giovedì 2 novembre 2017

Maloja: sulle orme dei contrabbandieri

Andiamo a Maloja Pass. Le storie di contrabbando tra Italia e Svizzera assumono nei territori di montagna contorni da leggenda. Camminando spesso si incontrano persone, e molte di loro hanno qualcosa da raccontare a riguardo: storie di tempi che furono, non più attuali (o forse no).

E’ diverso tempo che non aggiorno la pagina “blog” di questo sito. Me ne dispiaccio, faccio mea culpa ma tante cose per la testa hanno distolto energie e soprattutto la voglia dallo stare davanti al computer. Oggi piove, sono abbastanza annoiato, per cui posso dedicarmi alla montagna vista anche attraverso lo schermo del pc senza avere sensi di colpa

Parlare di contrabbando in montagna significa parlare di povertà e cultura. E’ stato un fenomeno molto diffuso in passato. Fenomeno che oggi continua ad alimentare l’immaginario collettivo, attraverso canzoni (come non citare De Sfroos), opere d’arte (conoscete la città dipinta e la storia del mitico Lasco? Il brigante che terrorizzava la Valsassina è realtà o pura invenzione?), diversi itinerari tematici.

ACCESSO: si arriva in Engadina, da sud, passando da Lecco, proseguendo lungo la val Chiavenna e seguendo le indicazioni per Saint Moritz ed il passo del Maloja. Dopo la dogana, all’altezza di Bondo, il pizzo Cengalo è venuto giù. I lavori per il rifacimento della strada sono impressionanti (non si esclude possa venire giù altro materiale…). L’accesso non è chiuso, si va a senso alternato su di una deviazione che attraversa Promontogno. Vedendoli così non credo impiegheranno poco tempo prima di ripristinare in toto la cantonale. Ai semafori due cartelli indicano il tempo massimo di attesa, 30 minuti andando in direzione nord. Viceversa 15 minuti.

Già in val Bregaglia il panorama è affascinante, una volta raggiunto il passo del Maloja la visuale si apre anche sull’Engadina. Il parcheggio per iniziare la nostra facile escursione è prima dell’abitato di Maloja, in fondo alla stradina che dall’ultimo tornante si stacca sulla destra. Il parcheggio è indicato: Salecina (si tratta di un centro di formazione, casa vacanze autogestita). Una volta parcheggiato si attraversa la diga e lì inizia il sentiero, in breve varcata una porta di legno.

Continua qui 

A passo lento




Nessun commento:

Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

Lettori fissi

Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.

Epicuro

Archivio blog