martedì 29 agosto 2017

Bloccata in vetta con i tacchi a spillo. Ecco come contrastare l’imprudenza in quota

È quasi terminata l’estate e ancora una volta ci troviamo a fare i conti con l’imprudenza in montagna. Un fenomeno che non sembra fermarsi, anzi. Incoscienza che spesso porta a situazioni fatali, nel peggiore dei casi. Lo abbiamo scritto già prima di Ferragosto: il punto non è l’elitismo, è la pura consapevolezza che – andando in montagna – si è esposti a rischi oggettivi che possiamo solo mitigare. Eppure, ancora troppe persone prive di senno si espongono, ed espongono gli altri, a questi rischi. Forse, sebbene la montagna stia tornando di moda, è bene che si usino i mesi più freddi per ragionare su come evitare quello che state per leggere.

In una assolata, ma fresca, mattinata di Washington, un articolo colpisce il mio interesse. Su l’Alto Adige c’è lo sfogo degli Accademici del Cai, dell’Aiut Alpin Dolomites e del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas). Sono «esasperati», si legge nell’articolo, dalle troppe chiamate senza motivo. E, di conseguenza, dei troppi interventi non necessari che devono compiere, mettendo a repentaglio la loro stessa vita, per salvare gli imprudenti. E fanno poi anche un calcolo dei costi operativi delle uscite con l’elicottero, i cui prezzi sono ben noti a chi frequenta regolarmente la montagna. Dai due a tremila euro per intervento, spesso eseguito da volontari. Se si tratta di aiutare persone in pericolo però, la macchina dei soccorsi diviene quanto mai preziosa. Capita però anche il contrario. In diversi casi, chi chiama i soccorsi non è a conoscenza dell’enorme costo di quella chiamata, sia in termini di risorse umane sia in termini di risorse finanziarie. Citiamo testualmente alcuni esempi pubblicati ieri da l’Alto Adige: “Una famiglia dal bosco chiama il 118: «Piove, non è che l’elicottero potrebbe portarci degli ombrelli?». Turista in cima al Seceda in tacchi a spillo: «Mi venite a prendere, con l’elicottero? Non riesco più a scendere…». Rifugio Locatelli, Tre Cime: «Stamattina faceva caldo, ora è tanto freddo, non è che ci portate da vestire?»”.

Continua qui

Nessun commento:

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

Lettori fissi

Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.

Epicuro

Archivio blog