativo, soprattutto nel primo tratto, per il dislivello e per alcuni passaggi esposti sulle rocce di puddinga, attrezzati con corde fisse e passerelle di legno, identificato come Sentiero 260 “Pertuso - Roccaforte Ligure” della zona Novi Ligure e val Borbera.

La fatica della salita è ampiamente compensata dagli scorci panoramici che diventano sempre più ampi e affascinanti, mostrando tutta la bellezza delle strette di Pertuso e della val Borbera.

Il sentiero è dedicato a Serena Salvucci e Alessandro Mennella, giovani soci del Cai di Novi Ligure, tragicamente caduti in un incidente sul gruppo del Monte Rosa nel 2003.

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lunedì 7 agosto 2017

Maltempo, 4 morti sulle Alpi tra Friuli, Bellunese, Marmolada e Adamello

A Milano cade per la forte pioggia una ringhiera-balaustra nella Galleria


Il maltempo lungo l'arco alpino e dolomitico ha richiesto finora oltre 30 interventi da parte dei soccorritori. Al momento 51 le persone soccorse. Lo rende noto il Corpo Nazionale del soccorso alpino e speleologico.

LA SITUAZIONE
E' stata individuata dal Soccorso Alpino di Maniago (Pordenone) la vittima dell'incidente causato dal maltempo in Friuli. Si tratta di una persona che si trovava lungo la pista forestale che conduce al raduno europeo della famiglia Arcobaleno. Secondo quanto si apprende, la vittima - un uomo di 41 anni, cittadino belga - si trovava nella propria tenda travolta da un albero durante il temporale
Ha perso la vita precipitando per diversi metri dopo essere scivolata su un sentiero bagnato, durante un forte temporale, a Saviore dell'Adamello, Margherita Nardone, 24 enne romana.

Un escursionista è stato ucciso da un fulmine sulla ferrata della Marmolada, in Trentino. Ferita, ma non grave, anche la moglie, che ha chiamato i soccorsi. Il turista emiliano, 47 anni, stava percorrendo la via ferrata, quando è stato sorpreso da un forte temporale. Non ha avuto modo di ripararsi, un fulmine lo ha colpito. La moglie, sotto shock, è riuscita a dare l'allarme chiamando al 112. E' intervenuto oltre al soccorso alpino che ha portato in salvo la donna, anche l'Aiut Alpin che ha recuperato il morto e lo ha trasportato a Canazei.

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sabato 5 agosto 2017

Monte Bianco, in tenda sul ghiacciaio ai piedi della frana di granito

 
L’ennesima incoscienza
 
Satelliti del Mont Blanc du Tacul, venerdì 28 luglio. Nella conca glaciale denominata «Cercle Maudit» alcuni alpinisti hanno montato le loro tende non distante dalla base conica del Couloir des Capucins. La guida alpina Ezio Marlier ha filmato il luogo ha commentato: «Sono allibito, possibile che non si vedano i blocchi di graniti, la frana?». Le tende sono vicine a un parallelepipedo di roccia che due anni fa ha travolto una tenda e sfiorata un’altra. «In quella frana - dice ancora Malier - purtroppo morì un alpinista che era nella tenda». L’episodio fa parte di quel fenomeno ormai quasi rituale di persone (alpinisti compresi) che si avventurano sui ghiacciai e sotto le pareti di roccia incuranti dei pericoli. «In realtà – dice Marlier – mi pare che proprio non ci si renda conto del pericolo. Non è possibile scegliere un luogo glaciale su cui sono rotolati dei massi in corrispondenza di una canale per piazzare le proprie tende. Se lo si fa significa che la lettura del pericolo non è avvenuta e con essa quella del territorio.

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Scout muore per un malore durante una gita sul Monte Subasio

La tragedia a Collepino di Spoleto: era con un gruppo scout di Alessandria

Un ragazzo di 18 anni è morto oggi pomeriggio mentre stava facendo un’escursione a Collepino di Spoleto con un gruppo scout di Alessandria. Sul posto è intervenuto il soccorso alpino insieme ai sanitari del 118 e ai vigili del fuoco, purtroppo però, per il giovane non c’è stato nulla da fare.

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Trekking ai Forti di Genova

Ammirare Genova dai suoi “Forti” consente di unire sport, natura e storia in un piacevole trekking ad anello che percorre l’Area Naturale Protetta d’interesse locale e tocca alcuni forti militari costruiti fra il XVII e il XIX secolo

 
C’è un modo diverso di vivere e apprezzare Genova, oltre al mare e ai suoi splendidi gioielli di arte e architettura, sparsi per la città. Un modo che ben si adatta ad ogni stagione, perchè ci porta per mano a guardarla dall’alto, dal fresco dei suoi monti, al riparo da sguardi indiscreti, protetti dalle mura. Tanti sono i possibili percorsi all’interno del parco delle mura, a seconda del livello di difficoltà e della durata che si intendono affrontare. C’è però, in ognuno di questi itinerari, una costante: la vista impareggiabile e insolita di Genova dall’alto dei suoi forti. Un’esperienza assoltamente necessaria per poter dire di conoscere e amare questa città di mare.

ALCUNI PERCORSI:

NOTE: per tutti i percorsi ai Forti di Genova la partenza è Righi, dove arriva la funicolare che parte da Largo Zecca, raggiungibile a piedi o in bus dalla stazione di Genova P. Principe. Si può arrivare al Righi, oltre che con la funicolare, anche col bus 64 che parte da Manin o con mezzi propri. MAGGIORI INFORMAZIONI IN QUESTO LINK, AL FONDO)
L’arrivo di tutti i percorsi è Forte Begato, da cui è possibile tornare al piazzale della funicolare con circa 30 minuti di cammino seguendo la strada asfaltata.
PER LE TRACCE GPS leggi QUI


PERCORSO IMPEGNATIVO 11.5 Km

Disliv. 494 mt a salire-323 mt a scendere – 3.30 h di cammino
Dall’arrivo della funicolare ci si dirige verso Torre Specola e camminando lungo le mura del Castellaccio si raggiunge Via delle Baracche, dalla quale si imbocca il sentiero dell’Acquedotto che percorrerete fino a Trensasco. Da qui si imbocca la direttissima per Forte Diamante, dal quale potrete godere di uno spettacolo unico su Genova. Si scende quindi alla Sella del Diamante e ci si dirige verso Forte Puin. Da questo Forte, lungo il sentiero delle Mura, si raggiunge prima Forte Sperone e poi Forte Begato, dove è possibile visitare l’esterno dell’area fortificata e pranzare al sacco affacciati sulla città.

PERCORSO INTERMEDIO 8.5 km

Disliv. 376 mt a salire-197 mt a scendere – 2.30 h di cammino
Dall’arrivo della funicolare ci si dirige verso Torre Specola e camminando lungo le mura del Castellaccio si raggiunge Via delle Baracche dalla quale si imbocca il sentiero dell’Acquedotto per poi salire fino alla Sella del Diamante, dalla quale vi dirigerete verso Forte Puin. Da questo Forte, lungo il sentiero delle Mura, si raggiunge prima Forte Sperone e poi Forte Begato.


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venerdì 4 agosto 2017

Incidenti in montagna: due morti vicino Trieste, in Val Rosandra. Appesi per ore in parete sotto il sole

Sulla ferrata “Rose d’inverno”. I due alpinisti potrebbero essere morti per sfinimento dopo essere rimasti per ore appesi in parete, sotto il sole della caldissima giornata

Due alpinisti sono morti giovedì in Val Rosandra, a pochi chilometri da Trieste, sulla ferrata `Rose d’Inverno´. I corpi sono stati trovati in tarda serata dagli uomini del Soccorso alpino di Trieste che avevano avviato ricerche dopo l’allarme lanciato dalla moglie di uno dei due. I due alpinisti potrebbero essere morti per sfinimento dopo essere rimasti per ore appesi in parete, sotto il sole della caldissima giornata.

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mercoledì 2 agosto 2017

"Pericolo di Morte" il video di Montagna Sicura per la prevenzione.



Diffondiamo questo cortometraggio che mostra con tre differenti esempi quali siano, in ambiente di alta montagna, i comportamenti corretti e consapevoli e quali, invece, siano assolutamente da evitare. Uno spunto di riflessione che ha lo scopo di prevenire situazioni pericolose e l’obiettivo di educare alla consapevole frequentazione delle alte quote. >>>CLICCA QUI<<< PER VEDERE IL VIDEO

Stazzano (AL): escursionista cade in un dirupo, ritrovato dopo tre ore sano e salvo

E' successo martedì mattina lungo i sentieri tra le cascine Grillotta e Montaldo

Brutta avventura per un’escursionista di Alessandria stamattina, lungo i sentieri che da Stazzano portano verso le alture della Val Borbera. F.D. , 55 anni, alle prime ore del giorno si è avventurato nei boschi seguendo i sentieri della zona ma, alle 11.30, all’improvviso, è scivolato in un dirupo a causa di una frana tra la cascina Grillotta e la cascina Montaldo. Nonostante vari tentativi non è riuscito a risalire sul sentiero e non ha potuto fare altro che chiamare il sindaco di Vignole, Giuseppe Teti, di cui aveva il numero di cellulare. Teti  ha attivato immediatmente i soccorsi.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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