martedì 22 febbraio 2022

Escursionisti sorpresi da vento forte e neve sulle Pale di San Martino, recuperati in elicottero

 

Due escursionisti di Pessano con Bornago (MI) – un uomo del 1990 e una donna del 1994 – sono stati recuperati dall’elisoccorso, dopo essere stati sorpresi da forti raffiche di vento misto a neve, mentre si trovavano nei pressi del Passo della Fradusta, nel gruppo delle Pale di San Martino, a una quota di circa 2.650 metri. I due escursionisti, illesi ma provati dal freddo e in difficoltà a proseguire l’escursione in autonomia a causa del maltempo, hanno chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 15.45.

Il Tecnico di Centrale del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre gli operatori della Stazione San Martino di Castrozza si sono messi a disposizione in piazzola per dare eventuale supporto. 

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Domenica 27 febbraio: LA COSTA DI MONTEBORE (AL)

 

Proponiamo questa domenica, una rilassante uscita tra paesini, chiesette, castelli abbandonati e angoli sconosciuti, ricchi di storia. L’uscita nel pomeriggio ci condurrà all’azienda Agricola biologica Cascina Nerchi, dove la passione per la pastorizia e i sapori di una volta hanno creato questa realtà autentica. Alla Cascina si producono formaggi trasformando il latte genuino degli animali che pascolano liberamente sulle colline nel territorio di Montebore; formaggi caprini, di mucca, di pecora o misti per ritornare
ad assaporare i gusti e i sapori genuini di un tempo.
Lunghezza dell’itinerario: km 13
Dislivello in salita: m 300 circa
Dislivello in discesa: m 300 circa
Difficoltà: T (per tutti)
Dal paese di Dernice m 600 s.l.m. si sale subito verso i resti del castello, da cui si apre una visuale perfetta sulla Val Curone e sulle piccole vallette attigue e, per questo, costituiva un punto strategico nel periodo Medioevale. Ai nostri piedi, verso San Sebastiano Curone, una mulattiera collegava i due paesi, passando da un luogo che oggi è diventato un Agriturismo, La Cabella (ma in realtà era la Gabella, termine che in passato veniva usato per indicare un dazio, un tributo o una tassa). Si prosegue in direzione sud, tra le valli Curone e Borbera in leggera salita, per scendere al paese di Vigoponzo m 550 s.l.m. In fondo alla valle, ecco i maestosi conglomerati delle Strette del Pertuso: anche se di altezza modesta, questi monti sono particolarmente affascinanti, complice il Torrente Borbera che, nei milioni di anni, ne ha plasmato la conformazione.
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La peste suina ferma le "Porte di Pietra"

Fulvio Massa: "Noi ci arrendiamo. Siamo già al lavoro per l'edizione 2023"

BORGHETTO BORBERA (AL)  — L'anno scorso oltre 1100 iscritti, il titolo italiano in palio e la selezione per la nazionale ai Mondiali. Una edizione da record per le "Porte di Pietra" che, però, nel 2022, non si correranno. Una decisione sofferta per 'Gli Orsi', l'associazione che organizza uno degli ultratrail più famosi e importanti a livello internazionale, il 'cuore' in Val Borbera,  con un territorio vasto coinvolto.

A fermare Fulvio Massa e tutta la squadra è la peste suina. "Una scelta triste per tutti e anche molto difficile, ma le disposizioni oggi in vigore non ci permettono di organizzare un evento che coinvolge migliaia di persone. L'ordinanza del 13 gennaio, dei Ministeri della Salute e delle Politiche agricole e forestali, ha vietato ogni tipo di attività sui sentieri di gran parte dei territori appenninici compresi  tra le province di Alessandria e Genova, fino al 13 luglio.  Paralizzate tutte le attività legate a tempo libero, turismo, ristorazione e  al terziario di un territorio appenninico - sottolinea Massa - che ha limitate possibilità di contrastare queste decisioni e, quindi, non può che subirne le conseguenze".

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venerdì 18 febbraio 2022

L'ANELLO DI ALTA COLLINA E LA PANCHINA GIGANTE DI POZZOL GROPPO (PV/AL)

Un percorso ad anello sui dolci rilievi della media Valle Staffora con meta la panchina gigante di Pozzol Groppo
e i bellissimi panorami che si affacciano sulle valli attigue.
Dal paese di Godiasco m 195 s.l.m. si attraversa il ponte sul torrente Staffora seguendo la strada in direzione Salice Terme e, dopo circa 2 km, si raggiunge la bellissima Rocca di Montalfeo. Le prime testimonianze circa la presenza di una torre di avvistamento sul Monte Alfeo risalgono ad epoca tardo romana, la costruzione del castello quindi non ha data certa. La Rocca è appartenuta ai Malaspina di Godiasco, signori della vallata, e le sue vicende in seguito si legarono a quelle del Ducato di Milano.
Il percorso, poco prima di Montalfeo, svolta a sinistra, per poi proseguire su mulattiera fino alle frazioni dell’alta collina. Si svolta a sinistra su strada asfaltata che ci accompagna verso il paese di Pozzol Groppo. Bellissime le visuali sull’omonimo castello, sulla Val Curone e l’Appennino. Giunti al bivio della Cappelletta, si piega a destra e in pochi minuti si raggiunge la grande panchina,
Il ritorno, passando dalla località Monastero, scende nei pressi del torrente Staffora, costeggiandolo su strada secondaria fino al paese di Godiasco.
Lunghezza dell’itinerario: km 14
Dislivello in salita: m 400 circa
Dislivello in discesa: m 400 circa
Difficoltà: T (per tutti)
NB: nelle zone in cui vige il divieto di trekking su sentieri ed aree boschive a seguito dell'emergenza da P.S.A., il percorso si snoderà su strade asfaltate secondarie.
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Il cammino come terapia: ecco perché è importante ritrovarsi tra sport e natura

La pandemia ha lasciato strascichi emotivi in ognuno di noi. Camminare nella natura può essere una soluzione per ritrovare il proprio benessere psicofisico

L’isolamento in casa, il distanziamento sociale e lo smart working, che ha eliminato la distanza tra luogo di lavoro e di riposo, hanno inciso profondamente sull'equilibrio e la serenità delle persone.

La diffidenza verso il prossimo, la necessità di stare a distanza e l’impossibilità di scambiarsi abbracci e affetto hanno creato stati di sofferenza.

LO STUDIO

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Lo ha rivelato anche uno studio condotto dalla Humanitas University: la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto significativo sulla sfera psicologica ed emotiva  degli individui.

Le ricerche hanno rilevato che il 21% delle persone ha notato un peggioramento nei rapporti con il partner e il 13% con i propri figli.

Oltre il 50% delle persone ha riscontrato un incremento della fatica percepita durante le attività lavorative, il 70% degli studenti ha invece provato un sensibile calo della concentrazione nello studio.

Più del 20% delle persone ha iniziato o incrementato l’uso di farmaci ansiolitici e antidepressivi. Questi dati delineano un quadro preoccupante dello stato psicofisico della popolazione italiana.

 IL CONTATTO CON LA NATURA

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Un supporto psicologico è essenziale, ma anche il contatto con la natura può fare molto per migliorare questa condizione.

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lunedì 14 febbraio 2022

Stiamo perdendo anche il ghiacciaio più alto dell’Everest

ghiacciai, lo sappiano bene, si trovano in uno stato di crescente sofferenza, in ogni angolo del mondo. Sì, a volte si possono trovare delle eccezioni, i cosiddetti ghiacciai “anomali”, che sembrano resistere al cambiamento climatico, come nel caso dei piccoli ghiacciai delle Alpi Giulie o alcuni ghiacciai del Karakorum, ma in linea di massima la situazione non è delle migliori e il futuro è ben altro che roseo. E se, come noi, avete mai pensato che forse i ghiacciai più alti del Pianeta se la possano cavare meglio di quelli che si sviluppano a quote inferiori, sappiate che non è così. Uno studio di recente pubblicazione su Nature Portfolio Journal Climate and Atmospheric Research, focalizzato sul ghiacciaio più elevato della montagna più elevata del mondo – l’Everest – dimostra che lo scioglimento stia accelerando vertiginosamente anche a 8000 metri di quota.

“Si sa poco dei ghiacciai al di sopra dei 5000 metri – si legge nell’abstract del paper “Mt. Everest’s highest glacier is a sentinel for accelerating ice loss” – . Qui dimostriamo, sulla base del carotaggio più in quota mai realizzato e dei dati forniti dalle più alte stazioni meteo automatizzate al mondo (posizionate a 7945 m al Colle Sud e a 8430 m nella zona del the Balcony, ndr) il ruolo significativo di scioglimento e sublimazione nel processo di perdita di massa persino sul ghiacciaio più alto dell’Everest, il ghiacciaio del Colle Sud (8020 m).”

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Trovato morto l'escursionista disperso sul Mombarone

Secondo una prima ricostruzione è precipitato dal sentiero

(ANSA) - TORINO, 14 FEB - E' stato trovato morto il 68enne di Ivrea disperso da ieri pomeriggio sul Mombarone, sul versante di Settimo Vittone (Torino).

Il cadavere è stato individuato in mattinata dalle squadre del soccorso alpino e dei vigili del fuoco impegnate nelle ricerche.

Si trovava nella zona in cui si è interrotta la traccia Gps registrata dal suo telefonino, dove, secondo una prima ricostruzione dell'incidente, l'uomo è precipitato cadendo dal sentiero. A dare l'allarme, nel tardo pomeriggio di ieri, era stata la moglie.

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In difficoltà sui Colli Berici, chiamano i soccorsi e tornano a casa senza avvisare

 

Tra gli innumerevoli interventi di soccorso messi in atto su Alpi e Appennini nel corso del weekend, molti legati come sta accadendo nelle ultime settimane, a scivolate su ghiaccio – cogliamo ancora una volta l’occasione per ribadire le regole da seguire per una maggiore sicurezza – riportiamo un episodio fortunatamente a lieto fine, che invita però a riflettere su un errore da evitare qualora ci si ritrovi a essere protagonisti di un intervento di soccorso.

Nella giornata di sabato 12 febbraio, alle 17.30 circa, la Centrale del 118 ha attivato il Soccorso alpino di Padova, su richiesta di un uomo, la cui moglie, al rientro da una passeggiata lungo il sentiero n.6 di Lumignano sui Colli Berici, si era sentita poco bene. I soccorritori sono subito partiti e, poiché la coppia non era più raggiungibile al telefono per dare ulteriori indicazioni, una volta a Lumignano una squadra ha iniziato a percorrere il sentiero dall’alto, una dal basso.

Mentre i soccorritori li stavano cercando, verso le 18.20 l’uomo ha richiamato dicendo che erano riusciti a raggiungere la macchina, a 200 metri circa di distanza, aiutati anche da un passante, che erano a casa e non avevano potuto avvertire prima per il cellulare scarico

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domenica 13 febbraio 2022

Una farfalla è la sentinella dei cambiamenti climatici in Appennino

 

Nei giorni scorsi ci siamo trovati a parlare di una specie animale, alpina e appenninica, riconosciuta come sensibile indicatore dei cambiamenti climatici: il fringuello alpino. Il piccolo passeriforme non è certo la sola specie che “ci parla” in silenzio dei mutamenti dell’ambiente montano. Di recente sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Insect Conservation and Diversity i risultati di uno studio a cura dell’Università di Firenze, focalizzato su un’altra specie volante, questa volta appartenente al mondo degli insetti, considerabile come una sentinella dei cambiamenti climatici: la Erebia pandrose. Una farfalla di cui esiste una sola popolazione della sottospecie endemica degli Appennini.

Gli sforzi del team internazionale di ricerca coordinato Leonardo Dapporto, del Dipartimento di Biologia di Unifi, si sono concentrati proprio su questa popolazione appenninica isolata, a 400 km circa da altre popolazioni note. Della farfalla è stato nello specifico studiato il DNA mitocondriale. Il team, come riportato in un comunicato dell’Ateneo, “ha potuto valutare insieme le prospettive sui rischi della perdita di biodiversità del territorio.”

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sabato 5 febbraio 2022

Livigno, si stacca una valanga: morto in ospedale lo sciatore travolto dalla neve

Come segnalato da alcuni sciatori, sulle montagne di Livigno si è staccata una valanga: morto uno sciatore.

I soccorritori stanno raggiungendo un’area in quota sulle montagne di Livigno dove si è staccata una valanga: il timore è che alcuni sciatori siano stati investiti durante un’escursione e possano essere dispersi sotto la neve.

Non ce l’ha fatta lo sciatore travolto dalla valanga di Livigno. Trovato sotto la neve e portato in ospedale, è deceduto poco dopo nonostante le cure che si sono rivelate inutili. Un altro escursionista, amico della vittima, è rimasto ferito.

La tragedia si è consumata in provincia di Sondrio, in una delle località sciistiche più note e frequentate della Lombardia e di tutto il Nord Italia. Il distacco della massa di neve è avvenuto a oltre 2000 metri di altezza.

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Un ghiacciaio che ha impiegato 2.000 anni per formarsi sull’Everest si è sciolto in appena 25

Si tratta del ghiacciaio del Colle Sud che si assottigliato di circa 55 metri in appena in quarto di secolo, perdendo una massa ghiacciata che è pari a quella che si è formata in 2.000 anni.

Migliaia di anni persi in meno di tre decenni: è quanto sta accadendo sull’Everest, dove il ghiacciaio del Colle Sud si è assottigliato di 55 metri nel corso degli ultimi 25 anni, perdendo una massa ghiacciata che è pari a quella che si è formata in circa 2.000 anni. L’allarmante stima arriva da un team di ricerca internazionale guidato dall’Università del Maine che, sulla base dei dati di carotaggio e delle stazioni meteorologiche automatiche, ha calcolato che il ghiacciaio si sta ritirando a una velocità che è 80 volte superiore al tempo necessario alla formazione del ghiacciaio stesso.

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venerdì 4 febbraio 2022

Austria, valanga in Tirolo: 4 morti e 1 disperso

Nella regione del Tirolo, in Austria, una valanga ha colpito alcuni escursionisti.

Sono in corso le operazioni di ricerca a Spiss, in Tirolo, dove una valanga ha travolto alcuni escursionisti. Al momento il bilancio è tragico, si contano 4 morti. Per cercare l’unico disperso, con la speranza che sia vivo, sono dovuti intervenire quattro elicotteri dall’Austria e dalla Svizzera.

Non si esclude che possano esserci altre persone coinvolte nell’incidente. Intanto, altre valanghe hanno colpito alcuni sciatori a Soelden, sul ghiacciaio di Rettenbach, e Murnau in Baviera. Come riporta La Stampa gli sciatori di Soelden sono stati trasportati in ospedale e sono salvi. La situazione climatica in Tirolo è tragica e nella giornata odierna, 4 febbraio 2022, vi sono state almeno 13 valanghe.

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Aggiornamento: Austria, valanga si abbatte su un gruppo di scialpinisti: 5 morti in Tirolo






giovedì 3 febbraio 2022

Peste suina, l'idea di Bucci: "Percorsi sanificati nei boschi"

"Sarà possibile ma solo fra qualche settimana, quando avremo capito meglio come si evolve la situazione. Per ora, dobbiamo sacrificarci tutti"

La chiusura quasi totale dei boschi per la peste suina continua a creare malcontento e disagio, specialmente fra i tanti che ogni giorno sfruttano la bellezza dell'entroterra ligure per godersi qualche ora di relax, a piedi come in bicicletta, raccogliendo funghi o anche solo regalandosi una semplice passeggiata, magari in compagnia del proprio cane. La peste suina e l'ordinanza che ne è conseguita hanno però bloccato tutto, imponendo il lockdown su una vasta area al confine fra Liguria e Piemonte. Un argomento toccato anche nel corso della "Colazione col sindaco", andata in scena stamani a San Desiderio.


"Il problema è grave - ha ammesso anche il sindaco Bucci - Sono state trovate carcasse infette anche nel Bisagno quindi c'è la possibilità che si estenda ovunque con i problemi che questo causerebbe a tutta la filiera, non solo a Genova ma per tutta l'Italia. Si parla di miliardi. La buona notizia è che da Sori in poi si può andare quindi per queste settimane invito tutti a spostarsi in altre zone. Cerchiamo di avere pazienza e di sacrificarci così. Io ho però chiesto di attivare alcuni percorsi che vengano sanificati, così da non avere più il problema di portare terra contaminata in giro, spargendo quindi il virus".

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Peste suina, altro cinghiale morto nel Bisagno





martedì 1 febbraio 2022

Peste suina, "dateci nuove regole"


ALESSANDRIA - Sono arrivati dal Tortonese e dal Novese. E hanno trovato una spalla nella maratoneta Valeria Straneo. Sono imprenditori del turismo, dell'industria e della ristorazione che, con alcuni sportivi, hanno avuto un incontro oggi ad Alessandria col prefetto Francesco Zito,  al quale hanno presentato "contro proposte" dopo le norme imposte dai ministeri della Sanità e delle Politiche agricole che vietano molte attività, comprese quelle escursionistiche, nei territori considerati "zona infetta" dalla peste suina africana. Coinvolti anche comuni nel raggio di 10 km dalla zona critica.
Valeria Straneo e l'atleta-imprenditore Checco Galanzino spiegano al 'Piccolo' quali sono le criticità e quali le misure che, secondo loro, occorre adottare. 

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Pietra Parcellara e Pietra Perduca - Valtrebbia (PC)

PIETRA PERDUCA (Travo) -PC- Val Trebbia
Ofiolite di serpentino nero alto 659 metri. Vasche con tritoni crestati e tritoni alpini. Tracce di insediamenti dai tempi della Preistoria. La presenza di vasche scavate nella pietra, quelle che raccolgono l'acqua piovana per i tritoni, porta a pensare al culto delle acque e del dio Penn. Un edificio religioso, dedicato ora a Sant'Anna, di impianto quattrocentesco, nato nel X secolo, crollato nel 1117 per un terremoto e ricostruito poi nel XII secolo. Sulle pareti della Perduca ci sono vie sportive attrezzate per un’arrampicata. Tutto questo e tanto altro circa questa piccola pietra. Comunque basta guardarla per amarla. Grazie mille a Gigi Galantin per il magnifico scatto. 






Pietra Parcellara e Pietra Perduca


Questa è una passeggiata in un ambiente pervaso di mistero, forse di magia. La conformazione del luogo è strana, inquietante, attorno a una cuspide di scabra roccia che emerge dal morbido paesaggio argilloso delle colline di Piacenza, all’inizio dell’Appennino. Si chiama Pietra Parcellara la nostra meta ed è un grosso panettone di ofiolite (una roccia serpentinosa che viene dalle viscere della Terra) che per cause legate alla diversa intensità dell’erosione dei suoli è rimasta sola a troneggiare sul paesaggio. L’ambiente circostante ospita ben sette habitat naturali esclusivi, dovuti proprio alla natura del suolo e alle condizioni microclimatiche. Un luogo così ha coinvolto ben presto la fantasia popolare e la superstizione. Accanto alla Pietra Parcellara c’è un’altra ‘pietra’. Si chiama Perduca e si riconosce per la sua chiesuola eremita e per i misteriosi ‘letti dei Santi’, scavati nella roccia.


Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti. 

Distanza: 8,2 km. 

Dislivello: 400 metri circa. 

Altezza massima: 730 metri alla chiesuola della Parcellara. 

Segnavia: discontinuo; nel tratto terminale segnavia Cai 167.

Molto fango in caso di piogge recenti. 

Periodo più indicato: tutto l’anno, salvo il pieno dell’estate, nelle ore calde. 
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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