Siamo sull'Adamello, ghiacciaio del Mandrone. Il fiume d'acqua che scende a valle è di dimensioni impressionanti e indica una fusione in stato avanzato anche se siamo solo a metà luglio. D'altronde dai rilievi già un mese fa la copertura nevosa era già praticamente scomparsa e il ghiacciaio ancor prima che cominciasse l'estate era in condizioni da metà stagione calda.il report della commissione glaciologica dei primi di giugno spiegava che a fine maggio (QUI APPROFONDIMENTO)
mediamente sui ghiacciai trentini era stata misurata una quantità di neve compresa tra il 50% e il 60% del valore medio della serie storica e diverse fronti glaciali si presentavano già prive di copertura nevosa, con circa un mese di anticipo rispetto a quanto registrato negli ultimi venti anni. E il report citava, tra le fonti già scoperte, quelle della Marmolada, dove poi a inizio mese è avvenuta la tragedia che tutti conosciamo costata la vita a 11 persone, e quelle del Mandrone, appunto. I ghiacciai trentini non sono mai parsi così in sofferenza da quando esistono i rilevamenti.
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