lunedì 22 febbraio 2010

Domenica 28 febbraio: BONASSOLA - MONTE ROSSOLA - LEVANTO (SP)

Dislivello in salita : 600 m Dislivello in discesa: 600 m Ore di cammino: 5h Difficolta': E Trasferimento : Treno (arrivo a Bonassola ore 10:49)

PRESTARE ATTENZIONE ALL'ORARIO DI PARTENZA DEL TRENO! MUNIRSI PER TEMPO DEL BIGLIETTO, andata per BONASSOLA e ritorno da LEVANTO, VERIFICANDO IN ANTICIPO SE NELLA PROPRIA STAZIONE DI PARTENZA LA BIGLIETTERIA E' APERTA IL GIORNO DELL'ESCURSIONE (a Levanto domenica 31/01/2010 era aperta).

Luoghi e orari di partenza: Voghera: Stazione - PARTENZA DEL TRENO ore 08:12 Tortona: Stazione - PARTENZA DEL TRENO ore 08:24 Arquata: Stazione - PARTENZA DEL TRENO ore 07:46 arrivo a Genova Principe ore 08:22; partenza da Genova Principe ore 09:14 con il treno di coloro che provengono da Voghera e Tortona.

Descrizione del percorso: Usciti dalla stazione di Bonassola ci si sparpagliera' per il paesino alla ricerca di focaccia e altro. La partenza e' fissata per le 11:20 (fatti salvi ritardi del treno). Il ritrovo sara' alla fine della strada che dalla stazione ferroviaria porta al mare.

La prima citazione ufficiale di Bonassola si trova in un documento datato al 29 aprile del 1269 dove viene menzionata la locale chiesa di San Giorgio; un'antecedente citazione risalirebbe pero' al 18 marzo del 1154 dove in un documento pontificio di papa Anastasio IV - denominato dagli storici "Privilegio di Papa Anastasio IV" - vengono confermate al vescovo della diocesi di Luni la dipendenza della pieve di Ceula, l'odierna chiesa di San Siro della frazione di Montale (Levanto), avente tra le sue "proprieta' religiose" anche la chiesa locale di Scernio. Notizie storiche del XIII secolo attestano la forte vocazione marinara del borgo di Bonassola la cui proprieta' feudale passo' dai signori Da Passano direttamente alla Repubblica di Genova che, nella prima meta' del XV secolo, l'assoggetto' alla podesteria di Framura; un rilevamento fiscale del 1531, commissionato da Genova, conferma l'importante attivita' legata alla marineria e la vocazione verso i commerci del vino, dell'olio di oliva e delle castagne. Proprio in questo periodo risale la maggiore espansione del borgo verso la costa e quindi del numero della sua popolazione, fenomeno che si arresto' nella seconda meta' del XVI secolo a causa delle sempre piu' frequenti invasioni dei pirati. Del 1569 e' l'Instrumento della Cumpagnia di Bonassolla, primo documento in Italia che si riferisce ad una previdenza civile, istituita per poter liberare dai corsari Turchi, che allora infestavano il Mar Mediterraneo, i concittadini bonassolesi. Storicamente segui' quindi le sorti della Repubblica di Genova, subendo a sua volta la dominazione francese di Napoleone Bonaparte nel luglio del 1799; oltre all'occupazione d'oltralpe, che causo' inevitabili danni, la popolazione dovette a sue spese rifornire le truppe con viveri. Con l'avvento della neo Repubblica Ligure, inserita nel Primo Impero francese napoleonico, il borgo di Bonassola entro' a far parte nel 1803 del Cantone di Montaretto. Nel 1815 verra' inglobato nel Regno di Sardegna, cosi' come stabilira' il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. La costruzione della linea ferroviaria litoranea e della strada carrozzabile, nel corso del XIX secolo, diede termine al secolare isolamento del borgo: se da un lato pero' si velocizzarono i collegamenti viari e ferrati con gli altri paesi del levante ligure, il nuovo assetto urbano vide in contemporanea l'ascesa della storica economia legata al mare che, nel XVIII secolo, divenne come importanza seconda a Lerici nella riviera di levante. La scoperta di un filone di marmo, avvenuta casualmente nel 1832 durante la costruzione della carrozzabile di Baracca, causo' inoltre nel borgo l'intensivo sfruttamento di tale materiale. Al calare delle attivita' agricole, oramai prodotte solo per usi familiari, si sostitui' l'importante attivita' legata al turismo. Con lo sguardo rivolto al mare si svolta a sinistra e, oltrepassati i locali della Pro Loco, si prosegue paralleli alla passeggiata di Bonassola fino ad imboccare via Maxinara. Qui inizia il sentiero '1 azzurro' che ci condurra alla frazione di Scernio. L'ascesa, senza strappi repentini, non dovrebbe procurare problemi di orientamento; prestare solo attenzione al fatto che, dopo aver costeggiato il muro di cinta di un affittacamere austriaco, ed essere arrivati nei pressi di uno slargo, bisogna prendere la scalinata che sale sulla sinistra. Si arriva in breve a Scernio (182 mlsm; 50' da Bonassola), ad un bivio nei pressi della strada asfaltata ove e' posizionata una grossa tabella con cartina della zona e dei sentieri. Dopo una breve sosta per permettere di ricompattare il gruppo, si svolta a sinistra, carrareccia, seguendo il sentiero '5 azzurro'. La stradina prosegue in piano, seguita da una breve discesa e si trasforma in largo sentiero. Dopo circa 250 m prestare attenzione perche' bisogna abbandonare il sentiero per imboccarne uno piu' stretto, non segnato ed in salita, sulla nostra destra. Ci inoltriamo nel mezzo della macchia e, in breve, si arriva ad incrociare la strada asfaltata che dall'Aurelia porta a Levanto (250 mslm; 1h 20' da Bonassola). Attraversare la strada, facendo attenzione. Sul lato opposto, troviamo dipinto su un guard-rail il segnavia '7 azzurro' e inizia il sentiero che ci portera' in vetta. La salita e' abbastanza diretta e in un primo tempo saremo sovrastati dalla vegetazione. Salendo di quota questa diminuira' di altezza e, con la scusa di ammirare il panorama, ci si potra' fermare per riprendere fiato. Da qui in avanti si procede a vista e si giunge sulla cima del monte Rossola (563 mslm; 2h 30' da Bonassola). Questo monte e' costituito da basalti di origine vulcanica, che a contatto con gli agenti atmosferici hanno assunto nel tempo un colore marrone rugginoso, quasi rossastro, come suggerisce il nome. Dopo una sosta per il pranzo, la cui durata variera' in funzione delle condizioni metereologiche che incontreremo, si inizia il percorso verso Levanto. Il primo tratto e' in direzione nord sul crinale che separa la valle di Bonassola da quella di Levanto. Si aggira la Rocca Gaibana e si giunge al Passo del Colletto dove troviamo un bivio con cartelli indicatori (461 mslm; 30' dal M. Rossola). Giriamo a destra seguendo le indicazioni per 'Cave Crocetta - Levanto). il sentiero alterna tratti pianeggianti e tratti in discesa, giungendo ad un altro bivio, dove teniamo la destra costeggiando la montagna. Arriviamo alla cava di pietra Crocetta (ormai abbandonata) e proseguendo, in breve arriviamo a Crocettola (una casa e un cinquivio; 263 mlsm; 1h 15' dal M. Rossola). Tirare dritto, in piano, su sentiero largo che piu' avanti si restringe. Inizia la discesa, panoramica, verso Levanto fino ad incrociare la strada asfaltata che da Scernio porta a Levanto (80 mslm; 1h 55' dal M. Rossola). Si gira a destra e si percorre per un centinaio di metri la strada asfaltata e, quando la strada fa una curva a sinistra, noi la abbandoniamo girando a destra, imboccando una stradina laterale che ci portera' in breve alla marina di Levanto (ancora in costruzione a dispetto dei tempi previsti di consegna) e qui avra' termine la gita (3 mlsm; 2h 15' dal M. Rossola). [2h30' + 2h15' non fa 5h. I 15' che avanzano servono per recarsi alla stazione ferroviaria che e' un po' all'interno.] In epoca romana esisteva gia' un piccolo borgo denominato Ceula, situato sulle colline, che costituiva un nodo strategico di grande importanza in virtu' dell'ubicazione. All'inizio del IX secolo, l'attuale campanile della Chiesa di San Siro fungeva da torre di avvistamento e di difesa contro i pericoli provenienti dal mare. A partire dal XIII secolo l'importanza dell'abitato inizio' a diminuire a vantaggio di Levanto che stava ampliandosi direttamente sul mare. Levanto divento' prima feudo dei Malaspina poi passo' ai Da Passano e nel 1229 alla Repubblica di Genova. In epoca medievale Levanto divenne un centro di intense attivita' commerciali, alimentato dalle vie di comunicazione terrestri, la piu' importante era la via Francigena, e dalle comunicazioni marittime. Dopo il Medioevo, il borgo ebbe un notevole sviluppo, con l'edificazione del Borgo nuovo o Stagno nella piana del Ghiararo. Tale insediamento mantiene ancora oggi il suo carattere lineare con interessanti palazzi dei XVII e XVIII secolo. Un'ulteriore fase dello sviluppo urbano si pone tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo con l'apertura degli attuali Corso Italia e Corso Roma. A partire dal 1950 il borgo si e' ulteriormente esteso raggiungendo negli anni settanta l'attuale configurazione. ORARI PER IL RIENTRO (informazioni raccolte dal sito internet delle Ferrovie dello Stato in data 17/02/2010 con treni in partenza dalle 16:00 in avanti): Per Arquata: A) Levanto 16:33 diretto con arrivo ad Arquata 18:54. B) Levanto 17:01 (INTERCITY) con arrivo a GE Principe 18:16; coincidenza con partenza alle 18:25 e arrivo ad Arquata 18:54. C) Levanto 17:46 diretto con arrivo ad Arquata 20:14. Per Tortona: A) Levanto 17:01 (INTERCITY) diretto con arrivo a Tortona 18:57. B) Levanto 17:46 diretto con arrivo a Tortona 20:31. Per Voghera: A) Levanto 17:01 (INTERCITY) con arrivo a Tortona 18:57; coincidenza con partenza alle 19:31 e arrivo a Voghera 19:45 [forse e' meglio avere macchine a Tortona]. B) Levanto 17:46 diretto con arrivo a Voghera 20:43.


Per informazioni: 333 2690003

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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