L'Ente di gestione delle Aree Protette dell'Appennino Piemontese ha avviato un progetto di riqualificazione delle miniere d'oro del Parco Capanne di Marcarolo per tutelare gli habitat ipogei e le specie di interesse comunitario presenti al loro interno e, nel contempo, valorizzare il complesso dei siti minerari
L'iniziativa di valorizzazione dei siti minerari delle Valli Piota e Gorzente si inserisce in un contesto ambientale e storico di elevato interesse, afferente al territorio dell'Appennino compreso tra la Val Lemme e le Valli Stura e Orba.
Il baricentro dell'Area interessata, sia dal punto di vista paesaggistico che geomorfologico, è stato individuato lungo l'asse Lago della Lavagnina / Valle del Rio Moncalero.
Lungo questa direttrice è localizzata la maggior parte dei siti minerari ancora accessibili e da qui si dipartono le principali vie di accesso al complesso dei cumuli di ciottoli derivanti dalla lavorazione dei minerali pregiati (le Aurifodine). Proseguendo infatti lungo il Torrente Gorzente, a valle dell'invaso, si raggiunge la località Cravaria, la confluenza con il Piota e di seguito la confluenza di quest'ultimo con l'Orba. Lungo questo itinerario sono presenti i cumuli lapidei dei lavaggi auriferi, che vengono tradizionalmente attribuiti all'epoca romana. Il Lago della Lavagnina si configura quindi come punto di interpretazione privilegiato dell'intero complesso geologico minerario delle Aurifodine, avente nel percorso didattico delle ex miniere d'oro delle Valli Gorzente e Piota e nel Museo dell'Oro (la cui realizzazione è prevista presso i locali della Centrale Vecchia della Lavagnina) le basi strutturali per le offerte di informazione didattica, culturale e turistica del territorio.
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento