giovedì 1 marzo 2012

Domenica 11 marzo: Avolasca - San Sebastiano (Al)

La nostra escursione inizia ad Avolasca, in corrispondenza del capolinea dei bus. Percorriamo la via centrale verso sud, fino ad uscire dal centro abitato. Dopo circa 1 Km lasciamo la strada ed imbocchiamo il sentiero sulla sinistra che si inoltra in un bosco in direzione della frazione San Vito. Camminiamo per circa 20 minuti e troviamo un bivio, teniamo la sinistra ed in pochi minuti raggiungiamo la vetta del Monte San Vito (624 m.), spartiacque tra Val Grue e Valle Ossona, da cui si gode un panorama a 360 gradi sulla Pianura Padana fino alle Alpi e sull'Appennino ligure-piemontese. Dopo una breve sosta si ridiscende al bivio e si riprende il sentiero principale, in circa 15 minuti si arriva alla frazione San Vito (1ora dalla partenza).
Da qui camminiamo per un tratto sulla strada asfaltata, transitiamo nell’abitato di Bastita (1 ora e 30 min.), superiamo il bivio per Agliani (1 ora e 40 min.), 500 m. dopo il ristorante “Il Ciliegio” deviamo a sinistra sul sentiero “Via del Mare”, il tracciato comprende tratti sterrati e tratti di strada asfaltata, passiamo alla base dei monti “Gavazza” e “Barillaro” e raggiungiamo le “Bocchette del Barillaro”. (3 ore). Da qui si ritorna sull’asfalto in direzione Dernice; al bivio per Parogna teniamo la destra, passiamo nel territorio di Montebore, zona di produzione dell’omonimo formaggio, dopo di che deviamo per Vigoponzo, attraversiamo tutto il paese e raggiunto un antico lavatoio ci fermiamo per la pausa pranzo. (3 ore e 40 min.).
Dopo esserci ritemprati riprendiamo il cammino, dal lavatoio sulla sterrata, si sale fino ad un incrocio, seguendo sulla sinistra il segnavia 128 (4 ore e 25 min.) proseguiamo fino a Dernice (4 ore e 50 min.). Dopo una sosta alla torre usciamo dal paese, prendiamo la strada per Garbagna. Nella vicinanze della chiesetta di San Rocco ci immettiamo in un sentiero e raggiungeremo dopo circa un’ora San Sebastiano. (6 ore ).
Avolasca - San Sebastiano


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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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