Passeggiata panoramica che domina la confluenza dei torrenti Scrivia e Borbera
Il carattere peculiare della Val Borbera consiste nella presenza di
una natura ancora in buona parte incontaminata e selvaggia. I rilievi
fortemente modellati coperti di un ricco manto vegetale sono popolati di
numerosissimi animali selvatici che qui trovano l’habitat naturale. Ai
rilievi fanno netto contrasto, nel fondovalle, le Strette, una
gigantesca forra ricca di anse e di meandri scavati dal torrente Borbera
che rappresenta una delle aree più suggestive.
La gastronomia
della Val Borbera è legata all’utilizzo di materie prime e preparazioni
tradizionali. Le specialità sono la selvaggina, i funghi, le castagne,
le fagiolane (varietà autoctona) ed i formaggi tra cui primeggia il
Montebore. Passeggiando per le strade ed i sentieri della val Borbera il
ricordo del passato è in ogni dove. Non vi sarà difficile incontrare ed
ammirare resti di antiche fortificazioni, chiese e cappelle campestri,
mulini ad acqua, palazzi e antichi borghi in pietra.
Il percorso inizia dalla piazza Risorgimento di Stazzano
seguendo il segnavia CAI. Dopo aver percorso un breve tratto della
centrale via Umberto I si raggiunge il castello trasformato nella
seconda metà dell’Ottocento in seminario ed alla fine del novecento in
casa di riposo. Proseguendo su un ampio sentiero immerso nella
vegetazione si incrocia la strada che sale da Stazzano. Dopo averla
percorsa per un centinaio di metri, nei pressi delle due prime stazioni
della Via Crucis, si svolta a sinistra su una carrareccia con ampie
vedute sulla pianura. Dopo un’ampia curva, si devia su un ripido
sentiero e si raggiunge il Santuario di Monte Spineto così chiamato per la grande quantità di cespugli spinosi che ricoprono le pendici del monte su cui è situato.
La leggenda narra che agli inizi del 1600, durante l’invasione della
valle da parte dei francesi, una fanciulla sordomuta dalla nascita vide
aleggiare una colomba su di un cespuglio di biancospino fiorito fuori
stagione. La bimba urlò la notizia e per otto giorni la colomba rimase
sospesa sul cespuglio. Molti accorsero ed il vescovo di Tortona decise
la costruzione del santuario. Ritornando sul sentiero, con ampi
saliscendi, lungo il crinale, si giunge ad un’ampia sella denominata Bocca del Lupo.
Si continua fino ad incontrare la strada inghiaiata della Capanna.
Proseguendo verso levante si giunge prima alla masseria Chiappa e poi
alla masseria Baiardo.
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----> Tutti i sentieri della Val Borbera
mercoledì 14 agosto 2013
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.
Immanuel Kant
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