lunedì 11 febbraio 2013

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 IL CIAPPO DELLE CONCHE (SV) DA CALVISIO

Dislivello metri 390     difficoltà T/E     tempo di percorrenza  ore  4.30   lunghezza  Km. 10

SPOSTAMENTO IN PULLMAN – ORE 8,00  STAZIONE F.S. TORTONA Dalla Chiesa di Calvisio si imbocca una stradina che ci porterà a Lacremà o Calvisio  Vecchia  dove inizia il percorso. Il sentiero  (segnavia rombo rosso) aggira il Bric Reseghe, compiendo un ampio semicerchio ed entrando poi nella valletta del Vacchè fino alla “casa del Vacchè”, abitazione arcaica ricavata da un anfratto roccioso.
Arrivati sul crinale si prende a destra la mulattiera (segnavia quadrato rosso) che si inoltra nel bosco di lecci e raggiunge il piccolo “Ciappo dei Ceci”.  Ora il sentiero si porta nei pressi della Rocca Cornei sui cui fianchi si apre il “Ciappo delle Conche” ove si sosterà per il pranzo.
I “Ciappi” (termine dialettale che identifica lastroni di roccia calcarea risalenti al periodo miocenico) sono caratteristici del territorio finalese.  La loro superficie compatta ed uniforme è stata, attraverso i secoli, variamente incisa. Tipiche del finalese sono le canalette con coppella conclusiva, rotonda o quadrata, che si suppone fossero utilizzate in epoca preistorica. Mentre nel “Ciappo dei Ceci”le incisioni sono poche, su  quello delle “Conche”il loro numero è veramente notevole. Il lastrone di roccia, leggermente inclinato, è letteralmente solcato da canalette atte a raccogliere acqua piovana, o forse sangue sacrificale, nelle vaschette corrispondenti. Altrettanto numerose sono altre forme di graffiti, dalla “nave” al “treno”  al “fiore” e alle molteplici croci. Le incisioni risalgono ad epoche diverse  e spesso quelle originarie sono state modificate successivamente.  Altre, infine, eseguite forse da pastori o contadini, che nel secolo scorso frequentavano la zona, possono essere attribuite ad epoca moderna.
Seguendo  a sinistra un breve sentiero che si origina pochi metri prima del “Ciappo”, si può visitare un interessante sito ai piedi  di una paretina rocciosa chiamato il “trono”, costituito da un riparo sotto roccia con una serie di caratteristici sedili  scavati nel calcare.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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