sabato 18 febbraio 2017

Morti sotto una slavina i tre alpinisti torinesi dispersi lungo la salita verso lo Chaberton

Recuperati i corpi: i ragazzi erano partiti a piedi venerdì dopo aver lasciato l’auto a Montgenevre e mai tornati indietro


Claviere (TO)
 
Sono morti i tre alpinisti di Torino dispersi ieri, venerdì, sulle Montagne dell’Alta Valsusa, durante un’escursione verso il Monte Chaberton, a 3.100 metri sopra Claviere (Torino), confine francese. Dopo una lunga notte di preoccupazione sono riprese all’alba le ricerche, ma le (poche) speranze di ritrovarli in vita hanno fatto subito i conti con la tragedia: nel gruppo ci sono una guida alpina e due ragazzi torinesi molto conosciuti nella zona: Margherita Beria d’Argentina, 24 anni, e il fidanzato Antonio Lovato Dassetto, di 28. Maestra di sci, universitaria e figlia del sindaco di Sauze di Cesana, Maurizio Beria, Margherita è cresciuta sulla neve con le due sorelle e negli ultimi anni si è innamorata di skialp e freeride. Era molto esperta e da alcuni mesi collaborava con importanti aziende del settore. Lovato Dassetto ha fondato un’associazione sportiva, amata da appassionati di free climbing e vela. Insieme hanno affrontato decine di gite. La terza vittima è Adriano Trombetta, 38 anni, guida alpina dal 2003: arrampicare era la sua passione, il suo motto. I loro corpi sono stati recuperati verso le 10 e portati nelle camere mortuarie dell’ospedale di Susa.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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