mercoledì 28 aprile 2021

I ghiacciai dell'Himalaya resistono meglio al riscaldamento globale

Uno studio dell'Università di Exeter dimostra che la copertura di detriti costituisce un efficace riparo climatico per 51 chilometri cubi di ghiacci

AGI - Alcuni ghiacciai himalayani sono più resistenti al riscaldamento globale di quanto previsto in precedenza grazie soprattutto alla copertura di detriti di roccia, che mette al riparo il ghiaccio vero e proprio dal riscaldamento eccessivo. Lo hanno scoperto alcuni ricercatori guidati da Darren Jones presso l'Università di Exeter, che hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche sulla rivista Science of the Total Environment.

La ricerca mostra che ci sono circa 25.000 ghiacciai rocciosi nella regione, contenenti un totale di circa 51 chilometri cubi di ghiacci.

I ghiacciai rocciosi rappresentano già circa un venticinquesimo del ghiaccio glaciale himalayano - e questa frazione aumenterà a mano a mano che i ghiacciai esposti continueranno a sciogliersi e una certa transizione diventerà ghiacciai rocciosi.

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L'Everest è più alto di 86 centimetri



martedì 27 aprile 2021

IL SENTIERO DI NAPOLEONE

Sabato primo maggio

IL PERCORSO
Questa strada fra i boschi del Monferrato è tradizionalmente intitolata al grande Imperatore: si narra che Napoleone mise a punto il suo piano strategico di attacco all'Austria all'interno di Villa La Voglina (nei pressi di Betania), una sontuosa tenuta Valenzana progettata da Filippo Juvarra. L’Imperatore pare scendesse, da Betania, proprio attraverso questa strada, verso Montecastello, da dove la vista poteva agevolmente spaziare sulla piana Alessandrina.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Ritrovo a Tortona (stazione) ore 08.45, partenza ore 09.00, oppure a Valmadonna nel parcheggio Piazza Rossa (di fronte alla chiesa parrocchiale – via della Chiesa) ore 09.30, partenza ore 09.45.
Se nel frattempo non verranno emessi provvedimenti restrittivi atti a garantire il rispetto delle norme di prevenzione anti Covid, sarà possibile visitare il parco della Torre di San Salvatore Monferrato.
Alle ore 11.00 effettueremo la visita al santuario della Madonna del Pozzo. Durante la visita bisogna indossare la mascherina.
Attraverseremo la frazione di Frescondino dove è stata recentemente costruita una grande panchina artigianale che non fa parte del circuito “Big Bench”.
Pranzo al sacco.
Lunghezza dell’itinerario completo: km 16 (con possibilità di rientro dopo 13 km)
Dislivello in salita: m 150 circa
Difficoltà: T (per tutti)
COSTI
€ 3 a persona.
Per partecipare all'uscita è necessario essere tesserati (costo tessera € 10 annui).
Maggiori informazioni sul sito https://www.lapietraverde.org

lunedì 26 aprile 2021

Zona gialla e nuovo decreto, cosa si può fare da oggi

 

Oggi 26 aprile entra in vigore il DL 22 Aprile 2021 con le nuove misure per il contenimento della pandemia di Covid-19. Tra le novità importanti la reintroduzione della zona gialla, l’apertura di diverse attività e maggiori libertà di movimento. Contestualmente sempre questo lunedì sono cambiati i colori di molte Regioni, che sono passate in giallo. Rimangono in arancione Valle d’Aosta, Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata; il rosso invece la Sardegna.

Molte le attività economiche che riaprono, ma cosa cambia per gli amanti della montagna e dell’outdoor da oggi 26 aprile?

Zona gialla

Buone notizie per chi oggi entra in zona gialla, dove è possibile andare in montagna a praticare qualsiasi attività (dallo scialpinismo, al trekking o anche solo per fare un picnic in quota) all’interno della propria Regione, nelle altre gialle e nelle Regioni di altro colore avendo il certificato verde (ne parliamo sotto).

Si ricorda che è sempre in vigore il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00. Resta in vigore l’obbligo di distanziamento (1 metro per l’attività motoria e 2 metri per l’attività sportiva).

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Rifugio Mongioie 1550 mt


Siamo aperti dal 1 maggio al 15 ottobre



Il rifugio Mongioie, di proprietà del CAI di Albenga, è stato costruito nel 1989. Adagiato sul grande pianoro (PianRosso) sopra l’abitato di Viozene in mezzo a grandi pascoli verdeggianti, alle sue spèalle svettano la grande parete del Mongioie(2630 mt) e la Cima delle Saline (2612 m). Il Rifugio è il punto di partenza ideale per escursioni in quota e per raggiungere la cima del Mongioie.

I versanti montuosi che guardano la Liguria sanno regalare esperienze di visita uniche ed emozioni straordinarie, uno scenario naturale tra i più celebri d’Europa che ha nel paesaggio tra mare e montagna la sua peculiare caratteristica.

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Monte Rosa. Due alpinisti precipitano in un crepaccio sul Breithorn

Domenica 25 aprile due alpinisti sono precipitati in un crepaccio sul versante occidentale del Breithorn (4165 m), nel massiccio del Monte Rosa. L’incidente è avvenuto a 4.100 metri di quota poco prima delle 14.

Secondo le ricostruzioni uno dei due alpinisti sarebbe scivolato fino a una profondità di circa 20 metri, l’altro più in basso. Sul posto sono prontamente intervenuti Soccorso Alpino Valdostano e Guardia di finanza di Cervinia, con elicottero e medico di equipaggio.

I due alpinisti, un uomo e una donna di 23 anni, svizzeri, sono stati portati al Pronto soccorso dell’ospedale Parini di Aosta. 

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Denali. Ghiacciaio in rapido scivolamento, interdetta la salita alla vetta


Progetto Pasturs. Cercasi 60 volontari per una estate in alpeggio

Il progetto Pasturs è pronto a dare il via a una sesta edizione che vedrà tornare in alpeggio sulle Orobie la prossima estate decine di giovani al fianco dei pastori. Dopo un anno di smartworking e video conferenze c’è voglia di tornare al contatto con la natura ed esperienze concrete lasciando a casa il computer. Chi non ha voglia di andare in montagna?

Ripartenza in sicurezza

Con ottimismo si cercano 60 volontari che, dopo selezione e formazione, si trasferiranno in 10 alpeggi per affiancare gli allevatori nelle loro attività quotidiane di gestione e protezione del bestiame nei mesi di giugno, luglio e agosto. E’ stato fatto uno sforzo notevole aumentando il numero dei partecipanti anche per includere chi era stato escluso lo scorso anno a causa delle restrizioni.

Pensato per rendere possibile un dialogo costruttivo e assicurare la convivenza fra i grandi predatori (Orso e Lupo) e le attività zootecniche sulle Orobie bergamasche, il progetto riparte in sicurezza adeguandosi alle nuove norme imposte dal Covid-19.

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domenica 25 aprile 2021

In cammino tra memoria, resistenza e… disobbedienza

Da Monte Sole a Sant'Anna di Stazzema: il viaggio di Simona Baldanzi sui luoghi delle stragi nazifascite è diventato un libro. "Corpo Appennino" è un modo per "mantenersi di sana e robusta costituzione, o meglio di sani e robusti ideali"


Sant’Anna di Stazzema

C’è un filo sottile che corre sui contrafforti naturali dell’Appennino tosco-emiliano, tra le montagne che sovrastano la Versilia e le ultime alture prima di Bologna. È il percorso compiuto tra agosto e settembre ‘44 dalla XVI divisione Panzergrenadier delle SS, lì inviata per “asciugare il mare” ai partigiani della brigata Stella Rossa. Per farlo trucidarono centinaia di civili inermi, donne, anziani, moltissimi bambini: “essere crudeli con tranquilla coscienza” la loro missione. Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto i luoghi simbolo di quegli eccidi.

CORPO APPENNINO – Grazie a Sergio e Marinella, storiche guide Cai di Bologna, e a tantissimi volontari, quella terra è diventata luogo di memoria, quel tracciato un Cammino della Pace su cui ogni estate decine di studenti portano la loro testimonianza. Con loro ha camminato Simona Baldanzi, scrittrice (pluripremiata) del Mugello e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza per conto di Cgil. Ne è nato un libro bello e importante, Corpo Appennino – In Cammino da Monte Sole e Sant’Anna di Stazzema, appena uscito per Ediciclo: “Questa camminata non vuole essere ricordo, ma memoria attiva, costruzione di identità, lievito. La memoria è un ingranaggio collettivo”.

VITE DI SERIE B – Baldanzi racconta in parallelo tre estati: quella del ’44, quella dei decreti Sicurezza e dei morti nel Mediterraneo e la sua in ospedale per un’operazione alla testa, “l’orecchio sinistro che sente meno, la parte a sinistra del Paese che non sa dare risposte”. Tutto si tiene. Camminare, come dice Sergio, aiuta a muovere il cervello, ad allargare lo sguardo, così “i corpi inghiottiti dal mare, come i cippi delle stragi, implorano umanità con la stessa forza, senza retorica, senza consolazione”. Le donne e i bambini trucidati dai nazifascisti come i migranti, vite che non valgono niente, vite di serie B, di scarto.

DISOBBEDIENZA – Monte Sole è stata anche la terra di don Dossetti, come Barbiana (punto di partenza della Camminata della Pace) è la patria di don Milani. Per questo il diritto dovere alla disobbedienza – nuova forma di resistenza – è un filo conduttore di questa storia, “l’obbedienza non più una virtù”. I protagonisti delle stragi, scrive Baldanzi, “erano giovani e non erano folli”.

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sabato 24 aprile 2021

Il Monte Tobbio da Voltaggio

Gita effettuata il 16 Febbraio 2019.


Il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo è un vasto altopiano situato nell'area montuosa dell'Appennino Ligure-Piemontese, all'estremo sud della provincia alessandrina, collocato geologicamente nel sistema noto come "Gruppo di Voltri". L'area del Parco è dominata dalla piramide massiccia del Monte Tobbio ed ha la peculiarità di godere la vista del Golfo Ligure, posto a meno di dieci chilometri in linea d'aria.

Il parco ha numerosi punti di accesso, è io, come mia prima visita, ho deciso di provare il sentiero che dal comune di Voltaggio sale lungo la costa Cravara sino al Passo Dagliola, per poi salire in vetta al Monte Tobbio.

Il sentiero parte a destra della chiesa Assunta e dei Santi Nazario e Celso ,in piazza Giuseppe Garibaldi.

Si sale una prima scalinata con panorama sul paese e poi si raggiunge un piccolo altopiano erboso attrezzato con tavoli di legno, sede dei ruderi dell'antico Castello di Voltaggio.

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venerdì 23 aprile 2021

UN NUOVO SITO E UNA NUOVA APP PER IL PARADISO DELL’OUTDOOR: L’OLTREPÒ PAVESE

ItinerAria ha realizzato la nuova App e il nuovo sito web gli appassionati dell’outdoor potranno orientarsi in una rete di più di 700 km di sentieri, percorsi per mountain bike e ippovie

Presentato al pubblico il nuovo sito www.sentierioltrepopavese.it. Completamente rinnovato nelle funzionalità e nella grafica, si propone come il punto di incontro tra gli operatori e il mondo del turismo attivo. L’homepage mette in evidenza la vasta rete di sentieri, oltre 700 chilometri divisi in 130 itinerari, giornalieri o a tappe, che possono essere percorsi a piedi, in bici o a cavallo, in un territorio ricco di storia, paesaggi e ispirazioni enogastronomiche.

Si spazia da sentieri più semplici, come quelli della splendida riserva di Monte Alpe, a itinerari di più giorni, come la Via del Mare che mette in comunicazione l’Oltrepò con la costa ligure.

Il sito si propone come uno strumento dove chiunque può proporre di inserire la propria struttura ricettiva, un servizio, un evento organizzato o addirittura un punto di interesse particolarmente significativo. In questo modo la Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese punta a coinvolgere direttamente gli operatori del territorio nella costruzione dell’offerta turistica.

La App (https://sentierioltrepopavese.it/app/) consente a camminatori, ciclisti e cavalieri di orientarsi sui sentieri grazie al sistema di mappe digitali e al navigatore incorporato in stile Google. Il vantaggio, in un territorio dall’orografia complessa, è la possibilità di scaricare le tracce dei percorsi e i principali contenuti in modo da poterli visualizzare anche in assenza di una connessione a internet. Inoltre, consente di segnalare ai gestori del sito eventuali criticità o problemi di percorrenza degli itinerari basandosi sulla posizione GPS, in modo da facilitare la manutenzione puntuale dei sentieri.

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10 proposte per lo sviluppo dei cammini

 

IL CAMMINO DI OROPA



Il Cammino di Oropa è un itinerario vario e molto bello, che consente di scoprire le bellezze paesaggistiche, storiche, culturali del territorio che va dalla pianura agricola verso la Serra Morena, fino alle Alpi Biellesi.

Il Cammino di Oropa è stato ideato nel 2012 da Alberto Conte, fondatore dell'Associazione Movimento Lento e della Casa del Movimento Lento di Roppolo, che tuttora lo sostiene e lo promuove in prima persona, collaborando con associazioni locali, in primo luogo l'Associazione degli Amici della Via Francigena di Santhià, e con il Santuario di Oropa. 

L'itinerario può essere percorso in quattro brevi tappe (da 15,1 a 17,4 km) di difficoltà crescente, questa formula "slow" è la soluzione ideale per chi non ha mai affrontato un itinerario a tappe e vuole mettersi alla prova, e può essere visto come un “cammino di allenamento”, per prepararsi ad affrontare i grandi cammini europei come la Via Francigena o il Cammino di Santiago. 

Il Cammino di Oropa è un percorso molto piacevole e divertente anche per chi ha già esperienza di cammino e vuole conoscere un nuovo sorprendente itinerario. I viandanti più esperti e allenati possono affrontarlo anche in tre tappe, pernottando a Magnano e al Santuario di Graglia. In questo caso le lunghezze e i dislivelli sono più importanti (vedi le caratteristiche tecniche nella scheda del cammino).

Un altro vantaggio del Cammino di Oropa è la raggiungibilità con i mezzi pubblici: si può arrivare a Santhià in treno o in autobus (linea ferroviaria o Flixbus Milano-Torino), e una volta arrivati a Oropa si ritorna a Biella con l'autobus urbano e da qui si prende il treno per arrivare a Santhià in meno di mezz'ora. Il Cammino di Oropa è quindi un viaggio a bassissimo impatto ambientale.

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giovedì 22 aprile 2021

Antiche fonti dello zolfo – Sentiero 145

Itinerari escursionistici – Antiche fonti dello zolfo Sentiero 145

Rete escursionistica Terre del Giarolo – Settore 1 Val Curone e Tortonese


RIPALE-GAVAZZANA
Scendendo in direzione Sud partendo dal centro di Ripale, ci si accinge a lasciare il territorio di Carezzano, svoltando a Ovest, lungo la strada per la vecchia Torre Sterpi e la Madonna Guardia. Giungendo sullo spartiacque della Costa Magrina, è possibile attraversare un panorama rurale, formato da appezzamenti coltivi, vigneti e boschi, e procedere verso la nota azienda Il Ritiro. Il nostro percorso che da Carezzano, svolta verso Sud-Ovest, e si snoda attraverso un territorio rurale di notevole bellezza, giungendo alla fine nel Comune di Gavazzana, punto di partenza dell’intero itinerario. Nel centro abitato di Gavazzana è presente una Casa per Ferie Comunale a disposizione dei turisti. Camminando per il centro storico è inoltre possibile ammirare il Belvedere San Martino (dell’omonimo complesso parrocchiale) e la mostra di dipinti permanente che ritrae le bellezze locali: “Muri dipinti”

RIPALE-BAVANTORE
Partendo dal centro di Ripale e dirigendosi verso Sud, in direzione Bavantore, si attraversa un territorio agricolo e si incontra il borgo denominato Mossabella, per poi trovarsi fra i due versanti collinari del rio Castellania e dell’Ossona, tappa obbligata del nostro percorso, vanta i natali del celebre campione Coppi, pertanto è facile imbattersi nei memoriali a lui dedicati. Qui è inoltre possibile ammirare la Chiesa Parrocchiale di San Biagio del XVI secolo e e la Fortezza Sant’Alosio, che dalle caratteristiche torri offre un panorama vastissimo. Proseguendo verso Sud, immersi in un territorio rurale, è possibile incrociare il bivio che porta al comune di Sant’Agata Fossili e successivamente il piccolo borgo agricolo di S. Andrea, immerso in un paesaggio costituito da appezzamenti coltivi e vigneti. Infine si arriva alla Frazione di Bavantore, già noto baluardo storico di epoca romana, che vanta una delle costruzioni più antiche della valle: la Torre Diruta, appartenente al “cinturione difensivo appenninico”, che data la posizione strategica garantiva la sicurezza della valle dagli attacchi barbarici del V secolo.

RIPALE-CAREZZANO
Dal centro abitato di Ripale, seguendo il percorso segnalato, in direzione Nord, è possibile in breve tempo raggingere il centro Storico di Carezzano (diviso tra Carezzano Superiore e Maggiore). Prima di arrivare al centro del territorio di Carezzano, si raggiungono e toccano siti di diversa importanza: la vecchia Fornace del Gesso ed il Bric delle Streghe (noto luogo del supplizio dove i condannati di stregoneria venivano giustiziati) nonché la Frazione di Cornigliasca, da vedere la Chiesa della Madonnina e la Chiesa di San Carlo (sec. XVII). Giunti a Carezzano si può notare un centro vivo e attivo, che vanta parecchie occasioni annuali di incontro e dedicate al turismo. Tra le varie bellezze storiche e turistiche del paese, non si possono non citare la Chiesa Parrocchiale di Sant’Eusebio (Carezzano Maggiore), l’Oratorio della Confraternita della Santissma Trinità (sec. XVI) e l’Oratorio di San Rocco (sec. XVI) a Carezzano Maggiore; nonché l’Antico palazzo vescovile sede del Vicario Temporale del Vescovo di Tortona dalla seconda metà del XII secolo fino al 1784.

Fonte

Il Comune di Volpedo segnala diversi itinerari, vie o cammini






Soccorso Alpino 2020: record di interventi nell’anno del lockdown e dell’assalto alle montagne

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico diffonde i dati dell’attività 2020, che sanciscono un “record” difficile da pronosticare. Nell’anno passato infatti, pesantemente condizionato da lunghi mesi di lockdown, si è registrato il più alto numero di interventi di soccorso nella storia del Corpo. In totale sono state compiute 10279 missioni, di cui 7658 in terreno impervio, con l’impiego di 43247 soccorritori, pari a 29.459 giornate, sfiorando le 200.000 ore totali di impiego. Oltre 450, purtroppo, le vittime in montagna. Il 2020 ha superato seppur di poco – per chiamate di soccorso – il 2019, che a sua volta si era chiuso con un significativo balzo in avanti dell’attività di soccorso rispetto al 2018, passando da 9.554 a 10.234 interventi (+7,1%).

I dati principali

Nell’analisi delle attività che hanno generato le chiamate di soccorso alpino durante il 2020, il primo posto è saldamente occupato dall’escursionismo, con 4579 casi (46,6%), che distanzia di parecchio lo sci alpino, la mountain bike (7,0%), l’alpinismo, che registra 494 infortunati (5%), seguito da altre voci numericamente meno importanti.

Simile contesto lo si riscontra anche nelle cause, dove cadute e/o scivolate, su tutti i terreni, occupano la testa della classifica con 4604 casi (46,9%), seguite dalla voce “incapacità” (28,4%), che comprende fra l’altro situazioni quali: perdita di orientamento, sfinimento, ritardo. Al terzo posto troviamo i malori, con 1158 infortunati e 356 chiamate di soccorso invece (3,6%) dovute alle pessime condizioni meteo.

Le persone soccorse sono state 9824 di cui 3635 illesi (37 %), 4093 feriti leggeri (41,7%), 1313 feriti gravi (13,4%), 228 feriti in imminente pericolo di vita (2,3%), 465 deceduti (4,7%) e 90 dispersi (0,9%).

L’impiego del mezzo aereo è stato ancora una volta fondamentale, effettuato soprattutto con gli elicotteri operanti nelle basi operative del SUEM, protagonisti di 3123 missioni di soccorso alpino; in 1044 interventi è stato utilizzato l’elicottero della Protezione civile, principalmente per quanto riguarda la regione Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. Il 2,8% delle operazioni sono stati concluse con l’apporto di mezzi dei Vigili del Fuoco, seguiti poi da altri aeromobili dell’Amministrazione pubblica: Guardia di Finanza, Aeronautica Militare, Polizia di Stato, Esercito e Carabinieri.

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Vandalismo in quota. Forzato e danneggiato bivacco sulle Apuane

Lo scorso 18 aprile sulla pagina Facebook del Rifugio Alpino Orto di Donna in Val Serenaia, nel Parco delle Alpi Apuane, è apparso uno sfogo amaro contro ignoti colpevoli di un atto vandalico in quota. Il nuovo bivacco posto nelle vicinanze del rifugio (struttura non ancora finita) risulta essere stato forzato e danneggiato.

“Con questo post NON VOGLIO ATTIVARE UN COMIZIO – scrive Stefania Avanzinelli, alla guida del Rifugio – . I commenti teneteveli per voi, il mio è solo un messaggio, molto triste, per far vedere la bellezza della natura. E la BRUTTEZZA UMANA in 4 scatti. Siete saliti (non eri solo) in compagnia e forniti di tutto il necessario: Sega per tagliare la legna (rami freschi… Mah… Dovevano bruciare bene!) candele in mancanza di luce, piede di poco per forzare la porta blindata, viti e avvitatore da avvitare nella mensola lignea del camino come appendi vestiario bagnato da asciugare.”

“Non vi ha sorpresi una bufera improvvisa, i social sono ormai tanti e super aggiornati e se state effettuando un’uscita alpinistica invernale non avete dietro tutti gli attrezzi sopracitati – aggiunge – . Siete partiti tutti ben equipaggiati, ramponi, piccozza, scarponi, vestiario super tecnico e certo volevate dormire in un luogo confortevole…. Al bivacco K2 (abbastanza fatiscente) avete preso giusto la sega per tagliare la legna.”

“La bellezza ci salverà? – conclude Stefania – . Non penso. La natura ci regala opere stupende e uniche, l’uomo ha solo da imparare da lei. Ma certe persone che girano per monti e distruggono una porta solo perché la trovano chiusa, non si meritano la montagna!”.

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Earth Day 2021. Quanto è cambiata la Terra in 40 anni?

“Restore our Planet”, questo il tema dell’Earth Day 2021. Una Giornata Mondiale della Terra in cui veniamo invitati a riflettere sugli errori, piccoli e grandi, della nostra quotidianità e della storia moderna, per assicurare un futuro migliore al Pianeta. Un futuro che guarda al passato, come ben evidenzia la scelta del verbo “restore”, con il significato di ripristinare, riportare la Terra al suo splendore. Una utopia? Forse un po’ lo è. Forse abbiamo raggiunto un punto di non ritorno nella alterazione di ecosistemi e equilibri, come dimostrano i recenti studi sui ghiacci antartici ad esempio, ma non per questo è il caso di arrendersi di fronte all’avanzata dei cambiamenti climatici. Il freno si può azionare, ma bisogna farlo tutti insieme.

La tormentata storia dell’Earth Day

L’Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra, viene istituita negli USA nel 1970 grazie all’impegno di due personaggi: l’ambientalista e pacifista John McConnell e il senatore del Wisconsin Gaylord Nelson.

McConnell nel corso della Conferenza dell’UNESCO a San Francisco del 1969 propose di dedicare una giornata alla celebrazione della vita e della bellezza della Terra e alla promozione della pace. Idea ben accolta che portò alla sottoscrizione di un documento ufficiale firmato da 36 leader mondiali, che riconosceva la nascita della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day). La prima celebrazione si tenne il 21 marzo 1970, in occasione dell’equinozio di primavera. Una ricorrenza che è diventata una cerimonia propria del quartier generale delle Nazione Unite a New York, dove ancora oggi si suona la Campana della pace nel momento esatto dell’equinozio dell’emisfero settentrionale.

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Everest, un positivo al Covid-19 al campo base

Purtroppo, il Covid-19 è arrivato anche al campo base dell’Everest. Secondo quanto riporta la testata statunitense Outside, la positività dell’alpinista sarebbe stata scoperta settimana scorsa dopo il trasporto in ospedale a causa di problemi polmonari che si pensavano riconducibili a un edema causato dal mal di montagna. A Kathmandu il tampone e la scoperta.

Al campo base tutta la spedizione di cui fa parte l’alpinista è stata messa in quarantena. Il timore è che si possa creare un focolaio in una situazione dove, a causa della quota (il campo base è a 5300m), il corpo non è al suo massimo della forma e così anche il sistema immunitario. Oltretutto, come è successo con il caso di positività, è complesso identificare i sintomi respiratori, così simili a quelli connessi con l’altitudine, come la tosse o il respiro affannato. Al momento il protocollo è quello di testare gli eventuali casi sospetti di positività a Kathmandu, non essendo attrezzati a farlo al campo base. Fino ad ora sono state organizzate sette evacuazioni, solo un positivo.

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Ragazzo morto precipitando dalla staccionata a Sestriere: c'è un indagato

Disposta consulenza sulle condizioni della balaustra: nel mirino tecnico della manutenzione comunale

Sarà una consulenza tecnica a chiarire le cause della tragedia successa il 20 febbraio a Sestriere, quando un ragazzo milanese di 20 anni era morto dopo essere caduto da una staccionata, precipitando per 150 metri. La procura ha infatti disposto che vengano eseguiti alcuni accertamenti irripetibili e ha incaricato un perito che avrà tre mesi di tempo per spiegare sia la dinamica della caduta che le condizioni della staccionata.

L'inchiesta aperta per omicidio colposo vede già una persona iscritta nel registro degli indagati: si tratta di un responsabile della manutenzione che fa parte dello staff tecnico del Comune di Sestriere. La vittima, Enrico Marcato stava salendo lungo il sentiero "Gelindo Bordin": arrivato a un punto panoramico, si era appoggiato ad una staccionata in tronchi di legno che però aveva ceduto all'improvviso facendolo precipitare in un burrone.

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mercoledì 21 aprile 2021

In montagna è ancora inverno. Soccorse due famiglie in difficoltà per neve e ghiaccio

Su Alpi e Appennini persistono, in questo freddo aprile, condizioni prettamente invernali. Nonostante la primavera sia iniziata ufficialmente da un mese, bisogna mettere in conto, prima di incamminarsi lungo sentieri, la eventuale presenza di neve e ghiaccio. Come dimostrano due interventi messi in campo durante il weekend sulle montagne di Lombardia e Friuli – Venezia Giulia, che hanno visto come protagonisti genitori incamminatisi in quota con figli minorenni a seguito.

Bimba di 6 anni a rischio ipotermia sull’Alpe Giumello

Nel pomeriggio di domenica 18 aprile i Vigili del Fuoco sono intervenuti con l’ausilio dell’elicottero Drago per recuperare una famiglia inglese, composta da due adulti e una bambina di sei anni, che nel pomeriggio aveva perso l’orientamento lungo un sentiero nella zona dell’Alpe Giumello, nel territorio di Casargo (LC).

Trovatisi in difficoltà a causa di neve e ghiaccio, nel timore di non riuscire a scendere prima del tramonto, verso le 17 hanno chiamato i soccorsi. Una squadra dei Vigili è intervenuta via terra dal distaccamento dei volontari di Bellano, mentre da Malpensa è stato fatto decollare il Drago. Nel contempo, è stata allertata anche una squadra della XIX delegazione lariana del Soccorso alpino, quella della Valsassina, allertata a causa delle condizioni meteo non ottimali.

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Climber chioda tre vie e danneggia antiche incisioni rupestri nello Utah

Sta destando scalpore la vicenda di un climber statunitense accusato di aver danneggiato antichi petroglifi risalenti alla civiltà precolombiana dei Fremont, chiodando una via nell’area della Sunshine Wall, poco a Nord dell’Arches National Park nello Utah. A scoprire il danneggiamento un secondo climber, Darrin Reay, recatosi nelle scorse settimane alla Sunshine Wall. Il racconto della scoperta dei chiodi, rimossi prontamente da Reay, è stato diffuso sui social dall’amico Stewart M. Green, scrittore e storico di Colorado Springs, considerato una sorta di autorità nel campo dell’arrampicata americana.

Il racconto di Green

“Il mio amico Darrin Reay mi ha chiamato nel pomeriggio mentre tornava a Grand Junction dopo una settimana nella zona di Moab. Darrin aveva notizie decisamente allarmarti da fornirmi. Mentre era impegnato a esplorare e arrampicare nei dintorni delle Sunshine Slabs, poco a Nord dell’Arches National Park, ha trovato 3 nuove vie chiodate su 70 piedi (circa 21 m) di parete sopra l’area del campeggio, che attraversavano un favoloso tratto di petroglifi in stile Fremont. I chiodi erano piantati accanto ai petroglifi. Cosa che è ovviamente illegale.

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lunedì 19 aprile 2021

Valle d’Aosta. Per monitorare i ghiacciai si useranno anche i satelliti


In Valle d’Aosta lo “stato di salute” dei ghiacciai verrà monitorato prossimamente anche con il supporto dei satelliti. La Giunta regionale della Valle d’Aosta ha infatti approvato nel corso della riunione del 12 aprile scorso lo schema di integrazione alla convenzione già in atto tra Regione e Fondazione Montagna Sicura per l’attuazione di maggiori azioni del Risk-Act. Progetto finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Alcotra 2014/2020 Fesr che rientra nel Pitem Risk, piano integrato tematico sulla prevenzione e gestione del rischio, che comporta un esteso partenariato transfrontaliero. Per l’Italia la Regione Autonoma Valle d’Aosta, le Regioni Piemonte e Liguria e la Fondazione CIMA; per la Francia il Département de Hautes-Alpes, la Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur, il BRGM, il Service Départemental d’Incendie et de Secours de la Savoie e il Service Départemental d’Incendie et de Secours de Haute-Provence).

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domenica 18 aprile 2021

Pietra di Bismantova. Vietate bike e sport estremi, in cima solo a piedi

Il Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano ha introdotto una serie di divieti a tutela della Pietra di Bismantova, l’iconico massiccio roccioso a forma di nave che si innalza nel comune di Castelnovo ne’ Monti, sull’Appennino Reggiano.

Una pietra cantata da Dante nella Divina Commedia, che rappresenta il residuo di una ben più estesa placca arenacea la cui origine risale al Miocene (15 milioni di anni fa circa) in parte smantellata nei millenni in quanto interessata da faglie e fratture, e plasmata dall’erosione millenaria. Suggestiva allo sguardo ma anche importante dal punto di vista naturalistico per la ricchezza di biodiversità che caratterizza l’area, in un succedersi di ambienti differenti. Un paesaggio che ha acquisito nel tempo un valore identitario per le genti d’Appennino.

I nuovi divieti

Allo scopo di preservare l’habitat e garantire una fruizione sicura della Pietra, il Parco ha di recente vietato sulla sommità (1041 m) lo svolgimento di sport estremi e l’accesso con mezzi, siano essi a motore (divieto già in vigore da tempo) o mountain bike e e-bike. A breve sarà posizionati i cartelli di divieto.

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I cambiamenti climatici spingono i caprioli del Trentino a salire in quota

Come conseguenza dei cambiamenti climatici, i caprioli del Trentino tenderanno nei prossimi decenni a salire in quota. Questa la conclusione di una ricerca condotta dalla Fondazione Edmund Mach, i cui risultati sono stati di recente pubblicati sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature.

Lo studio ha previsto l’elaborazione di un modello previsionale di distribuzione dei caprioli su scala regionale fino al 2070, considerando il potenziale effetto dei cambiamenti climatici.

Si tratta di una fotografia futura dei movimenti animali ottenuta grazie alla rara possibilità di confrontare i dati di spostamento degli animali a distanza di decenni, precisamente quelli raccolti dall’Università di Padova-Dipartimento DAFNAE all’inizio del 2000, e le più recenti localizzazioni di collari GPS della FEM, associati ad una proiezione climatica sviluppata con i dati di Meteotrentino che ha permesso di stimare la profondità di neve al suolo nei prossimi 50 anni.

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I NOSTRI TREKKING / RIVAROSSA

Libarna Arteventi Associazione


Stiamo preparando lo zaino pronti a ripartire per una nuova stagione di trekking, con tanta voglia di ripercorrere su e giù le nostre splendide Valli.
Partiremo da uno dei nostri luoghi del cuore, da Rivarossa!
Rivarossa è un borgo abbandonato negli ani '50 che si trova nel Comune di Borghetto Borbera, ed è raggiungibile percorrendo il sentiero 208 che parte dalla strada provinciale 140 "della Val Borbera", appena dopo la Casa Cantoniera.

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Le Porte di Pietra 2021

Sabato 15 maggio

72 km con 4490 metri di dislivello
Le Porte di Pietra sono la gara classica di questa manifestazione che dal 2006 ininterrottamente si ripete sullo stesso percorso e con lo stesso regolamento. Su di essa, nel corso di questi anni si sono misurati quasi tutti i trailer italiani e tra loro possiamo annoverare un elenco dei più grandi atleti d’elite di questa disciplina italiani e stranieri. Le porte di pietra sono un percorso straordinario con un tracciato estremamente logico che descrive un ampio cerchio che chiude tutta la Val Borbera restando perlopiù sui crinali che fanno da cornice alla valle.

I primi 5 km sono un prologo di tipo collinare che conduce alla famosa passerella di Pertuso che consente di attraversare il torrente Borbera e iniziare il tratto più difficile e impegnativo di tutta la gara che è la salita alla Croce degli Alpini. Questa salita, classificata per Escursionisti Esperti,  è veramente molto ripida e in alcuni tratti obbliga ad appoggiare le mani per poter procedere e alcuni tratti di questa salita o perché sono particolarmente ripidi o perché presentano una minima esposizione, sono assicurati da catene o da corde  fisse per poter dare la massima sicurezza al passaggio degli atleti e inoltre presidiate da un considerevole numero di esperti del soccorso.

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Programma della Manifestazione


Iscrizioni Porte di Pietra 2021

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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