sabato 4 marzo 2017

A piedi con i terremotati: a Pasqua parte il Cammino della Solidarietà. Lungo la Via di San Benedetto, tra Umbria e Lazio

Per Pasqua un'iniziativa nata su Facebook e diventata in fretta virale: sui sentieri del Cammino di San Benedetto un pellegrinaggio di tre giorni per portare un aiuto e un segno di solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto 


Il cammino è il modo migliore per sentirsi in contatto con la terra, per percepirla salda e ferma sotto i piedi: camminare per tante ore e per tanti giorni ci fa sentire “radicati” con il territorio che attraversiamo, più solidi, più saldi… Ecco perché il cammino può essere la giusta “terapia” per le regioni del Centro Italia ferite dal terremoto: per scacciare paure e pregiudizi che hanno allontanato i turisti da questi territori che hanno subìto sicuramente dei danni materiali ma che non sono finiti in ginocchio e – anzi – sono ancora in grado di ospitare frotte di turisti come in passato.

Da questi presupposti nasce l’idea di Maurizio Ornella, pellegrino monzese con tanti anni di esperienza lungo le vie più importanti d’Europa:  un Cammino di Solidarietà da Norcia a Leonessa da compiere nel periodo di Pasqua. L’idea è stata lanciata su Facebook e ha già raccolto più di 300 adesioni. Tre tappe lungo il Cammino di San Benedetto per unire idealmente, tra il 14 e il 17 aprile, Umbria e Lazio, due regioni ricche di storia, di arte e di natura. “È un modo per aiutare le persone terremotate, per portare il nostro aiuto con semplicità – spiega Ornella -. Andare direttamente sui luoghi colpiti dal terremoto per far capire alle popolazioni che non sono soli. E poi per cercare di far riprendere il turismo, o quantomeno portare un po’ di soldi nelle tasche di chi ha una propria attività in forte difficoltà in questo momento. E fare tutto questo con un cammino, per l’appunto”.
 
Il Cammino della Solidarietà partirà da Norcia il 15 aprile (ma ci si ritrova lì già il giorno prima): la prima tappa arriverà a Cascia in 17 km, la seconda a Monteleone di Spoleto (altri 17 km) e la terza a Leonessa in 13 km.
 
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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