domenica 10 agosto 2014

Italia selvaggia: Val Grande

Viaggio alla scoperta di cinque luoghi incontaminati

Più una strada viene percorsa – più camion, pullman e automobili vi transitano – più il suo stato si degrada. Tutto il contrario vale per i sentieri. Più un sentiero è battuto, più uomini e animali lo utilizzano, più il suo fondo rimane in salute. Anche per questo i sentieri chiedono, per vivere, di essere percorsi.
Lo si vede bene in Val Grande. Un tempo abitata da intere comunità di alpigiani e oggi del tutto abbandonata dopo l’esodo del Dopoguerra, è divenuta in pochi decenni il luogo più selvaggio dell’arco alpino. Una vallata dove non c’è mai stato un metro d’asfalto, e ora si trova qualche raro sentiero. Un ambiente che senza più tracce di passaggio è diventato quasi inaccessibile, protetto da una foresta labirintica, nella quale perdersi è molto più facile che trovare la via d’uscita. Anche per questo la Val Grande è il luogo-simbolo della wilderness sulle Alpi.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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