venerdì 30 novembre 2018

Presentazione programma Pietra Verde




In occasione della serata di presentazione dell'attività escursionistica 2019, venerdì 14 dicembre ore 21.00 presso la sala conferenze del centro "Mater Dei" a Tortona (AL), volevamo informarvi di una nostra iniziativa.
Viste le incombenti feste natalizie, abbiamo pensato di procurarci alcuni prodotti locali e genuini che potrebbero diventare un'idea originale, semplice e intelligente di regalo natalizio.
L'acquisto dei prodotti da parte dei soci è per l'associazione un grande aiuto economico per il proseguimento delle tante attività svolte.
Ecco i prodotti:
- Miele e Polline prodotto dalle arnie posizionate presso il nostro Rifugio San Lorenzo a mt 1100 slm
  Prezzi: € 5,00 il polline - € 4,50 il vasetto di miele da 250g e 7,00 vasetto da 500 g

- Amaro di erbe aromatiche del Monte Giarolo -  (€ 10,00)

- Bargnolino - liquore prodotto con il prugnolo selvatico del Monte Giarolo    € 14,00 la bott.

- Cangalo - nuovissimo liquore prodotto con il miele del Rifugio san Lorenzo € 15,00 la bott.

- La Busela, dolce tipico € 3,50 al pezzo.

- Biscotti da 500 g alla farina di castagne dell'Alto Oltrepò Pavese € 5,00

Oltre a questi prodotti, si sono aggiunti i Panettoni artigianali cotti con forno a legna del Panificio Culacciati Roberto - Val di Nizza (PV)
Ne sono stati realizzati 3 tipi:
- Panettone artigianale al cioccolato
- Panettone artigianale pere e cioccolato
- Panettone artigianale farina di segale e albicocche
Costo dei panettoni: € 10,00  da 500 g

Trovate le info e le immagini dei prodotti sopra elencati nella pagina "prodotti" nel nostro sito internet:

sabato 24 novembre 2018

Valanga sulle montagne di Sestriere, in salvo gli alpinisti coinvolti

Il distacco all’Anfiteatro della Rognosa: i soccorritori al lavoro per escludere sommersi nella neve

SESTRIERE
Poco prima dell’ora di pranzo di oggi, sabato 24 novembre, una valanga si è staccata dall’Anfiteatro della Rognosa, sopra Sestriere. Sul posto si stanno recando due elicotteri del 118. Due le persone coinvolte, in buone condizioni, che sono riuscite a liberarsi autonomamente e stanno scendendo a valle. In azione con cani da valanga anche il soccorso alpino.  

Nella zona si è verificata nelle scorse ore una abbondante nevicata, che a quota 2.500 metri ha portato fino a 80 centimetri di neve. Nell’incidente a quota tremila, dalle prime informazioni raccolte dalle squadre di soccorso, è stato coinvolto un gruppo di scialpinisti. 

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mercoledì 21 novembre 2018

Bloccati a 2mila metri in scarpe da ginnastica: salvati dall'elicottero

Bloccati a 2mila metri in scarpe da ginnastica: salvati dall'elicottero
I sei escursionisti non hanno potuto indossare i ramponi che i volontari del soccorso alpino avevano portato per loro
Bloccati a 2mila metri in scarpe da ginnastica: salvati dall'elicottero

Erano saliti quasi al bivacco Adele Traglio, in valle Strona, a 2100 metri di quota, ma sono rimasti bloccati.
Sono intervenuti i volontari del soccorso alpino di Omegna domenica 18 novembre per raggiungere a piedi i sei escursionisti di Legnano e aiutarli a tornare a valle, visto che la nebbia era molto fitta e l'elicottero avrebbe avuto difficoltà ad atterrare. I volontari hanno portato loro ramponi e picozze per affrontare la discesa, ma quando li hanno raggiunti si sono accorti che indossavano le scarpe da ginnastica e che quindi non avrebbero potuto mettere i ramponi da ghiaccio.

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Potrebbe interessarti: http://www.novaratoday.it/cronaca/bloccati-montagna-scarpe-ramponi.html
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lunedì 19 novembre 2018

Escursionisti veneti bloccati in ferrata per il freddo e il ghiaccio

TRENTO - Due giovani escursionisti veneti in difficoltà sulle Pale di San Martino, sulle Dolomiti trentine, sono stati recuperati illesi dal soccorso alpino con un intervento notturno. I due - secondo una prima ricostruzione - stavano rientrando dopo aver affrontato la ferrata Bolver Lugliquando si sono bloccati sul sentiero a causa del freddo, del terreno ghiacciato e del sopraggiungere del buio. Dopo la chiamata al Numero unico per le emergenze 112 è intervenuta una squadra dell'Area operativa Trentino orientale del Soccorso alpino che ha raggiunto a piedi i due escursionisti, illesi ma infreddoliti, nei pressi di passo Bettega. 

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Tre alpinisti bloccati sulla cima a -10 gradi, e ha iniziato a nevicare


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sabato 17 novembre 2018

Mal di montagna

Non potevamo in un sito di montagna non affrontare questa patologia così specifica che colpisce escursionisti ed alpinisti di tutte le età. Andiamo ad esaminare il quadro clinico di questa malattia soffermandoci su come evitarne le conseguenze.

CAUSE DEL “MAL DI MONTAGNA”

Innanzi tutto il mal di montagna è una patologia che colpisce escursionisti ed alpinisti che salgono troppo rapidamente di quota portandosi in brevissimo tempo oltre 2500 – 3000 metri di quota. Diversi itinerari contenuti in questo sito varcano la soglia dei 3000 metri e quindi riteniamo queste informazioni rilevanti. Naturalmente la stessa sindrome può colpire chi raggiunge in aereo quote troppo alte come spesso avviene per chi si reca in America Meridionale dove diverse città sono poste a quote notevoli (La Paz, capitale della Bolivia, è posta con i suoi quartieri più alti a 4000 metri, Lhasa è posta a 3600 metri ecc…)
Comprendere l’origine del “mal di montagna” significa fare proprio un concetto basilare e cioè che il corpo umano soffre quando la concentrazione di ossigeno nell’aria è insufficiente. E’ noto che l’aria che circonda tutti noi, rendendo possibile la respirazione, è una miscela di gas nel quale l’ossigeno rappresenta circa il 21% del totale. Questa percentuale resta del tutto immutata con la quota, ciò che invece subisce una modifica salendo d’altitudine è naturalmente la pressione atmosferica la quale diminuisce con l’aumento dell’altezza. Questo si verifica in quanto in vetta la colonna d’aria che sovrasta l’escursionista è certamente inferiore che non in pianura e quindi essa esercita una pressione minore. Il risultato sarà la rarefazione dell’aria per cui, sebbene la percentuale d’ossigeno presente rispetto agli altri gas sia immutata, la quantità d’ossigeno realmente disponibile sarà in ogni caso inferiore in quanto tutti i gas subiranno una rarefazione con la quota in modo proporzionale fra loro.
Il risultato sarà per l’escursionista un mancato adattamento all’altitudine dovuto in sintesi ad una riduzione della pressione parziale d’ossigeno (ipossia ipobarica). Per dare qualche valore che permetta di capire l’entità della riduzione di pressione con la quota, consideriamo per cominciare che al livello del mare la pressione parziale d’ossigeno è pari a circa 160 mmHg (la pressione media atmosferica a 0 metri di quota è infatti di 760 mmHg; il 21% di 760 mm Hg è approssimativamente 160 mmHg). Ad una quota di 3000 metri la pressione parziale d’ossigeno scende a 110 mmHg; intorno a 5000-6000 metri si riduce a 80 mmHg e sulla vetta più alta del mondo (Everest – m 8850) è un terzo rispetto a quella del mare con un valore di circa 50 mmHg. Questo è alla base del “mal di montagna” disturbo che non deve essere sottovalutato nel nostro paese sebbene la massima quota raggiungibile sia rappresentata dal Monte Bianco che non raggiunge i 5000 metri.

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mercoledì 14 novembre 2018

Il Cai: danneggiato il 50% dei sentieri. «Per ora non fate escursioni lì»

In Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige la situazione dei sentieri è molto preoccupante: oltre il 50% della rete è danneggiata, diversi itinerari non potranno più essere ripristinati e dovranno essere ripensati interi percorsi, compresi tratti del Sentiero Italia. Risulta meno compromessa la situazione dei rifugi, i cui danni, al momento, rilevati risultano essere meno gravi e riparabili già con l'arrivo della primavera 2019. Questi gli aggiornamenti forniti dal Club alpino italiano in occasione della presentazione della raccolta fondi «Aiutiamo le Montagne di Nord-Est» aperta pochi giorni fa, che ha già superato la soglia di 10.000 euro, frutto, come ha specificato il direttore Andreina Maggiore «di tanti piccoli versamenti da parte di singoli soci». A queste risorse si aggiungono i 50.000 euro già versati dal Cai centrale e da alcuni Cai regionali (8.000 euro dal CaiEmilia-Romagna). 

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CamminAntola: l'anello di Alpe

Domenica 18 novembre con la Guida del Parco dell'Antola saliremo dai 912 m di quota di Alpe, piccolo borgo di Gorreto, fino al Passo della Maddalena (1407m) e da lì, seguendo lo spartiacque tra la Valle del Terenzone e la Val Boreca, raggiungeremo le antiche Capanne di Carrega, sede un tempo di un mercato in altura e presidio per l'assistenza e il controllo delle carovane. Dalle Capanne, quindi, seguendo un'antica mulattiera, completeremo il percorso ad anello ritornando ad Alpe.

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Parco Antola

In diretta dalla webcam


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venerdì 9 novembre 2018

Domenica 18 novembre: Villaggi di Pietra

Dove le persone, come le pietre, sono rotolate verso il basso.




Il percorso che porta ai “Villaggi di Pietra” attraversa una delle valli più selvagge e incontaminate dell'Appennino piemontese: la Valle dei Campassi, ai piedi del Monte Antola, al confine fra Piemonte e Liguria. Qui il tempo si è fermato al secondo dopoguerra, ma la memoria dell’uomo è rimasta impressa nei segni che esso ha lasciato nel paesaggio: campi, boschi da frutto, case, mulattiere, muretti a secco, ponti, fontane, cimiteri, cappelle, mulini. Questi elementi del paesaggio, che si distinguono ancora a fatica nella vegetazione che ha preso il sopravvento, parlano di un passato in cui le comunità umane vivevano di mutuo scambio con la natura, riuscendo a garantire un'economia di sussistenza in un ambiente aspro.

DETTAGLI TECNICI PERCORSO
Luogo e orario di partenza: Piazza della Vittoria - Cabella Ligure (AL), ore 9,00 (primo ritrovo non obbligatorio); Località Campassi – Carrega Ligure (AL), ore 9,30 (secondo ritrovo) e spostamento in località Croso.
Difficoltà: E = escursionistico.
Tempo di percorrenza: 6 ÷ 7 ore in funzione delle soste.
Dislivello: +670 m ca
Lunghezza percorso: 7,2 km ca

MODALITÀ' DI PARTECIPAZIONE
Prenotazione obbligatoria entro venerdì 16/11/2018 h. 12 tramite:
- Email stefeot.4walks@gmail.com
- SMS/WhatsApp Tel. +39 333 4952344
N.B. In assenza di una prenotazione scritta entro i tempi indicati non sarà possibile attivare l’assicurazione infortuni.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
15 euro adulti, 8 euro bambini/ragazzi fino a 14 anni (sconto famiglie), tramite:
Paypal.me/fourwalks
- Pagamento il giorno dell’escursione
*Inclusa assicurazione infortuni
*Escluso : trasporto, pranzo al sacco, eventuale sosta finale con merenda presso Art Bed & Breakfast 

EQUIPAGGIAMENTO RICHIESTO
- Almeno 1 litro d'acqua a persona (non ci sono fonti accessibili lungo il percorso)
- Scarponi da trekking impermeabili a caviglia alta con suola scolpita (tipo vibram)
- Abbigliamento tecnico a strati: strato traspirante +strato termico + strato anti-vento + strato anti-pioggia, berretto, guanti
- Giubbotto catarinfrangente
- Pila frontale
* Pranzo al sacco a cura dei partecipanti


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mercoledì 7 novembre 2018

Cammino di Santiago, record storico: mai così tanti pellegrini. Italiani in testa

Il 2018 è un altro anno da primato: a fine ottobre già superata quota 317.000 Compostele consegnate. Tolti gli spagnoli, quella italiana resta la comunità più numerosa in cammino verso la tomba di San Giacomo


Il Cammino di Santiago continua a crescere, e in questo 2018 non ancora concluso già segna un nuovo record. I dati ricavati a fine ottobre dall’Ufficio di accoglienza dei pellegrini della cittadina galiziana ci dicono che questo si preannuncia come un anno da primato storico: con le 35.602 Compostele consegnate il mese scorso, il totale dei pellegrini giunti alla tomba di San Giacomo ha già raggiunto quota 317.170. Se pensiamo che in tutto il 2017 si era arrivati a quota 301,036 è facile capire la crescita registrata quest’anno. La previsione per il 2018 parla di circa 330.000 pellegrini.
TUTTE LE STAGIONI – Mai come in questo 2018 tanti pellegrini avevano ottenuto la Compostela nel mese di ottobre: un +13,6% rispetto ai 31.341 dell’anno precedente che ci dice come il Cammino di Santiago sia ormai un fenomeno che copre tutto l’arco dell’anno, nonostante nella Penisola Iberica il clima possa risultare assai più ostico di quello che si incontra nel nostro Paese. Il 2017 era stato l’anno dello storico superamento del muro delle 300 mila unità, ben al di sopra dei 272.417 dell’anno Giacobeo 2010.
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domenica 4 novembre 2018

Cos'è e come funziona Sweatcoin, l'app che ti paga per camminare

Sweatcoin è un'app che ti paga per camminare (o correre) il più a lungo possibile: ecco cos'è e come funziona l'app di fitness più scaricata del momento

Per chi cerca la motivazione giusta per essere più attivo e per chi è già un appassionato di fitness e potrebbe guadagnare qualcosa senza dover fare niente più rispetto a quello che già fa, Sweatcoin è un ottimo modo per guadagnare premi semplicemente allenandosi. 
In breve: Sweatcoin è la nuova app che ti paga per camminare e tenerti in forma.
Prima nella lista delle top free ha avuto un grandissimo successo nel Regno Unito e negli Stati Uniti, finalmente è arrivata anche in Italiae in altri paesi europei. 
Non ci sono più scuse quindi, tenersi in forma è ora più divertente e anche producente.
Ecco cos'è e come funziona questa nuova app di cui tutti parlano.

Cos'è Sweatcoin

Sweatcoin è la app del momento.
Traducendo alla lettera, Sweatcoin significa la “moneta del sudore”, e sta a spiegare il fine ultimo dell'app: pagare i suoi utenti dietro una piccola, ma nobile richiesta: camminare, il più a lungo possibile.
Guadagni facili? Non esistono, ed è proprio su questa filosofia che si basa l’essenza di Sweatcoin, che dietro lo sforzo e la fatica delle passeggiate a piedi ripaga il camminatore con una giusta ricompensa.
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venerdì 2 novembre 2018

Sabato 17 novembre a Voltaggio (AL)



Apertura straordinaria di Palazzo Gazzolo a Voltaggio

IL CASTAGNO - L'ultimo essicatoio attivo dell'Appennino piemontese
- ore 9.00 : Passeggiata all’ultimo essicatoio funzionante dell’Appennino (cascina Vignola - Voltaggio)
- ore 11.00 Visita del Museo del lavoro Contadino
- ore 13.00 escursione nel castagneto di Costa di Cravara


Aree Protette Appennino Piemontese

Domenica 18 novembre


Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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