Il termine “ottobrata” circolava ampiamente già da alcune settimane per cercare di dare una spiegazione alle temperature miti che hanno caratterizzato questo inizio di autunno. Finché, con la fine di ottobre, sono stati diffusi i dati scientifici dell’andamento mensile che registrano, ancora una volta, un record di caldo in questo torrido 2022: presso l’osservatorio della Società Meteorologica Italiana, installato a Moncalieri (To), si è registrata una temperatura media mensile di 18,2° C, superiore di quasi 2° C rispetto al precedente primato dell’ottobre 2001 e di ben 4,2° C oltre la media del decennio 1991-2020. Insomma, un picco estremo di calore senza confronti con il passato.
«La tradizione popolare italiana – attacca il discorso Luca Mercalli, presidente della SMI e autore del libro Il clima che cambia edito da BUR – è ricca di riferimenti proverbiali a fenomeni meteorologici anomali che sono sempre esistiti. L’“ottobrata romana” di cui si è tanto parlato, è un’espressione evidentemente coniata per spiegare certe ondate di caldo che si potevano registrare nell’Italia centrale. Così come l’”estate di San Martino” nel nord Italia o l’“indian summer” nel nord est degli Stati Uniti. Non vorrei però che queste espressioni venissero usate per sviare il problema reale e cioè che il mese di ottobre 2022 è stato il più caldo dal 1864, cioè da quando misuriamo le temperature in maniera scientifica, e probabilmente da qualche migliaio di anni. Ho il timore, anzi, che si ricorra a questi escamotage linguistici per negare il cambiamento climatico che stiamo vivendo in maniera così drammatica, quest’anno!»
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