domenica 1 novembre 2020

I Sentieri della Libertà: Sentiero n. 2 – Sentiero della Canzone

Da Benedica o da Capanne di Marcarolo loc. Gli Olmi a monte Pracabàn – cascina Grilla e ritorno.

Il Tobbio visto dalle Capanne di Marcarolo
Indicato con segnavia e sulle cartine percorrenza 3 ore – turistico-escursionistico. Percorribile anche in mountain – bike con qualche disagio”. Esiste anche la possibilità di fare un anello scendendo verso la cascina Piotta, per sentiero non agevole e da qui risalendo verso Capanne.


Motivazioni
Sul Monte Pracaban venne musicata da Rossi la canzone “siamo i ribelli..” il cui testo venne scritto da Casalini alla Cascina Grilla, uno dei non numerosi esempi di canzone partigiana nata spontaneamente e non mediata, fatta subito propria dai distaccamenti della zona ed estesasi su tutto l’arco dell’Appennino Ligure. Molto popolare nel dopoguerra per essere diventata la sigla di radio Genova. La cascina Grilla gia parzialmente diroccata all’epoca fu sede di distaccamento nell’aprile 44 e venne bruciata a seguito del rastrellamento. Dal Monte Pracaban, circondato da praterie, si domina con un ampio panorama.la zona delle sorgenti del Piota, la val Ponzema che scende verso Campo Ligure e la Colma.

La Grilla

La cascina Grilla, un tempo appartenuta ai Pizzorno, era posta su di una costa che scende ripida verso il Piota al limite tra la zona boschiva e i prati di altura. Costituita da due edifici distaccati, rispecchiava la tipologia di molte cascine della zona, forse la presenza di una stalla abbastanza ampia indica la possibilità di una modesta attività di allevamento che si sovrapponeva alla tradizionale agricoltura di sussistenza e allo sfruttamento del bosco. Isolata e posta piuttosto in alto, in zona impervia, essa era già abbandonata da qualche tempo al momento in cui, settembre 1943, i primi nuclei partigiani la occuparono.

Ecco come la descrive Carlo De Menech, uno dei primi partigiani a salire nella zona del Tobbio: “ La Grilla era una casa di abitazione a due piani, parzialmente diroccata e pericolante, e con un’ampia stalla, intervallata di circa dieci metri, che ci propone a prima vista un rifugio utile al momento per ripararci dalle intemperie…..La posizione è ideale, ma l’isolamento in cui ci troviamo…. a ore di cammino dai più vicini distaccamenti si farà sentire nei collegamenti e negli approvvigionamenti.”
Mentre Angelo Rossi, che compilò la musica della canzone così ricorda: “In quella cascina lì come distaccamento eravamo una settantina. Dormivamo per terra nella stalla, dove c’era un po’ di foglia secca, non so chi per pietà ce l’aveva data, ed era appena sufficiente per coprire esteticamente i sassi….. C’era il tetto coperto e in qualche modo si faceva fuoco in mezzo alla stanza.”


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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

Immanuel Kant

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