Il Monte Alfeo
Una breve ma intensa escursione alla conquista di uno dei “giganti” del nostro Appennino
La catena montuosa che segna lo spartiacque tra Scrivia, ad ovest, e
Trebbia, ad est, si allunga con ondulate dorsali rivestite di prati e di
boschi, interrotte da diverse cime che superano i 1600 metri di
altitudine: tra queste spicca per la sua bellezza e imponenza il monte
Alfeo, maestosa montagna del gruppo del monte Antola, che si eleva
isolata tra le valli Trebbia, ad est, Boreca a nord e ovest, e Borbera a
sud. Il versante nord-occidentale è ripido e fittamente boscato fino
alla cima, e ospita alcune tra le più suggestive borgate dell’appennino
piacentino: Tartago, Belnome, Pizzonero e Suzzi. Il fianco meridionale
del monte, invece, è coperto dai faggi fino alla quota di circa 1500
metri, mentre la sommità, a forma di cupola, è occupata da un’ampia
prateria. La vetta del monte, esposta ai venti carichi di umidità
provenienti dal vicino mar Ligure, è spesso incorniciata dalle nuvole;
vista da nord assume un aspetto cupo e minaccioso, tale da incutere un
senso di timore e di rispetto, ed è stata probabilmente oggetto di culto
da parte delle popolazioni liguri che abitavano le vallate circostanti
in epoca neolitica, come dimostrerebbe il ritrovamento di un bronzetto
votivo sulla sommità del monte, verificatosi durante i lavori di scavo
per la posa della statua della Vergine.
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