mercoledì 10 dicembre 2008

Il Sentiero Frassati Liguria

Benché io sia ateo a ragion veduta, sono stato coinvolto nella promozione di un sentiero dedicato ad un beato. Pare quindi che le vie del Signore siano, oltre che infinite, anche pedonali!

L'amico Piero Bordo, Coordinatore del Sentiero Frassati della Liguria del CAI, mi ha chiesto di produrre uno schema cartografico della zona della Baiarda è non ho saputo tirarmi indietro perché era da una ventina di anni che avevo in mente di rappresentare sulla carta la valle del Rio Baiardetta.

Peraltro avevo già collaborato nel disegno di alcune tavole nella "Guida della Baiarda" di MAURO DE CESARE sulla mitica palestra dei "Bagouin de Zena" e Bordo ha sfondato una porta aperta.



(Ndr.: Come Cortina ha "Gli scoiattoli" e Lecco ha "I ragni", anche Genova e la Baiarda avevano ed hanno i Bagoni).



Il percorso ha una biforcazione in località Fontanin tra percorso F "facile" e F1 "difficile". I viandanti non si lascino però, troppo intimidire dalla scritta "F1 per escursionisti esperti" perchè, nei punti maggiormente esposti, sono presenti delle ottime funi corrimano. Personalmente consiglio maggior cautela nella discesa nel sentiero F tra la Cappellina (703) e la Colletta di Termi (420) su una traccia piuttosto sconnessa e faticosa.

I due itinerari F e F1 si ricongiungono alla cappellina della Baiarda.

La roccia della Baiarda (Bielenite) più compatta e pesante è stata utilizzata per i rivestimenti dei muri di Corso Andrea Podestà e a lato del Ponte Monumentale di via XX Settembre a Genova. Questa roccia in alcuni tratti (ad es. nel tratto inferiore e mediano del settore del Gran Diedro) si presenta color ruggine, molto compatta e dalla tessitura omogenea. Grossi cristalli fuoriescono dalla matrice rendendo oltremodo ruvide le superficie.

In altri punti (ad esempio nel settore sommitale del Gran Diedro) prevale una struttura scagliosa tipica del serpentino che quindi è decisamente più scivoloso ed infido. Il colore tende di più al verdastro.

Le rocce della Baiarda mi ricordano questi versi dell'Alighieri...


Luogo è in inferno detto Malebolge,

tutto di pietra di color ferrigno,

come la cerchia che dintorno il volge.

Nel dritto mezzo del campo maligno

vaneggia un pozzo assai largo e profondo,

di cui suo loco dicerò l' ordigno.

...

Inferno, XVIII


...

Fonte

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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