Recuperati i corpi: i ragazzi erano partiti a piedi venerdì dopo aver lasciato l’auto a Montgenevre e mai tornati indietro
Lucia Caretti, Federico Genta
Claviere (TO)
Sono morti i
tre alpinisti di Torino dispersi
ieri, venerdì, sulle Montagne dell’Alta Valsusa, durante un’escursione
verso il Monte Chaberton, a 3.100 metri sopra Claviere (Torino), confine
francese. Dopo una lunga notte di preoccupazione sono riprese all’alba
le ricerche, ma le (poche) speranze di ritrovarli in vita hanno fatto
subito i conti con la tragedia: nel gruppo ci sono una guida alpina e
due ragazzi torinesi molto conosciuti nella zona:
Margherita Beria d’Argentina, 24 anni, e il fidanzato
Antonio Lovato Dassetto,
di 28. Maestra di sci, universitaria e figlia del sindaco di Sauze di
Cesana, Maurizio Beria, Margherita è cresciuta sulla neve con le due
sorelle e negli ultimi anni si è innamorata di skialp e freeride. Era
molto esperta e da alcuni mesi collaborava con importanti aziende del
settore. Lovato Dassetto ha fondato un’associazione sportiva, amata da
appassionati di free climbing e vela. Insieme hanno affrontato decine di
gite. La terza vittima è
Adriano Trombetta,
38 anni, guida alpina dal 2003: arrampicare era la sua passione, il suo
motto. I loro corpi sono stati recuperati verso le 10 e portati nelle
camere mortuarie dell’ospedale di Susa.
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