Varese Ligure è il comune più settentrionale della provincia della Spezia, e confinante sia con la Provincia di Genova, sia con la Provincia di Parma.
Il comune fa parte della Comunità Montana dell'Alta Val di Vara.[1]
Alla città è stata conferita nel 2006 la Bandiera Arancione[2] dal Touring Club Italiano e considerato uno dei borghi più belli d'Italia.[3]
Storia
La nascita del borgo trae origine dalla posizione strategica che occupava nei secoli passati, l'incrocio delle strade transappenniniche dirette verso Parma e Tortona. Le vie che partono da Sestri Levante e Luni trovavano, a Varese, facili accessi alla pianura Padana, con conseguente creazione di un mercato di scambio.
Nella zona dell'attuale Varese doveva esistere un insediamento di epoca bizantina, i cui resti sono stati rilevati sotto il castello. Ad avvalorare tale ipotesi sono alcuni toponimi di derivazione greca come il Monte dei Greci, antico nome del Monte di Cento Croci, e la località Baselica, che potrebbe indicare una selva imperiale o una strada ed il quartiere di Grecino.
Della presenza longobarda rimane anche traccia nella dedicazione delle chiese di Porciorasco e Ossegna a San Michele, al quale erano dedicati anche l'ospedale e la cappella di Cento Croci. Nell'Alta Val di Vara, pressoché disabitata, esisteva un'entità ecclesiastica importante, la pieve de Varia che aveva sotto la propria giurisdizione numerose terre: nel 1031 comprendeva, tra le altre, Cassego, Chinela, Trenzanasca, Scioverana, Zanega.
La presenza dei conti di Lavagna, nel territorio data all'inizio del XI secolo, che, nel 1161, ottennero l'investitura dall'imperatore Federico I. Alla fine del XII secolo, i rami dei conti, Fieschi e Pinelli, si stabilirono nell'attuale Cassego e di lì iniziarono a disboscare, a costruire edifici in legno, a seminare, ad avviare l'agricoltura e l'allevamento. Quasi subito iniziò la lunga stagione dei conflitti tra le due famiglie, quando i Fieschi scacciarono i Pinelli da Cassego e li costrinsero a rifugiarsi nella vicina località Carbello, dove costruirono una torre detta appunto "Torre dei Pinelli". Con un successivo patto le due casate si spartivano il territorio: quello a ponente della Torre spettava ai Fieschi, quello di levante ai Pinelli, mentre i terreni oltre il fiume Scagliana rimanevano di proprietà comune.
La superiorità numerica portò i Fieschi a conquistare la supremazia nell'Alta Val di Vara entro la fine del XIII secolo. Avuta dunque la meglio, essi decisero di consolidare la propria presenza sul territorio fondando un borgo che potesse diventare il fulcro della vita dell'intera zona; si stilò quindi un progetto d'insediamento, che prevedeva case murate e tutte uguali tra loro. Determinante nella scelta del sito fu la variazione di percorso della strada diretta dal parmense al mare, che non seguiva più come un tempo la mezza costa, ma il corso del fiume Vara.
Attraverso varie vicende storiche, i Fieschi tennero il feudo fino al 1386, anno in cui il Doge genovese Antoniotto Adorno lo acquistò dal conte Carlo. Presto la famiglia ne tornò in possesso, ma nel XV secolo il suo dominio venne insidiato per ben due volte e nel 1435 Nicolò Piccinino, alla guida di una spedizione ordinata da Filippo Maria Visconti contro i Fieschi, arrivò da Borgotaro, si impossessò di Varese del castello di Monte Tanano e distrusse il Castellazzo di Montevecchio.
Nel 1472 Varese passava sotto la dominazione dei Landi, feudatari dell'Alta Val di Taro, a seguito del matrimonio del signore di Compiano, Manfredo, con Antonia Maria Fieschi. Sarà Gian Luigi Fieschi "il Vecchio", nel 1478, a riconquistare il feudo alla famiglia, che lo reggerà fino al 1547 quando, in seguito alla fallita congiura del nipote Gian Luigi contro Andrea Doria, il potere della casata crollerà e i suoi domini saranno incamerati dalla Repubblica di Genova.
Il comune fu inserito nel circondario di Chiavari della provincia di Genova fino al 1923 quando, con l'istituzione della provincia della Spezia, con Regio Decreto n° 1913 del 2 settembre, si stabilì il passaggio nella neo amministrazione provinciale.
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