lunedì 10 agosto 2015

Via Francigena, percorso turistico poco sfruttato. “Per diventare come Santiago servono investimenti”


Il percorso, che nel Medioevo univa Canterbury a Roma, avrebbe potenzialmente tutte le carte in regola per trainare la rinascita di borghi e periferie italiane su cui si snoda l’itinerario che collega il Gran San Bernardo alla capitale e per diventare, in futuro, come il Cammino di Santiago di Compostela

Un tempo era la strada dei pellegrini che dal nord Europa partivano per la Santa Sede e ora potrebbe trasformarsi in un trampolino di lancio per il turismo in Italia, se solo lo Stato decidesse di investire seriamente nel progetto. La Via Francigena, il percorso che nel Medioevo univa Canterbury a Roma, avrebbe potenzialmente tutte le carte in regola per trainare la rinascita di borghi e periferie italiane su cui si snoda l’itinerario che collega il Gran San Bernardo alla capitale e per diventare, in futuro, come il Cammino di Santiago di Compostela, che ogni anno registra oltre 200mila pellegrini da tutto il mondo. Ma la strada che porta a Roma non è ancora così battuta, nonostante la città sia insieme, a Santiago di Compostela e a Gerusalemme uno dei tre luoghi santi della cristianità, crocevia principale di tutte le antiche vie dei fedeli, e la Via Francigena sia stata riconosciuta già dal 1994 itinerario culturale del Consiglio d’Europa.

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