venerdì 11 marzo 2016

Il Cammino per Santiago spingendo l’amico disabile


12 agosto 2014

Justin Skeesuck è paralizzato a causa di una malattia autoimmune che lo ha costretto su di una sedia a rotelle; Patrick Gray è il suo migliore amico, il compagno di confidenze, risate e, dal 6 agosto, di impresa. Dopo 35 giorni, infatti, i due amici hanno concluso gli 800 chilometri del Cammino di Santiago de Compostela. L’idea è stata di Justin, che nonostante sia costretto sulla carrozzina da oltre vent’anni, ha deciso di non abbandonare il suo sogno di ragazzino, cioè viaggiare per il mondo. Così, armato di tanta buona volontà e coraggio, ha iniziato a giare il globo: Italia, Francia, Germania, Messico, Caraibi, Hawaii e anche l’impervia Alaska. I suoi viaggi gli hanno aperto le porte di mondi nuovi e, soprattutto, gli hanno permesso di dimostrare a tanti che disabilità fisica non è sinonimo di morte delle proprie ambizioni e dei propri sogni. Ha fondato un sito, the-disabled-traveler.com, in cui racconta tutte le sue avventure, ed è diventato un motivatore per persone con i suoi stessi problemi. Il più grande desiderio di Justin era però riuscire in un’impresa incredibile, per un uomo disabile: completare tutto il Cammino di Santiago. Per farlo aveva bisogno di una persona che lo aiutasse e l’uomo giusto era Patrick Gray, amico di lungo corso e manager all’Ospedale di St. Louis, oltre che infermiere. Patrick ha così spinto Justin per tutti gli 800 chilometri, prendendosi cura di lui e aiutandolo a realizzare quel sogno che è diventato anche, chilometro dopo chilometro, il suo.

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Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne.

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