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giovedì 27 novembre 2014
lunedì 24 novembre 2014
Domenica 23 novembre: da Quarto a Brignole (GE)
martedì 18 novembre 2014
Domenica 23 novembre: anello sulla strada napoleonica - Finale Ligure (SV)
lunedì 17 novembre 2014
Domenica 23 novembre: Il sentiero delle Batterie (GE)
Splendida escursione nel Parco Naturale di Portofino
Splendida escursione, di impegno medio-alto, immersi in una lussureggiante vegetazione mediterranea, con ampie panoramiche sul Golfo di Genova dalle alte scogliere del promontorio. Si visita il borgo di San Fruttuoso, luogo unico, dove l'opera dell'uomo ha trovato la perfetta fusione con l'opera della natura. Incastonato in una stretta baia, il borgo è dominato da un’abbazia benedettina, covo di pirati, umile abitazione di pescatori e poi per secoli proprietà dei principi Doria e dalla Torre Doria. Questo gioiello sul mare veglia ai piedi del Monte di Portofino da oltre mille anni.
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Associazione Via del Mare
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sabato 15 novembre 2014
Ritrovati morti i due militari dispersi sul Gran Sasso
Si tratta di due giovani di 21 e 26 anni. I due uomini erano scivolati in un dirupo
ROMA - Sono stati trovati morti entrambi i militari scivolati sul ghiaccio e finiti a circa 2100 metri di quota sul Gran Sasso. Si tratta di due giovani in servizio attivo nella caserma Alpini dell'Aquila, originari della Puglia. Si chiamavano Giovanni De Giorgi, 26 anni, di Galatina (Lecce) e Massimiliano Cassa (28) di Corato (Bari). Forse alla base dell'incidente la nebbia in quota che avrebbe disorientato i due alpini, partiti al mattino da Campo Imperatore, in una zona innevata. Per la ricognizione dell'area impiegato un elicottero della Forestale decollato da Rieti. Sul posto personale di Soccorso Alpino, Forestale, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco.
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ROMA - Sono stati trovati morti entrambi i militari scivolati sul ghiaccio e finiti a circa 2100 metri di quota sul Gran Sasso. Si tratta di due giovani in servizio attivo nella caserma Alpini dell'Aquila, originari della Puglia. Si chiamavano Giovanni De Giorgi, 26 anni, di Galatina (Lecce) e Massimiliano Cassa (28) di Corato (Bari). Forse alla base dell'incidente la nebbia in quota che avrebbe disorientato i due alpini, partiti al mattino da Campo Imperatore, in una zona innevata. Per la ricognizione dell'area impiegato un elicottero della Forestale decollato da Rieti. Sul posto personale di Soccorso Alpino, Forestale, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco.
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giovedì 13 novembre 2014
La Via del Mare: da Milano a Portofino
La provincia di Pavia ha un suo grande itinerario escursionistico, pensato e studiato da AVM sul territorio pavese ed esteso alle province di Milano, Alessandria, Piacenza e Genova. La Via dei Mare ha inizio a Milano e, dopo circa 200 km suddivisi in 6 tappe, raggiunge Portofino, sulla Riviera ligure (GE), toccando Pavia, Voghera, Varzi, Torriglia e Uscio.
La Via del Mare è un magnifico itinerario turistico, per escursionisti a piedi, in bicicletta e a cavalllo che permette di scoprire un mondo variegato di natura, cultura, tradizioni locali ed enogastronomia.
I territori attraversati si estendono dalla pianura di Milano, Pavia e Voghera, fino al magnifico promontorio di Portofino, gioiello della Riviera Ligure di Levante, passando per i colli dell'Oltrepò Pavese e i monti e i crinali delle Valli Staffora, Curone, Borbera, Trebbia, Scrivia e Fontanabuona.
Le Tappe
1. Milano - Pavia, 34 km - pianura
2. Pavia - Voghera, 35 km - pianura
3. Voghera - Varzi, 37 km - 480 m dislivello piositivo
4. Varzi - Capanne di Cosola, 20 km - 1480 m dislivello positivo
5. Capanne di Cosola - Rifugio Antola, 16 km - 630 m dislivello positivo
6. Rifugio Antola - Uscio, 29 km - 820 m dislivello poistivo
7. Uscio - Portofino, 23 km - 950 m dislivello poistivo
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mercoledì 12 novembre 2014
La nuova sfida al mistero del Cerro Torre
Partita da Courmayeur la spedizione «Patagonia a 360°»: l’obiettivo è scalare la mitica cima
Un’immensa parete granitica di 900 metri di dislivello in una delle zone più meridionali della Patagonia argentina, un grande fungo di ghiaccio alla sommità che ne complica l’uscita e condizioni climatiche spesso proibitive. Per molti rimane «La montagna delle montagne», un «grido di pietra» a lungo semplicemente inavvicinabile e che ancora oggi – nonostante le diverse ripetizioni – è vista come una delle ascensioni più difficili al mondo.
Fonte
Un’immensa parete granitica di 900 metri di dislivello in una delle zone più meridionali della Patagonia argentina, un grande fungo di ghiaccio alla sommità che ne complica l’uscita e condizioni climatiche spesso proibitive. Per molti rimane «La montagna delle montagne», un «grido di pietra» a lungo semplicemente inavvicinabile e che ancora oggi – nonostante le diverse ripetizioni – è vista come una delle ascensioni più difficili al mondo.
Fonte
sabato 8 novembre 2014
Liguria: visioni celestiali nel Parco dell'Antola
Con le aperture stagionali dell'osservatorio astronomico, uno dei luoghi più affascinanti dell'entroterra ligure svela i misteri dell'universo. Giorno e notte.
Era la meta prediletta dei Genovesi già nel Medioevo ed ancora oggi il Parco Naturale Regionale dell'Antola è considerato uno dei luoghi più suggestivi dell'entroterra ligure. La sua posizione privilegiata tra le montagne e il mare lo rende la metà perfetta per chi desidera una vacanza all'insegna della natura ma anche della storia e della cultura del nostro Paese. Adagiato a ridosso del confine con il Piemonte e l'Emilia Romagna si offre ai suoi visitatori come un sorprendente insieme di paesaggi che spaziano da valli verdeggianti, a borghi pittoreschi, sino a vette imponenti e coste mozzafiato.
FOTO: I PARCHI NAZIONALI D'ITALIA
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venerdì 7 novembre 2014
Vie verdi dell'acqua - Anello azzurro (NO)
Punto di partenza | Omegna | ||||
Punto di arrivo | Omegna | ||||
Caratteristiche | Lunghezza: 39,6 Km Fondo: asfaltato, sterrato Traffico ammesso: promisquo; pedonale nei tratti Borca-Crabbia e Ronco Superiore-Oira | ||||
Informazioni | Atl di Novara - Tel. 0321.394059 |
Omegna
Dal Forum di Omegna si sale per la scalinata che conduce al vicolo
Isonzo. Al termine del vicolo si volta a destra e appena prima del
passaggio a livello a sinistra, in via Pacinotti: si prosegue lungo la
ferrovia lasciando la stazione di Omegna sulla destra.
Proseguendo sempre diritto e passando sotto un viadotto, si raggiunge l'abitato di Borca. Presa via Borca, al bivio si tiene la destra e in breve, superato un voltone, si arriva alla chiesa di San Gottardo.
Dalla chiesa si deve salire, piegando verso sinistra e seguendo il sentiero che parte a sinistra dell'ultima casa (segnavia bianco rosso), presentando subito una salita ripida. Si continua poi nel bosco, con il lago alla destra.
Dopo circa 300 metri s'incontra un bivio, dal quale si prende il sentiero che prosegue diritto a mezza costa (quello a sinistra sale verso Agrano).
Proseguendo sempre diritto e passando sotto un viadotto, si raggiunge l'abitato di Borca. Presa via Borca, al bivio si tiene la destra e in breve, superato un voltone, si arriva alla chiesa di San Gottardo.
Dalla chiesa si deve salire, piegando verso sinistra e seguendo il sentiero che parte a sinistra dell'ultima casa (segnavia bianco rosso), presentando subito una salita ripida. Si continua poi nel bosco, con il lago alla destra.
Dopo circa 300 metri s'incontra un bivio, dal quale si prende il sentiero che prosegue diritto a mezza costa (quello a sinistra sale verso Agrano).
Pettenasco
Il sentiero conduce a Crabbia: dove inizia la strada asfaltata si
volta a sinistra seguendo via ai Monti. Presto la strada diviene
sterrata e inizia a salire nel bosco; al bivio si tiene la destra (a
sinistra si va ad Agrano e al monte Croce, o monte Barro o Crabbia) e si
continua sempre diritto.
Si supera sulla destra un igloo verde e al bivio si tiene la sinistra passando tra i canneti (sulla destra c'è il Centro d'Ompio). Si percorre la discesa, lasciando a sinistra una vasca dell'acquedotto di Pettenasco, fino all'incrocio con la strada che porta al monte Croce.
Qui si gira a destra verso Pratolungo. La discesa ripida, su sterrato, ben presto diviene asfaltata. Su prosegue lungo via Regione Barro: allo stop (a destra c'è il circolo) si volta a sinistra e poi subito a destra, costeggiando l'area attrezzata per i picnic.
Si raggiunge la chiesa della Madonna della Neve e si prende a destra, in discesa, per via Prea Grossa. La strada asfaltata, ripidissima, successivamente diventa sentiero. Si arriva alla base della discesa passando sotto il viadotto della ferrovia Novara - Domodossola, a Pettenasco, per voltare subito a sinistra e raggiungere l'imbocco della valle del Pescone, fino all'area picnic Paganetto.
Il percorso segue per un breve tratto la ferrovia, per poi salire rapidamente nel bosco.
Si supera sulla destra un igloo verde e al bivio si tiene la sinistra passando tra i canneti (sulla destra c'è il Centro d'Ompio). Si percorre la discesa, lasciando a sinistra una vasca dell'acquedotto di Pettenasco, fino all'incrocio con la strada che porta al monte Croce.
Qui si gira a destra verso Pratolungo. La discesa ripida, su sterrato, ben presto diviene asfaltata. Su prosegue lungo via Regione Barro: allo stop (a destra c'è il circolo) si volta a sinistra e poi subito a destra, costeggiando l'area attrezzata per i picnic.
Si raggiunge la chiesa della Madonna della Neve e si prende a destra, in discesa, per via Prea Grossa. La strada asfaltata, ripidissima, successivamente diventa sentiero. Si arriva alla base della discesa passando sotto il viadotto della ferrovia Novara - Domodossola, a Pettenasco, per voltare subito a sinistra e raggiungere l'imbocco della valle del Pescone, fino all'area picnic Paganetto.
Il percorso segue per un breve tratto la ferrovia, per poi salire rapidamente nel bosco.
giovedì 6 novembre 2014
Domenica 9 novembre : Dai monti al mare
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mercoledì 5 novembre 2014
Domenica 9 novembre: da Genova Quarto a Brignole (GE)
martedì 4 novembre 2014
VAL BORBERA (AL) - Da Capanne di Cosola al Legnà. E dal Legnà a Daglio
Partenza: Capanne di Cosola (mt. 1.493)
Arrivo: Daglio (mt. 957)
Lunghezza del percorso (a/r): circa 20 km
Cambiare idea in corsa: ogni tanto ho il vizio di farlo, ma non sempre gli esiti sono dei migliori. E’
il caso di questa volta, quando partito deciso a seguire un itinerario,
l’ho abbandonato a circa metà percorso seguendo un sentiero nuovo, che
mi ha portato…a casa appena prima che facesse buio. E’ andata bene, và.
Metà
agosto, voglia di inaugurare le ferie con una bella escursione in alta
montagna. Ho pensato alle Capanne di Cosola, come partenza: arrivo al
Carmo, una bella traversata che non percorro da qualche tempo. La
mattina è calda, il cielo sereno con qualche piccola velatura, ma
nonostante tutto il tempo sembra essere propizio per una bella
camminata.
Raggiungiamo
con la macchina le Capanne e percorriamo un tratto della strada
asfaltata per Bogli e Artana, parcheggiando in un piccolo slargo poco
distante. Scarponi, zaino e si va: per alcune centinaia di metri
sull’asfalto, poi appena troviamo il sentiero, non segnalato ma
riconoscibile, saliamo con un piccolo strappetto innestandoci sul
sentiero numero 200 proveniente dalle Capanne di Cosola. Davanti a noi,
la prima salita verso il Cavalmurone. Il panorama è una gioia per gli
occhi: sulla nostra destra una splendida vista dell’alta Val Borbera,
mentre sul lato opposto ecco il Lesima, imponente con la sua palla in
cima e, poco più in là, spunta il profilo minaccioso dell’Alfeo.
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sabato 1 novembre 2014
Addio ai progetti di pale eoliche lungo i crinali dell’Appennino tra Val Borbera e Val Curone
Decaduto anche l'ultimo ricorso al Tar riguardante le torri sui monti Ebro e Giarolo
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Sui crinali tra Val Borbera Val Curone e Valle Staffora non saranno costruite le torri con le gigantesche pale per creare energia elettrica grazie al vento
Giampiero Carbone
CABELLA LIGURE
Pietra tombale per i sei maxi impianti eolici previsti sui
crinali tra Val Borbera e Val Curone. Una vera corsa, partita nel 2010,
ad accaparrarsi i profitti sulle energie rinnovabili tra diverse società
concorrenti. La Equipe Giarolo Energia di Bergamo aveva proposto 42
torri tra i monti Ebro e Giarolo, ma aveva ottenuto solo l’assenso del
Comune di Cabella Ligure, con il quale sottoscritto anche una
convenzione. A sua volta, Enel Green Power si era fatta avanti
depositando un progetto da 37 aerogeneratori tra Ebro, Giarolo, Chiappo e
Boglelio, interessando anche il territorio lombardo. Di poco successiva
la proposta della Concilium, 66 torri sulle stesse vette indicate dalla
Enel Green Power. Per questi tre progetti le domande erano state
presentate in Provincia tra ottobre e dicembre 2010. Avviati gli iter,
l’anno successivo ancora Enel Green Power, addirittura con altri due
progetti: 17 torri sempre tra Ebro e Giarolo e altre 11 tra Chiappo e
Boglelio sul versante di Santa Margherita di Staffora, in Lombardia. Continua qui
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.
Immanuel Kant
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