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lunedì 29 febbraio 2016
domenica 28 febbraio 2016
L'Alessandrino, patria piemontese dei paesi fantasma
Vere e proprie rovine di centri abitati dall'eterno fascino, che hanno lasciato tracce indelebili delle persone che per anni ci hanno vissuto e che oggi si trovano dislocati qua e là nel bel mezzo della natura incontaminata, in perfetta armonia con il paesaggio circostante. Se ne contano migliaia in tutta Italia e la sola provincia di Alessandria ne annovera ben sette: Avi, Brusaschetto Basso, Casoni di Vegni, Chiapparo, Connio Vecchio, Ferrazza e Reneuzzi.
Seppur pervasi da un certo senso di inquietudine, ognuno di questi luoghi, abbandonati a causa di fattori economico-commerciali, sociali o per la loro ubicazione sfavorevole, ha un proprio carattere e una storia tutta da scoprire.
Reneuzzi
A Reneuzzi, borgo rurale situato nella Valle dei Campassi, la vita è ferma al 1961. Il piccolo paese fantasma, che nel dialetto locale veniva chiamato Reneuzi o Reneusi, si trova affacciato sulla Liguria, celato tra i fitti boschi del monte Antola, a poco più di 1000 metri di altitudine. Immerso nella folta vegetazione e raggiungibile solo attraverso strette mulattiere e impervi sentieri, Reneuzzi rappresenta uno dei più affascinanti paesi fantasma non solo della provincia ma anche del Piemonte. Oggi del borgo non restano che ruderi di casa in pietra che si fondono perfettamente con la natura circostante. Strette viuzze ciottolate, muri a secco, tetti coperti da ciappe, una piccola chiesa con tanto di campanile e altare decorato con pitture blu e rosse, e due mulini abbandonati a fondo valle. Nei pressi della chiesa, si trova anche un piccolo cimitero dove spicca una grande lapide di una giovane donna uccisa nel 1961 dopo una tragica vicenda amorosa, ultima lapide ad essere posta in questo cimitero.Una disgrazia che all’epoca fece scalpore tanto che in quel periodo Reneuzzi era sulla bocca di tutti. Questo è il quadro che si tinge anche di mistero e, che meglio ritrae la piccola borgata nella quale si possono ancora intravedere i cambiamenti architettonici durante le varie epoche, dalla fastosità dell’ 800 con strutture abitative più ricche fino a quelle più semplici, relative agli anni del declino.
Ferrazza
Situato nella Valle dei Campassi, a 1111 metri di altitudine, Ferrazza è un piccolo borgo fantasma dalla caratteristica struttura agricola. Diversamente da Reneuzzi, il villaggio, composto da una dozzina di casolari in pietra è dislocato in una zona pianeggiante, a metà strada tra la stessa Reneuzzi e Vegni. Le case appaiono costruite tutte nel tradizionale stile rurale della zona: abitazioni povere con annessi ballatoi in legno, abbeveratoi e forni a cripta. Di recente, grazie ad una serie di ristrutturazioni delle abitazioni rurali, un gruppo di amici genovesi ha cercato di dare nuova linfa al borgo abbandonato perché non raggiungibile facilmente da una strada. Oggi infatti, durante la stagione estiva alcune persone ripopolano Ferrazza per godersi il fresco della valle.
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Seppur pervasi da un certo senso di inquietudine, ognuno di questi luoghi, abbandonati a causa di fattori economico-commerciali, sociali o per la loro ubicazione sfavorevole, ha un proprio carattere e una storia tutta da scoprire.
Reneuzzi
A Reneuzzi, borgo rurale situato nella Valle dei Campassi, la vita è ferma al 1961. Il piccolo paese fantasma, che nel dialetto locale veniva chiamato Reneuzi o Reneusi, si trova affacciato sulla Liguria, celato tra i fitti boschi del monte Antola, a poco più di 1000 metri di altitudine. Immerso nella folta vegetazione e raggiungibile solo attraverso strette mulattiere e impervi sentieri, Reneuzzi rappresenta uno dei più affascinanti paesi fantasma non solo della provincia ma anche del Piemonte. Oggi del borgo non restano che ruderi di casa in pietra che si fondono perfettamente con la natura circostante. Strette viuzze ciottolate, muri a secco, tetti coperti da ciappe, una piccola chiesa con tanto di campanile e altare decorato con pitture blu e rosse, e due mulini abbandonati a fondo valle. Nei pressi della chiesa, si trova anche un piccolo cimitero dove spicca una grande lapide di una giovane donna uccisa nel 1961 dopo una tragica vicenda amorosa, ultima lapide ad essere posta in questo cimitero.Una disgrazia che all’epoca fece scalpore tanto che in quel periodo Reneuzzi era sulla bocca di tutti. Questo è il quadro che si tinge anche di mistero e, che meglio ritrae la piccola borgata nella quale si possono ancora intravedere i cambiamenti architettonici durante le varie epoche, dalla fastosità dell’ 800 con strutture abitative più ricche fino a quelle più semplici, relative agli anni del declino.
Ferrazza
Situato nella Valle dei Campassi, a 1111 metri di altitudine, Ferrazza è un piccolo borgo fantasma dalla caratteristica struttura agricola. Diversamente da Reneuzzi, il villaggio, composto da una dozzina di casolari in pietra è dislocato in una zona pianeggiante, a metà strada tra la stessa Reneuzzi e Vegni. Le case appaiono costruite tutte nel tradizionale stile rurale della zona: abitazioni povere con annessi ballatoi in legno, abbeveratoi e forni a cripta. Di recente, grazie ad una serie di ristrutturazioni delle abitazioni rurali, un gruppo di amici genovesi ha cercato di dare nuova linfa al borgo abbandonato perché non raggiungibile facilmente da una strada. Oggi infatti, durante la stagione estiva alcune persone ripopolano Ferrazza per godersi il fresco della valle.
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sabato 27 febbraio 2016
Impresa italiana sul Nanga Parbat, Simone Moro raggiunge la vetta per la prima volta in inverno
Il bergamasco entra così di diritto nella storia dell’alpinismo
mondiale. Messner: ha portato al successo la spedizione, con la sua
esperienza e la sua tattica
Simone Moro è arrivato alle 11,37 (ora italiana) in vetta al
Nanga Parbat (8125 metri) il più a Nord degli Ottomila e uno dei due non
ancora saliti d’inverno insieme al K2. Moro entra così di diritto nella
storia dell’alpinismo mondiale essendo riuscito nell’impresa di
raggiungere per la prima volta d’inverno quattro Ottomila.
Insieme a lui in vetta è arrivato lo spagnolo Alex Txicon il pakistano Alì Sadpara . Tamara Lunger si è fermata a qualche metro dalla vetta. La cordata che per prima ha conquistato d’inverno il Nanga Parbat è stata improvvisata, si sono cioè unite due cordate distinte che all’inizio dell’inverno avevano programmato due vie diverse di salita sempre sul versante Diamir. Moro e Lunger avevano intenzione di risalire la via Messner-Eisendle del 2000, mentre Txicon, Sadpara e l’italiano Daniele Nardi avevano deciso di risalire la via Kinshofer.
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Enrico Martinet
Insieme a lui in vetta è arrivato lo spagnolo Alex Txicon il pakistano Alì Sadpara . Tamara Lunger si è fermata a qualche metro dalla vetta. La cordata che per prima ha conquistato d’inverno il Nanga Parbat è stata improvvisata, si sono cioè unite due cordate distinte che all’inizio dell’inverno avevano programmato due vie diverse di salita sempre sul versante Diamir. Moro e Lunger avevano intenzione di risalire la via Messner-Eisendle del 2000, mentre Txicon, Sadpara e l’italiano Daniele Nardi avevano deciso di risalire la via Kinshofer.
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giovedì 25 febbraio 2016
Vercelli: in malattia, scala il Monte Rosa: tradito dalle foto su Facebook
Dipendente del Comune di Gattinara indagato per truffa
Tradito da Facebook e dalla voglia di postare sulla rete le sue imprese di scalatore. Così un dipendente del Comune di Gattinara è finito nel registro degli indagati della procura di Vercelli per truffa. Dal poco che trapela, l'impiegato durante il mese di malattia ha postato sul proprio profilo Facebook fotografie di un'escursione sul Monte Rosa con traguardo sulla Capanna Margherita. Ora gli investigatori stanno lavorando per accertare con sicurezza che quella gita in alta quota corrisponda davvero al perodo di assenza forzata dal lavoro per infortunio. Comunque la macchina della giustizia si è messa in moto: l'Inail, ricevuta la segnalazione del Comune, ha a sua volta avvisato la procura che ha aperto l'indagine per truffa.
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Tradito da Facebook e dalla voglia di postare sulla rete le sue imprese di scalatore. Così un dipendente del Comune di Gattinara è finito nel registro degli indagati della procura di Vercelli per truffa. Dal poco che trapela, l'impiegato durante il mese di malattia ha postato sul proprio profilo Facebook fotografie di un'escursione sul Monte Rosa con traguardo sulla Capanna Margherita. Ora gli investigatori stanno lavorando per accertare con sicurezza che quella gita in alta quota corrisponda davvero al perodo di assenza forzata dal lavoro per infortunio. Comunque la macchina della giustizia si è messa in moto: l'Inail, ricevuta la segnalazione del Comune, ha a sua volta avvisato la procura che ha aperto l'indagine per truffa.
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mercoledì 24 febbraio 2016
Sabato 27 febbraio: Il Castello della Pietra, Val Vobbia (GE)
Il Sentiero dei Castellani è un antico percorso che
collega la frazione di Vobbia al Castello della Pietra, un’incredibile
costruzione nata del 1200 per il controllo del traffico lungo la via del
sale.
Il sentiero qui proposto permette di ripercorrere questi passaggi in un ambiente naturalisticamente protetto, essendo all’interno del parco dell’Antola
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Zaino in spalla
GITA AL COMPLETO
Qui le foto della nostra ultima gita al Castello della Pietra
Il sentiero qui proposto permette di ripercorrere questi passaggi in un ambiente naturalisticamente protetto, essendo all’interno del parco dell’Antola
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Zaino in spalla
GITA AL COMPLETO
Qui le foto della nostra ultima gita al Castello della Pietra
lunedì 22 febbraio 2016
Camminatori e pellegrini fanno rivivere la via Francigena
Dal Giubileo del Duemila la spinta che ha avviato la riscoperta del percorso
LA RINASCITA
Oggi la Via Francigena ha preso slancio, dopo un abbrivio faticoso negli Anni 90 e dopo il fuoco di paglia del 2000. Per quel Giubileo i parrocci furono invitati ad accogliere i pellegrini. «Fu un successo - ricorda il professor Sergio Valzania, camminatore della Francigena e già direttore di Radio3 della Rai -. Cominciarono i “timbri” comprovanti il cammino, poi però quell’ospitalità scemò. Ci furono anche polemiche».
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Enrico Martinet
Aosta
C’è una barca sul Po che ti evita quel tratto un po’ noioso del
«confine» piacentino. T’imbarchi a Orio Litta (Lodi) e arrivi quasi a
Piacenza. Piccolo tratto della grandiosa Via Francigena, che da
Canterbury raggiunge Roma dopo 1.600 chilometri. Orio Litta (poco più di
2mila abitanti) la scorsa estate è salito sul palcoscenico mondiale
dell’Expo milanese a parlare delle «giornate dei cammini». E tutto per
quella barca che naviga sul Po con qualche pellegrino, traghetto di un
sentiero antico che il vescovo Sigerico percorse in 79 giorni nell’anno
990. E fu viaggiatore attento, scrisse un diario minuzioso poi servito
per la memoria dei posteri.LA RINASCITA
Oggi la Via Francigena ha preso slancio, dopo un abbrivio faticoso negli Anni 90 e dopo il fuoco di paglia del 2000. Per quel Giubileo i parrocci furono invitati ad accogliere i pellegrini. «Fu un successo - ricorda il professor Sergio Valzania, camminatore della Francigena e già direttore di Radio3 della Rai -. Cominciarono i “timbri” comprovanti il cammino, poi però quell’ospitalità scemò. Ci furono anche polemiche».
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venerdì 19 febbraio 2016
Quanto e come camminare per dimagrire
Se il
vostro scopo è camminare per dimagrire, sappiate che perdere peso
camminando è un obiettivo alla portata di tutti, e lo si può raggiungere
senza sforzi eccessivi. In termini generali sono sufficienti 60 minuti di camminata per tre o quattro volte a settimana.
Ma non è sufficiente muovere i piedi perchè la camminata abbia un
effetto salutare sul nostro fisico, affinchè abbia efficacia la
camminata deve avere una certa intensità: dobbiamo poter chiacchierare
ma non cantare. Se mentre camminate sareste in grado di cantare, allora
dovreste aumentare il passo.
Ricordatevi inoltre che si tratta di un'attività sportiva, quindi prima di iniziare è una buona regola fare qualche esercizio per scaldare i muscoli. Eviterete così il rischio di crampi o stiramenti.
Infine ricordate che per dimagrire vi basterà camminare, ma dovrete farlo con costanza e perseveranza. Qualsiasi obiettivo vogliate raggiungere, vi servirà un po' di impegno
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martedì 16 febbraio 2016
Domenica 21 febbraio: Riomaggiore - Portovenere (SP)
lunedì 15 febbraio 2016
giovedì 11 febbraio 2016
Domenica 14 febbraio: L'Alta Valle della Baia del Sole (SV)
ALASSIO – ANDORA (SV)
Lunghezza: km 10
Dislivello: mt 370
Tempo percorrenza: ore 4.30
Difficoltà: T/E - partenza da Alassio ed arrivo ad Andora; tipo di percorso: traversata
Presenza di acqua (2 fontanelle) durante il percorso
Presentazione dell’uscita:
L'Alta Via della Baia del sole (AVBS) è un bel percorso molto panoramico che unisce sentieri in gran parte preesistenti, ben segnalato, con l'aggiunta di una nuova variante. L’itinerario è percorribile in ogni periodo dell'anno, cercando di evitare le ore più calde delle giornate estive. Non presenta difficoltà tecniche, tuttavia lo sviluppo chilometrico richiede all'escursionista un discreto impegno. Raggiunte le alture di Alassio vi sono numerose possibilità di abbandonare il percorso e scendere a valle.
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Lunghezza: km 10
Dislivello: mt 370
Tempo percorrenza: ore 4.30
Difficoltà: T/E - partenza da Alassio ed arrivo ad Andora; tipo di percorso: traversata
Presenza di acqua (2 fontanelle) durante il percorso
Presentazione dell’uscita:
L'Alta Via della Baia del sole (AVBS) è un bel percorso molto panoramico che unisce sentieri in gran parte preesistenti, ben segnalato, con l'aggiunta di una nuova variante. L’itinerario è percorribile in ogni periodo dell'anno, cercando di evitare le ore più calde delle giornate estive. Non presenta difficoltà tecniche, tuttavia lo sviluppo chilometrico richiede all'escursionista un discreto impegno. Raggiunte le alture di Alassio vi sono numerose possibilità di abbandonare il percorso e scendere a valle.
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mercoledì 10 febbraio 2016
Cinque Terre, la 'Via dell'Amore' è un monumento
Sentiero Cinque Terre inserito tra beni interesse culturale
La 'Via dell'Amore', il sentiero a picco sul mare nel parco delle Cinque Terre che unisce Riomaggiore a Manarola, è stato inserito dal ministro Dario Franceschini nei beni di interesse culturale. Nel decreto firmato dalla Soprintendenza si sottolinea la bellezza del sentiero nel contesto delle Cinque terre, dal 1997 Patrimonio mondiale Unesco. Ciò è avvenuto grazie al sindaco di Riomaggiore Franca Cantrigliani.
Dal settembre del 2012 il sentiero è chiuso a causa di una frana in cui rimasero ferite alcune turiste australiane. Pochi mesi fa ne sono stati riaperti 200 metri.
Il sindaco ha ottenuto dalla finanziaria della Regione 90 mila euro per bandire la gara per il progetto di risistemazione.
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Cinque Terre: Sentiero Azzurro
lunedì 8 febbraio 2016
PERCORSO AD ANELLO INTORNO AL CRINALE SAN FERMO – MONTE SAIA – DOVANELLI, SENTIERO N. 257 (AL)
Prosegue il lavoro della Pro Loco di Cabella Ligure con la Commissione
Sentieri del CAI Sez. Novi Ligure, con il coinvolgimento delle
amministrazioni comunali di Cabella Ligure e Carrega Ligure e del
Consorzio di Dova inferiore, per l’accatastamento del percorso ad anello
intorno al crinale San Fermo – Monte Saia – Dovanelli (sentiero n. 257)
con diramazioni verso: Dova superiore, Dova inferiore, Serasso ed Agneto.
Espletate alcune verifiche di carattere normativo, si procederà con:
-l’accatastamento del percorso sul portale della Regione Piemonte,
-la pulizia del tracciato grazie ai volontari del Consorzio di Dova inferiore (a cui verrà affidata la manutenzione gratuita dello stesso),
-la raccolta dei fondi necessari per la stampa della segnaletica e di pannelli didattici da installare lungo il percorso stesso.
A breve la Pro Loco di Cabella Ligure promuoverà la raccolta fondi sopra menzionata, organizzando delle cene presso strutture ricettive della valle (ristoranti, agriturismi, circoli, ecc.), per integrare gli eventuali contributi che i comuni, su cui insiste il sentiero, vorranno donare al progetto. Vi preghiamo di partecipare ed aiutarci a portare avanti questo progetto pilota che potrà essere successivamente esteso anche ad un anello da realizzare a cavallo tra la Val Sisola e la Val Borbera.
Irene Z.
La Val Borbera
Espletate alcune verifiche di carattere normativo, si procederà con:
-l’accatastamento del percorso sul portale della Regione Piemonte,
-la pulizia del tracciato grazie ai volontari del Consorzio di Dova inferiore (a cui verrà affidata la manutenzione gratuita dello stesso),
-la raccolta dei fondi necessari per la stampa della segnaletica e di pannelli didattici da installare lungo il percorso stesso.
A breve la Pro Loco di Cabella Ligure promuoverà la raccolta fondi sopra menzionata, organizzando delle cene presso strutture ricettive della valle (ristoranti, agriturismi, circoli, ecc.), per integrare gli eventuali contributi che i comuni, su cui insiste il sentiero, vorranno donare al progetto. Vi preghiamo di partecipare ed aiutarci a portare avanti questo progetto pilota che potrà essere successivamente esteso anche ad un anello da realizzare a cavallo tra la Val Sisola e la Val Borbera.
Irene Z.
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La Val Borbera
Il Parco Naturale Regionale dell'Antola
sabato 6 febbraio 2016
Trekkando
il forum per gli appassionati del trekking lento
Calendario Escursioni
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Itinerari dalla rete
Negozi outdoor e militari
martedì 2 febbraio 2016
Domenica 7 febbraio: L'ALTA VIA DELLA BAIA DEL SOLE (SV)
ALASSIO – ANDORA (SV)
Causa maltempo, l'escursione è stata posticipata a domenica prossima 14 febbraio.
Lunghezza: km 10
Dislivello: mt 370
Tempo percorrenza: ore 4.30
Difficoltà: T/E - partenza da Alassio ed arrivo ad Andora; tipo di percorso: traversata
Presenza di acqua (2 fontanelle) durante il percorso
Presentazione dell’uscita:
L'Alta Via della Baia del sole (AVBS) è un bel percorso molto panoramico che unisce sentieri in gran parte preesistenti, ben segnalato, con l'aggiunta di una nuova variante. L’itinerario è percorribile in ogni periodo dell'anno, cercando di evitare le ore più calde delle giornate estive. Non presenta difficoltà tecniche, tuttavia lo sviluppo chilometrico richiede all'escursionista un discreto impegno. Raggiunte le alture di Alassio vi sono numerose possibilità di abbandonare il percorso e scendere a valle.
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Causa maltempo, l'escursione è stata posticipata a domenica prossima 14 febbraio.
Lunghezza: km 10
Dislivello: mt 370
Tempo percorrenza: ore 4.30
Difficoltà: T/E - partenza da Alassio ed arrivo ad Andora; tipo di percorso: traversata
Presenza di acqua (2 fontanelle) durante il percorso
Presentazione dell’uscita:
L'Alta Via della Baia del sole (AVBS) è un bel percorso molto panoramico che unisce sentieri in gran parte preesistenti, ben segnalato, con l'aggiunta di una nuova variante. L’itinerario è percorribile in ogni periodo dell'anno, cercando di evitare le ore più calde delle giornate estive. Non presenta difficoltà tecniche, tuttavia lo sviluppo chilometrico richiede all'escursionista un discreto impegno. Raggiunte le alture di Alassio vi sono numerose possibilità di abbandonare il percorso e scendere a valle.
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