mercoledì 20 settembre 2017
lunedì 18 settembre 2017
venerdì 15 settembre 2017
Assiderato sulle Alpi e riportato alla vita alle Molinette: la temperatura corporea era di 24 gradi
Un giovane atleta stava sfidando per conto suo i sentieri della Tor des Géants
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Massimiliano Peggio
Torino
Morto ad un passo dal cielo, è «resuscitato» alle Molinette, in
una stanza della Rianimazione, dove tecnica e scienza medica sfidano la
regole della vita. È la storia di un giovane indonesiano di 25 anni trovato
assiderato lungo i sentieri di montagna dove si sta correndo la «Tor
des Géants», corsa per «giganti», una gara massacrante per muscoli e
mente, attraverso il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello
Regionale del Mont Avic. Una corsa a numero chiuso, per pochi eletti,
«la prima ed unica gara - si legge sul sito dell’organizzazione - che
unisce la lunga distanza all’individualità del corridore, non sono
imposte dall’organizzazione tappe forzate, vincerà chi metterà meno
tempo gestendosi i riposi e le fermate ai ristori». Ma l’altro ieri,
lungo uno di questi sentieri, un corridore «imbucato», non iscritto, che
stava provando per conto suo a raggiungere il celo, è stramazzato a
terra. Continua qui
giovedì 14 settembre 2017
Camminantola, domenica 17 settembre: Caprieto-Bric delle Camere
Il Bric delle Camere |
Durata: giornata intera
Punto di ritrovo: Caprieto
Fonte
martedì 12 settembre 2017
Camminate Piacentine: il Monte Alfeo
Il Monte Alfeo
Una breve ma intensa escursione alla conquista di uno dei “giganti” del nostro Appennino
La catena montuosa che segna lo spartiacque tra Scrivia, ad ovest, e
Trebbia, ad est, si allunga con ondulate dorsali rivestite di prati e di
boschi, interrotte da diverse cime che superano i 1600 metri di
altitudine: tra queste spicca per la sua bellezza e imponenza il monte
Alfeo, maestosa montagna del gruppo del monte Antola, che si eleva
isolata tra le valli Trebbia, ad est, Boreca a nord e ovest, e Borbera a
sud. Il versante nord-occidentale è ripido e fittamente boscato fino
alla cima, e ospita alcune tra le più suggestive borgate dell’appennino
piacentino: Tartago, Belnome, Pizzonero e Suzzi. Il fianco meridionale
del monte, invece, è coperto dai faggi fino alla quota di circa 1500
metri, mentre la sommità, a forma di cupola, è occupata da un’ampia
prateria. La vetta del monte, esposta ai venti carichi di umidità
provenienti dal vicino mar Ligure, è spesso incorniciata dalle nuvole;
vista da nord assume un aspetto cupo e minaccioso, tale da incutere un
senso di timore e di rispetto, ed è stata probabilmente oggetto di culto
da parte delle popolazioni liguri che abitavano le vallate circostanti
in epoca neolitica, come dimostrerebbe il ritrovamento di un bronzetto
votivo sulla sommità del monte, verificatosi durante i lavori di scavo
per la posa della statua della Vergine.
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Fonte immagine |
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lunedì 11 settembre 2017
Il Monte Lesima...
Il
Monte Lesima, 1724 metri, si trova al confine fra le Province di
Piacenza e di Pavia (di cui costituisce il punto più elevato).
La vetta è facilmente riconoscibile anche da lontano, perchè in cima è posto un radar per il controllo del traffico aereo.
La montagna è caratterizzata dalla presenza di ampi fianchi erbosi ed è facilmente raggiungibile da diverse direzioni. Soltanto la sua parete est si presenta scoscesa.
E' possibile salire sul Lesima addirittuta percorrendo (a piedi) la stradina asfaltata al servizio del radar. E' preferibile però scegliere altri percorsi. Io sono salito dai Piani di Lesima (circa 1250 metri di quota) dapprima seguendo una stradina asfaltata e poi attraverso i boschi (con segnalazioni presenti). Anche dai Piani di Lesima si tratta di un' escursione molto facile che, prendendosela comoda, richiede un' ora e mezza per raggiungere la vetta.
Continua qui (con tutte le foto dei panorami dal Lesima)
La vetta è facilmente riconoscibile anche da lontano, perchè in cima è posto un radar per il controllo del traffico aereo.
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Il Lesima fotografato dal Monte Chiappo |
La montagna è caratterizzata dalla presenza di ampi fianchi erbosi ed è facilmente raggiungibile da diverse direzioni. Soltanto la sua parete est si presenta scoscesa.
E' possibile salire sul Lesima addirittuta percorrendo (a piedi) la stradina asfaltata al servizio del radar. E' preferibile però scegliere altri percorsi. Io sono salito dai Piani di Lesima (circa 1250 metri di quota) dapprima seguendo una stradina asfaltata e poi attraverso i boschi (con segnalazioni presenti). Anche dai Piani di Lesima si tratta di un' escursione molto facile che, prendendosela comoda, richiede un' ora e mezza per raggiungere la vetta.
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sabato 9 settembre 2017
Alpinista della provincia di Alessandria muore nella scalata in solitaria sul Monte Bianco: forse colpito da una scarica di sassi
Precipitato nel ghiacciaio terminale, stava salendo sulla via Major
del versante della Brenva. È partito dal rifugio all’una di notte
Massimo Putzu
L’allarme è scattato verso le 18 di oggi 8 settembre vedendo che lo scalatore, in vacanza a Courmayeur, non rientrava. Era partito all’’una di notte dal rifugio da solo per l’impegnativa ascensione. Aveva già compiuto scalate in solitaria di grande difficoltà sia sul massiccio del Monte Bianco che sul Cervino. Era infatti conosciuto come un alpinista di grande talento, nonostante la giovane età.
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Massimo Putzu
Alessandria
Uno scalatore di 21 anni della provincia di Alessandria è morto durante
una scalata sul massiccio del Monte Bianco. L’incidente è avvenuto
sulla via Major del versante della Brenva. È probabile che a causare la
tragedia sia stata una scarica di sassi o ghiaccio che l’ha colpito
facendolo precipitare nel crepaccio terminale. Oppure
che sia scivolata una placca a vento, massa di neve instabile.
L’alpinista alessandrino stato così trascinato per almeno 300 metri.
L’allarme è scattato verso le 18 di oggi 8 settembre vedendo che lo scalatore, in vacanza a Courmayeur, non rientrava. Era partito all’’una di notte dal rifugio da solo per l’impegnativa ascensione. Aveva già compiuto scalate in solitaria di grande difficoltà sia sul massiccio del Monte Bianco che sul Cervino. Era infatti conosciuto come un alpinista di grande talento, nonostante la giovane età.
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venerdì 8 settembre 2017
Marcarolo, le miniere diventano grotte di biodiversità
L'Ente di gestione delle Aree Protette dell'Appennino Piemontese ha avviato un progetto di riqualificazione delle miniere d'oro del Parco Capanne di Marcarolo per tutelare gli habitat ipogei e le specie di interesse comunitario presenti al loro interno e, nel contempo, valorizzare il complesso dei siti minerari
L'iniziativa di valorizzazione dei siti minerari delle Valli Piota e Gorzente si inserisce in un contesto ambientale e storico di elevato interesse, afferente al territorio dell'Appennino compreso tra la Val Lemme e le Valli Stura e Orba.
Il baricentro dell'Area interessata, sia dal punto di vista paesaggistico che geomorfologico, è stato individuato lungo l'asse Lago della Lavagnina / Valle del Rio Moncalero.
Lungo questa direttrice è localizzata la maggior parte dei siti minerari ancora accessibili e da qui si dipartono le principali vie di accesso al complesso dei cumuli di ciottoli derivanti dalla lavorazione dei minerali pregiati (le Aurifodine). Proseguendo infatti lungo il Torrente Gorzente, a valle dell'invaso, si raggiunge la località Cravaria, la confluenza con il Piota e di seguito la confluenza di quest'ultimo con l'Orba. Lungo questo itinerario sono presenti i cumuli lapidei dei lavaggi auriferi, che vengono tradizionalmente attribuiti all'epoca romana. Il Lago della Lavagnina si configura quindi come punto di interpretazione privilegiato dell'intero complesso geologico minerario delle Aurifodine, avente nel percorso didattico delle ex miniere d'oro delle Valli Gorzente e Piota e nel Museo dell'Oro (la cui realizzazione è prevista presso i locali della Centrale Vecchia della Lavagnina) le basi strutturali per le offerte di informazione didattica, culturale e turistica del territorio.
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Cammino di Santiago, trovato morto un pellegrino tedesco
Un pellegrino tedesco di 48 anni è stato trovato in un fosso, nei pressi di Borguete vicino a Roncisvalle riverso con la faccia a terra. Inutili i soccorsi
E' stato trovato lunedì scorso verso le 22 il corpo senza vita di un pellegrino tedesco di 48 anni di cui non sono ancora state rese note le generalità. L'uomo è stato trovato in un fossato, riverso faccia a terra e con lo zaino in spalla nei pressi di Borguete (Auritz in lingua basca), vicino a Roncisvalle, sulla strada N-135 all'altezza del chilometro 43 da un automobilista che ha immediatamente avvisato i soccorsi. Giunti sul posto poco dopo, i soccorritori hanno cercato di rianimare il pellegrino tuttavia senza successo e, il medico legale, non ha potuto fare altro che certificarne il decesso.
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mercoledì 6 settembre 2017
TRAGEDIA SUL MONVISO, LA VITTIMA È DI GIAVENO: AVEVA PORTATO IL FIGLIO DI 8 ANNI SULLA PARETE
MONVISO (CN) – Tre alpinisti sono precipitati durante la discesa dal Monviso
(3848 m) in Provincia di Cuneo lungo la via normale che percorre la
parete sud. Uno di essi, R. V. 53 anni residente a Giaveno è deceduto a
causa dei traumi. L’incidente è accaduto intorno alle ore 11 di questa
mattina quando una cordata composta da un uomo e un minorenne è caduta
nei pressi del passaggio dei Fornelli a una quota di 3750 m circa,
coinvolgendo anche una donna di nazionalità francese che procedeva
autonomamente. L’allarme è giunto presso la Centrale Operativa del Corpo
Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS Piemonte) lanciato via
radio da una Guida Alpina e Tecnico del Soccorso Alpino che si trovava
sul posto con i propri clienti. Immediatamente è decollata
l’eliambulanza del 118 in base a Cuneo-Levaldigi e sono state mobilitate
le squadre a terra del CNSAS Piemonte. Il Tecnico di Elisoccorso e il
medico sbarcati sul luogo dell’incidente hanno constatato il decesso
dell’uomo e hanno deciso di ricondurre per primo a valle il ragazzo che
presentava traumi di lieve entità. In seguito, anche la donna è stata
prelevata e condotta con il giovane all’Ospedale di Savigliano. Nel
frattempo, dalla base di Torino è decollato un secondo elicottero del
118 per tentare il recupero della salma che non è stato possibile a
causa del peggioramento delle condizioni meteo.
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Domenica è in programma una passeggiata per i boschi di Seborga, iscrivetevi per tempo
Domenica 10 Settembre 2017 i Comuni di Seborga e dell’Escarène organizzano una passeggiata panoramica nei boschi di Seborga. Le iscrizioni sono aperte a tutti , per il programma consultare il sito www.proseborga.it .
Ritrovo e iscrizioni: dalle ore 8.30 alle 9.00 in piazza Martiri a Seborga.
Magnifico itinerario panoramico
Percorso ad anello Seborga, passo del Bandito,Seborga (4 ore circa) ristoro: al Passo del Bandito.
Aperitivo offerto dal Comune di L’Escarène
Pranzo ore 13.00 sulla grande piazza.
Iscrizioni aperte a tutti : 14 euro con omaggio di una T-shirt,
servizio ristoro e pranzo
Menu bimbi 8,00 euro (da 0 a 10 anni)
ore 15.00 visita guidata gratuita e omaggio ai partecipanti del “luigino” coniato durante la dimostrazione a martello.
Per informazioni : 0184 223622 – 0184 223859
turismo@proseborga.it
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Siccità, in secca le sorgenti del Po
Ai 2.020 metri di Pian del Re, dove nasce fiume più lungo Italia
Le sorgenti del Po sono in secca. Un evento che si registra raramente,
conseguenza delle siccità che ha colpito il Piemonte, e non solo.
Ai
2.020 metri di quota del Pian del Re, alla base del Monviso, accanto
alla pietra scolpita con la celebre frase "Qui nasce il Po", dalla
roccia non esce una goccia d'acqua.
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domenica 3 settembre 2017
Quanto costa il Soccorso Alpino?
Quanto costa il Soccorso Alpino in caso di chiamata d'emergenza?
Può capitare durante un escursione in montagna che ci sia la necessità
di chiamare aiuto, la struttura che si occupa di intervenire è il
Soccorso Alpino, contattabile attraverso il 118.
Il Soccorso Alpino fa riferimento al servizio sanitario nazionale tranne
il alcune regioni d'Italia, Veneto, Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta,
Lombardia e Piemonte. Il costo del soccorso alpino in tutte le regioni
d'Italia tranne quelle appena sopra citate è sempre gratuito.
In queste regioni invece i costi cambiano, ecco in dettaglio regione per regione quali sono i costi da affrontare:
VENETO
L'intervento si paga anche in presenza di un ferito con costo al minuto:
- ferito grave: 25 euro al minuto fino ad un massimo di 500 euro.
- ferito lieve: 75 euro al minuto fino ad un massimo di 7500 euro.
- persona illesa: costo totale dell'intervento.
TRENTINO ALTO ADIGE
L'intervento si paga anche in presenza di un ferito con costo a ticket fisso:
- ferito grave: ticket di 30 euro.
- ferito lieve: ticket di 110 euro.
- persona illesa: ticket di 750 euro, elisoccorso da 140 euro al minuto.
VALLE D'AOSTA
L'intervento in caso di ferito è gratuito, mentre si paga l'intervento immotivato.
Se la persona è illesa il costo è di 115 euro al minuto fino ad un massimo di 3500 euro
LOMBARDIA
La lombardia dal marzo 2015 si è aggiunta alle regioni con gestione sanitaria separata.
- soccorso di ferito non impegnativo con ambulanza 56 euro l'ora.
- soccorso di ferito mediamente impegnativo con ambulanza 70 euro l'ora.
- soccorso di ferito impegnativo con ambulanza 115 euro l'ora.
- squadre a terra del CNSAS 95 euro l'ora.
In ogni caso l'utente non potrà pagare una cifra superiore a 780 euro.
Per i residenti della Lombardia è prevista una riduzione del 30%.
PIEMONTE
Il Piemonte dal 1gennaio 2016 si è aggiunta alle regioni con gestione sanitaria separata.
- chiamata e recupero con conseguente ricovero in pronto soccorso: gratuita.
- negl'altri casi 120 euro di costo fisso più 120 euro di costo al minuto di volo.
- Se la chiamata è stata causata da un utilizzo di dotazione non adeguato o dalla scelta di percorsi non adatti per capacità o rispetto di divieto il costo arriva massimo ad un tetto di 1000 euro.
- Se la chiamata è totalmente immotivata (scherzo ecc...) il costo è totale all'intervento
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Sentiero 108: sul Monte Chiappo partendo da Salogni (AL)
Undicesima puntata della rubrica “In cammino”, una selezione di percorsi
del nostro territorio che il Cai ha censito, mappato e segnalato sul
campo. La rassegna prevede sentieri per ogni tipo di preparazione, dalle
passeggiate alle escursioni più lunghe e difficili, fino alle mete per i
più esperti
IN CAMMINO - Il Monte Chiappo (1699 m) è una caratteristica piramide erbosa, posta nel cuore della zona delle quattro province, che sovrasta le valli Staffora, Boreca, Borbera e Curone e costituisce, in ordine di altezza, la terza vetta del gruppo Antola, dopo i monti Lesima ed Ebro. Sulla sua vetta si trova il confine tra le province di Piacenza (che possiede il versante sud e quello est del monte), di Alessandria (che ha il versante ovest e una parte di quello nord) e di Pavia (che possiede una piccola parte del versante nord).
Sul confine tra le province di Piacenza e Pavia parte la seggiovia che collega la vetta del al paese di Pian del Poggio in cui si trovano anche delle piste da sci alpino; a pochi chilometri di distanza si trova Capannette di Pej, anch'esso fornito di pista da sci utilizzabile quando le caratteristiche meteorologiche lo consentono. Sul Monte Chiappo transitava la via del sale lombarda che, partendo da Pavia, risaliva la valle Staffora, saliva al monte Bogleglio, percorreva tutto il crinale tra la val Boreca e la val Borbera e, dopo il monte Antola, scendeva a Torriglia per raggiungere Genova.
Oggi segnaliamo il percorso con cui si può raggiungere il Monte Chiappo percorrendo il sentiero che parte da Salogni, identificato come Sentiero 108 “Salogni - Monte Chiappo” della zona Tortona e val Curone.
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IN CAMMINO - Il Monte Chiappo (1699 m) è una caratteristica piramide erbosa, posta nel cuore della zona delle quattro province, che sovrasta le valli Staffora, Boreca, Borbera e Curone e costituisce, in ordine di altezza, la terza vetta del gruppo Antola, dopo i monti Lesima ed Ebro. Sulla sua vetta si trova il confine tra le province di Piacenza (che possiede il versante sud e quello est del monte), di Alessandria (che ha il versante ovest e una parte di quello nord) e di Pavia (che possiede una piccola parte del versante nord).
Sul confine tra le province di Piacenza e Pavia parte la seggiovia che collega la vetta del al paese di Pian del Poggio in cui si trovano anche delle piste da sci alpino; a pochi chilometri di distanza si trova Capannette di Pej, anch'esso fornito di pista da sci utilizzabile quando le caratteristiche meteorologiche lo consentono. Sul Monte Chiappo transitava la via del sale lombarda che, partendo da Pavia, risaliva la valle Staffora, saliva al monte Bogleglio, percorreva tutto il crinale tra la val Boreca e la val Borbera e, dopo il monte Antola, scendeva a Torriglia per raggiungere Genova.
Oggi segnaliamo il percorso con cui si può raggiungere il Monte Chiappo percorrendo il sentiero che parte da Salogni, identificato come Sentiero 108 “Salogni - Monte Chiappo” della zona Tortona e val Curone.
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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.
Immanuel Kant
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Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.
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