martedì 10 gennaio 2012

Dove comincia l'Appennino


Note culturali e naturalistiche sul territorio delle Quattro Province

Un'isola tra i monti

 


A nord-est di Genova, in corrispondenza dello spartiacque appenninico, si trova un nodo idrografico di primaria importanza. Lungo i pendii dei monti Prelà e Lavagnola si formano quattro notevoli corsi d'acqua. Due di questi scorrono sul versante sud: il Bisagno, con breve corso, raggiunge il mare dopo aver attraversato Genova; il Lavagna scorre invece per un tratto più lungo, parallelamente alla costa, lungo la val Fontanabuona; raccolte le acque dello Sturla e del Graveglia, si getta nel mar Ligure, tra Chiavari e Lavagna, con il nome di Entella. Verso nord hanno origine, vicinissimi fra loro, il Trebbia e lo Scrìvia; quest'ultimo, nella sua parte iniziale, fino alla confluenza con il torrente Pentemina, prende il nome di Laccio.
Il Trebbia scorre verso il Po per 118 chilometri, quasi costantemente in direzione da sud-ovest a nord-est. Fino al paese di Gorreto la valle appartiene alla provincia di Genova. Poi, il Trebbia passa definitivamente in territorio piacentino, lambendo per un breve tratto l'estremità sud della provincia di Pavia nei pressi di Ponte Organasco. Una secca svolta a destra lo porta, attraverso una spettacolare serie di meandri, ad accogliere l'Àveto, suo principale affluente. Incassato fra le rocce prosegue il suo corso fino a Bobbio, dove si distende nella valle ormai ampia.
Il territorio compreso fra le sorgenti del fiume e Bobbio presenta caratteristiche prettamente montane. Gli insediamenti umani sono piccoli e compatti. La media valle si estende da Bobbio fino a Rivergaro, in un paesaggio collinare dai pendii più dolci, dove i nuclei abitati, più numerosi e a carattere più sparso, denotano un maggiore sfruttamento del territorio. Nel suo ultimo tratto il fiume scorre nella pianura, in un paesaggio tipicamente padano.
Lungo tutto il suo corso, il Trebbia è fiancheggiato dalla strada statale n. 45, che congiunge Genova a Piacenza, superando lo spartiacque appennninico al passo della Scoffera.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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