mercoledì 11 novembre 2020

Toponeige Gran Paradiso, edizione italiana

La Toponeige Gran Paradiso, uscita in francese sul finire del 2018 per iniziativa della Casa editrice Volopress di Grenoble, è stata affiancata (proprio ad aprile 2020) dall’edizione italiana, grazie alla traduzione di Deborah Bionaz, valdostana di Lillaz, Cogne.

Toponeige Gran Paradiso, edizione italiana
Presentazione di Carlo Crovella
(pubblicata su caitorino.it/montievalli il 18 maggio 2020)

L’edizione italiana non può che aumentare l’importanza di un testo oggettivamente di rilievo per gli appassionati di scialpinismo. L’autore della Toponeige è Jean-Baptiste Mang, guida alpina di Chamonix e profondo conoscitore anche delle montagne valdostane.
La Toponeige si affianca a una florida letteratura sul Gran Paradiso: tuttavia aggiunge alcuni elementi peculiari, nella tradizione della casa editrice Volopress.
L’area descritta in questa Toponeige, posizionata sul versante valdostano del massiccio, si estende dalla Valle di La Thuille fino allo spartiacque fra Valle di Champorcher e Piemonte.

In pratica l’area coinvolta non è altro che una componente di un importante triangolo orografico, i cui altri due elementi sono la Vanoise a ovest e le Alpi Graie piemontesi a sud-sud-est (Valle dell’Orco-Valchiusella-Valli di Lanzo-bassa Val di Susa versante sinistro orografico).
Il punto di giunzione delle tre componenti orografiche si incentra sulla vetta della Galisia, che assume lo stessa importanza geografica ricoperto dalla vetta dei Bans in Delfinato, dove appunto si saldano i tre diversi versanti degli Écrins: quello sud-orientale verso Briançon, quello sud-occidentale verso Gap e quello nord-occidentale verso Grenoble.

In entrambe le situazioni (Gran Paradiso e Delfinato) l’orientamento e il posizionamento geografico delle tre rispettive aree ne condizionano le caratteristiche nivo-climatiche e quindi la differente fruibilità a fini sciistici.
La presenza del Parco Nazionale del Gran Paradiso ha evitato il diffondersi di mega comprensori sciistici, lasciando molto spazio a disposizione dello scialpinismo. L’invasione di stazioni sciistiche è davvero marginale: si tratta di La Thuille, Pila e Champorcher (con l’aggiunta, qua e là, di piccoli skilift o qualche seggiovia).

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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