martedì 18 maggio 2010

Mercoledì 12 maggio: la Testa del Mater

Ai bordi del parco della Val Grande c'è la Val Loana, che da sola merita una visita.
Oggi faremo un anello, che ci porterà sulla dorsale della Testa del Mater, da dove i panorami verranno snocciolati come ciliege.

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Fonte: Zaino in Spalla

venerdì 14 maggio 2010

Domenica 16 maggio: Orba, anello del vallone Rio Meri

Causa festa e fiera dell'Ascensione a Voghera e conseguente impossibilita' di parcheggio, si consiglia ritrovo per tutti a Tortona, piazza Milano. Segue descrizione.

ORBA anello del vallone del rio Meri 16 maggio 2010

Gita classificabile E per difficoltà tecniche EE forse per il dislivello

Partenza Voghera ore 7.45 Tortona ore 8.00

Raggiungere Ovada- Molare –strada provinciale 207 per Madonna delle Rocche proseguire direzione Olbicella – bivio direzione S LUCA

A S Luca Parcheggiare serrati , prepararsi

Per accorciare la gita ed evitare tratto di asfalto finale, tutti gli autisti che lo desiderano, dopo aver lasciato i passeggeri, possono portare l’auto in località ARNAZZI dopo Miralago a circa km. 4,5 dopo il bivio per S. Luca in direzione Olbicella. A tal fine è bene concordare i trasferimenti già dalla partenza a Tortona

Inizio escursione appena finito il trasferimento delle auto e possibilmente entro le ore 9.30.

1-S.Luca q. 500 -cascine Cappelletta - Coletta- Esprescia- ponte rio Meri. ore 2.30 disl.+ 110

Per carrarecce ed interpoderali in boschi di castagno ad andamento falsopiano e discesa con breve tratto di asfalto sin al rio Meri

2- Ponte Meri-Fonegrone –il Poggio ore 1.45 disl.+ 440

Erta e costante salita di ore 1.10 (da affrontare con calma e perseveranza) sulla dorsale tra roverelle su sentiero panoramico a fondo misto sassi (tipo Tobbio)

3­- Sosta colazione prevista verso le ore 14 durata ore 1.00

4- Il Poggio- Arnazzi SP207 ore 2.15 disl.+ 170

Discesa su panoramica costa in parte ripida e per la prima parte estremamente sconnessa causa fuori stradisti tratto intermedio di falsopiano con alcune risalite e terminale discesa in bosco

Fine gita previsto ore 17.30/18.00 per complessive ore di cammino 6.30 e dislivello m. 720

Chi volesse completare il giro: da Arnazzi su S P 207 sino a Alb. Miralago e da qui risalita a S. Luca (ma si suggerisce l’uso delle auto all’arrivo) ore .15 disl.+ 190

Gita panoramica con completa rassegna delle principali fitocenosi tipiche della zona, compie un periplo di gran parte del vallone Rio Meri affluente sinistro dell’ Orba. Scarsissimi i segnavia sul percorso ed innumerevoli i bivi.

Abbigliamento: obbligo di pedule (no scarp da tenis) e un giacchino antivento probabilmente necessario su crinale.

Approvvigionamento acqua presente alla partenza e frequente nella prima metà di gita, assente nella seconda parte della gita dopo il ponte sul rio Meri.

Si prevedono ad oggi condizioni meteo favorevoli e forse anche un aumento delle temperature. Per gli amanti possibile fine giornata con tintarella sulle rive dell’Orba.

In caso di maltempo la gita, per motivi climatici, sarà rinviata all’autunno in data da concordarsi.

Per ogni evenienza dalle ore 7.00 sarà disponibile servizio info 335 654 10 22


giovedì 13 maggio 2010

Domenica 16 maggio: Val Borbera

Escursione RAMBLERS’ REST
Val Borbera-Monte Barilaro
Domenica 16 maggio 2010


Scarica il volantino in formato PDF

ISCRIVITI ALL'ATTIVITA'

Monte Barilaro m. 804
Difficoltà: E
fondo: sentiero - mulattiera
Dislivello: + 600 m
Altitudine massima: m. 850
Tempi indicativi: cammino effettivo: 4h.
Casa Cantoniera - Rivarossa 1h 15m. Rivarossa – Monte Barilaro 1h 15m.
Monte Barilaro – Costa Merlassino 1h 30m.
Pranzo: gentilmente offerto dal RAMBLERS’ REST
Viaggio: in auto.
Ritrovo/ Partenza: ore 8.00 dal Comando Vigili Urbani di Voghera.
Inizio gita: Casa Cantoniera Le Baracche, quota m. 352, alle ore 09,30 circa.

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Fonte

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mercoledì 12 maggio 2010

Il torrente Orba

L' Orba è un importante torrente della Liguria e del Piemonte lungo 73 km, principale affluente di destra del fiume Bormida.

Nasce a 1001 m di altitudine dal versante settentrionale del
Monte Reixa (1183 m s.l.m.) nell'Appennino Ligure occidentale. Scorre inizialmente incassato e con corso precipite ricevendo da sinistra il torrente Orbarina e da destra il torrente Carpescio o Acquabianca.

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Fonte

martedì 11 maggio 2010

Tenerife, nell'isola escursionistica delle Canarie

Sabato 29 Maggio 2010 - Domenica 6 Giugno 2010

Una settimana alla scoperta dell'isola di Tenerife

Un'occasione da favola per scoprire uno dei paradisi dell'escursionismo. In pieno oceano Atlantico si eleva il vulcano del Teide con i suoi 3700 e passa metri. Noi lo saliremo e visiteremo le zone più belle dell'isola

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Fonte: Zaino in Spalla

giovedì 6 maggio 2010

Domenica 9 maggio: Anello Val di Nizza

Il percorso dell’anello ha inizio a Ponte Nizza (256 m s.l.m.). Il ritrovo è nel Piazzale Italo Pietra (ex stazione ferroviaria della Voghera - Varzi).

Il sentiero non è segnalato e si sviluppa sul crinale destro della Val di Nizza in direzione di Trebbiano. E’ misto, prevede salite morbide ed alcune più impegnative in campi coltivati, macchia di roverelle, castagni e pini.
La prima cresta di rilievo è il monte Calcinara (670 m s.l.m.) sopra al paese di Trebbiano. Da qui ci si dirige verso destra per raggiungere l’abitato.

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Fonte: Gruppo Micologico Vogherese

Domenica 9 maggio: Il LAGO MOO (PC)

Itinerario: Canadello - Lago Moo – Canadello

Lunghezza km: 10 andata e ritorno

Dislivello effettivo in salita: circa 400 m

Ritrovo a: Brignano F.ta (AL) ore 8.00 oppure a Ponte Nizza (PV) ore 8,15

Arrivo: stimato a Canadello Val Nure (PC) ore 10,30

Nell’ampio bacino lacustre di origine glaciale, ormai ridotto ad un acquitrino, giace il Lago Moo (m. 1116 s.l.m.) chiamato anche Mone. Esso corrisponde ad un tipico esempio di lago di esarazione e di sbarramento glaciale, ormai giunto ad un avanzato grado di colmamento. La sua conca è la più estesa fra tutte quelle di Val Nure. Giace su un pianoro conformato ad anfiteatro dalle alture circostanti che racchiudono una vasta area ellittica, ormai in prevalenza prativa dove si stanno insediando vegetali d’alto fusto specialmente lungo il corso dell’immissario.

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Fonte: La Pietra Verde

martedì 4 maggio 2010

8/15 Maggio: la Sardegna di Cala Gonone e dintorni

Una settimana alla scoperta delle meraviglie di mare e di terra nel golfo di Orosei: cale, grotte marine, cime, gole. Una vera goduria di vacanza

Informazioni tecniche e logistiche
Zona: Barbagia (Sardegna)
Difficoltà: E
Pernottamento in appartamento privato a Cala Gonone
Abbigliamento: da escursione e da nuoto. Non servono le lenzuola
Quando lo spostamento per arrivare all\'attacco del sentiero è fatto con le auto private, in sede di prenotazione viene chiesto se si ha a disposizione un\'auto.
Con le disponibilità date, costruisco gli equipaggi in modo da cercare di spostare il minor numero di auto possibile.
Al termine della gita ogni equipaggio dividerà il costo del viaggio e magari offrirà da bere a chi guida

Il costo del viaggio delle guide e degli accompagnatori è diviso tra tutte le persone del gruppo.',
Appuntamento a: Piazzale Lotto. Lato ingresso Lido alle 17:30. Guarda la mappa dei punti di ritrovo
Se il punto di incontro non ti va bene, contattami per concordarne uno più agevole.
Il percorso potrà essere modificato in funzione delle condizioni ambientali per la sicurezza del gruppo.
Numero minimo partecipanti:7, massimo:15




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giovedì 29 aprile 2010

Rocca d'Olgisio (Pc)

Incastonata nella roccia, a presidio delle valli dei torrenti Tidone e Chiarone, è una delle più antiche e suggestive rocche piacentine, cinta da ben sei ordini di mura. Fondata attorno all'anno Mille, nel 1378, dopo diverse appartenenze, viene consegnata da Gian Galeazzo Visconti a Jacopo Dal Verme, valoroso vincitore della battaglia di Alessandria contro Firenze. La fortezza, nella quale è possibile anche pernottare, ha una pianta irregolare alla quale si accede unicamente dal lato settentrionale attraverso una ripida quanto suggestiva strada. Il mastio è articolato in vari locali intercomunicanti che terminano con un piccolo loggiato cinquecentesco.

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Fonte

mercoledì 28 aprile 2010

Domenica 2 maggio: Rocca d'Olgisio (Pc)

Responsabile di gita: Costanzo P. - A.E.N. FIE
Contattabile il giorno della gita dalle ore 7h30 al cellulare n. 339 2884754
Ultima verifica effettuata sul percorso il 7/04/2010
Note tecniche a cura di Agostino G.
Bella escursione all’inizio dell’appennino piacentino, fra monoliti di roccia arenaria, grotte preistoriche, fioriture di orchidee bianche e fichi d’india nani, al cospetto dell’aerea Rocca d’Olgisio.
Verifica: Agostino, Andrea, Giacomo e Cinzia del 7 aprile 2010
Ritrovi a Voghera e Tortona ore 7.45, partenza ore 8
Trasferimento in auto: prendere la TO-PC ed uscire a Castelsangiovanni, tenere per la Val Tidone ed in circa 20 minuti, passando per Castelsangiovanni, Borgonovo Val Tidone si arriva a Pianello Val Tidone. Nel bel borgo di Pianello, ai piedi della collina, ultima possibilità per acquisto viveri. Seguire a sx per Piozzano, ed alcuni km dopo, superata una gigantesca frana, a Gazzoli, in prossimità di un bar ristorante, tenere la dx per Chiarone, Roccapulzana. Parcheggiare circa 1km dopo, prima e dopo il ponte sul torrente Chiarone, in corrispondenza del cartello del segnavia 209 e di una caratteristica cresta rocciosa (il Sassolungo) di fronte. Tempo previsto di trasferimento auto circa 1h e 15m. Al ritrovo prima della partenza si prega dare l’adesione alla visita guidata
alla Rocca d’Olgisio (ingresso euro 5.50 a testa, preparare la moneta ed i soldi contati, grazie !!)
Durata: 6h 50m, delle quale 2h 30m di sosta fra visita alla rocca, pranzo e
visita alle grotte
Dislivello complessivo: 460m
Difficoltà: EE
i) un tratto di cresta aerea prima della rocca, aggirabile;

ii) un tratto aereo dopo la rocca poco dopo la seconda grotta visitata;
iii) discesa ripida nel bosco, con smottamento;
iv) discesa in cresta dai sassi di S. Martino, passaggio di I°° grado, tutta la discesa è aggirabile percorrendo stradello asfaltato
Escursione
Alle ore 9.30, tralasciando il collegamento 209a, quota 250m slm, si prende a dx il segnavia 209 diretto a Rocca d’Olgisio, costeggiando il torrente Chiarone. Passati di fronte ad un bel gruppo di calanchi, si entra a sx in un fitto bosco misto di castagni e roverelle, la salita è subito ripida, lasciando poco respiro, proseguendo sul sentiero che ritorna verso sx, si arriva ad un bel punto panoramico sul precedente gruppo di calanchi. Proseguendo sempre in salita sostenuta si arriva ad un tratto piùù in piano. In prossimita’ di un bivio con una carrareccia forestale, si devia a sx, giungendo ben presto all’incrocio con il sentiero di collegamento 209a (50m 10.20). Si tiene la dx su di un caratteristico piano di roccia, con fenditure e forme strane, a monolite allungato, e si prosegue sempre seguendo i bolli bianco rossi. Si notino sulle rocce i begli esemplari di fichi d’india nani, e nei tratti verdi delle rigogliose orchidee bianche, vere peculiarità della zona di Rocca d’Olgisio. A sx il riposante pianoro verde di Casa Cisello, con una bella coltivazione a vigna. Dopo circa 30m (1.20m 10.50) la cresta di roccia si fà piu’ appuntita, ma sempre con dei bei gradoni e delle sorti di camminamenti si giunge in prossimità del castello di Rocca d’Olgisio. Il tratto più affilato della cresta si può evitare scendendo a sx su di una strada asfaltata di collegamento con Rocca d’Olgisio. Proseguendo con belle viste a sx sulla parte finale dell’escursione, con il gruppo dei Sassi di San Martino ed a dx sulla pianura padana, si sbuca inaspettati nel bel parco rasato di Rocca d’Olgisio m 560 slm (20m, 1.40m 11.10). La rocca, già esistente nel tardo medioevo, più volte rimaneggiata, riporta ancora 6 diversi ordini di cinte murarie. Inizia ora la visita guidata al gruppo di costruzioni di Rocca d’Olgisio (biglietto 5.5 euro, chi non fosse interessato può fermarsi nell’ameno parco a lato delle mura), la visita durerà circa 1h e 20m. 3h 12.30).
Si continua costeggiando a sx le mura della rocca, sino ad uno splendido belvedere accanto ad un soleggiato spuntone di roccia, dove si sosta per il pranzo. Nella pausa, in pochi minuti si possono visitare scendendo sulla dx le due splendide grotte: quella della goccia e quella secondaria con vista sul castello. Le grotte, abitate già in epoca preistorica e dai caratteristici anfratti scavati da acqua e vento sono un’altra meraviglia di Rocca d’Olgisio. Dopo circa 1h e 15m (4h 15m, 13.45) si inizia il cammino in discesa, prima su di un breve tratto aereo (prestare attenzione) e poi per ripidissima discesa nel bosco (prestare attenzione), anche qui ricco di orchidee bianche e di foltissimi agrifogli. Aggirato un tratto più insidioso a seguito dello smottamento di alcuni alberi, si continua con una discesa più dolce, che costeggiando un ruscello arriva al guado del Rio Tinello m 350 slm, affluente principale del torrente Chiarone (45m, 5h, 14.30). Si guada il torrente e risaliti alcuni metri si giunge in corrispondenza del bivio con il sentiero che scende direttamente alla località Chiarone. Si sale invece ripidamente a dx, nel bel bosco di grossi sassi e castagni e dopo circa 30m si sbuca su di uno sterrato e poi tenendo a sx, seguendo le indicazioni si giunge ai due grossi massi dei Sassi di San Martino m 490 slm (40m, 5h 40m, 15.10). Si passa tra lo stretto e caratteristico incavo tra i due sassi e poi ci si ferma in sosta sui due assolati sassi. Dopo un quarto d’ora di sosta, con belle viste sulla rocca e sulla cresta d’andata, si riparte, proseguendo in cresta a dx. Poichè l’ultimo tratto di discesa contiene qualche passaggio semplice di roccia (I°° grado), chi volesse ritornare dalla strada ripassa nell’incavo tra i sassi, raggiunge lo sterrato e poi lo stradello asfaltato a località Costa ed a sx in circa 45m si scende, passando per Roccapulzana alla località Chiarone. Ritornando invece all’escursione: dopo aver costeggiato un’area archeologica (scavi in corso) si inizia una rapida discesa tra particolari forme rocciose, radure, boschetti e dopo aver oltrepassato una bella grotta, si giunge all’aerea chiesetta del Chiarone e da qui per mezzo di una scalinata alla strada asfaltata (50m, 6h 30, 16). Si prosegue a sx e passando per la localita Chiarone (due belle trattorie: www.chiarone.it e www.trattoriachiarone.it che servono, normalmente anche al pomeriggio, ricche merende con coppa e pancetta piacentine innaffiate da gutturnio, malvasia ed ortrugo) si giunge in circa 20 minuti al parcheggio delle auto al ponte sul Chiarone, 6h 50m 16.20). Termine dell’escursione.

Info: apptrek@tor.it

lunedì 26 aprile 2010

La Via del Sale


Con la denominazione di via del sale si è soliti riferirsi agli antichi percorsi di commercio che mettevano in comunicazione la pianura Padana con il mar Ligure: il sale infatti, utilizzato per la conservazione dei cibi, era la più preziosa delle merci trasportate dai muli o dai carri, insieme all'olio ligure, a lana, pelli, cuoio, lino e canapa provenienti da oltremare, in cambio del vino e di altri prodotti dei versanti padani.

Esistono in realtà moltissime vie del sale: l'espressione è usata almeno dalla Toscana fino all'estremo Ponente ligure. Alle vie del sale di quest'ultima zona Nico Orengo ha dedicato un libro intitolato "Il salto dell'acciuga"; le acciughe erano infatti un'altra delle merci che transitavano dal mare verso la pianura, il che spiega perché una specialità gastronomica piemontese, la bagna cauda, sia a base di acciughe. Giustamente quindi è intitolato "Le vie del sale", al plurale, un altro libro di Fabrizio Capecchi, che illustra nove itinerari fra pianura e mare, che varcano l'Appennino ligure in altrettanti passi. Dove passava la via del sale nella fascia di territorio delle Quattro Province? Un riferimento ovvio per l'enorme volume delle merci che vi transitavano, in arrivo o in partenza con le navi, era il porto di Genova.

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Fonte

giovedì 22 aprile 2010

Domenica 1 maggio: Il sentiero del grillo

Lunghezza km: 7,800 solo andata

Quota di partenza m. 492 s.l.m. Quota di arrivo m. 409 s.l.m.

Quota massima m. 761 s.l.m.

Dislivello effettivo in salita: circa 340 m

Dislivello effettivo in discesa: circa 390 m

Il sentiero del Grillo unisce il paese di Bosmenso al paese di Varzi in Alta Valle Staffora (PV). Questo itinerario, che si sviluppa interamente su strada sterrata e poi su sentiero, calca l’antica strada Comunale Bosmenso-Varzi, un tempo interamente acciottolata e trafficata da mercanti e viandanti che si spostavano di paese in paese. Il sentiero ad una certa quota si collega ad un’altra famosa ed antica via: la Via del Mare che partendo dal paese di Varzi e risalendo inizialmente le colline, attraversava l’Appennino e scendeva fino al Mar Ligure.

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Fonte: La Pietra Verde

domenica 18 aprile 2010

SAGGEZZA INDIANA

Onorare e rispettare significa pensare che il territorio,
l’acqua, le piante e gli animali che vivono qui hanno il nostro
stesso diritto di viverci. Non siamo gli esseri supremi e onniscienti,
il culmine dell’evoluzione: siamo invece membri del sacro cerchio
della vita, insieme con gli alberi e le rocce, i coyote e le aquile,
i pesci e i rospi, ciascuno dei quali ha uno scopo. Ciascuno porta
a termine il compito assegnatogli e anche noi ne abbiamo uno.

(Wolf Song, Abenaki)

Fonte: Trekking life

giovedì 15 aprile 2010

Domenica 18 aprile: La Scaggia

S.Carlo di Cese - Monte Pennello - Camposilvano - S.Carlo di Cese

Dislivello max: 750 m

Ore totali cammino: 6h00

Difficolta': EE

Trasferimento : auto propria

ATTENZIONE: vista la scarsa possibilita’ di parcheggio (vedasi oltre) e’ assolutamente necessario ridurre al massimo il numero di auto, compattando di conseguenza gli equipaggi.

Responsabile di gita: Marco B. - A.E.N. FIE
Contattabile il giorno della gita dalle ore 7h15 al cellulare n. 333 8944447
Ultima verifica effettuata sul percorso il 3/4/2010
Note tecniche a cura di Mauro V.

Luoghi e orari di partenza:

Voghera (retro caserma Vigili Urbani) : ritrovo 7h30, partenza 7h45

Tortona (P.zza Milano) : ritrovo 7h45, partenza 8h00

Partenza della gita da S.Carlo di Cese : 10h00

Accesso stradale:

Si prende l’autostrada A7 verso Genova e si prosegue su A26 in direzione Ventimiglia; poi si imbocca la A10 verso Livorno e si esce a Genova-Pegli.

Ci si immette sulla via Aurelia e prima di entrare nel centro di Pegli, si segue a destra la freccia in direzione Val Varenna-San Carlo di Cese.

Raggiunta Piazza Rapisardi si passa sotto il ponte dell’autostrada e si prosegue per Via Varenna tenendo il fiume alla propria destra.

L’imbocco del sentiero si trova a sinistra pochi tornanti prima di raggiungerne il paese (indicazioni del percorso EC2 - Ecologia in Citta’ ); vicino ci sono alcuni slarghi per lasciare poche auto.

Un’altro parcheggio piccolo parcheggio si trova nel paese, di fronte al campo sportivo.

Descrizione della gita:

L’intero sentiero risulta molto panoramico nelle giornate limpide, spaziando dal mare ai monti. Offre, nella parte alta, una spettacolare vista dell’arco alpino.

Il termine ‘Scaggia’ veniva utilizzato per evidenziare il continuo alternarsi di rocce ed erba ed individua topograficamente l’altopiano di Pegli, situato dietro l’abitato, che si eleva bruscamente verso la catena appenninica e, a soli 6 km dalla linea di costa, tocca i 1.000 m. con il gruppo Punta Martin - Monte Pennello (o Penello).

Sulla cima del Monte Penello sorgono due bivacchi; quello nei pressi della cima e’ il Bivacco Zucchelli, ricavato dalla ristrutturazione di un ex deposito di munizioni ad opera dei soci del Gruppo Escursionistico Pegli.

Gli stessi hanno posto sulla panoramicissima vetta del Penello una piastra metallica, con la rosa dei venti e con indicati i monti che si vedono nelle diverse direzioni; questa permette anche il rapido orientamento in caso di nebbia, poiche’ si tratta di una zona notoriamente magnetica dove risulta difficile l’utilizzo della bussola.

Caratteristica dei luoghi e’ la presenza di molte neviere che erano tra le piu’ affidabili per la regolarita’ degli approvvigionamenti al capoluogo; nonostante la prossimita’ al mare questa e’ infatti una zona di carattere spiccatamente montuoso (i vicini rilievi di Punta Martin e della Baiarda sono tradizionali palestre per gli arrampicatori), con un clima a tratti rigido e copiose nevicate invernali. In tutta l'area dell'altopiano era praticato il taglio del fieno e l'attivita’ di raccolta e trasporto a valle della neve; i lavoratori stagionali nel periodo estivo salivano alle neviere e ricavavano blocchi di ghiaccio che, protetti con fogliame secco e avvolti in sacchi di tela, venivano trasportati dai muli nelle ore notturne fino a Soziglia e, dal secolo XIX, in piazza Acquaverde.

Con l'istituzione della gabella della neve (1640), lo Stato cedeva ad un unico imprenditore il diritto esclusivo ad esercitare questo commercio, pratica che duro’ fino al 1870.
Oggi l'area del Monte Penello (facente parte dell'omonimo parco urbano comunale) si raggiunge con itinerari escursionistici di media difficolta’ partendo da Pegli e da Pra’, nonche’ dal Santuario dell'Acquasanta, lungo il percorso: Bric Castello, antica strada del Turchino, sella del Giovo Piatto, sino alla vetta.

Sviluppo dell’itinerario:

La partenza e’ nel piccolo slargo da dove si scende per una scalinata sino alla confluenza tra il Varenna ed il Rio Gandolfi ( 230 m.), che si attraversa mediante alcune passerelle in legno.

Si segue il sentiero, indicato con una X rossa, sino alla sommita’ del Monte Pennello ( 995 m.).

La prima parte del percorso si snoda all’interno di un bosco di castagni ed attraversa piu’ volte il Rio Gandolfi, dapprima sul lato destro idrografico, poi su quello sinistro e poi ancora sul destro.

Il torrente si guada su rocce affioranti senza particolari difficolta’, ma in alcuni punti occorre porre attenzione ai movimenti per evitare di scivolare nell’acqua, bassa ma decisamente fredda.

Si sale seguendo il corso del rio, che si fa piu’ ampio, sino a quando la vegetazione quasi scompare e si entra in un paesaggio aspro, caratterizzato da formazioni rocciose affioranti.

Si attraversa per l’ultima volta il torrente ( 520 m.), dove alcuni ometti in pietra segnalano la via da seguire, per portarsi su una traccia di sentiero che sale fra le rocce.

Dopo una lunga serie di stretti tornanti si arriva alla base della Punta del Corno ( 851 m.) che si aggira, in quanto raggiungere la vetta impone di valicare alcuni passaggi su roccia.

Si prosegue lungo lo spartiacque, e seguendo il metanodotto, fino alle casermette del Monte Pennello ( 995 m.); i due manufatti, ristrutturati e sempre aperti, offrono un comodo riparo e sono attrezzati con tavoli, panche in legno e stufa.
L’itinerario in discesa si sviluppa dapprima lungo la strada sterrata che dal Monte Pennello conduce fino ai Piani di Praglia e poi, in corrispondenza del segnavia due linee rosse ( 940 m.), si scende a destra sul sentiero che attraversa una vasta zona prativa denominata ‘Piani Gandolfi’, dove e’ possibile rifornirsi d’acqua alla sorgente che si trova lungo il percorso.
Il tracciato del sentiero segue dapprima la linea dei tralicci dell’alta tensione e poi, inoltrandosi in un bosco di castagni, si sviluppa lungo una serie di tornanti in discesa e porta alla frazione di Camposilvano ( 315 m.) da dove, seguendo la strada asfaltata, si raggiunge S.Carlo di Cese.

Nota :

Anche se in localita’ San Carlo di Cese e Camposilvano ci sono due ristoranti-bar, aperti anche la domenica, si consiglia a chi vuole essere certo di bere un caffe’ e rifornirsi di focaccia di farlo a Pegli; sul lungomare e nelle vie interne ci sono panifici, negozi di alimentari e bar.



Info: apptrek@tor.it

martedì 13 aprile 2010

Le Grotte di Toirano

Risalendo la Val Varatella, poco oltre Toirano, si incontrano i contrafforti di un massiccio calcareo di dolomiti grigie, solcato da una serie di valloni, in cui si aprono oltre 150 caverne naturali, tutt’oggi oggetto di ricerca da parte di studiosi internazionali. Il complesso delle grotte di Toirano, aperto al pubblico nel 1953, dopo le opportune opere di sistemazione, è gestito direttamente dal Comune e costituisce oggi una delle maggiori attrattive che l'entroterra della Riviera Ligure di Ponente offre al turismo italiano, con un numero di visitatori superiore alle 110.000 unità all'anno.

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Fonte

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.

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