Sui crinali tra Val Borbera Val Curone e Valle Staffora non saranno costruite le torri con le gigantesche pale per creare energia elettrica grazie al vento
Giampiero Carbone
CABELLA LIGURE
Pietra tombale per i sei maxi impianti eolici previsti sui
crinali tra Val Borbera e Val Curone. Una vera corsa, partita nel 2010,
ad accaparrarsi i profitti sulle energie rinnovabili tra diverse società
concorrenti. La Equipe Giarolo Energia di Bergamo aveva proposto 42
torri tra i monti Ebro e Giarolo, ma aveva ottenuto solo l’assenso del
Comune di Cabella Ligure, con il quale sottoscritto anche una
convenzione. A sua volta, Enel Green Power si era fatta avanti
depositando un progetto da 37 aerogeneratori tra Ebro, Giarolo, Chiappo e
Boglelio, interessando anche il territorio lombardo. Di poco successiva
la proposta della Concilium, 66 torri sulle stesse vette indicate dalla
Enel Green Power. Per questi tre progetti le domande erano state
presentate in Provincia tra ottobre e dicembre 2010. Avviati gli iter,
l’anno successivo ancora Enel Green Power, addirittura con altri due
progetti: 17 torri sempre tra Ebro e Giarolo e altre 11 tra Chiappo e
Boglelio sul versante di Santa Margherita di Staffora, in Lombardia. Continua qui
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